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Autore: BluRei    02/09/2008    5 recensioni
"A chi viaggia per amore, mille miglia non sembrano più lunghi di una" Un viaggio che segnerà la svolta nella vita di alcune persone...
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autumn



L’avrei rivista…

Ne ero certo. Lei me lo aveva promesso!

Solo questo pensiero mi dava modo di affrontare l’università con la sua routine.

Nia, Luisa e Gabriela, mi scrivevano spesso.

Luisa si era sposata ed aspettava già un figlio dal suo unico amore.

Quanto la invidiavo!

- Adam, ogni anno ci fai sbellicare dalle risate con i racconti delle tue vacanze.
- Sei tornato già da un po’ e non ci hai ancora detto niente. Dai, raccontaci cos’hai fatto quest’estate!
- Sono stato in crociera.
- Non fare il prezioso. Dicci. Quante belle ragazze hai incontrato?
- Ho conosciuto una dea.
- Quindi tuo padre ha scelto bene. Hai trovato la tua futura sposa fra le tre pretendenti.
- Si, le tre ragazze erano carine, ma la mia dea non era una di loro.
- E chi era?
- Non dirci che ti sei innamorato di un’indigena?
- Potrà sembrarvi strano, ma mi sono scordato di chiederle il nome. Comunque, era una dei passeggeri della nave.
- Vi vedrete?
- Vi sposerete?
- E’ già stata promessa ad un altro uomo.
- Non ci dire? Per la prima volta Adam Grant non può avere ciò che desidera.
- Era l’ora.
AHahahahahaah!!

Erano tutti felici della mia tristezza.

Che pessima persona ero stato con loro, per meritarmi quel trattamento?

Adesso riuscivo a capire il discorso di mio padre. Ero sempre stato un egoista ed un viziato.

Come potevano capirmi i miei genitori se io per primo non aprivo loro il mio cuore?

Come potevano mostrarmi amore se io non avevo mai contraccambiato neanche il loro affetto?

- Padre, madre, vi vorrei parlare.
- Dicci pure caro.
- Non lo interrompere cara.
- Voglio chiedervi scusa per le parole che vi ho rivolto quest’estate, mentre eravamo sulla MaryElisabeth. Io vi ho chiesto amore, ma solo adesso mi rendo conto che non sono mai stato capace di darvelo. E’ giunto il momento che io impari a dare. Padre, vi prometto che farò di tutto per far sì che la nostra industria arrivi ai massimi livelli. E, mamma, ti prometto che presto avrai un nipotino da coccolare.

Mia madre cominciò a piangere, e questo non mi sorprese. A lasciarmi sconcertato furono le lacrime di mio padre.

Era la prima volta che lo vedevo piangere.

Che egoista ero stato.

E lo ero stato anche con Lei.

Al mio amore la vita aveva riservato una dura realtà.

Io avrei potuto decidere in qualsiasi momento di non sposarmi. Lei invece era costretta a quella soluzione, ed io non avevo fatto altro che pensare ai miei sentimenti. Al mio tornaconto!

Non mi meritavo l’amore di un  angelo esotico.

Esotica…

Quella parola mi gelò il sangue.

Mi ritornarono in mente le parole di mia madre: “E’ diventato una moda sposare donne esotiche.”

E se lei fosse stata la donna esotica che mia madre aveva scelto per me?

Era nel suo stile. Cercare una donna senza dirlo a mio padre, e poi farla arrivare in Inghilterra di nascosto. Era nel suo stile.

Sapeva troppe cose sul mio conto.

Non faceva altro che ripetere il mio nome, forse voleva farmi capire che tra noi due c’era un legame già esistente, che già aveva parlato con la mia famiglia.

Ecco perché dovevo far finta di non conoscerla. Per non indispettire mio padre.

Ed ecco perché la potevo incontrare solo quando i miei erano lontani e quando non c’erano le altre ragazze.

La mia venere ambrata poteva essere un regalo di mia madre.

Adesso capivo. Ci saremmo rivisti!

Lei sarebbe venuta a casa mia l’ultimo giorno d’autunno.

Le mie giornate trascorrevano lente, tra lavoro e studio.

Cercavo di tenere impegnato ogni minuto per non pensare a lei.

Se avessi continuato a contare i giorni che mi separavano da lei mi sarei perso nella più cupa disperazione.

Bisognava agire.

Agire ed espiare.

Ma la notte, quando il vento suonava tra i rami del salice, io ripensavo a lei, alla sua risata. E la tristezza era li, in agguato, pronta a riavvolgere il mio cuore che, piangente, attendeva l’ultimo giorno d’autunno.

-  Adam, scendi è arrivato lo zio.
- Zio! Sono felice di rivederti. Abbiamo saputo che ti sei sposato e che siete stati in viaggio di nozze.
- Ecco qui il mio nipote preferito! Pensavo che non saresti tornato a scuola? Non avevi deciso di girare il mondo? Hai messo la testa a posto? Come va la vita?
- Per me le cose vanno come al solito. Sai, sulla nave quest’anno ho conosciuto una ragazza bellissima. Poi te ne parlo. Ma tu piuttosto. Com’è che da scapolo impenitente che eri, ti sei deciso al passo estremo?
- Anch’io mi faccio vecchio.
- Non vedo l’ora di conoscere la donna che è stata capace di accalappiarti.
- E’ andata a dare disposizioni per il the insieme a tua madre. Dovrebbero essere qui a breve. Ah! Eccola. Adam, ti presento mia moglie. Ayesha Chowdhury. Adesso Ayesha Grant.
- Adam Grant, sono felice di fare la tua conoscenza. Tuo zio mi ha parlato molto di te.
- Sono io ad essere onorato di conoscerla.
- Adesso basta con i convenevoli! Parlami di questa dea che hai conosciuto sulla nave. Era una delle pretendenti che mio fratello ha scelto per te?
- Roberth, devi sapere che ho fatto incontrare a mio figlio tre bellissime ragazze e lui invece si è invaghito di non so chi.
- Dai, diccelo! Chi è la fortunata?
- Mi dispiace zio. Non so né come si chiama né dove posso trovarla.
- Questo è un vero peccato! Tu forse non lo sai, avevo detto ai tuoi genitori che volevo farti una sorpresa. Ma Ayesha era con voi sulla stessa nave. Sono stati i tuoi ad accompagnarla in Inghilterra.
- Ah.

La serata, trascorse, chiacchierando di sciocchezze e scambiandosi inutili convenevoli.

La bocca rispondeva alle domande che mi venivano poste, ma la mia mente vagava. Vagava in un mare navigato da un solo pensiero. E questo pensiero era quel nome. Il suo nome…

AYESHA CHOWDHURY

Il nome del mio amore. Della mia venere d’ambra. Il nome del mio tormento.

- Adam…Adam!
- Scusami zio, ero distratto.
- Io e mia moglie vorremmo vederti presto a casa nostra.
- Grazie.

Il giorno tanto atteso si era trasformato in tragedia.

Se fosse stata di un altro uomo avrei potuto lottare, ma così come stavano le cose, non mi restava che rassegnarmi. Dimenticarla e cercare altrove il mio amore.

Eppure, non potevo fare a meno di sentirmi disperato. Dove potevo ritrovare un fiore tanto bello?

Finalmente l’invito di mio zio, per recarmi a casa sua, arrivò. Ed io ebbi modo di parlarle di nuovo. Da soli.

- Scusami se non ti ho detto prima che l’uomo che dovevo sposare era tuo zio.
- Adesso capisco come facevi a sapere tante cose sul mio conto.
- Sono molto dispiaciuta per averti ingannato. Ma, se dovessi tornare indietro lo rifarei. Lo rifarei perché così ho potuto conoscerti. Se tu avessi saputo che ero tua zia, tra noi non sarebbe nata nessuna magia.
- Sei felice?
- Sono serena!
- Io invece mi sento morire. Se non ti avessi mai incontrata la mia vita sarebbe andata avanti, ma così non riesco più a vivere.

Mi mancava l’aria.

La terra, sotto i piedi, si faceva acqua.

Acqua nella quale mi lasciavo affogare.

Corsi via da lei, e mi rifugiai sul grande balcone del salotto.

Lei mi corse dietro e tutto divenne tragedia.

- Torna dentro. Piove. Ti ammalerai!
- Non m’importa! Senza di te vivere è una sofferenza.

I suoi occhi si riempirono di lacrime.

Mi avvicinai e le baciai dolcemente la mano.

- Adam, occhi azzurri come il cielo, sguardo infinito rivolto all’orizzonte e cuore profondo come l’oceano. Non incontrerò mai più un essere umano bello come te.
- Ma tu piangi? Perché?
- Cosa state facendo voi due qui fuori?

Non ebbi neanche il tempo di pronunciare una sillaba.

Mi arrivò uno schiaffo e caddi per terra.

- Perché l’hai baciata? Ayesha, va dentro!
- Roberth, ti prego, lascialo. E’ solo un ragazzo!
- VA DENTRO HO DETTO!

Mio zio mi picchiò violentemente e mi lasciò, fuori dal portone, riverso nell’acqua.

Com’era fredda la pioggia.

E che male facevano quei pugni.

Era finita!

L’ultimo giorno d’Autunno, che tanto stavo aspettando, segnò l’inizio di un eterno inverno nella mia vita e nel mio cuore.













__________________________________la posta di BluRei




Eylis: carissima, non sai quanto mi abbia fatto piacere trovare un tuo nuovo commento e per di più pieno di complimenti...sono contenta che lo scorso capitolo abbia soddisfatto i tuoi gusti. Come avrai potuto leggere siamo entrati nel vivo della storia...mi raccomando ci tengo a sapere il tuo parere...vi ho sorprese abbastanza?

Celestellina: come al solito ogni volta che leggo le tue recensioni devo preparare un fazzoletto...mi lusingano le cose che pensi di me e delle mie storie...ti è piaciuta la sorpresa di questo capitolo? Fammi sapere...grazie!

Kikkina90: allora...comincio con i ringraziamenti, ormai non saprei più stare senza le tue recensioni, ed è proprio per questo che ti aspetterò...non ho nessuna intenzione di pubblicare altro in tua assenza..quando tornerai troverai un pò di cose che sto inserendo contemporaneamente, ma non andrò oltre....spero che l'autunno ti sia piaciuto...

Kaoru: grazie per tutti i complimenti...e per non aver anticipato il nome di lei, visto che lo conosci...ci vediamo in inverno...

Laprinc: come al solito tu sei sempre molto accalorata nei tuoi commenti, li adoro, mi fai venie voglia di scrivere sempre cose che ti spingano ad esprimerti con la tua solita profondità...credo che anche questo capitolo ti farà arrabbiare...dimmi!

Sheila84: non tocchiamo il tasto disegni se qualcuno mi aiuta proverò ancora, altrimenti no! Ci ho perso le speranze...grazie anche a te per aver riletto una storia che già conoscevi nonostante tu abbia poco tempo libero...

BabyzQueeny: mi ero detta...Baby si è stancata...ed invece eccoti...che gioia! Lei voleva semplicemente dire che avrebbe cercato di rivederlo l'ultimo giorno d'autunno (22 settembre)...comunque so già che questo capitolo ti piacerà, ed il prossimo ancora di più...fammi sapere. Ci tengo...grazie!

Grazie a tutti quelli che leggono ed a quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti...



ciaociao
   
 
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