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Autore: _Fedra_    18/07/2014    4 recensioni
Parigi, settembre 2013.
Durante una festa a tema, una ragazza dai lunghi capelli biondi abbigliata in maniera incredibilmente realistica fa la sua comparsa tra gli invitati. Sembra molto confusa e spaventata, come se non avesse la minima idea di dove si trovi.
Solo Rosalie Lamorlière, appena arrivata da Francoforte, riuscirà a capire che la giovane in realtà è molto più vecchia di quanto vuole far credere, forse addirittura di un paio di secoli.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bernard Chatelet, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 23
                      






 
Maria Antonietta si stiracchiò nelle lenzuola, tendendo le dita nell’oscurità ovattata. La casa le sembrava stranamente silenziosa, quella mattina. Non si udiva il gracchiare della radio provenire dalla cucina, né il rumore ovattato del traffico nella strada sottostante. Finalmente la ragazza si decise ad aprire gli occhi. Non sapeva come, ma aveva la sensazione che qualcosa non andasse. Si tirò su a sedere e per poco non ebbe un infarto.
    La contessa di Noailles torreggiava sul suo letto a baldacchino attorniata dal suo esercito di servitori, il volto incartapecorito ricoperto di cipria somigliava a una brutta maschera.
    –Madame, – disse in tono impassibile – è giunto il momento della leveè.
 
***
 
“Per l’ultima volta, Nicole, Axel non è a casa mia. Anzi, non ho la più pallida idea di dove sia finito!”.
Oscar stava davvero perdendo la pazienza.
Dall’altro capo del ricevitore, Nicole Leguay non faceva altro che strillare e singhiozzare assurdità, che però non risultavano del tutto infondate.
Era fermamente convinta che Axel si trovasse a casa di Oscar a fare chissà cosa, dal momento che non rispondeva al telefono da quella mattina.
Dal suo canto, Oscar non poteva confidare a Nicole i suoi timori, dal momento che avrebbe inevitabilmente messo nei guai sia lei che Maria Antonietta.
Da una parte, però, alla ragazza non sarebbe dispiaciuto dare una bella scossa a quell’oca giuliva per liberare definitivamente il povero Axel dalle sue grinfie.
In fondo, se quel disastro umano non riusciva a trovare il coraggio di schiodarsela da solo, a quel punto una buona parola da parte degli amici poteva tornare utile, no?
D’altra parte, però, Nicole poteva rivelarsi l’unica persona che avrebbe potuto aiutarla a far luce su quello scomodo mistero.
Chissenefrega se poi correva il rischio di ritrovarlo tra le braccia di un’altra.
Ormai, nulla avrebbe risparmiato Axel dal titolo di imbecille del secolo.
“Nicole, per favore, calmati!”, disse Oscar cercando di mantenere un tono di voce fermo. “Ti posso assicurare che Axel non è da me. Però non si è nemmeno presentato all’allenamento di oggi. Hai provato a chiamarlo a casa?”.
“Quel pezzo di merda aveva detto che sarebbe andato a pranzo dai suoi, peccato che quando ho chiamato lì poco fa mi hanno detto che a quest’ora doveva stare all’università!”.
Nicole aveva gridato l’ultima frase così forte che Oscar era stata costretta ad allontanare l’orecchio dal ricevitore per evitare di spaccarsi un timpano.
“Allora non so proprio come aiutarti”, rispose massaggiandosi la tempia. “Se vuoi, adesso sento Victor”.
“Mi ha tradita, il pezzo di merda, io lo sapevo! LO SAPEVO!”.
“Alle peggio, andiamo dalla polizia…”.
“VOGLIO PROPRIO VEDERE LA FACCIA DI QUESTA! GIURO CHE LO AMMAZZO!”.
“Nicole”.
“ME LO SENTIVO CHE C’ERA QUALCOSA NELL’ARIA…E LUI A LASCIARMI DA SOLA IN UN MOMENTO DEL GENERE!”.
“Nicole…”.
“IO MI BUTTO SOTTO A UN TRENO! NON POSSO VIVERE SENZA DI LUI, NON POSSO! E PENSARE QUELLA VOLTA CHE SIAMO ANDATI INSIEME…”.
“Nicole, non ti sento più! Mi sa che sta cadendo la linea…pronto? PRONTOOOOO?”.
Con un gesto teatrale, Oscar chiuse finalmente quella comunicazione infernale.
L’ultima cosa che le mancava quella sera era di sentire da Nicole cosa avevano fatto lei e Axel quando erano andati in vacanza insieme l’ultima volta.
Ma come fa a sopportarla?, si chiese esasperata.
In quel momento, l’orologio segnò le undici.
Di Axel e Maria Antonietta nessuna traccia.
Ormai piegata in due per l’ansia, Oscar fece per afferrare di nuovo il cellulare e digitare il numero di André, quando sul display comparve proprio una sua chiamata.
Con il cuore che le batteva contro le costole come un cavallo al galoppo, la ragazza afferrò il ricevitore e rispose.
“Pronto?”.
“Oscar, è successa una cosa terribile”.
Fu come risvegliarsi all’improvviso.
Del resto, se l’era aspettato, anche se aveva sperato fino alla fine di non dover ascoltare quelle parole, cambiarsi in fretta e furia e precipitarsi al primo comando di polizia nel cuore della notte.
Oscar prese fiato e si fece coraggio.
“Che cosa è successo?”, domandò in tono piatto.
“Louis è sparito. Non era sul pullman insieme ai compagni, quando sono tornati da Versailles”.
Quel nome suscitò nella ragazza un effetto simile a quello di una scarica elettrica.
“Un momento, cosa? Hai detto proprio Versailles?”.
“Sì, era andato in gita scolastica”.
Il cuore di Oscar aveva preso a galoppare ancora più forte.
Una terribile certezza si stava facendo sempre più largo nella sua mente, per quanto assurda.
“Venti minuti e sono da te”, disse mentre si infilava un paio di scarpe da ginnastica e si fiondava giù per le scale, fino alla strada schizzata dalla pioggia.
 
***
 
Maria Antonietta avrebbe voluto rinchiudersi in camera sua per il resto dei suoi giorni, ma era ovvio che un simile comportamento non si addiceva affatto alla futura regina di Francia. C’erano dei sudditi che l’attendevano speranzosi, là fuori, a cui dare un degno erede. E poi c’era lui, Axel, che in quel momento stava marcendo in chissà quale prigione in attesa di processo.
    –Non mangiate nulla, Madame? – domandò Luigi Augusto in tono preoccupato, fissando il bicchiere d’acqua ancora colmo tra le mani dell’arciduchessa.
    –Per ora sto bene così, grazie – rispose lei senza guardarlo.
    –Come volete. Ma state attenta a non deperire troppo.
    –Non preoccupatevi. So quello che faccio.
    –Siete ancora sconvolta da ciò che è accaduto ieri, vero? Vi capisco, Madame. Sua Maestà il Re farà di tutto per condannare a morte quel disgraziato il prima possibile.
    Maria Antonietta cercò di rimanere impassibile più che poté, anche se in quel momento avrebbe tanto voluto urlare e spaccare tutto, proprio come faceva Oscar quando si arrabbiava sul serio. Chissà come avrebbero preso il suo comportamento, quelle vecchie mummie. Forse l’avrebbero presa per matta e rinchiusa in un convento per il resto dei suoi giorni. Per quello che aveva fatto all’unica persona che aveva amato in vita sua, non meritava di meglio.
    –Vi ringrazio per la vostra generosità – fu tutto quello che riuscì a dire, invece.
    In quell’epoca malata, tutto era falsità e finzione. Nessuno riusciva a sentirsi degno di essere un uomo se non aveva perlomeno una maschera di cipria e perbenismo a celargli il volto. Tutto era falso, idealizzato, decadente. Nessuno aveva mai provato a sentirsi nudo almeno per un attimo. Nessuno osava alzarsi e mandare finalmente tutto a fanculo. Nemmeno l’arciduchessa, che ora più che mai si trovava prigioniera in quell’ingranaggio arrugginito che, ormai lo sapeva, era destinato a incepparsi da un momento all’altro.
    Maria Antonietta provò a sorseggiare un po’ d’acqua, ma il sapore che le ritornò alle labbra non era più quello a cui si era abituata negli ultimi tempi. Si ricordava ancora della prima volta che Oscar le aveva fatto assaggiare la Coca-Cola, per quanto entrambe sapessero che le avrebbe bucato il fegato. A quel ricordo, legato alle follie delle ultime settimane trascorse nel futuro, l’arciduchessa posò il bicchiere e si pulì pudicamente la bocca con un tovagliolo.
    Che ne sapevano tutti loro di quello che aveva passato? Che un giorno non ci sarebbero più state né monarchia, né etichetta, né tutta la marea di sciocchezze a cui l’avevano costretta a credere? Che ci sarebbe potuti ribellare a coloro che avevano pianificato la sua esistenza attimo per attimo, muovendola come una pedina all’interno di una scacchiera spietata e assurda?
    In quel momento di disperazione, Maria Antonietta levò lo sguardo e per poco non le venne un colpo. In passato, raramente prestava attenzione ai servitori. Non sapeva nemmeno chi fossero e che volto avessero. Ora, invece, uno in particolare catturò la sua attenzione.
    Anche se aveva i lunghi capelli biondi nascosti sotto una parrucca e il volto incipriato, non sarebbe mai riuscita a confondere quei tratti nemmeno in mezzo a una folla, dal momento che ora era diventato il suo unico appiglio alla strada che l’avrebbe riportata a casa.
    Non sapeva come, ma il ragazzo di fronte a lei era proprio Louis.




Ragazzi, chiedo subito scusa a tutti voi per non aver aggiornato ieri, ma sono stata fuori casa per tutto il giorno e sono rientrata davvero troppo tardi!
Spero che comunque questo capitolo non vi sia dispiaciuto.
Come vedete, ora passiamo all'azione vera e propria: sicuramente Axel rischia la condanna a morte per alto tradimento, Maria Antonietta sta progettando un modo per tornare a casa insieme a Louis e nel futuro si sta scatenando un vero e proprio putiferio.
Lo so, più andiamo avanti più vi lancio dei nuovi interrogativi.
Ma, in fondo, è una storia che vogliamo far durare ancora a lungo, no? ;)
Le domande ora sono:
1) Perché Louis si trova tra i servitori?
2)Come faranno Oscar e i suoi amici a risolvere questa situazione assurda?
3)Nanny si deciderà mai a dare spiegazioni?
Queste sono un po' di anticipazioni del prossimo capitolo :)

Una cosa importante: sto scrivendo una nuova storia che vorrei pubblicare su questo fandom e mi chiedo se per voi sta bene l'impaginazione con il Times New Roman nella dimensione che sto usando anche per questa o se invece vi risulta troppo piccolo.
Fatemi sapere, perché così mi regolo per il futuro editing.
Ancora non posso spoilerarvi nulla perché è tutto in fase di stesura, ma restiamo sempre nello spirito dell'avventura con un pizzico di paranormale come piace a me.

Nel mentre, vi lascio come sempre il link della mia pagina Facebook, con tutti gli aggiornamenti: 
https://www.facebook.com/LeStorieDiFedra?fref=photo

Grazie ancora a tutti voi lettori e a presto! :)

F.
    


 
   
 
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