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Autore: dumi_97    17/07/2014    0 recensioni
Ero un piccolo puntino grigio, ne bianco ne nero. Grigio, non ero ne il bene ne il male, ero una via di mezzo, qualcosa di indefinito, una puntino trasparente in un mondo pieno di puntino colorati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Se fino ad adesso ho detto che ho una vita normale, che non mi piaccio e non mi fido delle persone, beh non oso parlarvi dell’amore. L’amore è come un tasto dolente, una cosa che ti segna per sempre. Non ha importanza se dura due giorni o due mesi o dieci anni, se ti innamori anche per un secondo della persona sbagliata sei fottuta. Per quanto riguarda me, beh io mi sono innamorata solo una volta, ed è bastata. Perché quando ti innamori non smetti più, anche se la storia finisce, se eri davvero innamorata lo sarai per sempre. Come dicevo io ci sono cascata, parole dolci, i soliti “sei bellissima”, oppure “io non ti lascio”, e in men che non si dica ero tra le sue braccia. Lo so, più idioti di così non si può essere. Beh già che ci sono vi racconto la storia intera.
 
Era inizio Maggio, del 2013, ero appena stata delusa da un ragazzo, da uno di quelli poco seri che ti vogliono per un paio di giorni e poi spariscono. Per fortuna non ero ancora arrivata ad innamorarmi. Comunque ci stavo un pochino male, e in quel momento che un amico, che non conoscevo da moltissimo, si è avvicinato a me. Ha scelto il momento migliore, io ero fragile, avevo bisogno di sostituire quella persona che mi aveva delusa, e che se ne era andata da un momento all’altro. Messaggio dopo messaggio, incontro dopo incontro, sorriso dopo sorriso, ero sempre più presa e mi piaceva sempre di più. Ma non mi piaceva perché era bello, ma perché mi stava aiutando, mi sembrava un mondo completamente nuovo, finalmente avevo trovato qualcuno che mi apprezzasse davvero, per quella che ero. Gli andavo bene anche se non ero magra, anche se non ero bella, anche in pigiama, anche da struccata, anche quando ero arrabbiata. E come qualsiasi ragazza amavo queste attenzioni, mi facevano sentire completa, mi facevano star bene davvero, con me stessa e anche con gli altri. Chiunque mi conoscesse aveva notato che ero diversa, cambiata, eh già, finalmente avevo iniziato a vivere.
Grazie a lui, Riccardo, solo a pronunciare il nome mi vengono i brividi, le lacrime salgono, ma sono forte e le trattengo, e i ricordi riaffiorano. Insomma l’ho amato come mai ho amato nessuno. E anche ora, nonostante sia passato un anno, quando lo vedo ho le palpitazioni. Non sono matta, è solo che cupido ha sbagliato qualcosa, e ha beccato solo me.
Ma questo è solo un breve riassunto, il mio dolore, la mia solitudine non è cominciata da qui, e ora vi racconto tutto.
 
Fin da piccola ero stata una bambina particolare, mi sono sempre sentita sola. Sarà perché all’età di 3 anni mia madre mi ha lasciata con mio padre per venire in Italia a lavorare, e poi dopo un anno è venuto anche mio padre. E io bambina di 4 anni lasciata con nonni e zii per più di due anni. Non  l’ho mai ammesso a nessuno, ma sono stati anni difficili per me. Certo voi vi chiederete cosa ne sapessi io della lontananza, ero solo una bambina. Ma fidatevi, ogni volta fuori scuola i genitori aspettavano i propri bambini, beh e a me no, erano a più di 2000 km da me. La distanza non fa male solo nell’adolescenza quando si ha un amico o un amore a distanza, a me la distanza ha fatto soffrire fin da piccola. Poi 13-14 anni fa non c’erano nemmeno queste tecnologie, skype o cose del genere, io i miei genitori li sentivo per telefono una volta ogni tanto. Poi dopo due anni di dolore, mia madre che era incinta è venuta a portarmi in  Italia, per vivere tutti insieme. Dopo pochi mesi nacque mio fratello, ero felicissima, ma anche gelosa. Perché non vedevo i miei genitori da due anni, e avevo paura che con l’arrivo di mio fratello tutto sarebbe cambiato, e di nuovo mi sentivo abbandonata e sola.
  
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