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Autore: Therese    03/09/2008    1 recensioni
Era passato quasi un anno da quell'incidente, era passato quasi un anno dal matrimonio di Umi e Miki: le sue parole in quella radura... loro che tornavano a casa... qualcosa che si era smosso nel terreno... una leggera pressione del piede di lei... non aveva fatto in tempo ad allontanarli abbastanza... e questo era stato il risultato. Lei illesa: era riuscito a proteggerla con il suo corpo. Ma la sua (di Ryo) gamba destra era saltata per aria come i pop corn nel forno a microonde. Quella mina era stata messa apposta dal Generale Croiz, ed anche se lui ora marciva in prigione... Ryo era imploso dal dolore e dalla rabbia e Kaori dai sensi di colpa.
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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3. Nothing to lose

«La ringrazio di avermi salvato la vita, Dottor House.»

«Non deve ringraziare me, Signor Saeba. Ma la sua voglia di vivere. Io ho fatto solo il mio lavoro.»

«Ho promesso ad una persona che sarei sopravvissuto per amarla.»

«Tsè, l'amore è una cosa effimera. E' una invenzione degli uomini per opporsi alla guerra.»

«Lei lo pensa davvero?»

«Io dico sempre quello che penso. Soprattutto le stronzate.»

«Lo sa cosa le dico, Greg?»

«Per lei sono il Dottor House. Abbia la cortesia di chiamarmi col mio nome.»

«Senta, stronzo misogino maledetto... così va meglio?»

«Decisamente.»

«Forse io e lei siamo più simili di quanto lei possa pensare.»

«Lei dice, Saeba?»

«Fino a due settimane fa, pensavo di non aver niente da perdere: una gamba artificiale ed un tumore al cervello che mi avrebbe portato sicuramente alla morte. Niente per cui la permanenza della mia inutile vita su questa Terra avrebbe acquistato un senso.»

«Dicono sempre così i malati. Vuole tenerla lunga come i sermoni di Camden oppure vuole arrivare subito al dunque?!?»

«Anche lei può trovare ancora la felicità, se lo vuole...»

«Saeba, non mi faccia ridere?! A me non me ne frega un cazzo della felicità, io voglio solo curare le malattie. Anche perchè la felicità non esiste. Quella vera. A volte alcuni uomini la scambiano per la durata dell'orgasmo... ma anche queste sono solo credenze di popolo.»

«La sua felicità consiste nel sentirsi utile in questo mondo...? Nel modo in cui fa lei? Salvare le vite degli altri?»

«Non lo faccio per gli altri, Saeba. Lo faccio per me. Anche se non ne conosco davvero il motivo. Ma comunque sia non ho niente da perdere. Trascorro più tempo qui in questo ospedale che a casa mia o con i miei amici.»

«Non sia patetico, House!? Lei non ama restare da solo in casa e non ha amici. E l'unico motivo per cui rimane qui in questo posto, per cui ama di più il suo lavoro che la sua vita privata... è solo per il fatto che queste due attività coincidono.»

«...»

«Vuole che glielo spieghi meglio... o vuole andarlo a vedere coi suoi occhi nel suo studio?!»

«Non è come pensa. Io e la Cuddy... lei è fuori strada se pensa che io e la Dottoressa Cuddy...»

«Già... ha ripetuto "io e la Cuddy" due volte nella stessa frase!»

«E' perchè quello è il suo cognome!»

«O molto più semplicemente il nome della donna che ama dai tempi del College?!?»

«Lei, Ryo Saeba, è una persona troppo intelligente per stare con me in questa stessa stanza. Di solito sono io "il re della foresta"?!»

«Già. Allora le sconsiglio di mettere piede in Giappone perchè quello è il mio pollaio!»

«Me ne ricorderò, Saeba. Addio.»

«Un'ultima cosa, House...»

«Che c'è?!!?»

«Non pensi di non avere nulla da perdere, tutti abbiamo qualcosa da salvare che ci dà la forza di lottare per ciò che amiamo. Vada nel suo studio e le dica che non ha mai smesso di amarla.»

«Sayonara, Saeba.»

Un sorriso malizioso di chi sa di aver colpito nel segno e la consapevolezza che qualcosa si può ancora costruire. Saeba si diresse zoppicando con il suo bastone verso l'uscita del Plainsboro al di fuori del quale l'avrebbe aspettato un taxi diretto in aeroporto e poi dritto verso casa a riabbracciare Kaori. House con passo lento e titubante bussò allo studio della Cuddy.

(Sotto copyright di chi detiene i diritti per questo dialogo)

«Senti, tu mi hai assunto perchè...»

«Perche' sei un buon dottore che non riusciva a farsi assumere nemmeno in una banca del sangue. Cosi' io ti ho assunto a buon prezzo.»

«Tu mi hai dato tutto quello che volevo perche' una notte io ti ho dato tutto...»

«Piantala di guardarmi il culo quando pensi che io non ti veda. Di piombare in un ristorante nel quale guarda caso io sto avendo un appuntamento. E di fare fantasie su di me sotto la doccia. Quella nave e' salpata molto tempo fa, House. Fattene una ragione.»

Detto questo, uscì dal suo studio senza batter ciglio. Forse Saeba ce l'avrebbe fatta... ma in quanto a lui... beh, no... ora non aveva più niente da perdere.

- FINE -

  
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