Entrai in classe con l’immagine del suo volto dai lineamenti così belli e decisi che quasi mi dimenticai di aver preso un rapporto. Immagino di aver apertola porta con un leggero sorrisetto sulle labbra visto che la professoressa, ora più arrabbiata che mai, mi sgridò schernendo la curva sul mio volto.
“Quindi alla nuova arrivata piace prendere i rapporti, vero signorina Irwin?”
Istantaneamente non capivo a cosa fosse dovuta quella domanda, che somigliava di più ad un’affermazione, ma dopo mi resi conto che le mie labbra si erano curvate leggermente.
“Ma no!.. Certo che no…,insomma..io..”
“Stia zitta e vada a sedersi a quel posto vuoto”
Non capivo bene quale dovesse essere il posto vuoto perché tutti avevano un compagno con il quale spettegolavano amorevolmente su di me. Dopo esser rimasta lì,in piedi, accanto alla cattedra, come una deficiente, per circa 2 minuti, il mio cuore arrivò allo stomaco vedendo che l’unico posto libero era accanto ad un ragazzo alto, dagli occhi scuri e intensi, con i capelli leggermente arruffati che gli conferivano proprio l’aria da cattivo ragazzo. Aveva una maglia sbracciata che metteva in evidenza i suoi muscoli e un piccolo tatuaggio. Smisi di osservarlo così attentamente perché i suoi occhi profondi penetrarono dentro di me e avevo paura che fosse riuscito a leggermi l’anima quando le sue labbra si curvarono in un ghigno. Non lo avevo mai visto prima, doveva essere un anno più grande di noi, o forse anche di più visto che la sua corporatura e i suoi lineamenti non erano certo da 16enne.
“Allora? Vuole stare qui ancora per molto o preferisce sedersi? Se ci tiene a rimanere alla cattedra potrei anche interrogarla eh..”
Mi svegliai di colpo dal mio stato di trance giusto per risponderle che avrei preferito sedermi.
Non avevo notato quanto fosse bello il mio nuovo compagno di banco. I suoi lineamenti erano duri, ma allo stesso tempo si poteva intravedere dai suoi occhi marroni scuri un’anima dolce e sensibile.
Appena mi sedetti accanto a lui, non perse tempo per spostare lo sguardo dai miei occhi, che guardavano il banco come se potesse aiutarmi ad uscire da quella situazione imbarazzante, alle mie DM’s.
Ispezionò la mia figura abbastanza volte da decidere che per lui ero una ragazza da conoscere. Infatti non perse tempo.
“Piacere, Zayn Malik. Tu sei?” chiese sempre mantenendo il sorrisetto sul viso.
“Jade Irwin. Piacere.” Risposi alzando lo sguardo verso di lui e rimanendo per qualche istante senza fiato alla visione di quel miraggio.
“Ti avverto, non farai vista facile con la Sparks”
“Si, lo so, ero in classe sua anche l’anno scorso… Ma.. tu.. io non ti ho mai visto.. sei.. nuovo?”
Sembrava che mi fossi scordata come si fa a conversare; non che sia sempre stata una mia dote naturale, ma le cose basilari le avevo sempre espresse in modo chiaro. Ovviamente si accorse del mio disagio e di quanto fossi impacciata nel parlare e questo gli fece aprire sul volto un sorriso bellissimo, mozzafiato, da “modello” di una pubblicità di dentifrici.
“Si, sono arrivato qui quest’anno. Prima andavo alla Berkley High, ma mi hanno bocciato così ho deciso di ripetere l’anno in un’altra scuola, magari mi andrà meglio. E dalle compagnie direi proprio di sì..” disse puntando lo sguardo sul mio corpo. Sentii un rossore assurdo salire sulle mie guance e distolsi velocemente lo sguardo da quegl’occhi che mi stavano spogliando.
“Faremo meglio a seguire la lezione, ho l’impressione che nessuno di noi due stia simpatico alla Sparks.”
Proposi cercando di sostituire le nostre “chiacchiere” con un po’ di silenzio.
“Ma che brava ragazza che abbiamo qui, eh.. ,e riecco il sorriso malizioso, d’accordo; seguire per una volta potrebbe fare bene anche a me.”
Per il resto della lezione non ci scambiammo una parola, solamente sguardi sfuggenti e sorrisi da parte sua. Non mi ero mai sentita più in imbarazzo di così, ma da ciò che avevo intuito dalla nostra breve conversazione, Zayn non doveva essere un genio a scuola, quindi probabilmente non l’avrei trovato alla prossima lezione, biologia, e questo mi sollevò leggermente il morale visto che sarei potuta stare almeno un’ora senza essere spogliata con gli occhi.
***
“Ok,la prima ora è stata discreta, se continuiamo così forse l’ultima sarà fantastica. Dai Jade, ce la puoi fare, si. Anzi no, ce la devi fare, su..su..su..”
Continuavo a ripetermi questa frase nei corridoi con i libri in mano e la testa bassa; forse qualcuno mi aveva anche visto mentre borbottavo e avrà pensato che fossi pazza … Va bè, per quanto si interessavano a me …
Mentre mi dirigevo nell’aula di biologia incontrai Ash. Stavo per corrergli incontro ma era con dei suoi amici, quindi pensai che fosse stato meglio passargli accanto facendo finta di non averlo visto, oppure evitarlo proprio. Il mio piano non funzionò,come tutte le altre idee che avevo sempre avuto del resto.
Ashton mi vide mentre passavo accanto a lui e mi tirò per un braccio verso di sé,stringendomi tra le sue belle braccia muscolose. Mi sentii avvampare più di quanto non fosse successo prima in classe, ma lui era mio fratello e i suoi abbracci mi facevano sentire protetta, al sicuro.
Non mi sentii più in quel modo quando una lampadina si accese nel cervello bruciato di mio fratello.
“Hei ragazzi, vi presento mia sorella: Jade. È al secondo anno ed è anche abbastanza secchiona.”
“O ma vaffanculo Ash” esclamai liberandomi dalle sue braccia e trovandomi faccia a faccia con tutti i suoi amici, che devo dire erano piuttosto carini. Perché mi trovavo a fare figure di merda sempre con ragazzi più grandi e modestamente belli? C’era così tanta gente brutta in quella scuola, ma io facevo conoscenza e mi mettevo in imbarazzo solo con la gente popolare.
“Uh-uh, si sa difendere la sorellina, eh?” disse un ragazzo biondo, dagli occhi azzurri, anche lui discretamente muscoloso come il resto del gruppo, e con un sorriso da paura.
“Beh..si, quando voglio so farmi le mie ragioni..” dissi mettendo da parte la mia timidezza per dimostrare a mio fratello che non ero così “sfigata”.  Tutti i suoi amici scoppiarono a ridere all’unisono ed erano risate divertite, non da “prendiamola per il culo tutti insieme”.
“Sorellina, mi stai rubando l’attenzione lo sai?”
“Beh, forse perché io sono molto più simpatica di te.” Sorrisi a mio fratello.
I suoi amici continuarono a ridere ancora, finché tra le risate non spiccò una voce roca, affascinante che disse:”Ed è anche molto più carina di te Irwin.”
Mi girai per guardare chi dei suoi amici avesse detto quella grande cazzata,ma a Michael, Calum, Luke, Niall e Liam, si era aggiunto un altro ragazzo,dannatamente bello.  Occhi color smeraldo, capelli marroni, ricci e arruffati, labbro inferiore abbastanza carnoso, lineamenti del viso ben tracciati e mascella decisa, alto e con un sorriso che farebbe svenire ogni ragazza.
“ehi, vacci piano Styles, è pur sempre mia sorella” Gli occhi di Ashton furono attraversati da un fascio di rabbia che sparì poco dopo, quindi feci finta di non vederlo.
“Sisi Ash.. Posso almeno presentarmi? Ciao bellissima, sono Harry Styles, mentre tu ti chiami …”
“Jade, Jade Irwin.”
“Sei davvero molto bella. Perché non torni da tuo fratello dopo? Così finisce di presentarti il resto dei ragazzi del gruppo” disse con un sorriso davvero molto dolce che rivelò le sue fossette e gli illuminò gli occhi.
“Volentieri” confermai con un sorrisetto imbarazzato che fece sorridere ancora di più Harry.
Restammo per un po’ a guardarci. Ero ipnotizzata dalla bellezza di quel ragazzo che quasi non credevo fosse vero, e dai suoi occhi, quegli occhi verdi così intensi.
Uno strattone mi riportò alla realtà e Ashton urlò con un po’ troppa enfasi:
“OOKAAY, è ora di andare in classe! Jade sei in ritardo anche adesso, muoviti e staccati da Harry!”
“COME SONO IN RITARDO?! NON E’ POSSIBILE!”
Salutai velocemente tutti i ragazzi e corsi con i libri della prossima lezione verso la classe di biologia,ripensando ancora agli sguardi intensi tra me e Harry. Decisi che non era il momento adatto per fantasticare, ma dovevo concentrarmi sulle mie gambe per farle correre più veloce.
Ero quasi davanti alla porta dell’aula quando sbattei di nuovo contro il petto di qualcuno. Alzai gli occhi e..
“Ancora tu?” pronunciammo all’unisono.
Per la seconda volta, a nemmeno due ore di distanza, la stessa scena si era ripetuta. Quegli occhi che sorridevano insieme alla bocca mentre mi guardavano, alcuni ciuffi dei suoi capelli sbarazzini che gli cadevano sulla fronte, una sua mano piena dei miei libri e l’altra tesa in attesa che la prendessi perché mi potessi alzare.
“Eh già. Sarà meglio che entriamo senza stare a conversare troppo, sai oggi mi sono già presa un rapporto dalla Sparks”
“Ehm ... Sarà meglio che entri tu. Io non sono al secondo anno.” Disse sorridendo, probabilmente per la mia sfacciataggine.
“Ouh, scusami. Si, adesso entro.”
Prima che potessi aprire la porta chiesi:
“Scusami, come ti chiami? Ti sonno venuta addosso due volte stamani, ma ancora non so il tuo nome”
“Hahahah, hai ragione. Piacere Louis Tomlinson.”
*O cavolo la sua risata*
“Jade Irwin J Ci vediamo allora.”
“Lo spero tanto.”
Lui se ne andò verso la sua classe,io entrai nella mia. L’occhio mi cadde subito sul ragazzo dalla maglia sbracciata, il cui banco vicino era vuoto.
“Buongiorno. Mi scusi prof.”
“Non preoccuparti tesoro, va a sederti dai.”
Adoravo la signorina Cardon. Era sempre così gentile verso tutti e disponibile,e non ti metteva un rapporto il primo giorno di scuola perché avevi fatto un minuto di ritardo.
Distolsi lo sguardo dalla cattedra per avanzare verso il secondo banco.
“Ma perché ancora lui?”