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Autore: Unpredjctable    19/07/2014    1 recensioni
La polizia.
"Oh cazzo."
Imprecai, cominciando a correre.
Mi avrebbero presa, mi avrebbero portata in quel posto, di nuovo.
E non potevo sopportarlo.
Avevo gią sofferto abbastanza.
Le mie gambe stavano per cedere, non potevo farcela. Per non parlare del fatto che la pioggia non aiutava.
Trovai una casa.
La mia salvezza.
*****
"Non puoi amarmi! Io sono pazza!"
Risposi urlando.
"No, non č vero! Tu, Bethany, sei la persona pił dolce di questo mondo. E ti amo."
Continuó, rassicurandomi.
"Io... Mi hanno rinchiusa da quando avevo 11 anni.. Secondo te non sono pazza?"
Domandai, cercando di tranquillizzarmi.
Mi guardava con quegli occhi dolci e un sorriso che toglieva il fiato.
Per la prima volta nella mia vita, dopo il pił grande errore mai commesso, qualcuno mi amava.
"Non sei pazza. Tu sei la mia piccola. Ecco perché ti amo."
Disse, per poi baciarmi.
Non fu uno di quei baci volgari, ma il bacio pił dolce che qualcuno mi abbia mai dato.
*********
No. Non poteva essere vero.
Non di nuovo.
Corsi a cercarlo, dovevamo andarcene.
Andrew era lķ.
Vidi Harry, finalmente.
"Piccola, che succede?"
Domandó preoccupato.
"Č tornato. Vuole portarmi via. Vuole rinchiudermi, di nuovo."
Dovevamo andarcene, o sarebbe stata la fine.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HARRY'S POV:
Bethany era ormai in bagno da pił di due ore, e mi stavo preoccupando.
Quella ragazza era spaventata a morte. Ma da cosa? O da chi?
Dovevo saperne di pił. Doveva essere aiutata.
Dopo aver salutato Niall, mi diressi al  bagno, dove Bethany si era rinchiusa.
Bussai un paio di volte.
"Bethany, ascoltami.. Tu puoi fidarti di me, non aver paura. Non potrei mai farti del male. Voglio solo aiutarti."
Misi la mano sulla maniglia e, con mia grande sorpresa, era aperta.
La vasca era mezza piena, ma lei non c'era.
Sentii dei singhiozzi. Vidi la ragazza seduta in un angolino, a piangere.
Mi avvicinai piano, cercando di bon spaventarla.
"Bethany.."
Le spostai un ciuffo che le cadeva sulla faccia.
"Tu e Niall siete stati cosķ dolci con me.. Ma se ti dicessi la veritą, mi consegneresti a loro e io non posso tornarci."
Disse mentre altre lacrime le rigavano il viso.
"Non devi dirmi subito il motivo, va bene? Ora chiamo mia sorella che ti porta un cambio degno per una ragazza. Ci stai?"
Chiesi guardandola con dolcezza.
"Grazie."
Sussurró con un sorriso triste.
Quella ragazza mi faceva troppo pena.
"Sei troppo bella per piangere."
Appena mi resi conto di ció che avevo detto, mi ritrovai le sue braccia intorno al collo.
Ricambia l'abbraccio, posando una mano sui suoi capelli.
Dopo poco si staccó.
"Scusami, io non volevo, solo che.."
"Tranquilla."
Dissi aiutandola ad alzarsi.
Bethany avrą avuto un passato a dir poco orrendo. E da quanto si capiva, non si fidava molto della gente.
C'era qualcosa che teneva dentro e di cui doveva liberarsi; io l'avrei aiutata.
*************
BETHANY'S POV:
'Sei troppo bella per piangere.'
Quella frase continuava a girarmi per la testa.
Nessuno mi aveva mai detto una cosa cosģ dolce.
Nessuno mi aveva mai parlato con quel tono, prima che uccidessi la mia famiglia.
Non potevo credere di averlo abbracciato; Dio, gli abbracci mi mancavano cosģ tanto.
Rimasi seduta sul divano, con Harry, ad aspettare sua sorella che aveva chiamato da due minuti.
"Perchč abiti cosģ lontano dalla cittą?"
Domandai, non sapendo di cosa parlare.
Harry sembrava un ragazzo molto festaiolo, peró abitava a circa venti minuti dalla cittą.
"Prima avevo un appartamento in cittą, ma ho decido di trasferirmi qua. Posso farci di tutto, e mi piace stare lontano da tutto il resto."
Casa sua mi ricordava tanto dove abitavo io. Era un posto stupendo.
Tutta natura. Tutto perfetto.
"E tu, dove vivi?"
Quella domanda mi prese alla sprovvista.
Cosa rispondevo? Che da undici anni vivevo in un manicomio dato che avevo ucciso la mia famiglia?
Quel problema non mi permetteva di rispondere a nessuna delle sue domande.
Dove vivevo, se ero figlia unica o no, se avevo un ragazzo, come andavo a scuola, non potevo rispondere a niente.
A salvarmi, fortunatamente, fu il campanello.
"Vado ad aprire."
Disse Harry dirigendosi all'entrata.
"Ciao fratello."
Una voce femminile salutó Harry, che ricambio con lo stesso saluto.
Si diressero in sala, dove stavo seduta sul divano.
"Ciao Bethany, sono Gemma."
Mi porse la mano, che peró non strinsi.
"A problemi di fiducia."
Rispose Harry, sussurrando.
La ragazza annuģ.
Mentre si sedeva accanto a me, potei notare la loro somiglianza.
Gemma era la versione femminile di Harry.
Avevano lo stesso identico sorriso e anche i lineamenti della faccia.
"Ora, mentre Harry va a fare delle commissioni, io resto qui con te e ti do una sistemata, va bene?"
Domandó sorridendo.
Potevo fidarmi?
"Bethany, fidati di lei."
Harry, che era rimasto dietro il divano, mi sorrise con una dolcezza incredibile.
Annuģ timidamente.
"Io vado."
Disse poi, dando un bacio sulla guancia a me e a sua sorella.
Quel gesto non me lo aspettavo, infatti mi sentģ bruciare.
Appena Gemma volle toccarmi i capelli, mi spostai.
"Bethany, fidati di me."
Mi incitó con un sorriso.
"Scusa."
Dissi a bassa voce.
"So che quello che ti sto per dire sarą difficile da fare, peró devi dirmi chi sei e la tua storia."
La tristezza mi invase tutto il corpo.
Ma avevi bisogno di parlarne con qualcuno.
"Se io... ti dicessi la veritą, tu mi consegneresti a loro.."
Sentģ i miei occhi bruciare, da lģ a poco sarei scoppiata a piangere.
"Non lo faró. Promesso."
Mi prese la mano, stringendomela con tenerezza.
"Ieri notte sono scappata dal MadHouse, perchč per sei anni mi hanno rinchiusa lģ.."
Cominciai.
"Come? E perchč?"
Insistette, con voce curiosa e preoccupata.
"La notte del 21 dicembre 2008 ho... ucciso la mia famiglia. In realtą non mi ricordo di averlo fatto. Ma quando mi svegliai... mi trovai la e mi dissero che avevo fatto una strage. Avevo solo uncidi anni, non so perchč ma non ricordavo niente. A volte sono del tutto sicura che non ho ucciso la mia famiglia; ma gli altri credono di si perchč in quel periodo litigavo molto con i miei genitori.."
Scoppiai a piangere e, improvvisamente, Gemma mi abbracció.
Non potei credere a quel gesto.
Un'altra persona mi avrebbe portata subito da dove ero scappata.
Invece lei mi aveva abbracciato.
Sciolsi l'abbraccio, guardandola curiosa.
"Qualcuno ha ucciso la tua famiglia e ti ha dato la colpa a te.’’
Per un attimo mi sentģ sollevata.
"Come puoi esserne certa?"
"Bethany, sai quante volte sono successe queste cose? La gente puó farlo per soldi, amore, vendetta e anche per divertimento. Il mio sesto senso dice che tu, a quell'epoca ragazzina di undici anni, non hai ucciso la tua famiglia, nonostante non ci andassi molto d'accordo."
"Bčh, allora č solo il tuo di sesto senso, dato che altre trecento persone pensano che io sia una pazza psicopatica."
Dissi scuotendo la tesa.
"Tu sei innocente. Ma qualcuno ha fatto credere che eri stata tu."
Confermņ, seriamente.
L'abbracciai.
"Grazie."
Mormorai al suo orecchio, mentre ricambiava l'abbraccio.
"Ora andiamo a sistemarti, che soffro solo a guardarti."
Scoppia a ridere.
Mi prese per mano, prendendo un borsone e portandomi al piano superiore, precisamente in bagno.
"Fatti un bagno veloce, intanto io ti preparo i vestiti."
Annuii.
Gemma chiuse la porta, lasciandomi sola.
Mi tolsi i vestiti di Harry, che avevano un profumo buonissimo.
Mi guardai allo specchio.
"Ci sei riuscita, Bethany."
Dissi piangendo quasi dalla felicitą.
Era tutti cosģ bello.
Gemma mi aveva dato una speranza. La speranza di avere una vita normale, sapendo di non essere stata io ad uccidere la mia famiglia.
Potevo togliermi quell'orrendo peso dal cuore.
***************
Gemma mi aveva lasciato l'intimo in bagno, fortunatamente.
Mi asciugai e lo misi subito, dopo di ché la raggiunsi in una camera da letto.
"Eccomi."
Dissi notando che stava tirando fuori delle cose dal borsone.
"Perfetto! Allora, cominciamo con la ceretta!"
Disse, tutta pimpante, girandosi.
Quando mi guardó, notai che il suo sguardo si fece triste.
Mi guardai il corpo, ero piena di cicatrici.
Sulle braccia, sulle cosce e sulla pancia.
"Bethany.."
Delle lacrime le scesero dagli occhi.
"Non potevo sopportare tutto quel dolore. Una volta stavo anche morendo..."  
Si fiondó da me, abbracciandomi forte.
"Gemma, non piangere. Ora sto meglio."
Cercai di consolarla.
"Tu non.. non ti meriti tutto questo."
Si staccó dall'abbraccio, asciugandosi le lacrime.
Non sapevo che rispondere.
Le squilló il cellulare.
"Pronto."
Rispose tirando su col naso.
"Si Harry, tutto bene. Che vuoi?"
Allontanó il cellulare dall'orecchio, passandolo a me.
"Uhm.. pronto?"
"Bethany, ascolta, a te va bene se sta sera invito dei miei amici? Sono brave persone, ma se non vuoi possiamo fare qualcosa io e te, tipo un film e della pizza."
Il fatto che avesse chiesto il permesso a me, mi riempiva di felicitą.
"Mi ci vuole proprio incontrare altre persone."
Dissi compiaciuta.
"Grandioso! Ci vediamo piś tardi, bella."
E attaccó.
Rimasi senza parole.
Diedi il cellulare a Gemma, che era rimasta ferma ad osservarmi con un sorriso mischiato alla dolcezza e alla tristezza.
"Ha detto che sta sera invita degli amici."
Avvisai.
"Posso anche truccarti e vestirti! Evvai!"
Disse mettendosi a saltellare.
Scoppiai in una fragorosa risata.
********
Gemma aveva detto che non potevo guardarmi allo specchio durante la 'trasformazione', come la chiamó lei.
Nelle ore precedenti, scoprģ il dolore delle cerette e che Gemma era una gran chiacchierona. Peró mi divertģ molto.
Parlammo di me, di come avevo fatto a passare sei anni rinchiusa in quel posto orrendo e parlammo di lei, innamorata pazza di Niall.
Secondo me, insieme stavano benissimo.
"Allora, Bethany Wilson, sei pronta a vedere una nuova e pił bella ragazza?"
Domandó, con le mani sui miei occhi.
"Si."
Dissi decisa.
"Uno, due e tre!"
Mi tolse le mani.
Guardandomi allo specchio, non mi riconobbi.
Mi aveva sistemato le sopracciglia, poi mi aveva tagliato i capelli pieni di doppie punte e.. Non ero pił io!
Ma ero migliore.
Per quella sera, mi aveva messo un vestitino azzurro che riusciva a coprirmi le cicatrici sulle cosce, stretto in vita e con la scollatura a cuore, per le braccia mi aveva fatto mettere una giacchetta nera, non molto pesante e le scarpe erano nere con il tacco, ma non tanto alte.
Per finire, mi aveva truccato con un po' di matita, mascara ed eyeliner.
Secondo me era tutto esagerato, dato che non saremo usciti, almeno speravo.. Peró lei aveva insisto.
Gemma, invece, indossava un abito lungo tutto di seta color rosa chiaro, con delle scarpe col tacco bianche e un po' pił di trucco rispetto a me.
Il campanello suonó.
"Io vado ad aprire, quando ti chiamo scendi. Voglio vedere la faccia di Harry!"
Mi diede un bacio sulla guancia per poi scendere le scale.
Udģ delle voci, saranno stati un paio di ragazzi.
"Bethany!"
Gemma mi chiamó.
Mi guardai allo specchio, sospirai e andai.
In quel momento la mia paura piś grande erano i tacchi.
Non ci avevo mai camminato con quelli.
Quando mi resi conto di aver definito "camminare sui tacchi" la mia pił grande paura, mi misi a ridere.
Per una come me, che era scappata da un manicomio, la paura pił grande doveva essere il fatto che potevano trovarmi.
"Basta pensare al passato."
Dissi a me stessa.
Scesi le scale, non lasciando il corrimano.
Quando Harry mi vide, rimase senza parole.
"Sei bellissima."
Mi prese la mano, baciandone il dorso.
Arrossģ a quel gesto.
Lasciandomi la mano, atto che mi rattristó, mi accompagnó in salotto, dove i suoi amici si erano accomodati.
"Ragazzi, lei e' Bethany."
Disse Harry, presentandomi.
Vidi Niall, accanto a un ragazzo con i capelli castani e due occhi color nocciola che erano bellissimi.
"Piacere, Liam Payne."
Si presentó.
Era alto poco pił' di me, indossava una maglietta bianca con sopra una giacca di jeans, pantaloni leggermente a vita alta e scarponcini.
"Zayn Malik."
Un ragazzo alto, snello e vestito per la maggior parte di nero, mi sorrise.
Aveva i capelli mori, con degli occhi indescrivibili.
"Louis William Tomlinson."
Si presentó, l'ultimo ragazzo.
Si vedeva che era uno che sapeva far ridere.
Per non parlare della sua bellezza; aveva i capelli marroni, portati di fianco e i suoi occhi erano troppo belli, come quelli di Niall ed Harry, ossia molto chiari, ma tutti e tre avevano una tonalitą diversa.
"Ciao, Bethany."
Mi salutó Niall, con un cenno.
"Bethany Katy Wilson."
Dissi timidamente, sentendo gli occhi di tutti puntati su di me.
Tutti che mi guardavano.
Il panico cominciava a impossessarsi di me.
"Perchč mi fissano? Sanno chi sono e da dove vengo? Sanno che ho fatto? Sanno che sono un assassina?"
Quelle domande continuavano a ronzarmi in testa.
Quando Harry mi prese la mano, notando il mio disagio, sentģ il battito cardiaco diminuire.
Lo guardai, non capendo come avesse fatto.
Ero una delle persone pił nervose a questo pianeta, per tranquillizzarmi ci volevano medicinali, e a lui era bastato solo un contatto.
Mi sorrise dolcemente, facendomi segno di sedersi accanto a lui, sul divano.
**************
Finalmente, dopo parecchio tempo, quella sera mi divertģ.
Non mi ero messa a urlare quando qualcuno mi toccava; ovviamente la mia paura c'era ancora, peró la lasciai un po' andare.
Tutti i ragazzi erano davvero divertenti.
Liam era di una dolcezza infinita, Niall era il solito che si mangiava un casino di roba, Louis era il piu' divertente ma era anche piuttosto serio quando ce n'era bisogno, Zayn all'inizio sembrava parecchio chiuso, ma alla fine si dimostrņ molto intelligente e aperto. Poi c'era Harry... e lui era stupendo.
Ogni tanto ci scambiavamo dolci sorrisi, a volte mi sentivo mancare il fiato.
"Ragazzi, c'č una festa in cittą sta sera. Ci andiamo?"
Propose Louis.
Stavo per accettare, quando mi ricordai della mia reputazione.
Non potevo uscire.
HARRY'S POV:
Notai che Beth diede uno sguardo preoccupato a Gemma.
"Io.."
Cominció a dire.
"Io e Bethany restiamo a casa."
Si affrettó a dire mia sorella.
Perchč quello sguardo?
Cosa nascondevano?
Qualsiasi cosa fosse, dovevo scoprirla, anche se con del tempo.
"No, Gemma. Staró io a casa con Beth."
Ribadii.
Mia sorella aveva passato tutta la giornata con lei, e volevo conoscerla meglio.
Bethany mi guardó, con uno sguardo curioso, che ricambiai con un sorriso.
In poco tempo, in casa rimanemmo solo noi due.
"Ti darei la camera degli ospiti, ma manca un letto."
"Non fa niente, dormiró sul divano."
Si affrettó a dire.
Non l'avrei mai lasciata in salotto a dormire.
"Non se ne parla. Tu dormirai in camera mia."
La vidi un po' a disagio, forse per il tono che avevo usato. Non era cattivo, ma era piuttosto forte.
"Scusami."
Dissi avvicinandomi a lei.
Mi fece un lieve sorriso, per poi girarsi e andare al piano superiore.
Dovevo avere un po' piu' di tatto, dato la sua sensibilitą.
Stavo per salire e andare da Beth, quando il campanello suonó.
Sbuffando, andai ad aprire.
"Ciao, Harry."
Cosa ci faceva lei a casa mia?
"Posso entrare?"
Stavo per dirle di no, ma entró.
"Cosa vuoi, Jennifer?’’
Chiesi, con un tono abbastanza incazzato.
La ragazza si avvicinó, e con fare sensuale, al mio orecchio sussurró: "Voglio te."
L'allontanai, ridendo in modo sarcastico.
Alzó gli occhi al cielo, come se fosse colpa mia.
"Oh, Harry. Non dirmi che sei ancora incazzato per quella storia. Io ho chiuso con lui, voglio solo te."
Non mi interessava, mi aveva tradito. Non c'erano scuse per quello.
"Non me ne frega un cazzo, Jennifer. Io ti ho amata con tutto il mio cuore. E tu che fai? Vai a letto con il primo che passa, e poi pretendi che io ti perdoni?"
Domandai sarcastico.
"Tu mi ami. Non negarlo. E poi.. non mi vuoi pił? Tutte le cose che abbiamo provato... Dai, Hazz."
"Non chiamarmi cosģ!"
Dissi alzando la voce.
"Ti amo."
Quella ragazza era una bugiarda.
Avevo fatto di tutto per lei, le avevo dato tutto l'amore possibile. Ma non le bastava.
Avevo persino litigato con le persone che amavo veramente, tipo Gemma, i miei genitori e i miei migliori amici.
"Tu ami solo il nostro sesso."
Sputai, disgustato dalla veritą.
Si avvicinó a me, con uno sguardo malizioso.
"Un bel sesso."
Mi toccó il petto, trascinando la mano fino al basso ventre.
Feci avvicinare le nostre facce.
"Mi hai incastrato una volta."
Cominacia, parlando a bassa voce.
"Non ci sarą una seconda volta."
Le presi la mano, e la spinsi all'indietro, facendola cadere apposta sul divano.
Rimase ferma, con un'espressione confusa e arrabbiata.
"Ora, esci da casa mia. Puttana."
Dissi prendendole la borsa e dandogliela.
"Non sai che errore hai commesso!"
Urló.
Risi amaramente, poi andai ad aprire la porta.
"Questa me la paghi."
Disse, per poi andarsene.
Passandomi una mano tra i capelli, mi girai, sobbalzando quando vidi Bethany.
"Bella.. era la tua ragazza?"
Domandó, con un pizzico di tristezza.
"Ex ragazza. Mi ha tradito e io non voglio piś averci a che fare."
Risposi, sorridendole.
"A proposito di prima, io.."
"Harry, non devi scusarti. Devo smetterla di essere cosģ."
L'ultima frase sembrava che la dicesse pił a se stessa, che a me.
"Bei vestiti."
Dissi ridendo.
Aveva il mio pigiama e le stava piuttosto grande, peró la rendeva ancora pił dolce.
"Si, uhm.. Gemma ha detto che non.. che non aveva un suo pigiama e che.. p-potevo usare il tuo. Ma se non vuoi, io posso.."
Le andai vicino, spostandole una ciocca che le cadeva sul viso.
"Sei dolce, sai?"
Quando la mia mano le toccó il viso, mi meraviglia del fatto che non si fosse spaventata.
La guardai negli occhi, notando che stava facendo lo stesso.
Era cosģ bella.
BETHANY'S POV:
Era cosģ bello.
I miei occhi non volevano staccarsi dai suoi; erano di un verde brillante e profondo.. ero incantata.
Notai che guardó le mie labbra, cosģ feci lo stesso e me ne pentģ subito.
Aveva delle labbra cosģ morbide solo a guardarle.
Quando si passó la lingua tra le labbra, mi sentii mancare.
I miei battiti acceleravano mentre si avvicinava.
Stava per baciarmi. Non ci potevo credere.
Quando poi, il cellulare suonó.
Harry, sbuffando incazzato, si allontanó, tirando fuori il telefono.
"Pronto."
Rispose incazzato.
Dopo poco, a quanto pareva dalla sua faccia confusa, avevano attaccato.
"Chi era?"
Domandai.
"Un tipo. Mi ha detto che verrą per vendicarsi, dato che quella troia di Jennifer gli ha detto che l'ho picchiata."
Mise il cellulare in tasca, poi tiró un pugno al muro, che mi spaventó parecchio.
"Non la sopporto."
Urló quasi.
Si sedette sul divano e io di fianco a lui.
"Dai, Harry.. Č tutto okay."
Dissi sorridendo.
"Con i miei ho chiuso i rapporti per colpa di Jennifer. Ho quasi perso i miei migliori amici per colpa di Jennifer. Lei mi sta rovinando la vita."
Non potei fare a meno di trovarlo divertente, cosģ mi misi a ridere.
"Non č divertente."
Rispose serio.
"Harry, hai esagerato. Non ti sta rovinando la vita. Con i tuoi genitori puoi aprire di nuovo i rapporti e hai ancora i tuoi migliori amici."
Dissi sorridendogli.
Ma lui fece tutt'altro.
"Tu non capisci!"
Si stava comportando da bambino!
Non poteva sapere ció che avevo passato io, non sapeva com'era rovinata la mia di vita.
"Harry, capisco. E non sai quanto."
Risposi tranquilla.
"Dai, dimmi cosa capisci!"
Stavo per scoppiare, e non avevo voglia di piangere davanti a lui.
Cosģ, feci scena muta, soffocando una risata.
"Visto? Non capisci!"
Di scatto mi alzai in piedi; mi aveva fatto incazzare.
"Non capisco?! Tu vuoi dire a me che non capisco?! Harry, cazzo, tu non mi conosci. Non sai che inferno ho dovuto passare per sei anni! Non sai quante volte io abbia provato ad uccidermi! Tu non conosci il mio passato! Non sai un cazzo! Se solo sapessi cosa ho fatto nel mio passato, ti verrebbe voglia di uccidermi, mi odieresti a tal punto da consegnarmi alla polizia o riportarmi al manicomio!"
Mi fermai per prendere fiato, e intanto le lacrime cominciarono a scendere copiose sul mio viso.
"Tu hai una famiglia che ti ama, degli amici che ti vogliono bene, una sorella che ci tiene a te in un modo incredibile e io... io non ho niente... ormai mi capita di non ricordare il viso dei miei fratelli, o le loro voci.."
Le ginocchia cedettero, ma Harry mi prese in tempo per non farmi cadere e farmi male.
Stavo malissimo.
Avevo detto la veritą, e dirla mi faceva stare peggio. Anche perchč in quel momento c'era Harry con me e aveva ascoltato tutto...
"Shh."
Mi culló tra le sue braccia forti.
"Mi dispiace, Bethany. Mi dispiace cosģ tanto."


 
Ecco il terzo capitolo!
Volevo dirvi che nel primo capitolo, Bethany dice che l'omicidio avvenne nel 2003, ma in realtą sarebbe nel 2008. Scusatemi, ma non sono una genia in matematica..
Comunque, ora anche Harry la varitą. Cosa farą, secondo voi? 
E Beth come vi sembra?
Spero in delle recensioni c: 
Ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite/preferite / ricordate e chi ha recensito. 
Alla prossima xX
  
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