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Autore: CHiBI cHU    02/09/2008    0 recensioni
Linda sorrise e poi corse verso le tre ragazze indicate da Eva. Quest’ultima invece si alzò e si voltò verso la pista, per controllare che le bambine pattinassero in modo corretto. La signora Moroni diceva sempre che il riscaldamento era la parte più importante della lezione, in fin dei conti. Una donna si avvicinò al bordo pista e sorrise. Appoggiò i gomiti sulla barra che circondava la pista e mise il mento sopra le mani.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Welcome to our truth




-Keira!! Che mi combini? Vuoi deciderti ad alzare quelle braccia si o no??-

Delle manine stringevano il maglione della donna che aveva appena urlato, facendole abbassare lo sguardo verso il basso.
-Maestra… devo andare in bagno…-
-Linda, quante volte devo dirtelo, tesoro? Non devi chiamarmi maestra! Chiamami pure per nome!- Eva si chinò e mise una mano sulla spalla della bambina. –Mentre per il bagno… chiedi pure a Corinne, Alessandra oppure Giulia… sono quelle tre ragazze lì in fondo alla pista, guarda!- e indicò le tre con il dito.
Linda sorrise e poi corse verso le tre ragazze indicate da Eva. Quest’ultima invece si alzò e si voltò verso la pista, per controllare che le bambine pattinassero in modo corretto. La signora Moroni diceva sempre che il riscaldamento era la parte più importante della lezione, in fin dei conti.
Una donna si avvicinò al bordo pista e sorrise. Appoggiò i gomiti sulla barra che circondava la pista e mise il mento sopra le mani.
-Allora buonasera!-
-Psiche! Mi hai fatto prendere un colpo!- Eva si girò di scatto e si mise una mano sul cuore per lo spavento.
-Era proprio mia intenzione- disse lei sorridendo –dai, seriamente. Come vanno le cose qui? Keira se la cava piuttosto bene?-
-Nella media. Però ancora non ha tirato fuori la grinta… spero ne abbia quanto te, così per le gare ci farà fare un figurone!-
-Umh… allora non sperarci troppo. Il padre è sempre quel pigrone di Sacha, ricordi?!-
Eva rise di gusto. –Ma dai, ha ancora cinque anni! Vedi che caratterino tirerà fuori crescendo!-
-Lo spero- rispose Psiche. –Senti un po’, ma quelle sono Corinne, Ale e Giulia? Scusami ma ho origliato la tua conversazione di prima con quella bambina…- la donna annuì compiaciuta, mentre l’altra rimase di sasso. –Davvero? Dio santo, come sono cresciute… quanti anni hanno?-
-Vediamo… sono passati dieci anni da quando tu, Sana e Nicole avete aiutato la signora Moroni, quindi hanno… sedici anni. Il tempo vola, eh?-
-Proprio vero… mi sembra ieri di aver partorito Keira, mentre invece sono passati soltanto cinque anni. Perché, il mio matrimonio? Sembra passata un’inerzia, mentre invece sono già sette anni…-
Eva sbuffò.
-Non tocchiamo questo tasto, guarda… se ripenso al fatto che il giorno dopo la morte della signora Moroni mi sono licenziata dal ministero e mi sono proposta come insegnante di pattinaggio… mi prende un colpo! Che poi Corinne, Ale e Giulia mi danno soltanto una mano, non è che lavorano a tempo pieno. Vengono qui soltanto il mercoledì. E proprio oggi è il loro primo giorno. -
-Vedi quante cose mi perdo facendo accompagnare Keira da Sacha? Devo tornare più spesso qui.- Eva rise, e poi riprese:
-Sana? Come sta? Di solito viene Andrea a portare qui Virginia… mentre è un mesetto che viene accompagnata dalla madre di lui qua.-
Psiche sorrise. –Sta al nono mese, ormai ci siamo quasi anche alla nascita del loro secondogenito. Ora è in ospedale, Andrea lavora tutto il giorno e fa i salti mortali per stare un po’ con la figlia e la moglie! Per fortuna che ci sono i suoi genitori che gli danno una mano tenendo la bambina quando lui è al lavoro!-
-Wow… e così tra poco arriverà anche il maschietto! Avevano deciso per Marco come nome, vero?-
-Esattamente. Che poi hanno fatto tutto in fretta. Nove anni fa Sana è rimasta incinta di Virginia, si è sposata in un batter d’occhio con Andrea e ora… già un altro bambino! Nicole invece? L’altro giorno mi aveva chiamata ma non ero in casa…-
-Viene qui tutte le sere, dopo il lavoro. Aspetta ogni volta che finisco con l’ultimo turno di bambine e poi andiamo insieme in giro. Spesso se non è troppo stanca mi dà anche una mano.-
-Uffa!!- borbottò Psiche. –Mi mancano le nostre uscite tutte insieme! Da quando Sana è incinta di Marco ci vediamo pochissimo! Non va bene, non va bene!!-
-Dillo a me! C’era un periodo in cui uscivamo piuttosto spesso, ora invece…-
-Si, era quando Nicole si era appena lasciata con Matteo… che brutta separazione, quella. Tu invece? Con quell’Antonio? Ti frequenti ancora?-
Eva arrossì. –Bè, si… e ti dirò… penso che voglia chiedermi di sposarlo. Ormai sono quattro anni che conviviamo…-
-Che bella notizia!- esclamò Psiche raggiante.
-Mamma, mamma!!! Guardami!!- Keira si fermò in mezzo alla pista e agitò le mani per farsi notare.
-Vai tesoro!! Spacca tutto e tutti!!- urlò Psiche, mentre Keira riprese a pattinare ridendo di gusto.
-Allora io vado. Ci rivediamo qui fra un’oretta, vero? Quanto dura la lezione?- disse la madre guardando l’orologio.
-Dura un’ora, vai pure tranquilla. In caso che fai tardi la tengo un po’ io.-
-Grazie cara. Strilla per benino quella peste di mia figlia se vedi che ce n’è bisogno!-
Psiche le diede i due classici baci sulla guancia e scese dal bordo pista. Arrivata di fronte al portone del grande capannone bianco, si voltò e agitò la mano verso Eva.
Un luccichio proveniente dal collo di Psiche abbagliò per un attimo gli occhi di Eva. Quest’ultima sorrise, immaginando cos’era che aveva riflesso la luce dei grandi lampioni che si trovavano sul soffitto del capannone. Istintivamente si toccò quel sottile filo d’oro che contornava anche il suo, di collo. Con la punta dell’indice seguì i caratteri scritti su di esso, “leggendo” la parola ‘Eva’. Chiuse gli occhi, poi, presa da una nuova energia, li riaprì ed urlò:
-Bene! Che ne dite di fare l’appello, per far imparare alle mie assistenti i vostri nomi?-



Tadannnnnnnnn!!! È finito, finalmente è finito, direte voi!!! Sono ben 19 capitoli che si protrae “Welcome to our truth” e… devo dire la verità? Mi sento sollevata. È la mia prima vera e propria storia originale e si, magari ha una trama banale, sciocca… ma avevo veramente bisogno di scrivere una storia del genere, nel periodo in cui ho pubblicato il primo capitolo. Con il passare del tempo ho perso un po’ d’entusiasmo nello scriverla, ma non ho mai assolutamente pensato di abbandonarla, o di non completarla. Anche perché scrivere un originale è dieci volte più difficile di scrivere una fan fiction su un manga, o su qualche attore o cantante famoso. In primo luogo perché ci sono molti meno lettori, e questo fa diminuire il livello di letture e recensioni di una storia. E questa è veramente una cosa che abbatte lo spirito. Vedere che molti leggono ma pochi recensiscono ti mette un po’ di depressione, ti fa pensare ‘forse ha interessato il titolo o il riassunto e poi il contenuto ha deluso?’ In secondo luogo, la lunghezza. Questa storia è una storia con quasi 20 capitoli, e in molti, vedendo questa grande lunghezza, nemmeno la aprono, la ff, e anche questo mi ha molto svantaggiato. Ma d’altronde, cosa posso farci se adoro scrivere originali lunghi?? Niente! e perciò continuerò a farlo. :)
Mentre scrivevo i vari capitoli di ‘Welcome’ mi sono venute in mente moltissime altre idee per altre long-fic, ma che non ho mai pubblicato proprio per non far confusione. Avevo cominciato questa storia e non volevo assolutamente accantonarla per un’altra più nuova. E quindi ora ho molte altre idee in testa, ma penso che proprio perché sia particolarmente difficile scrivere già soltanto una long-fic, mi dedicherò a una per volta. Perciò, a tutti voi che avete messo questa storia tra le vostre preferite, a tutti voi che avete recensito, a tutti voi che avete anche soltanto letto… grazie, davvero. :) Spero che questa storia vi sia piaciuta, e che continuerete a seguirmi anche nei miei prossimi progetti futuri. E a voi che siete riusciti a leggere anche tutta questa grande nota, finale, mille grazie.

Bachi,
Chibi.
  
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