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Autore: Roose    18/07/2014    0 recensioni
Lei è testarda, lei ride ad alta voce per far capire a tutti che niente può smontare la sua felicità, lei è forte e fa diventare forte anche me, lei riesce a dire la sua senza poi pentirsene, lei è così folle da risultare normale, ed è per questo che mi piace, è per questo che ho deciso di pubblicare la sua storia, è per questo che io, Victoria, ho deciso di parlare di lei, Rose Joe.
Era passato un anno dall'ultima volta in cui io e Rose ci eravamo viste, il college era riuscito a dividere le nostre strade ma entrambe avevamo giurato, entrambe sapevamo già che nonostante tutto non sarebbe cambiato niente al nostro ritorno. Aveva giurato di essere sorelle fino alla fine e niente avrebbe potuto distruggerci, niente.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entrai velocemente nell'aula 344, psicologia.. finalmente a casa.

Presi posto accanto alla finestra, seconda fila, non volevo farmi notare troppo. Guardando fuori dalla finestra notai il mio campus, sembravo tutto così irreale. In poco tempo l'aula si riempì, notai subito Kim seduta nell'ultimo banco insieme ad un'altra ragazza dai capelli rossicci mai vista prima, mi sorride sfacciatamente e si voltò verso la porta, il professore era già in classe.

'salve ragazzi, io sono il professore Amedeo, ma questo non è importante, la cosa importante adesso è farvi sentire a casa. Io sarò vostro amico, un educatore e un padre se serve...ma adesso, voglio conoscervi...scrivere qualcosa di voi, qualunque cosa, stupitemi'

restai senza parole per almeno 2-3 minuti, poi iniziai a scrivere, adoro scrivere, ma questo lui ancora non lo sapeva...di cosa avrei potuto scrivere? Amore? Banale. Amicizia? Fin troppo complicata da spiegare. Campus? Si addormenterebbe. Cibo? No, non siamo alle medie. Società, perfetto.

' gli anni passano e le preoccupazioni restano.

Ci sono delle persone che hanno iniziato adesso a fare i conti con loro, grandi o piccole, pesanti o abbastanza piccole da essere sopportate, prossime o immanenti...gli adolescenti.

Gli adulti non pensano alle paure di un adolescente, sono così occupati a pensare a quanto faccia schifo il mondo che dimenticano anche di essere stati anche loro 17enni, 18enni, o addirittra 15enni, sono così presi dalla società da dimenticare che il futuro è ciò che loro tanto ripudiano.

Non so chi ha rovinato la società, ma so che questa è uno dei problemi principali nella vita di un adolescente.

Quante ragazze devono morire, prima che qualcuno capisca che la bellezza non sta nella taglia dei propri jeans? Quanti ragazzi devono uccidersi prima di essere ascoltati? Quanti ragazzi devono uccidersi,prima che qualcuno capisca che il futuro cerca di soffocarci e noi stiamo facendo a botte per prendere aria? Quante ragazze devono morire con le lacrime agli occhi, prima di essere amate nonostante la loro imperfezione? E quante altre persone devono combattere ogni giorno con loro stesse e col mondo prima di avere la loro pace interiore? Come può arrivare pace per chi è nel bel mezzo di una lotta? Il problema, sapete qual'è? Io l'ho capito! Il vero problema è che la società è riuscita ad insegnarmi, nel ventunesimo secolo, solo una cosa...Solo da morti si smette di lottare. '

alzai la testa dal foglio e notai il proessore Amedeo fissarmi, lo guardai e lui si avvicinò lentamente al mio banco

'ha finito? Signorina....'

'Rose Joe'

'oh, è lei la signorina Joe allora ' rise ' ho letto la sua lettera di domanda al college, sono rimasto esterrefatto sa? Ragazza giovane, lontana da casa, studiosa di psicologia già ai tempi delle scuole medie, molto intelligente ma pur sempre, mi lasci dire, una bella ragazza, siamo fortunati ad avere a che fare con persone come lei. Non mi deluda' disse allungandomi il foglio che teneva tra le mani.

Restai senza parole, è strano ma penso che tutta la vita ognuno di noi speri di sentirsi dire qualcosa del genere...di sentirsi apprezzato, con qualche responsabilità.

Le due ore passarono veramente veloci, leggemmo tutti il nostro breve commento alla vita, molti scrissero cose sdolcinate e smielate inerenti all'amore, qualcuno parlò di morte, altri della lontananza da casa, io della società e un'altra ragazza...una certa Amanda, lei parlò di un ragazzo, non disse il nome ma fece venire la pelle d'oca a tutti in quella classe. Lo analizzò perfettamente sia fisicamente che caratterialmente, i suoi comportamenti, la sua psiche, tutto era su un semplice foglio. Il professore dissi anche a lei che la conosceva già, aveva un percorso molto simile al mio e questo ci fece sorridere entrambe, solo alla fine della lezione andai a parlare con lei, era la figlia del coach Scoth della squadra di football del campus, aveva i suoi stessi occhi grandi e marroni e i capelli rossicci, probabilmente della madre.

Uscendo dall'aula inconrai lo sguardo attento di qualcuno che, per fortuna o per disgrazia, conosco ormai bene, Harry. Mi limitai a guardarlo per un secondo per poi girarmi e cambiare aula, non so perchè ma non riuscivo a non pensare alla sera prima, proprio Kim, quella ragazza rappresenza un incubo.

Harry, KIM, mutande, bacio, insieme, 'sono un ragazzo', AH che odio.

Andai velocemente nell'aula di matematica, la professoressa non era ancora arrivata e questo mi tranquillizzò, non potevo far tardi la prima lezione, quando arrivò ci consegnò dei fogli, un semplice test per verificare la nostra preparazione, prevedibile.

Finì presto, mancavano anche 15 minuti alla fine della lezione ma molti avevano già consegnato e abbandonato l'aula così consegnai anche io e chiesi il permesso di uscire, la professoressa sembrava severa ma sorrise alla mia richiesta e mi disse che lì, una volte finito il test non bisognava chiedere il permesso per uscire.

Andai velocemente in giardino, sotto l'albero che si vede perfettamente dalla finestra della mia camera. Stavo leggendo un libro in santa pace quando qualcuno...

'Hey'

'ciao'

'perchè mi odi? Ma che ti ho fatto?'

'niente Harry, non ti odio'

'si invece'

'no invece'

'allora mi siedo qui accanto a te' fece volare la mia borsa e si lanciò per terra schicciandomi la mano

'sempre delicato tu' rise e mi guardò.

' Quest'anno devo entrare nella squadra di football, l'anno scorso il coach mi ha detto che non mi avrebbe preso, dice che non presto attenzione alla partita, sostiene che guardo troppo le ragazze pon pon, ti rendi conto?'

'no, ma davvero? Chissà perchè non mi sorprende più di tanto'

'tu che farai?'

'probabilmente nulla, devo studiare..comunque adesso ho filosofia, devo andare'

'sono con te in classe io, ho perso l'anno in storia e filosofia' disse scrollando le spalle, perfetto, davvero magnifico.

In poco tempo arrivammo in aula, la professoressa era già lì nonostante mancasse ancora qualche minuto all'inizio delle lezioni.

'ultima ora e poi potrò mangiare' disse Harry buttandosi nell'ultimo banco, io sorrisi e mi spostai al secondo

'sei una palla, vieni qui con me'

'no'

sbuffò e mi raggiunse

la lezione passò velocemente, la professoressa parlò dei libri di testo, del programma da dover affrontare durante l'anno e del test finale che avrebbe deciso l'ammissione o la bocciatura nella sua materia.

Al suono della campana tutti ci spostammo in sala mensa, Gabriella mi prese subito sotto braccia, non ricordo neanche di averla vista arrivare. I ragazzi erano già al tavalo quando arrivammo e tutti iniziarono a parlare del famoso primo giorno, mancava solo Harry.

' Rose perchè continui a guardare in giro? Cotta da primo giorno?'

'no Niall, sto solo cercando...della frutta, sai dov'è messa?'

' secondo carrello, dietro quella parete' disse Liam indicando un punto della stanza, a me non fregava proprio niente della frutta, dio mio.

Mi alzai e andai verso quello stupidissimo carrello, ma forse era meglio restare al tavolo.

Alzai la testa e notai Harry, attaccato alle tonsille di Amanda, inutile..quello è il ragazzo sbagliato per cui prendersi una cotta. Sospirai e andai lentamente al mio tavolo.

'allora? La frutta?

' non...non c'era nulla di fresco..io comunque vado in stanza ok? A dopo ragazzi'

tutti annuirono e io andai verso il dormitorio.

Mi buttai a peso morto sul letto, non so perchè, mi sentivo terribilemente vuota, sentivo la testa pulsare e le gambe terribilmente pesanti, gli occhi mi pizzicavano e tutta quella situazione era assurda. Stavo per addormentarmi quando il mio telefono mi riportò alla realtà.

'tra 5 minuti sono in camera tua'

digitai velocemente la risposta 'chi sei? E comunque non cerco compagnia, ciao'

dopo 5 minuti però qualcuno bussò comunque alla porta, era troppo complicato capire che volevo stare sola? Trascinai velocemente i piedi fino alla porta e aprì. Sbuffai.

'chi ti ha dato il mio numero?'

' la segreteria'

'Harry vattene'

' i ragazzi hanno detto che stai male. Che hai?'

'nulla, solo sonno'

'sicura?'

'sicura'

mi guardò attentamenre negli occhi per un secondo che sembrò infinito quando mi prese per i fianchi e mi prese in braccio.

'ma che fai? Mettimi giù' dissi ridendo

'la signorina qui ha sonno? ' disse sfottendomi, mi buttò sul letto e iniziò a farmi il solletico. Risi come una pazza per almeno 10 minuti, non riuscivo ad uscire da quelle braccia, eppure una parte di me neanche voleva realmente liberarsi, smise di farmi ridere e si appoggiò stanco al materasso tenendo sempre un braccio attorno alla mia vita, io mi avvicinai e gli stampai un morso sul naso

'ma sei impazzita?'

'adesso siamo pari' rise

'si, siamo pari'

dopo, non so come, ci addormentammo entrambi, sul mio letto, col suo braccio ancora sulla mia vita e il mio viso perfettamente attaccato al suo petto.

Aprì lentamente gli occhi, la stanza era buia e vuota, presi velocemente il telefono, erano le 6 pm, avevo seriamente dormito 4 ore? Notai 4 messaggi...

' hey Rose, sono Gabriella, la chiave è sotto il tappetino davanti la porta, quando ti svegli dal letargo vieni, siamo tutti da Louis'

' piccola, sono Josh, volevo dirti che mi manchi'

' Quando dormi sei davvero bella, scusa se sono andato via, Harry'

'dove sei? Dormi ancora?????? xxGabry'

digitai velocemente un 'mi manchi anche tu' per mio fratello e volai fuori dal letto.

Arrivai in poco tempo davanti la stanza di Louis, le risate dei ragazzi si sentivano anche da fuori.

'ma finalmente' disse Zayn abbracciandomi una volta aperta la porta

'pensavo fossi morta'

' grazie per l'ottimismo gabriella' risi

' adesso manca solo Harry e poi possiamo ordinare le pizze'

' Niall sono solo le 6.30 pm e poi Harry è con Amanda dalle 4, probabilmente adesso se la starà scopando' rise Louis

per una frazione di secondo sentì freddo alle spalle, pensai di essere morta. Penso di essermi presa una cotta per quello stronzo.

'gabriella posso parlarti?'

'certo Rò che succede?'

la portai fuori dalla stanza, sulle scale del dormitorio

' mettiamo il caso che un ragazzo ti invita ad uscire...'

' gli piaci'

'non mi hai fatta finire'

'oh..scusa' rise 'continua'

' però poi all'appuntamento, mentre tu ti allontani, bacia un'altra'

' che pezzo di merda...'

'Gabriella.......'

' oh, si, scusa'

' e quindi...niente, mettiamo che poi ti cerca spesso e vuole stare con te'

' gli dispiace e vuole rimediare'

' si ma poi bacia un'altra ancora'

' è un pezzo di merda'

'ma se poi mettiamo il caso che viene da te e dopo aver passato parte del pomeriggio insieme si addormenta abbracciato a te?'

' allora sarei fottuta' rise

' come immaginavo'

'ma chi è il ragazzo in questione?'

' uhm? Ah no niente, una cosa di psicologia che stavo leggendo prima di addormentarmi, quindi quale sarebbe la soluzione?'

' uhm se io fossi nella situazione che hai descritto starei attenta, non ci vuole niente ad innamorarsi di uno stronzo sarebbe difficile toglierselo dalla testa e poi...lascerei che il tempo decida, non potrei fare altro'

'si. Hai ragione'

e così tornammo in camera dagli altri.

La serata passò molto lentamente, il tempo sembrava quasi essersi fermato, l'aria era terribilmente soffocante, il soffitto quasi pesante e il clima pessimo. Occupavamo tutti un posto della camera, Louis, Gabriella e Niall non sembravano volersi spiccicare dal letto, parlavano e ridevano riguardo la signora della mensa, credo; Liam mi faceva quasi tenerezza, piegato in due sul libro di matematica fiducioso di poter insegnare qualcosa a Zayn che, mentre, si grattava confuso la testa e poi lui...Harry sul divano con gli occhi attaccati allo schermo del telefono; non ci siamo quasi parlati da quando ha messo piede qui, ha raccontato a Louis della serata passata con Amanda ma io non ho voluto conoscere i dettagli, ha mangiato ciò che restava della nostra cena e poi ha preso posto sul divano, una tana, non si è più staccato dai messaggi e ogni volta che qualcuno chiedeva chi fosse lui rispondeva 'solo una? Cosa te lo fa pensare?' facendosi una risata.

Mi sentivo ferita.

Mi sentivo arrabbiata.

Mi sentivo delusa.

Ero fregata.

'ragazzi io vado, domani ho due ore di Matematica, se non dormo non penso di reggere' dissi andando verso la porta

'sei stata zitta tutta sera e adesso vai via alle undici? Sicura di star bene?' chiese Liam venendo verso di me

' sisi sono solo stanca, scusatemi'

' tranquilla dolcezza, buona notte' disse Niall seguito da tutti gli altri

'noi ci vediamo domani mattina tesoro, non ti sveglio appena rientro'

'si Gabry,notte' dissi dandole un bacio e andando via.

In quel momento la mia testa sembrava un tornado. Io non mi innamoro e sono sicura che questa sia solo una stupidissima cotta, ma perchè mi bruciano le mani appena lui parla di qualcuna? Perchè mi viene caldo e subito dopo mi gela il sangue appena vedo che bacia un'altra? Perchè mi viene voglia di stare con lui anche quando so che lui non vuole stare con me??

arrivai in camera e lavai velocemente il viso togliendo ogni traccia di trucco, infilai il pigiama, legai i capelli e dopo aver digitato 'Buona notte fratellino' a Josh, mi addormentai.

3 am

' scusa, buona notte :) H.'

7 am

'cavolo cavolo cavolo' urlai alzandomi dal letto e tirandomi dietro tutte le coperte

'che succede?' urlò Gabriella alzandosi e prendendo il cuscino come arma di difesa

'no ma se fosse stato un assassino tu ci avresti salvate sicuramente' dissi ridendo

'ma sei malata?' urlò contro di me portandosi una mano al cuore

' pensavo di essere in ritardo ' risi ' ho letto male l'orologio,pensavo fossero le 8, scusami' risi ancora

' continuo a pensare che tu sia folle' rise anche lei stavolta

'adesso tu mi offri la colazione, come minimo' sbuffò andando verso il bagno

' va bene' risi e la seguì anche io.

In meno di 30 minuti eravamo entrambe pronte, entrambe in pantacollant neri con felpone assurde, faceva già freddo, da un giorno all'altro, era possibile?

La mia felpa rosso scuro era visibile a chilomentri di distanza e insieme a quella verde di Gabriella potevamo essere prese per due barbone.

' dove vuoi mangiare??' disse prendendomi a braccetto e chiudendo la porta di camera nostra

' dove vuoi'

' andiamo al bar del campus o in quello della scuola?'

' in quello del campus, non voglio entrare lì prima del tempo' risi

' hai ragione' rise anche lei.

Parlammo di lei e Louis, del tempo, del futuro, un po' di tutto.

Non sapeva ancora come comportarsi con Louis, avrebbe fatto finta di niente fino alla fine.

Qualcosa vibrò dentro la tasca della mia felpona, eravamo quasi al campus ed entrambe ci sentimmo chiamare, ci voltammo e trovammo i nostri cinque amici lì ad aspettarci tutti sorridenti.

' che fate già tutti qui?'

' niente, non avevamo sonno e siamo scesi prima, voi?'

' Rose mi ha fatta saltare in aria alle 7 in punto, pensava fossero le 8' risero tutti

' meglio, mangiamo insieme'

entrammo tutti e occupammo un tavolo del bar quasi completamente vuoto, occupato a malapena da due o tre persone ancora mezze addormentate con un libro in mano, cappuccino per tutti.

Harry indossava una tuta grigia e una felpa blu con delle scritte inerenti al campus gialle, i ricci erano particolarmente spettinati, non deve aver dormito molto, lo guardai per qualche secondo, poi mi accorsi che anche lui mi stava guardando e mi voltai. Qualcosa mi vibrò ancora in tasca, cavolo.

Mi alzai di scatto dal tavolo e afferrai il telefono.

' tu vuoi farmi morire oggi, ho capito' disse Gabriella riportando una mano sul cuore

'scusate' dissi ridendo 'devo chiamare Josh'

afferrai il telefono e senza neanche pensarci feci il numero di Josh e andai fuori dal bar.

Dopo qualche squillo rispose, aveva la voce impastata di sonno

'sorellina, buon giorno'

' dormi troppo, sai?'

' un semplice buon giorno sarebbe bastato' disse sbadigliando

' buon giorno' risi

' senti, volevo dirti che la mamma vuole parlarti, mi ha chiamato l'altro ieri e non sapevo cosa inventare'

' no, ti ho già detto che non ho intenzione di parlare con lei, dille che sono morta se vuoi ma non dirle dove sono' sospirò e calò il silenzio

'lì come va?'

'bene, grazie'

' non voglio che inizi ad odiare anche me adesso'

'allora smetti di parlarmi di loro, ciao' e chiusi così la chiamata. Guardai lo schermo del telefono, 2 messaggi.

' scusa, buona notte :) H. ' alle 3am

' devo parlarti' da Josh

cazzo. Harry in questo mento è l'ultimo dei miei pensieri.

Entrai di nuovo e afferrai quasi al volo la mia borsa

' Scusate ma...ho chimica la prima ora, passo avanti'

' ci vediamo a pranzo, ok?'

'certo, Gabriella ti aspetto in classe?'

' ti vengo a prendere io,certo' rispose lei sorridendomi, salutai tutti con la mano e mi allontanai.

' non hai nulla di cui scusarti ;) R.' digitai velocemente ad Harry un secondo prima di uscire dal bar, giusto in tempo per sentire il suo sguardo addosso, non mi sarei innamorata di lui, non oggi.

Arrivai in classe, la scuola era vuota, eravamo io, i collaboratori e il silenzio più totale. Presi posto accanto alla finestra e attaccai la musica al mio telefono, le mie cuffiette erano l'unica cosa capace di tenermi ancora sveglia lì e a quell'ora.

Sentì qualcuno picchiettarmi la spalla così mi voltai togliendo una cuffietta e sbuffando.

' cosa c'è?'

' penso di avercela invece, qualcosa per cui scusarmi, no?'

' Harry smettila, va via'

'che hai?'

'nulla, smetti di chiedermelo'

' scusa cazzo' disse dando un pugno al tavolo e uscendo fuori dalla classe infuriato come una bestia, ma che sia impazzito durante la notte?

' posso sapere a cosa devo questa sfuriata?' urlai andandogli dietro per tutto il corridoio

'no senti adesso non rompermi il cazzo, non mi interessa più neanche se stai male, mi ne frego totalmente, trovalo un altro sfigato come me che entra a scuola alle 8 meno 20 per vedere se una psicopatica che lo odia senza motivo sta bene, trovalo un altro che non dorme la notte senza neanche sapere il motivo con una stronza come te nella testa, trovalo un altro coglione che sta come me'

'no guarda che sei assurdo, ogni volta che provo ad avvicinarmi tu esplori le tonzille di un'altra ragazza e poi hai il coraggio di fare una scenetta come questa? Ma sei proprio deficiente'

mi guardò per un secondo che sembrò infinito, probabilmente non sapeva cosa rispondere alla mia provocazione e poi andò via sbattendo la porta d'ingresso. Io restai lì a fissare quella porta fin quando non suonò la campana.

Questa è una giornata di merda, pensai.

Non prestai attenzione alle lezioni, volevo solo finire e andare a pranzo, volevo solo vedere Harry.

Aspettai Gabriella e la notai preoccupata

' che succede?'

' Louis non trova Harry, non è venuto a scuola oggi, al bar sembrava star bene'

non risposi

' non sto tanto bene Gabry, io magari...vado in camera, non mi va di pranzare'

' Rose ma sei sicura di stare bene? In questi giorni mi stai facendo davvero preoccupare, vuoi che chiami l'infermiera?'

'nono, sto bene, sono solo molto stanca'

' va bene, mando qualcuno a vedere come stai dopo magari'

' va bene, grazie' e così andai via.

L'aria era fredda, tanto da ghiacciare i polmoni; la strada così breve dalla mia scuola al campus sembrava in quel momento infinita; il cielo era di un grigio così scuro da farmi anche paura.

L'occhio mi cadde sul 'mio' famoso albero, quello che si vede bene da ogni angolo del campus, sotto quel preciso albero notai lo schifo, la delusione, il fastidio, la presa in giro fatta persona..Harry con Amanda, la ragazza del mio corso di psicologia, la ragazza che tanto stimavo che adesso mi provoca così tanta rabbia. Lui la baciava ma ad occhi aperti. Lui la baciava ma guardava me. Lui mi stava guardando mentre cadevo a pezzi.

Iniziai a correre forte e ogni boccata d'aria era una spina in più dentro il mio polmone, l'aria era troppo fredda ma io dentro sentivo troppo caldo. Passai avanti al dormitorio femminile, non volevo essere disturbata, passai anche il dormitorio maschile e poi il cancello del campus, stavo correndo così forte da non sentire neanche più il battito cardiaco accelerare. Non sapevo verso dove stavo correndo ma mi serviva qualcosa per non pensare a quanto schifo avesse fatto quella giornata e correre era l'unica cosa che riusciva a calmarmi, ogni falcata era un po' di rabbia in meno, ogni lacrima per i miei genitori serviva a calmarmi e non vedevo l'ora di finire quelle 24 ore, non vedevo l'ora di cancellare quella stupida e insensata giornata.

Mi fermai solo quando la strada terminò, arrivai in una spiaggia. Il mare nero e il cielo così grigio mi fecero quasi paura ma in quel momento non me ne curai. Presi posto sulla sabbia completamente ghiacciata e fissai le onde del mare, era quasi rilassante. Solo dopo mi accorsi che qualcosa vibrava dentro la tasca della mia felpa.

' pronto?'

' Rose ma dove cavolo sei?'

' Hey Liam'

' Hey Liam? Qui Gabriella è preoccupatissima, ti cerca da ore, dice che sei andata a riposare e non ti ha più vista, proviamo a chiamarti dalle 3, stavamo per morire, dove sei?'

' oh, scusatemi, è vero... non ho avvisato nessuno'

's...sei con qualche, ecco, qualche ragazzo?'

' no Liam, sono in una spiaggia, è lontana dal campus, sono venuta correndo'

' perchè sei lì? È pericoloso'

'non c'è nessuno'

'ancora più pericoloso'

' dai smettila, piuttosto perchè non mi raggiungi?'

' vengo in macchina, Gabriella ti uccide appena arrivi, comunque ho capito dove sei, non muoverti, io tra 15 minuti massimo sono lì'

'sai di essere troppo protettivo?'

' famiglia... ricordi?'

' ricordo'

' a dopo'

salve ragazzeeee, scusatemi,sono veramente assurda, ma perdonatemiiiii.... vi prometto che metterò un capitolo ogni 3 giorni da oggi in poi, vi prego non odiatemi ahaha qui ho già accontentato moltissime di voi con ' Rose e Harry' ma vi stupirò nel prossimo capitolo, non vi anticipo nulla :P vi mando un grosso bacio bellezze <3 

ps. ciò che scrive Rose per il compito di psicologia in realtà è farina del mio sacco, spero vi piaccia anche quello <3 fatemi sapere...spero di leggere qualche recensione <3 un bacioneeee 
  
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