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Autore: Nothing_    19/07/2014    6 recensioni
Questa è la mia prima Dramione, la trama principale è basata sulla mia storia, e dal titolo un po' si capisce "Sai di amarla solo quando la lasci andare". Ma dato che sono noiosa aggiungerò molti più dettagli e colpi di scena. Ah, non so come andrà a finire, potrebbe finire bene o male. Davvero non lo so, spero bene..
Soo, hope you enjoy.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 12.
The end
Era passata una settimana da quando Draco aveva iniziato ad ignorarla, passa davanti a lei come se non esistesse ed ogni volta che Hermione cercava di fermarlo per parlare lui o si girava e se ne andava, oppure le passava accanto senza degnarla di uno sguardo.
“Ginny, non capisco perché fa così! Ho fatto qualcosa di sbagliato secondo te?”. Erano chiuse nella biblioteca da un’ora ormai, ma Hermione non riusciva a concentrarsi, si tormentava sempre di più per l’improvviso cambiamento di Draco.
“Davvero non lo so, ma ora dovresti concentrarti sui libri! Tra poco ci saranno gli esami e tu non hai ancora completato il secondo ripasso”.
Ginny non riusciva a guardarla in faccia, si sentiva colpevole dell’agitazione dell’amica e più di ogni altra cosa avrebbe voluto vederla felice, ma la sua rabbia contro Malfoy era troppa e le parole gli erano uscite automaticamente dalla bocca, appoggiò la testa sulla mano come a volerla sorreggere e si perse a guardare fuori dalla finestra in cerca di una soluzione a quel macello.
“Non ce la faccio a studiare ora, andiamocene da qui, stiamo solo perdendo tempo e disturbando gli altri”.
Così disse e così fece, prese tutti i suoi libri e le sue pergamene e le ripose dentro la borsa, si alzarono e si avviarono verso la sala grande, era quasi ora di cena ormai.
Ginny si sedette vicina ad Harry ed Hermione anche, di Ron non si vedeva nemmeno l’ombra, meglio così, si sarebbe risparmiata tutti i suoi “te l’avevo detto”.
 Aveva appena iniziato a mangiare quando si girò a guardare il tavolo dei Serpeverde e ciò che vide la pietrificò, la più piccola delle sorelle Greengrass era avvinghiata al corpo di Malfoy come una piovra e lui non sembrava affatto infastidito da questo.
Hermione si alzò di scatto dal suo tavolo, sussurrando “questa me la paga” con sguardo omicida. Si diresse da Goldestain con la consapevolezza che non avrebbe ricevuto un rifiuto alla sua richiesta.
“Ehy Goldestain, so che questa sera è il tuo turno di ronda con Malfoy, ma ti dispiace se ti sostituisco io?”
Disse Hermione sorridendo in modo palesemente falso. Lui la guardò un attimo di sottecchi, ma alla fine decise di accettare, una ronda in meno non poteva fare altro che bene.
Gli fece promettere di non riferire nulla a Malfoy dicendogli che era una sorpresa e che lui ne sarebbe stato sicuramente felice, fece cambiare anche il luogo d’incontro in modo che fosse davanti la stanza delle necessità e infine se ne tornò nella sua stanza, pronta ad utilizzare quella fiaschetta di veritaserum che aveva conservato per un’occasione… speciale.
Le nove e mezza arrivarono presto ed Hermione arrivò di proposito in ritardo, in modo che se l’avesse vista da lontano non sarebbe potuto tornare indietro.
Appena Malfoy la vide si irrigidì e il suo sguardo divenne di ghiaccio, sapeva che prima o poi avrebbero dovuto parlarne ma non si aspettava così presto.
“Malfoy”
“Mezzosangue.”
Subito apparve la porta per la stanza delle necessità ed entrambi la guardarono con malinconia e sofferenza.
“Dopo di te”
Disse Hermione, sicura che sarebbe entrato senza opporsi ma nel caso la sua bacchetta era pronta per essere usata.
Draco sapeva che non sarebbe riuscito ad uscire da quella situazione, così decise di entrare senza troppe lamentele, subito seguito da lei. La stanza era identica a tutte le altre volte, c’erano il letto e le poltrone vicine al camino, l’armadio e la porta del bagno, si sedette in una delle poltrone, lei invece restò in piedi, andò all’altro lato della stanza –dove apparve un ripiano per bevande- e versò due bicchieri di succo di zucca, facendo scivolare in uno dei due una piccola fiaschetta trasparente.
Si avvicinò a Draco e si sedette nella poltrona di fronte alla sua, appoggiando il bicchiere sul tavolino davanti a loro e iniziando a bere il suo, Draco prese il suo e fece lo stesso.
Hermione ghignò, “Perché mi stai evitando?”.
“Perché ti amo ma tu non ami me”. Draco si corpì subito la bocca con la mano, era sconvolto, non sapeva perché aveva detto quella frase e nemmeno con che coraggio. Poi guardò il succo di zucca e tutto gli fu chiaro.  “Hai messo del veritaserum nel mio bicchiere?! Ti abbassi a tanto per riuscire ad avere delle risposte.”
Hermione lo guardò un po’ sconvolta, primo perché aveva appena detto di amarla, secondo perché era convinto di non essere ricambiato.
“Per riuscire ad avere la verità da te questo è l’unico modo. Tornando a noi, perché sei convinto di non essere ricambiato?”.
Lo sguardo di Draco si fece gelido, stava approfittando di quella situazione come una vera Serpe avrebbe fatto.
“Perché quella piattola della tua amichetta è venuta da me a confermarmelo, dicendomi quanto tu ti senta in colpa nello stare con me e quanto ti manca il tuo dolce Weasel”.
Si alzò dalla poltrona, continuando a tenere lo sguardo carico d’odio su di lei “E ora, se non ti dispiace, vado a fare la ronda”.
Hermione era traumatizzata, lo osservava parlare ed uscire dalla stanza senza risucire a dire una sola parola, tutto ciò che riempiva la sua testa era il fatto che se aveva perso Draco era solo colpa di Ginny, quella che in teoria doveva essere la sua migliore amica.
Passò una mezz’oretta chiusa lì dentro pensando a cosa fosse giusto fare, la sua rabbia verso Ginny sbollì più in fretta di quanto pensasse e la colpa di tutto ciò passò in automatico su di lei, effettivamente ciò che aveva detto era vero, si sentiva tremendamente in colpa a stare con Draco e a pensare a qualcun altro, si sentiva ancora più in colpa nel parlare a Ginny di quanto effettivamente gli mancasse Ron, ed ora si sentiva in colpa perché lui lo sapevo e la odiava per questo, anche se aveva detto di amarla.
Decise che era meglio uscire da lì ed inizare la ronda, così passo il tempo a perlustrare aule e corridoi senza trovare nulla di interessante che la distraesse da tutti i suoi pensieri.


Il giorno dopo Hermione si svegliò molto presto, si diresse verso la sala grande ed aspettò pazientemente che Ginny scendesse a fare colazione, doveva parlare di quanto aveva saputo e lei gli doveva parecchie spiegazioni.
Dopo mezz’ora di attesa, quando ormai la sala era piena, vide arrivare la sua amica insieme ad Harry, si sedettero entrambi accanto a lei, sorridendole e dandole il buongiorno.
Hermione fissava il suo piatto senza dire una parola, poi si girò lenta verso Ginny e le disse che sapeva cosa aveva detto a Draco. Il sorriso le morì sulle labbra, sapeva che sarebbe successo, lo sapeva dal momento in cui aveva aperto bocca quella volta, eppure non era pronta, non voleva perdere un’amica leale come Hermione.
“Hermione, io..”
Hermione sospirò e abbasso lo sguardo sulle sue mani, sapeva quanto Ginny non sopportasse Malfoy e nonostante tutto era la sua migliore amica.
“Non ti odio Gin, infondo non è colpa tua, sono io che gli ho mentito e non avrei dovuto, certo sono un po’ arrabbiata con te perché avresti anche potuto stare zitta, ma ormai il danno è fatto e io sono la responsabile”.
Ginny restò a bocca aperta, sapeva che Hermione era brava a perdondare chiunque senza distinzioni, ma non si aspettava certo che si assumesse la colpa di quello.
“Oh Herm, ti voglio così tanto bene e mi dispiace così tanto, avrei dovuto stare zitta, scusami davvero!”.
Disse abbracciandola, era felice di non aver perso la sua amica, l’unica che davvero la capisse.


Passarono settimane, mesi, da quando lui ed Hermione non stavano più insieme, quello era l’ultimo giorno degli esami e loro non si sarebbero visti mai più, forse era meglio così, non avrebbe più avuto quella maledetta mezzosangue davanti agli occhi a ricordargli quanto stavano bene insieme e quanto era diventato patetico e debole dopo la rottura.
La mattina passò veloce, l’ultimo esame era quello di pozioni e lui andava perfettamente in quella materia, come anche nelle altre d'altronde.
“Ho fatto schifo, te l’avevo detto che mi servivano ripetizioni, ma tu no! Eri troppo occupato a fare niente”.
“Avanti Blasie, dici sempre che sei andato malissimo e poi te la cavi sempre”
Blasie sorrise, era vero, stranamente riusciva sempre a cavarsela, anche se non sapeva come. Si avviarono verso il lago e si sedettero sotto un albero, passarono il tempo così, parlando del più e del meno, il giorno dopo sarebbero partiti e quella era l’ultima volta che avrebbero visto il loro amato Lago Nero, non che fossero chissà quanto dispiaciuti, ma quel lago aveva visto tutto ciò che succedeva nell’intimità delle loro camere.
“Draco.. guarda chi sta arrivando”.
Si voltò piano nella direzione indicata dall’amico ed osservò un ammasso di capelli ricci avvicinarsi a loro, con passo deciso e sguardo fiero.
“Io direi che me ne vado, a dopo Drà”.
Guardò l’amico in modo quasi spaventoso, non voleva restare solo con lei, non voleva sentire ancora la sua voce, il suo profumo, non voleva vedere quelle guance diventare rosa per ogni minima cosa e i suoi capelli sempre così in disordine. La detestava, detestava ogni cosa di lei e detestava quella canzone che sentiva ogni volta che la guardava.

 
When I see your face
There’s not a thing that I would change
‘Cause you’re amazing
Just the way you are

And when you smile
The whole world stops and stares for a while
‘Cause girl, you’re amazing
Just the way you are


Gliel’aveva fatta sentire lei nei giorni in cui era andata a passare il natale a casa sua e da allora ogni volta che la guardava sentiva questa canzone risuonargli nella testa, la detestava.
Hermione si sedette di fronte a lui e lo guardò intensamente, pronta a parlare ma anche poco convinta di star facendo la cosa giusta.
“Ti devo dire una cosa”.
Disse semplicemente, lui non aprì bocca e la invitò con lo sguardo a continuare.
“So che non ci siamo lasciati nel migliore dei modi, so anche che pensi che io ti abbia solo usata per dimenticarmi di Ron, ma voglio che tu sappia che non è così, io a te ci tenevo –e ci tengo- davvero molto, non ti ho usato, nemmeno per un attimo, e mi dispiace davvero tanto”.
Disse tutto d’un fiato, Draco non la guardava più, aveva lo sguardo puntato verso il lago, e dopo un intero minuto di silenzio si alzò, senza dire una parola, e se ne andò.
Consapevole che non si sarebbero mai più rivisti e che quelle erano le ultime parole che avrebbe sentito da lei.
Una sola lacrima bagnò la guancia del biondo, una sola lacrima carica di sentimenti e parole non dette, una sola lacrima d’amore, una sola lacrima per lei.

 
FINE




Spazio autrice: Si, sono ancora viva! *io sono ancora qua, eh già!*
Comunque, so di essere sparita senza spiegazioni, ho avuto dei lutti in famiglia e non me la sentivo proprio di scrivere, poi con la scuola e il resto.. una cosa tira l’altra e non ho fatto più nulla, ora però sono tornata con questo ultimo e deprimente capitolo, so che non è il finale che tutti volevano, ma tanto continuerà, in un’altra storia (devo ancora delineare bene la trama quindi ci metterò un po’ a pubblicarla)

Volevo ringraziare dal più profondo del cuore tutte le persone che hanno seguito la storia, che devo ammettere sono più di quanto credessi!
Ringrazio in particolare LolaBunny99 e Fifilla995 che hanno seguito e recensito tutti i capitoli, facendomi anche notare degli errori qualora ci fossero, siete le migliori e spero non mi odierete!
un abbraccio forte a tutti <3
  
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