To the challenge
Arrivava in fretta,come sempre lanciandosi in folli corse lungo le strade quanto
mai affollate della città elfica. Doveva essere una peculiarità dei giovani
della famiglia reale,poiché anche Elendor aveva lo stesso modo di girare la
città di sua cugina.
Il principe elfico si soffermava solo ogni tanto a salutare gli amici che
avevano la sua età e facendo ben attenzione ad evitare gli amici di famiglia dei
suoi genitori. Non aveva mai sopportato la mania degli adulti di torcere le
guance dei piccoli elfi come lui.
Solo a Shik era permesso sfiorargli il volto,con quelle sue mani tanto
delicate…quando gli accarezzava il viso e giocava teneramente con la punta delle
sue orecchie…
Ma il sogno ad occhi aperti di El fu interrotto repentinamente dal richiamo di
un gruppo dei suoi amici.
El trovandosi sorpreso cadde rovinosamente all’indietro urlando,quasi
precipitando giù nel vuoto dal bordo della strada.
Il tempestivo intervento di due degli altri piccoli elfi lo salvò dalla
caduta,ma non dalla raffica di domande che questi gli fecero senza lasciargli
nemmeno il tempo di riprendersi.
<< Ehi,El stai attento o la prossima volta ti dovremo venire a trovare alla
corte dei Seldarine! >>
<< Giusto,ma che cosa ti è preso? Ti abbiamo chiamato un sacco di volte ma non
ci rispondevi. >>
<< E che cos’era quella faccia da ebete che avevi prima,sembravi un orco davanti
ad un libro di magia… >>
<< Già,a cosa stavi pensando poco fa? Non è che è vero ciò che dice Illyana e
che ti sei innamorato? >>
El riuscendo a stento a seguire la vertiginosa velocità del discorso dei suoi
amici,ripensò a cosa stesse pensando pochi secondi prima ed arrossì
violentemente diventando più colorito persino dei suoi capelli,sembrava quasi
non aver più lentiggini sul volto.
Il gruppo di giovani elfi vedendo questa reazione si mise a ridacchiare sempre
più vivacemente e cominciando a prenderlo in giro scherzosamente.
Dopo un attimo di estremo imbarazzo però,El si ricompose e indignato disse loro
che erano ancora dei bambini e che prima o poi avrebbero capito anche loro.
In effetti nessuno di loro poteva sapere cosa significasse essere
innamorati,almeno non come nel suo caso.
Ma proprio in quel momento in mezzo alla stessa via piombò Shik,saltando da una
via soprastante per atterrare di fianco ad Elendor.
Tutti quanti i ragazzini lo salutarono con calore e lo incoraggiarono per la
gara. El protese le labbra a formare un’espressione imbronciata mentre Shik era
completamente sommerso dai suoi piccoli fan.
Il giovane elfo dai lunghi capelli e biondi era sempre stato il più simpatico
agli occhi dei ragazzini della città per la sue strampalate trovate e per come
riusciva sempre a ridicolizzare chi si comportava male.
Shik lanciò anch’egli uno sguardo ad El,allargando le braccia come per dire che
non ci poteva fare niente.
Alla fine Shik riuscì a liberarsi della folla di ragazzini che lo circondava
dicendo che a momenti sarebbe uscita da palazzo la principessa in abito da
cerimonia,in modo che tutti si fiondassero verso il palazzo per assistere a
quello spettacolo di rara beltà.
Shik era finalmente solo assieme ad El,le strade pullulavano di persone
ovviamente,ma nessuno avrebbe interrotto il loro discorso.
<< Scusami,ma quando uno è popolare deve dedicare un po’ di tempo ai suoi
ammiratori giusto? Anche Rael’Eth ha tutte le sue sgualdrinelle che sbavano per
lui… >> Shik cercò di scusarsi con El,il quale tornò immediatamente a sorridere
e levò le braccia verso l’amico per abbracciarlo.
<< Ricorda che non ti dividerò con nessuno. >> gli sussurrò all’orecchio il
giovane principe.
<< E io non ho ti chiedo di meglio… >> gli rispose allo stesso modo Shi-Kar’La.
L’arciere stava ammirando già da qualche secondo il suo piccolo El,come gli
donava l’abito tradizionale! Quello che indossava era una tunica bianca,candida
come le nuvole primaverili,bordata e decorata da disegni rosso dorato che
rappresentavano le fiamme,e che così bene si intonavano ai suoi capelli.
La maniche ,più larghe verso le mani,erano separate dal resto dell’abito. Un
fermaglio d’avorio con l’emblema di famiglia teneva unita la tunica,vicino alla
spalla.
Shik stava lentamente prendendo in considerazione l’idea di togliere quel
fermaglio,lì in quel momento. E lasciare che lo splendido vestito cadesse al
suolo…
Ma dovette scuotere la testa violentemente e dimenticarsi in fretta delle sue
pulsioni,non era il momento,non ancora…
<< Allora El,non sei anche tu ansioso di vedere come hanno conciato Illyana? E
pensa che lei si diverte! >>
<< Già…fa proprio la femmina certe volte. Ma non è da lei,non le dona… >>
<< Invece a te quella tunica dona moltissimo,non puoi immaginare cosa mi fai
venire in mente! >> disse Shik allargando a dismisura gli occhi ed esibendo il
suo temibile sguardo da maniaco.
El ne rimaneva sempre turbato,e si ritirò di due passi all’indietro.
<< Invece lo immagino eccome cosa c’è nella tua mente bacata! Sei più maiale di
un orco e più malizioso di un elfo oscuro quando t’impegni! Piuttosto ti ricordi
della nostra piccola scommessa? >>
Shik annuì vigorosamente,prima di avviarsi assieme ad El verso il palazzo. << Si
mi ricordo bene…e mi pare anche che tu ci guadagni in ogni caso vero? Sei più
furbo di un Illithid quando si tratta di certe cose…e poi dai a me del maiale!
>>
Si misero a ridere tutti e due,Shik accompagnava El verso il centro della città
con una mano sulla sua spalla,era un po’ teso per ciò che lo aspettava dopo,ma
era sempre più sicuro di vincere.
Anche di un’altra cosa era sicuro,quella sarebbe stata fra le serate più felici
della sua intera esistenza.