Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: bluecoffee    21/07/2014    3 recensioni
Thea, dal canto suo, non badava alle persone che le stavano intorno e mentre spingeva il carrello con il proprio baule sospirò e trattenne il respiro per dieci secondi, prima di respirare di nuovo tre volte e trattenere il respiro altre dieci secondi. Una delle tipiche manie di sua madre che le aveva trasmesso quando non si sentiva pronta ad affrontare avvenimenti che non si sarebbero potuti rimandare.
~~ ~~ ~~
Frank guardò interrogativo l’amico, non capendo, e James sbuffò, alzando gli occhi al cielo e borbottando qualcosa: - Quella è Daphne Greengrass, quello Theodore Nott e quelli i coniugi Malfoy. Spiegami dove sono quel cretino di Scorpius e quella serpe irritante di Thea. -
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Questioni di sangue e scelte.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


June.

 
La stazione di Hogsmeade era diventata improvvisamente vuota, priva di urla, bauli e studenti con ancora indosso la divisa delle rispettive case di Hogwarts. Hagrid stava ancora sulla piattaforma, la mano alta in segno di saluto ed un sorriso soddisfatto nelle labbra, perché per un altro anno aveva visto una generazione crescere, diventare più grande, in alcuni casi anche più matura. Aveva visto lo scenario di Hogwarts cambiare in base alle decisioni di tutti i suoi studenti, aveva visto il secondogenitori del suo caro amico Harry Potter staccarsi dal suo gruppo di Serpeverde e l'aveva visto più sereno al fianco della sua attuale fidanzata, aveva visto James Potter continuare a combinare guai ogni volta che ne aveva l'occasione e l'aveva visto avvicinarsi alla persona gli era sempre piaciuta, aveva visto la piccola Lily commentare inviperita la cugina Rose e l'aveva vista improvvisamente sotto un'altra luce: quella di una bambina che è cresciuta troppo in fretta per propria volontà.
Era stato un anno movimentato, per tutti, non solo per i figli di Harry Potter, ma Hagrid era contento, perché tutto era finito bene e sperava che gli esami G.U.F.O. e M.A.G.O. non fossero stati poi così disastrosi.
Intanto, mentre il treno prendeva velocità, allontanandosi dalla stazione della piccola cittadina magica non lontano dalla scuola di Hogwarts, al suo interno iniziavano a prendere vita gli scompartimenti, riempiendosi di gruppi più rumorosi e gruppi più silenziosi, lasciando che gli amici di Case differenti si incontrassero e si mischiassero tra loro, perché l'anno era finito e si potevano mettere da parte i colori della propria Casa e le proprie convinzioni fermamente sostenute per tutto l'anno scolastico.
Tutti gli studenti riuscivano a sorridere, incuranti perfino dei voti finali e delle prestazioni alquanto pessime che qualcuno aveva fatto in Incantesimi o Pozioni durante gli esami. Anche gli studenti di quel settimo anno riuscivano a sorridere tranquilli, pensando quasi per nulla ai voti che avrebbero segnato la loro carriera futura nel mondo del lavoro, perché ciò che era stato fatto era stato fatto e il tempo per pensare ce ne sarebbe stato fin troppo una volta approdati a casa. Ora, si stava nel treno di ritorno, nell'ultimo treno di ritorno a casa, e non era tempo per pensare, era tempo per divertirsi come studenti del primo anno per l'ultima volta
.
 
~~ ~~ ~~



L'ultimo scompartimento del quinto vagone era come al solito il vagone più silenzioso dell'intero treno, dentro stanziava un'insolita aria pesante, strana anche per un gruppo di Serpeverde silenziosi e riservati come loro. Avevano deciso di tornare insieme per il ritorno a casa perché sapevano che niente sarebbe stato più come prima e una piccola illusione la volevano dare, sia a loro stessi che al resto delle persone, però non stava andando come previsto e sperato, soprattutto.
Scorpius Malfoy, seduto vicino al finestrino, continuava a guardare fuori, il labbro inferiore incastrato tra i denti e l'amaro in bocca, perché Lily Luna Potter aveva ragione e lui aveva sempre e solo finto che non fosse assolutamente vero, perché aveva provato in tutti i modi a convincersi che il suo amore per Rose fosse vero, ma non era andato tutto secondo i suoi piani. Durante la sua prova di Pozioni durante i M.A.G.O. aveva capito che Rose non sarebbe mai stata ben accetta nella sua famiglia e, di conseguenza, nella sua vita. Aveva capito che aveva provato, che poteva dire che non era stato tempo perso, perché lei gli aveva aperto gli occhi sotto tanti punti di vista, ma era Rose Weasley e no, non era mai stata adatta per un Malfoy.
Dominique Weasley se ne stava seduta tra Thea Nott e il finestrino, le mani conserte sui jeans bianchi a sigaretta e gli occhi persi nel vuoto, perché Sherlock le stava a troppa poca distanza e lei avrebbe voluto urlare tutto il suo odio per quel ragazzo che non sembrava più lo stesso con il quale aveva condiviso momenti troppo belli.
Patrick Macmillan, invece, seduto alla sinistra di Thea, le stringeva una mano e le sorrideva allegro, continuando a guardarla con sguardo indagatore.
Albus Potter, al fianco di Scorpius e Sherlock e di fronte alla Nott portava gli occhi verdi da una persona all'altra dello scompartimento e in quei pochi momenti aveva capito tutto ciò che gli era sfuggito in tutto quell'anno scolastico. Aveva capito che non ce l'aveva con Scorpius per aver lasciato la cugina, non ce l'aveva con Sherlock perché lo aveva abbandonato a se stesso quando Scorpius non c'era, non ce l'aveva con Dominique per non fidarsi di lui, con Patrick per essere un coglione e non ce l'aveva neanche con Thea, perché lei era stata solamente una piccola vittima di quel legame che si era sciolto troppo velocemente che legava loro sei da troppi anni
.
 
~~ ~~ ~~



Uno dei soliti scompartimenti più rumorosi era ovviamente quello dove stanziavano due della famiglia Potter, due Weasley, i due amici storici di James e la piccola Alice Paciock, per la gioia di Hugo.
Anche in quell'occasione di ritorno, ultima per tre dei ragazzi, c'era un gran baccano, perché nessuno aveva voglia di pensare veramente a tutti i fatti accaduti durante quell'anno scolastico, in primis Christian Thomas, che nonostante fosse lì, nonostante avesse passato l'anno in compagnia di James più di una volta, non riusciva ancora a guardarlo negli occhi come un tempo. La colpa la riversava tutta sull'amico per comodità, ma sapeva benissimo che poteva essere divisa in più parti, solo che lui era lui e Thea gli sembrava ancora troppo innocente per immischiarlo in quella divisione di colpe che non piaceva a nessuno.
- Allora, gente! - esordì James Potter, alzandosi in piedi al centro dello scompartimento ed attirando l'attenzione di tutti su di sé, come sempre. Constatò felice che quel particolare non era assolutamente cambiato e si sentì un po' meglio, lasciando da parte la paura di non essere abbastanza per nessuno di loro.
Rose scosse la testa: - Jamie, per favore, niente scherzi, almeno per oggi. -
- Quando crescerai, Potter? - La voce stranamente affilata di Laila Farrell arrivò all'orecchio di tutti i presenti come qualcosa di sbagliato e tremendamente fuori luogo, ma non dissero niente.
Rose sorrise appena, guardandola dritta negli occhi furenti, rivolti solamente verso il maggiore dei Potter, che abbassato lo sguardo non riuscendo a sostenere gli occhi della ragazza su di sé. Forse per la prima volta, aveva capito di aver sbagliato, aveva capito che aveva combinato troppi danni a carico di troppe persone durante quell'anno scolastico e dovette ammettere che no, non era stato poi così divertente come quando era arrivato lì per il secondo anno e la gravità della situazione, in fatto di scherzi e danni, era più o meno la stessa. Aveva capito che era cresciuto, che avrebbe dovuto smettere di giocare, ma lo aveva capito un po' troppo tardi e troppe persone ci avevano già rimesso.
- Possiamo parlare, io e te? - domandò la Corvonero che aveva interrotto quel momento di pace e tranquillità che si era venuta a formare.
James annuì e si avviò dietro Laila, fuori dallo scompartimento, ed una volta chiusa la porta scorrevole la piccola ragazzina che si era sempre fatta vedere forte da quando James non le stava più attorno crollò, scoppiando a piangere e singhiozzando in maniera abbastanza vergognosa.
- Laila - James provò ad avvicinarsi a lei, ma Laila lo scanzò con un gesto secco della mano.
- Non ho bisogno di aiuto, Potter, tanto meno del tuo. Sono venuta qui per dirti che no, non è vero che sei sempre stato il migliore, non è vero che avresti voluto solamente me come mi illudevo, perché la priorità è sempre stata la Nott, anche quando erano solamente scherzi e non qualcosa di più. Sono qui perché in qualche modo ti devo far capire che non sono la solita ragazzina che si è lasciata abbindolare da un deficiente come te. Magari lo sto facendo nella maniera sbagliata perché sono in lacrime, ma non mi interessa, devo farti capire che non sei il centro del mondo. - 
James tornò ad abbassare lo sguardo a terra, perché aveva capito tutto il dolore delle parole di Laila, aveva capito quanto idiota fosse stato, lasciando indietro tutto quanto solamente per dedicarsi a Thea, con la quale alla fine non aveva raggiunto poi molto di concreto.
- Volevo farti capire che sei stato importante, per me. Che sei stato una delle migliori cose degli anni passati, ma che non è più così, perché piano piano sei riuscito a distruggere quel filo con il quale eri riuscito ad illudere anche me. Spero che le cose vadano a buon fine, almeno per te. -
Il Grifondoro fermò Laila, afferrandola per un polso e facendola voltare di nuovo verso di lui: - Speravo che col tempo saresti diventata più fondamentale di Thea, ma mi sono sbagliato. Mi dispiace non esser riuscito a far di meglio. -
Laila si morse il labbro inferiore e scosse la testa, ricacciando indietro le lacrime che sembravano aver smesso di uscire e di bagnarle il viso. Sorrise appena e capì che, in fondo, James le era servito per capire che al mondo succedono tante cose, che non sempre il mondo è rose e fiori come vogliamo noi. Dopo essersi ripresa il polso, sciogliendo la presa del ragazzo, si voltò e tornò verso il proprio scompartimento, sperando che Albus se ne fosse andato, lasciando Martha sola, perché aveva imparato a voler bene a quel ragazzo, però no, non si fidava ancora piena di lui. Non in modo tale da riversare anche addosso a lui tutto ciò che provava, esattamente come faceva con Martha dopo che Rose le aveva un po' lasciate per una camicia ben stirata ed una chioma bionda sempre abbastanza in ordine sulla testa
.
 
~~ ~~ ~~



- James. -
Il ragazzo alzò la testa e mise a fuoco la figura preciso di Thea, avvolta perfettamente da un paio di parigine rosa pallido che le arrivavano sopra il ginocchio, un vestito un po' troppo corto grigio del quale si vedeva solamente la gonna a causa del cardigan rosa completamente allacciato. Era bellissima, anche con i capelli legati alla rinfusa, le guance leggermente arrossate e le mani che tremavano appena. Gli venne da sorridere, perché quella bellissima creatura era stata con lui per così tanto tempo che ora lo stava illudendo di essere tornata per restare, precisa come sempre, mentre lui indossava ancora i pantaloni e la camicia fuori da essi della divisa, aveva i capelli completamente spettinati, più del solito, e non riusciva a fare a meno di sorridere.
Lei era lì, anche se per fuggire di nuovo, ma era lì. Gli stava dando l'ultima occasione per ricordarla esattamente come era prima di quella sera, munita di tutte le barriere che aveva sempre avuto. Gli stava dando l'occasione di vederla come era sempre stata, con l'aria da Purosangue Serpeverde che ha in testa tutti i vecchi insegnamenti della famiglia, con il peso dell'essere sempre perfetta sulle spalle che era sempre così leggero, perché Thea era veramente perfetta.
- Me lo concedi un sorriso? - domandò il ragazzo, piegando leggermente la testa verso sinistra e continuando a sorriderle.
Thea provò a trattenersi, ma non ci riuscì, lasciandosi così andare ad un sorriso ampio, di quelli sinceri e ancor più belli di sempre che gli regalava solamente negli ultimi momenti che avevano passato insieme. Sorrise spontaneamente perché era lì, era riusciva a raggiungerlo ed era riuscita a capire che aveva sbagliato, che non sarebbe andata molto lontano con un supporto vero come quello che le aveva regalato lui. Sorrise perché se lo ritrovava lì come lo aveva lasciato, scomposto e spettinato come sempre, con il sorriso in volto e la voglia di tirarle fuori qualcosa di più.
- Possiamo parlare? - domandò Thea, avvicinandosi di qualche passo al ragazzo.
James fece un paio di passi avanti e la raggiunse, permettendogli di sentire di nuovo quel dolce profumo che Thea aveva sempre con sé. - Possiamo ricominciare? Tu vuoi parlare, io vorrei solo ricominciare, sapere che restarai ancora per un po', anche se poi finirà come è già finita. Ti voglio con me per un altro po', perché non riesco ad abituarmi all'idea che non ci sei. -
La ragazza annuì e di slancio si avvicinò un po' troppo a James, appoggiando le braccia sulle sue spalle e sfiorandogli la punta del naso con il proprio. Sorrise ancora di più e, prima di baciarlo veramente, come non aveva mai fatto e come avrebbe sempre voluto fare, mormorò leggermente: - Piacere, Anthea Nott. E sì, voglio ricominciare, però stavolta partiamo da qui, saltiamo tutti i litigi. -
James le strinse i fianchi, avvicinandosela ancora di più, rispondendo al bacio con un sorriso. Era lì per lui, per restare
.

 
 
~~ ~~ ~~



La porta dello scompartimento si aprì lentamente, rivelando la figura di Rose Weasley a quelle che erano state le sue due migliori amiche. Laila, in quel momento, se ne stava seduta su un angolo, guardando fuori dal finestrino e smettendo di parlare improvvisamente. Martha, invece, sdraiata sui sedili di fronte all'altra Corvonero, si mise seduta composta, velocemente, e rivolse a Rose un sorriso un po' timido.
- Puoi sederti, se vuoi, Rosie - mormorò Martha, gentile come sempre.
Laila si voltò a guardarla, mentre Rose si mise a sedere al fianco di Martha e si morse il labbro inferiore per evitare sconvenienti pianti improvvisi che non sarebbero serviti a molto.
- Rosie. - Laila le si era fatta vicina, le stava accarezzando una spalla, mentre Martha osservava la scena in silenzio, guardando affettuosa le due ragazze.
Rose alzò improvvisamente la testa e le guardò con un mezzo sorriso: - Potremmo tornare con prima? Cioè, magari non subito, perché so che ho sbagliato, però, seriamente, potremmo provarci? E' che mi mancate così tanto che non riesco più a riconoscermi anche se le cose sono andate come sono andate. -
Martha si lanciò sulle due, abbracciandole entrambe: - Sei sempre Rose, la nostra Rose, e potrai andar via quando vorrai, perché sai che siamo qui e non andremo mai via, neanche dopo la peggior bastardata del mondo. -



 

ed è finito. ufficialmente Blood's question è finita qui.
mi fa strano da dire, perché sono una di quelle inizia mille cose e se ne porta a termine una è un grandissimo traguardo ahaha. non c'è molto da ridere, lo so, ma purtroppo è così.
comunque! diciamo che è finita bene più o meno per tutti, su: James e Thea finiscono così, che decidono di ricominciare da quel bacio; Albus e Martha stanno ancora insieme, sì. chi non va a finire bene sono tutti gli altri ahaha
diciamo che all'inizio, quando avevo organizzato la scaletta, le cose sarebbero dovute andare diversamente, tipo Thea e James erano gli unici che finivano male, mentre tutti gli altri restavano tutti cuoricini, fiorellini e cioccolatini, però diciamo che questa versione del finale mi piace di più.
vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto, quelli che hanno messo la storia tra le seguite e la chiaretta che ha recensito ed è letteralmente impazzita per la James/Thea.
ci scuso immensamente per il ritardo, perché ci ho messo un sacco a postare questo finale, ma è stato un periodo in cui ero a casa raramente, se non tutta la settimana scorsa, che però ero con mio padre, il wifi andava e veniva e la chiavetta con il capitolo era rimasta a casa di mia madre, poi siamo stati spesso e volentieri o in campagna o al mare e quindi non ho potuto fare nulla.
prima di chiudere tutto ho un piccolo appunto da fare: la settimana scorsa, essendo stata un pomeriggio intero sul divano a guardare Trasformers, sono riuscita a scrivere una piccola one shot (missing moment ambientato dopo questo capitolo) su James e Thea e ne ho iniziata una sulla Scorpius/Rose/altro personaggio, sempre ambientata dopo questo capitolo. diciamo che sì, sono un po' delle one shot che parlano di come finiscono questi personaggi dopo la loro vita ad Hogwarts. 
detto tutto quello che dovevo dire (sicuramente qualcosa mi verrà in mente, ma mi attacco, ormai) posso salutarvi con un grazie infinite.
underthemistletoe :)
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: bluecoffee