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Autore: semplicementeUsagi    06/01/2005    6 recensioni
Bunny e Marzio si sono lasciati, ma sarà per sempre?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Era sola.
Erano le due del mattino e non riusciva a dormire quindi, aveva deciso di lavarsi i capelli invece di aspettare la mattina dopo. Ora si trovava nella sua stanza ed aveva appena finito di pettinarli. Era lì, seduta sul letto, con i capelli bagnati e la spazzola in mano… sola. Non sapeva perché ma erano ormai un paio di mesi che sentiva quel senso di vuoto dentro di sé. Il gruppo delle sue amiche si era ormai diviso. Ognuna aveva scelto la propria facoltà e gli impegni erano così al liceo, quindi in tre anni si erano allontanate. Certo, appena potevano si riunivano e le sentiva tutte piuttosto regolarmente grazie al sailorophono, però si sentiva sola. E poi c’era lui… Erano sei mesi che non stavano più insieme. Il giorno prima Nina le aveva addirittura confessato di averlo visto, la settimana prima, davanti al cinema baciare una ragazza mentre aspettavano di entrare. Perché si erano lasciati? Le cose avevano cominciato ad andare male dai tempi di Seya. Lui si era rivelato abbastanza geloso ed inoltre non sopportava che lei lo trattasse come il suo migliore amico.
“Se un ragazzo ti fa la corte, mi aspetto che tu lo tratti con indifferenza e non che gli salti al collo ogni volta che torna qui!” le aveva detto in occasione di una visita del ragazzo col codino. “e poi vedo che hai un particolare feeling con lui… magari, se non fossi tornato, ti saresti innamorata di lui!” aveva aggiunto. Da quel momento, lui, l’aveva menata con la storia che non erano costretti a stare insieme solo perché fino a quel momento tutti, dal passato e dal futuro, avevano detto loro che quello era il loro destino, solo perché ormai sembrava naturale che fossero una coppia, ecc… Lei si era stancata di quei discorsi ed aveva cominciato ad evitarlo, a cercarlo sempre meno e si era accorta che da sola stava benissimo, anche se sentiva la sua mancanza. Un giorno si erano dati appuntamento e decisero, di comune accordo, di separarsi per un po’. Quel po’, andava avanti da sei mesi. Ed ora lui aveva un’altra. Ad essere sincera, nemmeno lei era rimasta lì a fare la zitellona acida. Tanto per cominciare, in occasione di un’altra visita dei three lights, tra lei e Seya, c’era stato un bacio mentre lui la riaccompagnava a casa da un’uscita con tutte le altre ragazze. E poi era uscita parecchie volte con Terence, un ragazzo che frequentava ingegneria e che aveva conosciuto sull’autobus. Anche in quei giorni si erano sentiti. La loro situazione era quella di due ragazzi che si piacevano, stavano bene insieme, parlavano e scherzavano e ogni tanto si scambiavano effusioni da fidanzatini.
Allora perché quella sensazione di tristezza le pervadeva il cuore? Forse era solo la consapevolezza del cambiamento che aveva avuto la sua vita e doveva ancora abituarsi.
Il giorno dopo, in orario (ormai non era più la ritardataria pasticciona di un tempo) si stava avviando a lezione, quando una macchina le si fermò accanto.
??: ciao… vuoi un passaggio?
Bunny: Heles! (sorridendo ed entrando in macchina) magari, grazie…
Heles: sono un paio di settimane che non ci vediamo… come va?
Bunny: tutto liscio! Sto preparando un esame abbastanza tosto e sono esausta perché la notte non riesco a dormire granché…
Heles: c’è qualcosa che non va?! (la guardò allarmata)
Bunny: tranquilla, non è Sailor Moon ad avere problemi. Solo la cara vecchia Bunny! (rassicurandola)
Heles: in ogni modo sappi che Milena ed io non siamo qui solo per Sailor Moon… siamo qui anche, e direi soprattutto, per Bunny!
Bunny: grazie Heles! (quelle parole la tirarono su di morale e si rese conto che, in fondo, le sue preoccupazioni dell’essere sola, erano sciocche. Dopo qualche altro minuto di chiacchiere) eccoci qui… grazie del passaggio! (scendendo dall’auto) saluta Milena!!
Heles: presenterò… un bacione Bunny! (ripartì)
Bunny si avviò all’università felice per quell’incontro. Chissà, magari qualcuno dall’alto aveva capito il suo momento no ed aveva deciso di mandarle un piccolo segno.
“Grazie”, pensò.
La mattinata trascorse tranquilla e seguì tutte le lezioni. Tornò a casa ad ora di pranzo e, dopo aver visto un po’ di tv, si gettò sui libri. La sera arrivò e lei, dopo cena e dopo una chiacchierata con Luna si mise a dormire. La solita routine. Cosa per cui, la guerriera, ringraziava il cielo tutte le sere. Non dover combattere era un sollievo!

In un’altra zona della città.
Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu come l’oceano, stava parcheggiando la sua moto sotto casa. Compiuta questa operazione entrò nell’androne del condominio, salutò il portiere e prese l’ascensore.
“Che schifo di giornata!”, pensò tirando fuori della borsa le chiavi di casa.
Arrivato al piano dove si trovava il suo appartamento, mentre infilava la chiave si accorse di una luce accesa.
“Possibile che abbia lasciato la luce dell’ingresso accesa?!”.
Entrò e chiuse la porta. La casa era perfettamente in ordine quindi non erano entrati ladri. Forse Lucia era andata da lui e ora era in bagno, o in camera sua.
“Impossibile! Lei non ha la chiave!”.
??: sei tornato…
Marzio: chi ha parlato? (girandosi verso la provenienza di quella voce) Davanti a lui c’era una donna. Aveva i capelli che le arrivavano a metà schiena, neri come l’ebano. Gli occhi erano grigi e svelavano un’emozione profonda.
Marzio: chi diavolo è lei?? E cosa ci fa qui?? (le diede del lei perché era evidentemente più grande di lui. Avrà avuto una quarantina d’anni pur essendo una donna bellissima)
??: capisco che tu possa pensare che sia una ladra o qualcosa del genere… (fece due passi avanti mentre il ragazzo, istintivamente, si ritrasse. Eppure quegli occhi… gli sembrava di averli già visti) Marzio…
Marzio: come sa il mio nome?!
??: (guardandolo con dolcezza) bè… sono stata io a dartelo…

Marzio: (adesso era seduto sul divano e si teneva la testa tra le mani) sono scioccato… questo non può essere vero! E poi… vieni qui, mi racconti questa storia senza neanche dirmi il tuo nome?!
??: è vero! (dandosi un leggero pugnetto sulla testa) sono così presa da questo momento, dall’averti di fronte che ho dimenticato la cosa più importante! Il mio nome è Vera…
Marzio: Vera… (quel nome scosse qualche neurone del suo cervello perché sentiva che non era la prima volta che pronunciava quel nome)
Vera: non mi aspettavo certo che mi corressi incontro abbracciandomi, ma spero capirai la mia posizione e che potrai perdonarmi… (si alzò)
Marzio: dove vai ora??
Vera: vado via, ma tornerò a trovarti e potremo parlare ancora… hai bisogno di star solo a riflettere! (sorridendo) a presto (se ne andò)
“Star solo a riflettere…”, pensò. Rimase lì, a riflettere, ma non riusciva a pensare! Doveva parlare con qualcuno di quell’assurda situazione! Non poteva che andare dalla prima persona che gli venne in mente… nonostante tutto.

Pum!
Bunny: (svegliandosi di soprassalto) che cavolo è stato?? (Luna non era lì, ma dormiva al piano di sotto da quando suo padre aveva costruito per lei una casetta con scritto LUNA a caratteri cubitali. Si avvicinò alla porta finestra e vide un’ombra) MA… (una mano le tappò la bocca)
??: sta zitta Bunny! Sono io! (la spinse dentro)
Bunny: Marzio??
Marzio: ciao…
Bunny: ciao? (guardandolo sciogliere la trasformazione) ciao?!?!
Marzio: buonasera va meglio?
Bunny: buon… ma che diavolo fai qui?!
Marzio: io… si…ecco… mi rendo conto di quanto sono egoista ad essere qui ma… avevo bisogno di parlare con qualcuno e tu… sei stata la prima che mi è venuta in mente… (mentre parlava guardava ovunque tranne che la ragazza che aveva di fronte)
Bunny: ah capisco… (doveva essere successo qualcosa di importante) siediti e parla… (si sedette sul letto con le gambe incrociate)
Marzio: (non sapeva per quale miracolo riusciva a non fissare le sue forme sotto la camicia da notte. Come mai lei era così sfrontata e non si copriva come faceva sempre? Forse perché tante volte lui aveva visto quello che c’era sotto?) ecco… (sedendosi a debita distanza) stasera sono rientrato in casa e ho trovato una donna nel mio salone…
Bunny: sei venuto qui a parlarmi di una donna?!
Marzio: non è come pensi… fammi parlare! (guardando prima i suoi occhi e poi gettando uno sguardo fugace ai suoi seni) comunque dicevo (tornando a guardare il pavimento) ho trovato questa donna, Vera è il suo nome… bè lei dice di essere mia madre!
Bunny: oh…
Marzio: mi ha raccontato una storia assurda e, se veritiera, difficile da mandar giù…
Bunny: raccontamela…
Flashback
??: è nato!!
Ostetrica: è un bellissimo bambino!!
??: amore mio hai sentito? È un bellissimo bambino!!
??2: sono felice… era un maschietto che volevi no?
??: oh amore… io volevo un frutto del nostro amore, niente più (carezzandole la testa)
L’ostetrica li lasciò soli.
??: abbiamo un’ora…
??2: (piangendo) perché? Perché Koran?
Koran: Vera dobbiamo farlo! Lui non può vivere qui! Dovremmo crescerlo in nome del male! Hai sentito l’oracolo? Se lo tenessimo qui diventerebbe il peggiore dei Re degli inferi! Non è questa la vita che voglio per mio figlio! D’altro canto io non posso più abbandonare questo posto e,in quanto regina degli inferi, nemmeno tu…
Vera: sei sicuro non nessuno scoprirà mai la sua esistenza?
Koran: certo! Nessuno sa di lui! Solo io, te e l’ostetrica… ma di lei ci possiamo fidare…
Vera: ti prego Koran… non posso torturare il mio cuore ancora un’ora… portalo via, ma fallo ora!!
Koran: sei sicura mia sposa?
Vera: si… (guardando il bambino) una cosa sola... voglio che si chiami Marzio… addio Marzio, figlio mio!
Koran: (prese in braccio il bambino e si allontanò da una moglie piangente) Clara, (l’ostetrica) portalo dalla famiglia che hai trovato e dì loro che dovrà chiamarsi Marzio…
Clara: Marzio?!
Koran: Vera ha deciso il suo nome e così dovrà essere!! (usando, per un momento, il tono di voce che usava quando parlava con i suoi demoni) scusa Clara…
Clara: non ha niente di cui scusarsi mio signore… (prendendo il bambino)
Koran: addio…
Clara svanì per riapparire sulla terra. Solo lei conosceva la famiglia a cui sarebbe stato affidato il bambino. Koran e Vera avevano paura che, sapendolo, avrebbero ceduto e l’avrebbero portato via da un ambiente più consono ad un bambino.
Clara: salve… (porgendo il bambino ad un uomo e una donna) questo è vostro figlio!
La donna piangeva e il marito era sulla buona strada.
Donna: grazie!! Grazie!!
Uomo: non sa che felicità ci ha regalato!!
Clara: una sola condizione…
Uomo: dite (un poco intimorito dal tono serio della donna)
Clara: dovrà chiamarsi Marzio…
L’uomo e la donna si guardarono negli occhi e annuirono.
Donna: hey… ciao Marzio…
Uomo: Marzio Chiba… sì, suona benissimo!
Clara: (guardando il bambino con tenerezza) abbiatene cura… (scomparve)
FINE FLASHBACK
Bunny: wow… il re degli inferi… sei il figlio di un’esponente di spicco delle forze del male…
Marzio: non è che ne vada fiero… credi sia vero?
Bunny: perché quella donna avrebbe dovuto inventare una storia simile scusa?
Marzio: hai ragione… ha poi aggiunto che Clara aveva mantenuto rapporti con lei. Purtroppo la donna ha contratto non so quale virus, e Vera, sul punto di morte si è recata da lei. Non voleva perdere l’unico contatto che aveva con me per sempre… Voleva farle dire dove fossi prima della fine…
Bunny: e lei è poi venuta qui…
Marzio: no… (guardandola) Clara le rivelò di aver perso le mie tracce dopo la morte dei miei genitori e che non sapeva più dove fossi… negli ultimi tre anni mi ha cercato…
Bunny: capisco… a quanto pare voleva assolutamente riabbracciarti…
Marzio: dici che dovrei fidarmi quindi? Ma com’è possibile? Tu… (distogliendo lo sguardo) hai sempre detto che in me c’era bontà e purezza d’animo… perché non ho in me il male? Perché non mostro le mie origini?
Bunny: non lo so… dovresti chiederlo a lei…
Marzio: mi consigli quindi di rivederla?
Bunny: è tua madre Marzio…
Marzio: (alzandosi e sorridendo) grazie Bunny! Sapevo che, parlando con te, avrei trovato quello che cercavo…
Bunny: (alzandosi) di nulla…
Silenzio imbarazzante. Ad un tratto lei si accorse della sua camicia da notte… cavolo non la metteva mai! Purtroppo i suoi pigiami erano tutti a lavare e si era infilata quella! Divenne rossa come un peperone.
Marzio: perché adesso sei rossa scusa?
Bunny: oh io… niente… (mettendosi con le braccia conserte per coprirsi un po’)
Marzio: (sorrideva) ciao testolina buffa… (si trasformò e se ne andò) “ciao testolina buffa?! Ma quello era pazzo per caso?!”, pensò Bunny tornando a dormire.

Marzio tornò a casa e si mise a letto. Era strano. Vederla in quella camicia da notte gli aveva fatto tornare in mente tutti i momenti vissuti con lei in quel letto, nella sua macchina, nello sgabuzzino del locale di Moran!!
“Adesso sì che sono nei pasticci…”, pensò, “a quanto pare, mio caro Marzio, non ti è passata del tutto!”

“…mia cara Bunny, non ti è passata del tutto!”, pensò. Maledizione! Non appena si era accora della sua quasi nudità, aveva cominciato a sperare che lui la toccasse. “e adesso?!”

  
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