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Autore: I can be alone    17/07/2014    3 recensioni
"Quando pensi che tutto stia andando per il verso giusto, c'è sempre qualcosa che scombussola le carte di questa partita, che in molti chiamano vita."
Ogni riferimento a fatti, personaggi e luoghi, non è puramente casuale.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Untitled

Storia di un ragazzo qualunque



 
 

Untitled, pt. 5


Voglio solo credere che io posso farcela, che sono bello, che non faccio schifo. Voglio solo avere quella certezza e quella stima di se stessi che gli altri hanno. Gli invidio. Sono qua a pensare, la mia vita sembra che non la stia nemmeno vivendo. Mi sento come in un vortice che sta per inghiottirmi. Se sparissi nessuno se ne accorgerebbe. Credi di avere tutto ma in realtà non hai niente. Ti circondi di persone solo per sentirti apprezzato. Le chiami amici ma non sono altro che semplici conoscenti. Quella sensazione che provo ogni sera, prima di addormentarmi, mi distrugge. Io non sono questo, non sono il ragazzo che si comporta in questo modo. È un’altra persona, io devo essere me stesso, ma nemmeno io so come sono in realtà. “Conosci te stesso” diceva l’oracolo di Delfi, ma come puoi conoscere te stesso se per tutti questi anni hai solo finto di essere una persona e arrivi al punto di dimenticare pure chi sei in realtà? È umanamente impossibile.
Anche stasera sono qua, la solita canzone, la luce spenta e fisso il soffitto, cerco di guardare il passato, di “conoscere me stesso” ma non è facile. Non lo so chi sono. Ultimamente mi sento vuoto, una buca sulla sabbia, come quello che scavavo da piccolo in riva al mare. Che bei tempi, quelli. L’adolescenza, terribile.
I sentimenti si amplificano, diventi dubbioso, sei fragile come uno strato sottile di ghiaccio, anche una sola goccia di pioggia può romperti ed è difficile rimettere insieme i pezzi. Vedo tutti quei ragazzi di 20 anni che sono li, sicuri di se, senza tutti questi problemi. Non ho ancora capito come esci da questo periodo e diventi maturo. Non sono gli esami, nemmeno compleanni, che ti fanno capire che ora è il momento di prendere in mano la tua vita, di smettere di vivere una telenovela strappalacrime e di guardare al futuro con occhi più decisi. Vorrei capire come evitare questo periodo, non voglio stare male. Non ce la faccio. Ecco, ora ragiono proprio come un adolescente.
Sono solo, dico un ti voglio bene ad un mio amico, ma capisco che anche questa amicizia fra poco arriverà al capolinea. Quando si ha questa età non esiste il per sempre. Pánta rêi, tutto scorre, diceva Eraclito. Aveva perfettamente ragione. La realtà è dinamica, è un fuoco che brucia, intensamente, come le nostre emozioni. Ma quella fiamma sale verso l’alto, si dimena riducendo il suo calore fino a diventare solo una scintilla che si posa sulle fredde piastrelle del camino. I sentimenti sono così. Non durano in eterno. Eraclito era riuscito a capire come le cose stavano.
Riguardando quel “ti voglio bene anche io” penso a come finirà quest’amicizia. Cerco di pensare il motivo per cui anche questa fiamma smetterà di bruciare, come già ha fatto per altri in passato. Compreso Josh.
Josh. È la seconda volta che penso a lui questa sera. Ho scoperto da poco che è solo e che si sente abbandonato da tutti e da tutto. Forse ora sa cosa si prova. “È tutto uno sbaglio, non doveva accadere, ti riporto a casa.” Piango. Ha conficcato il suo pugnale nel mio cuore e non ha esitato a girarlo, per completare la tortura. Non bastava quello che mi aveva detto prima e non bastava nemmeno l’avermi visto quella sera in quelle condizioni. Avrà riso ripensando a come mi ero ridotto per lui. Si sarà sentito pieno di se quando gli ho aperto il mio cuore, nonostante tutto quello che è successo. Ora che so che è solo e che si sente abbandonato mi sento un po’ sollevato. Non può andargli sempre male anche per lui prima o poi quella fiamma si esaurisce.
Mi tocco la pancia sorridendo perché è piatta. Forse dovrei parlare con uno psicologo, mi aiuterebbe a smettere. Voglio svegliarmi una mattina sentendomi bello. Si, voglio solo credere in me.
Spengo la canzone. È finita, l’ho ascoltata per circa un ora. ma per puro caso sento la musica di un’altra canzone. Troppi ricordi, troppo dolore. Dicevo di essere un guerriero dopo quello che mi è successo, ma non lo sono per niente. Sono in un letto dopo aver vomitato per l’ennesima volta la mia cena, perché mi faccio schifo. Che guerriero sono? Spengo il telefono. Non voglio ripensare a quello che ho passato la scorsa estate, tutt’ora ci sto male al punto di non riuscire a non tremare al solo pensiero.
Chiudo gli occhi. È stata una giornata pesante, meglio che io vada a dormire.
Mi sveglio sudato, è ancora notte, ho fatto un incubo. Tutte le mie paure erano lì, pronte ad assalirmi appena io avessi abbassato la testa. Era una sfida, se cedevo, avevo perso.
Non riesco più a dormire ora, mi è passato il sonno. I ricordi mi tormentano, non riesco a rinchiuderli in una parte nascosta del mio cervello.  I ricordi di quelle urla. Sto tremando e gli occhi cominciano ad inumidirsi. Quelle fottute urla che mi hanno segnato la vita. Quella sera avevo la sensazione che non fosse una buona serata e come sempre il mio sesto senso non aveva fallito.
Se pensate di conoscere la sensazione di essere umiliati, bene, sappiate che vi sbagliate.
Dover correre di notte, sulla sabbia, cercando di scappare per evitare di finire all’ospedale, mentre ti senti urlare da degli sconosciuti che non sei nessuno, che devi morire. Sei uno bizzarro scherzo della natura, un malato che devi essere curato. La disgrazia dell’umanità, la colpa di tutti i mali. Ecco, solo a questo punto ti senti veramente umiliato. Ti senti colpito dentro, messo a tappeto. Come se tu fossi nudo in un piazza, mentre tutti urlano e inveiscono contro di te, alcuni ridono e tu cerchi di fare qualcosa per porre rimedio, ma non c’è niente che tu possa fare. Ti auto convinci che sei veramente tu la causa di tutti i mali. Non riesco a descrivere a parole come ci si sente i quel momento. Vorresti solo sparire, scavarti una fossa e nasconderti lì dentro per il resto della tua intera vita.
È così che mi sono sentito. Ho passato mesi di nascosto dalla psicologa. Mentivo i miei dicendo che uscivo con le amiche, ma in realtà andavo a cercare di nascondere quel ricordo con l’aiuto di una persona di cui mi fidavo. E devo dire che ci sono quasi riuscito. Sia grazie a lei ma anche grazie alla musica. Quella canzone che prima di addormentarmi ho stoppato e chiuso era la canzone che mi ha aiutato. Cerco il cellulare al buio e quando lo trovo metto quella canzone con la speranza di addormentarmi. Ascolto ogni singola parola, facendone tesoro.
 
“All the pain and the truth
I wear like a battle wound,
So ashamed, so confused,
I’m not broken or bruised.
Now I’m a Warrior.”
 
Presto mi tatuerò quelle sette lettere sul mio polso così da potermi ricordare sempre che posso farcela, che sono un guerriero anche io. Devo riuscire a guardare avanti senza pensare al passato. Devo lasciarmi alle spalle tutto quello che è accaduto. Stanotte la mia mente ha viaggiato come non mai. Ho pensato talmente tanto che la parte laterale degli occhi comincia a farmi male. Non mi era mai successo prima d’ora. E’ una sensazione strana. Ripenso a quello che ho fatto prima di andare a letto, ripenso anche al sollievo che ho trovato nel toccarmi la pancia e sentirla piatta. Non ne vado fiero, per niente, mi sento in colpa, ma è l’unico rimedio che ho per odiarmi un po’ meno. Mesi fa ero arrivato al punto di non  guardarmi nemmeno allo specchio quando uscivo dalla doccia. Mi mettevo subito dentro l’accappatoio che nascondeva tutte le mie imperfezioni. Devo combattere, devo riuscire a credere in me, voglio crederci. Quella lastra di ghiaccio si è rotta parecchio tempo fa, si è frantumata in mille piccoli pezzi. Ora sta a me cercare di rimettere insieme tutto.
Mi lascio trasportare ora dalle parole. Mi rilasso e respiro intensamente cercando di calmarmi. Sento le parole più lontane, più soffuse.




*Angolo dello scrittore*
Eccomi qua con il 5 capitolo. E pensare che tutto è cominciato una sera, così dal nulla. Non sapevo nemmeno cosa scrivere. 
Perdonate se ci sono un po' di errori ma ho la brutta abitudine di non controllare a fine scrittura il capitolo, per questo farò un annuncio.  
AAA cercasi Beta. 
Vi prego, mi serve ahahah. con questo vi dico ciao, ma non prima di aver detto grazie a chi ha recensito i capitoli. Vi adoro! 
Se recensirete anche questo mi farete veramente felice.
A presto con il prossimo capitolo, 
M. <3 

 
  
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