Ciao a tutti!! So benissimo
di essere partita con una one shot ma, per la gioia di Teresa, ho
deciso di
fare un altro capitolo. Sono contenta che la storia vi sia piaciuta e
spero che
vi piaccia anche questo capitolo.
memi16: tesoro! Piaciuto
il continuo?? ^_^
me te ve tanto
tanto tanto be XD
Bryluen: Grazie 1000,
sono contenta che ti sia piaciuto il primo
capitolo ^_^ Beh, la storia non è proprio così,
ma fidati che ci va molto
vicino! Della serie “ caratterialmente i miei ragazzoni sono
così!! ^_^ “ baci
MemiDark_Cullen: wao!!! Che
bello!!! Allora funziona
farsi pubblicità! XD cognatina sono contenta che ti sia
piaciuta!! ^_^ e
ora ti farò leggere anche il continuo!!
Muhahahahaha! P.S. Emmett la prossima volta se combina il casino di
oggi lo
uccido!! XD
TUTTO ACCADDE IN
AEROPORTO…L’ANNO SEGUENTE
22 dicembre 2008
Mi sveglio presto questa
mattina; non avevo voglia di dormire. È da almeno
un’ora e mezza che mi rigiro
nel letto; ora sono stanca di non far niente! Mi alzo dal mio letto
morbido,
comodo e soprattutto caldo, mi vesto, m’infilo dentro il mio
piumino verde e,
dopo aver infilato le cuffie dell’i-pod nelle orecchie, esco
di casa per andare
a fare colazione al bar vicino a casa e successivamente mi dirigo verso
la
stazione degli autobus per arrivare a Cernusco e da lì
prendere la metro per
arrivare a Milano.
Esco dal portone e guardo
fuori: l’asfalto è coperto dalla neve: adoro
l’inverno per diversi motivi:
dormire sotto coperte pesanti, adoro la neve e soprattutto bere la
cioccolata
in tazza! Entro dentro e mi tolgo il cappuccio; mi siedo davanti al
bancone e
ordino un cappuccino e una brioches alla crema. Pago i miei 2 euro e
trenta e
mi dirigo alla stazione degli autobus. Riaccendo l’i-pod e mi
ritrovo ad
ascoltare “ Apology “ degli Alesana. Sorrido
perché mi viene da pensare al mio
primo ed unico incontro con Enrico all’aeroporto.
Tornata a Milano dalla
Sicilia la prima cosa che ho fatto è stata girarla in lungo
e in largo per
vederlo di nuovo; ma con scarsi risultati. Non lo vidi più.
Demoralizzata mi
diressi verso il mio pullman. Sfortunatamente non notai il gradino e
finì
letteralmente addosso ad un ragazzo. Cademmo per terra ed io sopra di
lui.
Sentii una risata e mi sentii dire:
“ Hey eccoti di nuovo! È
bello rivederti piccola! Solo una cosa…è un
po’ freddo l’asfalto…ti va se ci
alziamo? “
Oddio no…non è possibile…non
può essere lui…allora non me lo sono immaginata
quest’estate! Enrico esiste
veramente!!!!
“ Hey Terry hai sentito? “
“ Cosa? Ah sì, scusa… ”
Mi alzo e gli afferro la
mano aiutandolo ad alzarsi. Appena lo tocco sento un brivido, come la
prima
volta. Imbarazzata la tolsi subito.
“ Vai a Milano? “
“ Sì, vado a comprare un
regalo per i miei amici. Tu? “
“ Io pure…ti va se andiamo a
fare gli ultimi acquisti assieme? “
Alt! Fermi un attimo! O mio
dio l’ho detto davvero? Io Teresa che ho avuto il coraggio di
invitare Enrico a
fare compere con me?? Oddio!! Non mi riconosco…è
un sogno! Sicuramente!
“ Ma sì dai! Perché no?
Potremmo scegliere i nostri regali insieme! Si sa, due teste sono
meglio di
una! “ e mi sorride…mi sciolsi vedendo quello
sguardo.
Poco dopo arrivò la metro.
Eravamo entrambi imbarazzati e non parlammo per tutto il tragitto. Una
volta
arrivati a Milano, ci dirigemmo verso il centro in cerca dei negozi. In
poche
ore riuscii a trovare i regali per tutti i miei amici e dei vestiti da
mettere
la sera stessa per una festa per Natale a casa della mia migliore amica
Lulu.
Dal momento che in molti partono per le vacanze di Natale, abbiamo
deciso di
anticipare la festa al 22 dicembre anziché farla il 23
dicembre.
Alle quattro e mezza
tornammo indietro perché entrambi dovevamo uscire alla sera.
Arrivati davanti
alla stazione degli autobus ci salutammo nuovamente. Questa volta
però si
limitò a darmi un bacio sulla guancia. Ero felice, ma allo
stesso tempo
triste…perché non mi aveva baciato come la prima
volta? E se fosse fidanzato?
“ Buon Natale Teresa e
divertiti stasera “
“ Grazie. Ricambio “ e,
incapace di dire altro e con le lacrime agli occhi, me ne tornai a casa.
Arrivata, la prima cosa che
ho fatto è stato connettermi ad msn e a parlare con Giulia;
tentò di
rassicurarmi, ma invano…così decisi di prepararmi
subito e di andare a casa
della Lulu per aiutarla con tutti i preparativi e per sfogarmi un
pochino.
La Lulu riuscì a calmarmi un
pochino…ero comunque triste.
“ Chissà quando e SE lo
incontrerò ancora… “ mi
ripetevo
continuamente.
Gli invitati arrivarono alle
otto e mezza e le pizze alle nove. Eravamo in quindici…o
meglio: quattordici;
mancava un ragazzo all’appello, un nuovo amico della Lulu e
del suo ragazzo
Marco.
Alle nove, poco prima
dell’arrivo delle pizze, suonano alla porta.
L’ultimo ragazzo era arrivato. La
Lulu mi portò subito da lui, nonostante sapesse che quella
sera non ero nello
spirito di fare nuovi incontri.
“ Dai Terry! Non fare la
lagna! È un ragazzo simpaticissimo, ti piacerà!
Fidati di me! “
Ci avvicinammo verso di lui.
Rimasi impietrita:
“ Teresa Enrico, Enrico
Teresa “
“ Ciao di nuovo Terry! Come
va? “ e mi sorride.
Oddio! Non riuscivo più a
parlare. La Lulu mi guardò strano…poi
capì tutto. Riuscii solamente a dire “
Ciao Enrico! Tutto bene grazie! Come oggi! “ e poi mi
trascinò via.
“ Non dirmi che il tuo
Enrico è quest’Enrico!!! “
“ Ehm…sì è proprio
lui… “
“ Oddio Terry!!! Che notizia
meravigliosa! È un ragazzo dolcissimo! Sareste
perfetti insieme!“
“ Dici? E allora perché oggi
si è comportato diversamente dalla prima volta? Io non mi
sono comportata
diversamente! Timida ero prima e timida sono stata oggi! “
“ Pronto?? Forse è proprio
per quello che lui si è “comportato
diversamente” come dici tu! “
Torno a cercare
Enrico…magari se avessi parlato con lui avrebbe intuito
qualcosa! La cosa
difficile era: riuscire ad avere una conversazione con lui senza
arrossire!
Lo vedo dall’altra parte
della sala che ride…mamma mia se
è bello!
Ok Terry! Un po’ di ritegno! Mi avvicino
maggiormente e vedo che sta
parlando con…
No!
No no no no
no!!! Per favore
ditemi che è uno scherzo!!! Per favoree!! Ditemi che non sta
parlando con
quella troia! Tutte ma non Pia! Quella…quella…
Torno indietro e, dopo
aver
preso per un braccio la Lulu, la trascino in cucina.
“ Lulu, che diavolo ci fa la
Pia qui? “
Lulu sbianca. “ Cosa hai
detto? Io mica l’ho invitata! “
Detto questo entrambe ci
affacciamo alla porta e notiamo che Pia continua a provarci
sfacciatamente con
Enrico, facendogli anche gli occhi da cerbiatta…
Vediamo che Luca, il mio
migliore amico, si dirige verso di noi sorridente: “ Lulu!
Questa festa è
favolosa! La migliore che tu abbia mai organizzato! “
“ Grazie Luca…senti ma…sai
che diavolo ci fa Pia qui? Io non l’ho invitata…
”
“ È arrivata poco fa con
Manuel… credo l’abbia invitata lui a sto
punto…
Passano altri venti minuti,
nei quali ero impegnata a fulminare con lo sguardo Pia e chiunque mi si
avvicinasse. Pochi minuti prima delle dieci, Manuel propose di fare il
gioco
della bottiglia. Intanto, per non giocare, ero scappata in bagno, dove
restai
per alcuni minuti. Mi guardavo allo specchio. La scena che avevo visto
prima mi
faceva stare male; si vedeva bene.
Tornata in sala non ressi
più; era troppo da vedere: Pia stava baciando
appassionatamente Enrico e
sembrava che non fosse così tanto dispiaciuto, dal momento
che stava
rispondendo con lo stesso trasporto.
Lulu alzò immediatamente lo
sguardo e mi vide piangere. Non ce la feci a guardare ancora;
così, senza
salutare nessuno, me ne andai dalla festa.
Era questo che pensavo
continuamente; ero talmente assorta nei miei pensieri che, solo dopo
aver
camminato per cinque minuti, mi ricordai di aver lasciato il piumino
alla
festa. Me lo sarei fatta dare dalla Lulu domani. Ora non avevo voglia
di
tornare indietro, nonostante stessi congelando.
Camminai ancora per qualche
minuto, quando mi sentii afferrare il braccio. “ O mio dio! - pensai - e
adesso?
Ti prego, non dirmi che è qualche male intenzionato!
“
“ Finalmente ti ho trovata!
Ti ho cercata dappertutto! “
Mi voltai stupita. Due occhi
marroni mi fissavano tristemente.
“ Cosa ci fai qui? Non
dovresti essere alla festa dalla Pia? “ risposi acida.
Mi guardò stupito e allo
stesso tempo adirato: “ E tu perché sei scappata
via eh? E poi scusa…sei gelosa
di me e Pia? Mettiamo in chiaro le cose: tra noi due non
c’è stato niente, solo
un bacio, anche se lei che c’ha provato spudoratamente con
me. E comunque non
dovrei neanche rendertene conto, dal momento che tu sei già fidanzata no? “ e disse la
fidanzata
con disprezzo.
“ Ma sei stupido per caso? Primo:
non so chi cavolo ti abbia detto che sono fidanzata, ma sono tutte
cazzate,
secondo: se anche fossi fidanzata perché oggi ti avrei
invitato a fare spese con
me? Perché mi sarei messa a piangere e perché
sarei scappata via dimenticandomi
il piumino e congelando per strada? “
“ Non sei fidanzata con quel
ragazzo con cui sei stata tutta la sera insieme alla Lulu? Pia mi aveva
detto
che era il tuo ragazzo… “
“ E certo! E tu le vai anche
a credere?? Mi dispiace, ma lui è solo il mio migliore
amico. Non sono
fidanzata, anche perché mi sono innamorata di
un’idiota che stasera si è
tranquillamente sbaciucchiato con una ragazza che in questo momento non
posso
soffrire…ecco contento? Vuoi la verità? Mi piaci
e anche tanto…mi sei piaciuto
dalla prima volta che ci siamo visti all’aeroporto. Non so
cosa tu abbia
pensato, ma io ero semplicemente timida ed è per quello che
non parlavo molto… “
Mollai uno strattone e mi
liberai dalla sua presa. Corsi fino ad arrivare davanti a casa, sempre
piangendo. Non mi accorsi neanche che Enrico mi era venuto dietro
finché non mi
si parò davanti, impedendomi di aprire il portone di casa.
“ Enrico che vuoi ancora? Ti
scongiuro, vattene! “
Per tutta risposta Enrico mi
avvicinò a sé e mi abbracciò. Io
continuavo a piangere mentre tremavo per il
freddo. Enrico se ne accorse e si sfilò il suo piumino per
farmelo indossare.
Nonostante fossi davanti casa lo infilai lo
stesso…potrò sembrare egoista, ma
stavo congelando!
Detto ciò mi si avvicinò
nuovamente e mi baciò una guancia, dove in quel momento
stava scendendo
indisturbata una lacrima. Continuò a baciarmi le guance, il
naso, le palpebre e
gli angoli degli occhi, dove finalmente le lacrime avevano smesso di
scendere.
Poi arrivò alla mia bocca e ci baciammo. Fu un bacio
passionale ma allo stesso
tempo dolce. Dopo diversi minuti si staccò da me e guardammo
entrambi in alto.
Stava iniziando a nevicare.
Mi guardò: “ Non so se tu mi
ricambi già o meno, ma so che io ti amo. Anche se non
ricambi adesso non è un
problema perché… “
Non lo feci continuare
perché posai un dito sulle sue labbra.
“ Anche io ti amo Enrico “
E continuammo a baciarci
sotto i fiocchi di neve. Quello fu il mio primo Natale dove ricevetti
il regalo
più bello che avessi potuto immaginare: un ragazzo che mi
amava.
Me lo lasciate un
commentino? XD accetto ogni tipo di critica, purché
costruttiva! Bacioni Giulia