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Autore: Liz    01/09/2008    3 recensioni
Il solito triangolo: Dalia, Davide, Edo.
E fin qui tutto bene.
Il problema è che Dalia ama Davide, Davide si barcamena tra le Gemelle Bianca e Azzurra, che filano entrambe Edo, il quale prova attrazione per Dalia... o forse per Davide?
Ma c’è anche il fratello strafigo di Dalia, Andrea, tremendamente geloso... forse fin troppo per un semplice amore fraterno.
E poi sua mamma, una psicologa assistente sociale con la fissa di salvare il mondo, che un bel giorno decide di portare in casa Raffaello, il ragazzo più angelico e problematico di questa terra.
Senza contare quello stupido pesce rosso, Martina la Morte con le sue premonizioni e una scommessa tra idioti di prim’ordine.
Tra concerti di band debuttanti, segreti e ricordi d’infanzia, la vita si Dalia non potrà mai essere come vuole lei...
Spero di avervi incuriosito abbastanza! ^_^ recensite pleease!
Shonen-ai leggerissimissimo XD
ULTIMO CAPITOLO!!... Grazie a tutti!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4. Le Gemelle lo fanno a tre

 

“Finalmente abbiamo finito!” esclama Andrea stiracchiandosi le braccia.

Abbiamo passato due ore a rimettere a posto la mia povera cameretta e a pensare a cosa potesse essere successo: l’ipotesi più incalzante è sicuramente quella dei ladri, scappati senza portar via nulla perché sorpresi nel trovare persone in casa.

Certo è una possibilità che mi terrorizza non poco… e se torneranno per completare il lavoro?

Non voglio neanche pensarci!

Mentre risistemo le foto attaccate alla parete sopra il mio letto, noto qualcosa di strano. Ne manca una.

“Andre, per caso non hai trovato una foto di me da bambina?”

Mio fratello mi si avvicina e osserva interessato le foto già rimesse a posto.

“No… Manca quella dove andavi sull’altalena…” riflette assorto.

Lo guardo sbigottita. “Come fai a sapere esattamente quella che manca? Non dirmi che le sai a memoria!”

Le guancie gli si colorano leggermente, mentre i suoi occhi vagano poco disinvolti sul mio viso, brillando di timidi riflessi grigi e blu. Non l’avevo mai visto così tenero…

“Che c’è di male se ti conosco bene?”

Una voce della mia testa sospira un “Ooooooh” mentre la mia faccia da catalessi si scioglie in un sorriso di commozione come neve al sole.

Gli mollo delle sonore pacche sulla schiena mentre gli urlo emozionata quanto è zuccheroso. Lui subisce il mio attacco di diabete avanzato in silenzio, fino a quando, abusando di un mio istante di noncuranza, infila le braccia tra le mie e le stringe attorno alla mia schiena.

“Non mi fido di quell’Edoardo. Ti prego dimmi che starai attenta la prossima volta”

Boccheggio per il disorientamento nello sforzo di formulare una risposta sensata, ma non mi viene in mente nulla che abbia capo e coda: rimango così a respirare rumorosamente, immobilizzata tra le sue braccia troppo forti.

Anche Andrea rimane in un silenzio quasi contemplativo. Sento il suo viso affondare tra i ricci dei miei capelli e percepisco una sensazione di fastidioso solletico quando inspira intensamente il mio profumo.

La sua mano scorre sul tessuto morbido della mia maglietta ed esita un attimo quando arriva a sfiorare i gancetti di chiusura del reggiseno.

Chiudo gli occhi con forza, mi viene quasi da piangere. Devo liberarmi, allontanarmi da lui! Dannazione, siamo fratello e sorella, questo contatto così intimo è assurdo e proibito!

In mio aiuto viene lo squillo del telefono e la voce di mio padre che annuncia una chiamata per me da parte di Edo.

A quel nome la stretta di Andrea si acuisce, ma alla fine mi lascia andare. Mentre corro lontana dalla mia stanza sento il suo sguardo risentito, ma non posso farci niente: è mio fratello!

La prossima volta che incontro Edo devo ricordarmi di ringraziarlo… perché questo pensiero mi fa arrossire?

“P-pronto?” dico incerta.

“Ciao Dalia” solo ora che sento la sua voce posata e profonda realizzo ciò che è accaduto questo pomeriggio: Edo, il mio migliore amico da più di dieci anni, mi ha rubato un bacio. Mi sento scema per il torpore che questo provoca in tutto il mio corpo.

“Volevo scusarmi per oggi pomeriggio” spalanco gli occhi istintivamente “non so che cosa mi è preso, non volevo… ecco… baciarti.”

“OH! Ma sì, certo! Non preoccuparti, non fa nulla…!”

“Non sei arrabbiata o triste, quindi?” chiede lui stupito.

“No no, affatto! Siamo solo amici noi due, vero? E non potrà mai essere diversamente!” celio ridendo come una scema.

“…Già. Scusami ancora, ciao.” La sua voce affranta è come un pugno sul naso.

“C-ciao…”

Mentre appendo la cornetta del telefono mi accorgo di sentirmi pesante e demoralizzata. Quel suo tono indifferente mi ha rotto il cuore, non l’avevo mai sentito così distante.

“Non volevo baciarti”.

Allora perché l’ha fatto? E perché io mi sento così triste?

***

Osservo Edo in piedi di fianco alla cattedra, chiamato per l’interrogazione di matematica. Lo vedo sicuro e deciso, è sempre stato un genio in questa materia…

Nonostante ormai sia ottobre indossa ancora una maglietta a maniche corte, logicamente nera, che rivela i muscoli tonici delle sue braccia, mentre tiene le mani incrociate dietro la schiena.

Mmm… non l’avevo mai notato ma ha delle belle mani. Sono grandi…

Sorride soddisfatto dopo la risposta perfetta data alla professoressa: le labbra carnose e morbide si aprono in un sorriso di sfida, le iridi del colore delle foglie in autunno scintillano soddisfatte. Deve essere bello specchiarsi in esse…

Sento la mia bocca lasciare un respiro e mi paralizzo all’istante.

Ma cosa sto facendo?! Sto… sto fantasticando su Edo?

D’accordo, è un ragazzo davvero bello, dal viso coi lineamenti perfettamente proporzionati e un fisico perfetto in ogni muscolo, neanche fosse una di quelle statue greche. Però è Edo, cazzo! È colui che mi prende in giro per ogni singola cosa, che non mi fa vedere il mio telefilm preferito e che non mi risparmia mai il suo parere da zitella acida! Non posso pensare a lui in quel modo anche se ogni volta che lo guardo il cervello si scollega, assediato dall’esercito di ormoni in circolo nelle mie vene.

Sarebbe troppo strano, e poi una come me non avrebbe alcuna speranza.

Speranza? Speranza di cosa?! Mi sto facendo più paura di quella che mi metterebbero i ladri se entrassero di nuovo in casa mia.

Edo torna al posto con andatura appagata e prima di sedersi mi fa un occhiolino veloce, che mi provoca le palpitazioni e un disagio non indifferente.

Quasi d’istinto poso lo sguardo sul suo compagno di banco, Davide il porco, che ha visto tutto il teatrino. Rimango basita nel vedere la sua espressione adirata verso Edo diventare rossa e imbarazzata quando incrocia i miei occhi.

Distoglie subito lo sguardo e, come se non fosse accaduto nulla, si rivolge a Edo visibilmente incazzato. Edo lo guarda stupito e ribatte qualcosa arrossendo.

Perché arrossisce mentre parla con Davide e quando fa l’occhiolino a me no?

E perché io continuo a farmi domande del cazzo?!

 

Finite le lezioni, mi attardo in classe perché Davide il porco mi ha chiesto se potevamo parlare.

Edo e Martina sono fuori dalla classe ad aspettarmi, mentre le Gemelle parlano animosamente al cellulare di fianco a loro.

Io sono appoggiata a un banco, per nulla felice di trovarmi lì sola con lui. Mi soffermo a pensare come questo mi avrebbe portato al settimo cielo solo una settimana fa...

Davide è in piedi davanti a me, immobile per la tensione e con le braccia stese lungo ai fianchi. I suoi occhi verdi mi scrutano intensamente nel silenzio di piombo che ci accompagna.

All’improvviso sbuffa, portandosi una mano tra i capelli cortissimi, e piega la testa.

“Dalia, mi dispiace davvero tantissimo.” dice distrutto “A me tu piaci veramente, ma la storia con le Gemelle è cominciata in terza e non sono più stato capace di uscirne...”

Strabuzzo gli occhi e mi rizzo in piedi sconvolta.

“La storia con le Gemelle? Vuoi dire che anche con Azzurra...”

La sua incapacità di guardarmi negli occhi vale più di mille sue parole. Questo ragazzo mi fa sempre più schifo, e lo sa.

“Ma loro... lo sapevano di questo tuo... chiamiamolo comportamento?”

Annuì con la stessa vivacità di chi sta per essere ghigliottinato.

In effetti, a quello ci mancava davvero poco. Si scopa sia Bianca che Azzurra dalla terza, e poi mi confessa il suo amore? Non so cosa dire, mi vengono in mente solo frasi troppo melodrammatiche... scelgo di dar sfogo alla mia anima cazzara.

“Ma...lo facevate in tre?”

Il porco alza il volto e mi guarda, pallido e arruffato.

“Ma… ma… che cazzo di domanda è?! Certo che no!” urla con enfasi.

“Ok, ok! Ci credo” alzo le mani in segno di resa, ma sto ridendo come una pazza.

“Comunque” continua lui esausto “non volevo parlarti della mia vita sessuale… ma solo per chiederti se è possibile tornare perlomeno a parlarci da persone civili. La storia con Bianca e Azzurra è cominciata senza che me ne accorgessi: provavo attrazione sia per l’una che per l’altra e alla fine è cominciato questo triangolo dal quale non ho saputo più togliermi. In un certo senso posso definirmi il loro schiavetto sessuale.”

Mi sento morire. Se trattengo ancora un secondo la risata sento di poter esplodere.

“In effetti…”

“…è così!”

Le voci di Bianca e Azzurra ci sorprendono entrambi. Mi si avvicinano e mi guardano con decisione.

“Anche se può sembrare strano…” comincia Azzurra.

“… il nostro schiavetto sessuale a te ci tiene davvero.” conclude Bianca, con lo stesso tono.

Guardo Davide come a chiedergli conferma, ma mi accorgo che i suoi occhi sono rivolti in direzione della porta dalla quale si sono affacciati Edo e Martina.

“Sta male nel sapere…” “…che tu sei arrabbiata con lui!”

“Sì, ma…! Non ditemi che non sareste arrabbiate al posto mio!”

Entrambe scuotono la testa con sincronia terrorizzante.

“Ci saremmo arrabbiate di sicuro”

“Però se sta male non si concentra più sulla musica e sulla band.”

Le guardo allibita.

“E quindi dovrei perdonarlo perché sennò non strimpella più bene sulla chitarra?” azzardo scettica.

“Bè… col contratto alle porte…” “… la mancanza di concentrazione di Davide è dannosa per tutta la band”

 “Aspetta, aspetta. CONTRATTO?!” Sento i neuroni che vagano per la mie testa collegarsi improvvisamente.

“Sì” si intromette Davide “all’Anthrax Cafè c’erano molti rappresentanti di case discografiche; uno di questi ci ha notati e ha voluto proporci un contratto. Logicamente è ancora un periodo di prova, non è stato deciso nulla…”

I miei occhi vagano rapiti sulle tre facce che davanti a me mi guardano dubbiose.

“Ma… ma è FANTASTICO!” urlo eccitata agitando le braccia.

Le Gemelle confermano la mia allegria con un cenno della testa e riprendono a parlare.

“Sì, è fantastico… però devi perdonare Davide…” “…sennò ci rimetteremmo l’occasione della nostra vita. Se tu smettessi di essere arrabbiata con lui, starà meglio…” “… e potremo avere il contratto senza difficoltà!”

Mi chiudo in un silenzio di riflessione, fissando un punto imprecisato nello spazio davanti a me.

“Premetto che io non vi credo quando dite che piaccio a Davide. E considerando anche che prima di provarci con me poteva pensarci due volte, visto che pucciava il biscotto in ognuna di voi da due anni… sono ancora furente. D’altro canto non posso rovinarvi questa opportunità, non sarebbe giusto, anche se alla fine la colpa sarebbe comunque di Davide. Quindi…”

“Quindi?” osa Davide con occhi speranzosi.

“… quindi va bene. Sia chiaro, Davide, ti odio e ti disprezzo più che mai, ma non sono così stronza. Ti… perdono.”

Le Gemelle si lanciano addosso a me, seppellendomi tra i loro vestiti sempre più vaporosi, e urlando come delle ossesse.

Davide sorride sollevato, mentre Edo gli si avvicina con un sorriso a 32 denti. In mezzo ai merletti e ai boccoli delle Gemelle mi sembra di intravedere un contatto tra le loro mani… no, è impossibile… All’improvviso Martina alza le braccia in aria per attirare l’attenzione.

“Cheeee nee diteee se andessiiimooo a festeggiaaaaare in qualcheeee baaaaaar…?”

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Scusate, non ho tempo per i ringraziamenti.

Domani mattina parto, sto via una settimana. Quindi: STAY TUNE!

D’ora in poi il tutto andrà avanti lentamente: sono finiti i capitoli già scritti *_* il 5 è solo a metà…

Scusatemi dal più profondo del mio cuore.

Alla prossima!

 

 

 

   
 
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