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Autore: _Puffetta_93    16/07/2014    0 recensioni
A quindici anni era già la terza volta che cambiavamo paese, dall’Irlanda, dov’ero nato, eravamo arrivati fino in Inghilterra, avevamo vissuto per un periodo a Cardiff e ora ci stavamo trasferendo ancora, da Doncaster a Bradford.
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Angelica.
Penso che nessun nome fosse più azzeccato di quello.
L’incontro fu un disastro, non solo perché feci la figura dell’imbecille fissandola impalato,ma perché, già da allora, sapevo che non sarei più riuscito a togliermela dalla testa.
Questa è una storia scritta a due mani da me e Laly..
Abbiamo deciso di scriverla per far capire la storia di Niall, per capire bene sarebbe da leggere la Ziam pubblicata da Laly..Trovate il link dentro a questa storia =)
Buona lettura XX
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XI
 
Passarono gli anni, quando Niall decise di tornare definitivamente a casa sua fu felice di trovare il suo caro vecchio Liam, fu felice di tornare alla sua vecchia vita, non pensava gli sarebbe mancata così tanto…
Non sapeva però che, malgrado tutto, gli sarebbe mancata tantissimo la sua Angelica.
 
-E allora se sei innamorato capirai che lasciarlo andare per la sua via è meglio che vederlo soffrire tra le tue braccia!-
-Ma tu che diavolo ne sai di amore!-
 
Quelle parole gli risuonavano ancora in testa, quel ragazzo era un fottuto bastardo.
Non che non pensasse mai ad Angelica, ma quel fetente gli aveva chiesto che ne sapeva di amore, gli veniva quasi da ridere.
Ma beh, alla fine era vero, che ne sapeva di amore?
Sapeva solo che se amavi una persona dovevi fare quello che la rendeva più felice.
E Lui Non L'aveva Fatto.
Senza salutare nessuno se ne era andato, era sparito, ormai era in Germania da una settimana.
Sperava che qualcuno gli facesse aprire gli occhi, voleva che qualcuno andasse a risvegliarlo dicendogli che doveva tornare, doveva far vedere ad Angelica che gli importava ancora.
Ma alla fine a cosa sarebbe servito?
Entrò in un bar e si sedette ad un tavolo abbastanza lontano da tutti gli esseri viventi che stavano là dentro, non voleva che qualche portatore di cervello andasse a ricordargli che era solo.

-Buon pomeriggio... Cosa posso portarle?- chiese una ragazza sorridente piazzandosi davanti a lui.
-Ehm... Caffè con panna.- rispose tranquillo senza sorridere troppo.
-Okay.  Arriva in cinque minuti!- disse lei sempre bella sorridente.

Niall non poté trattenersi una faccia schifata appena la ragazza si allontanò, ma che diavolo avevano tutti? Perchè erano così dannatamente felici?
Si chiedeva se tutto quello fosse giusto.
Insomma, era giusto essere così tristi ma nel frattempo vedere tutti intorno a te essere così felici?
Era come quando un affamato veniva circondato da cibo ma non potesse mangiarlo, era così dannatamente frustrante che quasi sarebbe stato più divertente essere pazzo.
E forse ci stava diventando, forse si sarebbe fatto qualche tac o qualche roba del genere per capire che accadeva nel suo cervello, forse c'era un motivo alla sua stupidità, perchè non era normale essere così idiota.

-Ecco a lei, sono un euro e ottanta con la panna- disse la ragazza di prima distraendolo dai suoi pensieri e posando il caffè e uno scontrino sul tavolo.
-Grazie mille- rispose tranquillo.

Non finì il suo caffè, pagò e uscì dirigendosi al suo nuovo lavoro.
Iniziava alle quattro e, dato che erano le tre e mezza, sarebbe arrivato ancora in anticipo.
Quando entrò in clinica si sedette al suo posto e attese l'apertura dell'ambulatorio.
Lavorava nella segreteria di uno studio medico infantile, e non poteva trovare impiego migliore.
In un batter d'occhio passò un quarto d'ora e lo studio iniziò a popolarsi.

-Buon giorno, sono venuta a... ciao!- disse la ragazza osservando Niall.
-Ciao-  rispose lui tranquillo, anche se tranquillo non era, aveva lo stomaco in subbuglio e probabilmente stava per vomitare, ma doveva trattenersi.
-Che ci fai qui?- chiese lei.
-Ci  lavoro...Ttu invece?- disse poi schiarendosi la gola.
-Niente mia... Mia figlia deve fare dei controlli tipici della sua età.-

CRACK!

Cos'era? Oh sì! Il suo cuore che si spezzava in mille pezzi.

-Tua... Tua figlia?-
-Sì... Ariel... Ehi senti, non so quando finisci qui, ma potresti venire a casa mia stasera, ci beviamo qualcosa e...-
-No grazie- rispose.
-Ok... Però ti lascio lo stesso l'indirizzo...- disse lei.

Tirò fuori una penna e un foglietto dalla borsa, probabilmente era uno scontrino, e scrisse qualcosa, poi lo consegnò a Niall insieme alla busta che avrebbe dovuto andare prima.

-Ciao allora.-
-Ciao Angelica.-

Pronunciare quel nome fece sembrare la lontananza più vera.
Niall prese il telefono e chiamò la dottoressa in studio.
Con poche parole la convinse che stava male e se ne andò, lasciando la sua sostituta.
Tornò a casa e si sdraiò sul divano malconcio.
Quella casa era tutta malconcia, non che non si potesse permettere una bella villetta bifamiliare, però stare tutto solo dentro a quel buco lo faceva sentire meno solo.

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Arrivò presto sera e Niall si stava ancora chiedendo se dovesse andare o no da Angelica, forse era meglio di sì, avrebbe conosciuto sua figlia, e anche se lei si era creata una nuova vita, lo avrebbe spinto a cambiare pagina, oppure al suicidio.
Qualunque fosse la scelta che avrebbe fatto dopo valeva la pena provarci, comunque avrebbe voluto vederla per l'ultima volta e dirle ufficialmente addio.
Quindi raccolse tutta la sua forza di volontà e si andò a fare la doccia, si vestì bene e uscì di casa stringendo tra le mani il biglietto con scritto il nome della via.
Quando arrivò sotto al palazzo indicato esitò prima di schiacciare il campanello.
Quando la sua voce dolce rispose si sentì male, però riuscì a dire chi fosse e lei gli aprì.

-Vuoi un caffè?- gli chiese lei quando lui fu entrato.
-Certo, grazie!- esclamò lui.
-Prego... Siediti.-

Niall si sedette su una sedia, incerto e imbarazzato.

-Ariel è molto bella...Suo padre lavora?- chiese tentando di non essere troppo invasivo.
-Suo padre... Sinceramente non so dove sia e non mi importa...Mi sei mancato Niall...- disse lei porgendogli la tazzina del caffè.
-Anche tu… Tanto- rispose lui sorseggiando il caffè.

Parlarono molto quella sera.
Mentre bevevano il caffè, mentre portavano a letto Ariel, perfino durante quel film tanto bello.
A fine serata si diedero un bacio molto imbarazzato, e quando fu il momento per Niall di andarsene, Angelica lo fermò.
E fu come la prima volta, si guardarono, e il mondo di Niall tornò perfetto.

-Per sempre.- disse lei la mattina seguente stringendosi al petto di Niall.
-Per sempre- affermò lui.

E quella volta era davvero per sempre.

SPAZIO AUTRICE:

Bene gente! Anche questa FF è arrivata ad una conclusione.
Ci scusiamo se l’ultimo capitolo è arrivato tardi ma come sempre ci sono stati intoppi che non ci hanno permesso di aggiornare prima.
Bhe che dire, è stata una bellissima avventura e anche se ci sono state poche recensioni volevamo ringraziarvi per il sostegno che ci avete dato semplicemente leggendo.
Volevamo anche ringraziare tutte coloro che hanno messo tra i preferiti, le seguite o le ricordate la nostra storia.
Speriamo di tornare presto con una nuova storia a 4 mani.
Ci piacerebbe sapere cosa ne pensate, quindi se volete lasciare una piccola recensione a noi non farà altro che piacere.

Ancora un’enorme grazie XX

Giadina & Laly :3
 
  
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