Film > Transformers
Segui la storia  |       
Autore: kamy    21/07/2014    3 recensioni
Se Tony Stark acquistasse Bumblebee?
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Bumblebee, Optimus Prime, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap.2 Bumblebee

Tony parcheggiò nel suo posto macchine, accanto a due auto blu e diede qualche pacca al tettuccio della macchina gialla, sogghignando.
«Lo so, non è molto accogliente, ma presto avrai altri amichetti» disse. Avanzò nel laboratorio, passando tra una serie di pezzi di metallo in terra. Chiese: «Adesso vediamo di darti una sistemata, che ne dici?». Raggiunse la scrivania, infilò una chiave inglese dietro l'orecchio, afferrò una cassetta degli attrezzi, schioccò la lingua e fece uscire degli schermi olografici dall'orologio che portava al polso. Tornò fino all'auto, aprì la parte davanti e osservò la serie di meccanismi all'interno. Fischiò, poggiando a terra la cassetta degli attrezzi.
«Ci sarà da divertirsi». Si sporse in avanti, osservò il motore e guardò i fili brillanti di leggero bluastro. Tolse la chiave inglese da dietro l'orecchio e la avvicinò ai bulloni che collegavano i fili al motore.
La macchina indietreggiò rombando, immobilizzandosi nuovamente. Tony si rizzò, inarcò un sopracciglio e sogghignò.
«Hai una parete alle spalle, non puoi allontanarti granché» disse. Avanzò, facendo ondeggiare la chiave inglese tra indice e medio.
«Su. Hai qualche cavo bruciato dall'interno, vai decisamente riparato”. La macchina indietreggiò ancora sbattendo con il cofano contro la parete. «Non ti avvicinare, gringo». Voci diverse completarono la frase provenendo dalla radia del veicolo.
Tony inarcò un sopracciglio, infilò nuovamente la chiave inglese dietro l'orecchio e incrociò le braccia.  «Ma guarda. Ti ho già visto da qualche parte, vero?» domandò. Camminò lateralmente, sporse il capo guardando attraverso il finestrino alzato dell'automobile.
Ci fu un rumore metallico alle loro spalle, Tony si voltò di scatto, vide FerroVecchio sporgersi oltre un mobile di vetro e sgranò gli occhi.
«FerroVecchio, no!» ordinò. Il robot emise dei bip, abbassando il braccio metallico con l'estintore.
Tony sospirò, sciolse le braccia incrociate e avanzò. «Ok, non serviva una prova scenografica. Sono un meccanico, riconosco la differenza tra un malfunzionamento del motore ed un'attivazione» disse. Socchiuse gli occhi e accennò un sorriso. «Tu sei uno di quelli che quasi due anni fa ha raso al suolo Chicago, mnh?».
La macchina si spostò verso una parete in vetro sollevata e l’attraversò, parcheggiò accanto al jet e si trasformò in un autobot, sfiorando con il capo il soffitto del laboratorio.
«Io ero uno dei guerrieri dello spazio che ha cercato di salvarla» rispose utilizzando la radio.
Tony fischiò, camminò in avanti tenendo il capo sollevato.
«Oh. Io e la mia squadra vi avremmo dato una mano, se in quel momento non avessimo avuto da fare con un attacco di Chitauri e il loro Generale Prima Donna» disse.
Bumblebee si girò, guardando le pareti, e assottigliò gli occhi, le iridi tonde brillarono più intensamente di luce blu e si tolse la maschera che gli copriva il viso tondeggiante. Mugolò con un verso metallico. Tony alzò il braccio ondeggiando l'oggetto che teneva in mano.
«Se ti fai dare un'occhiata, posso sostituire i fili bruciati. Occhio e croce, corrispondono alle corde vocali».
Bumblebee allungò la mano verso di lui e appoggiò le dita sul pavimento. Tony poggiò le mani sul dito indice del robot, fece leva salendogli sul palmo e avanzò verso il braccio tenendo le braccia aperte e lo sguardo fisso in avanti. Camminò fino al gomito, saltò lo spazio vuoto e si aggrappò all'estremità del braccio, fece leva e vi si mise sopra, continuò a camminare ondeggiando le braccia ad ala. Bumblebee lo sollevò e se lo mise sulla spalla. Tony si aggrappò ad uno degli spuntoni metallici, guardò in basso e gli occhi gli brillarono.
«Bella panoramica» sussurrò. Avanzò sulla sua spalla, scese lentamente fino ad arrivare sotto il collo e infilò una mano in tasca prendendo da essa alcuni fili.
Bumblebee abbassò lo sguardo. Tony si infilò tra due placche metalliche, scorse dei fili leggermente bruciati lunghi due volte il suo braccio e raggiunse la parte finale. La slegò dal resto, tirò facendo staccare il filo e barcollò. Lo portò sulla propria spalla, si voltò e lo gettò dietro di sé facendolo cadere in terra, ripeté l'operazione con gli altri, utilizzò i fili che aveva in mano per collegare le due estremità. I fili brillarono di blu, Tony uscì dalle placche e si arrampicò fino alla spalla.
«Missione compiuta. Non ho fatto un progetto ed ho improvvisato, ma non sbaglio mai un calcolo».
Bumblebee aprì la bocca, appoggiò le mani sul pavimento e annuì. «Prova?» domandò. Tony scese lungo il braccio metallico, sogghignò e si voltò, gli fece l'occhiolino. «Hai dimenticato di dire uno, due e tre; ma funziona alla grande!».
Bumblebee annuì un paio di volte.  «Il dottore pensava fossi io a non voler parlare, ma figo come sono, da vero numero uno, avevo trovato una soluzione ideale» spiegò.
Tony roteò gli occhi, incrociò le braccia e sogghignò.  «Mi dispiace, ma qui l'unico vero genio è il sottoscritto» disse, piegò il capo di lato, lo indicò con il mento.  «Non tutti aggiustano robot alieni con una chiave inglese e i fili della corrente».
La manopola della radio di Bumblebee girò e la sua radio si risintonizzò.
«Autobot, sono Optimus Prime. Gli esseri umani ci hanno teso una trappola, ci hanno tradito. Vogliono sterminarci tutti, tenetevi nascosti». Tony sgranò gli occhi e ordinò: «Jarvis, attiva tutte le mark funzionanti e avvisa Cap».
«Modalità Avengers attivata; il Capitano Rogers è stato allertato della minaccia rivolta verso alleati. Modalità festino attivata, le armature dalla tre alla settantaquattro sono in volo» rispose Jarvis. Bumblebee richiuse la maschera sul suo viso, fece apparire un cannone nella mano destra e si guardò intorno.
«Umano, se vuoi aiutarmi, dimmi subito cosa dobbiamo fare. O prendo e me ne vado senza di te» diede l'ultimatum. Tony indietreggiò fino al laboratorio, una serie di placche metalliche nere aderirono al suo corpo. «Andiamo a riprenderlo. Gli altri ci raggiungono sul campo» disse. La maschera gli coprì il volto, le rifiniture dorate brillarono facendo risaltare il reattore a forma di geoide bluastro. Spiccò il volo, raggiunse Bumblebee e fece aprire le porte della rampa di lancio. «Ho localizzato il segnale. Mi sa che il Texas è un po' lontano per te. Ti conviene salire sul jet» disse. Fece aprire il portellone, guardò lo schermo olografico dell'armatura. «Ha il pilota automatico, in meno di quaranta secondi può giungere praticamente ovunque» spiegò.
Bumblebee annuì, si voltò mettendosi a correre, balzò trasformandosi in camaro gialla e salì a bordo. Tony volò fuori, osservando lo schermo olografico. «Se gli altri non salgono sul jet entro due minuti, fallo decollare. Quattro minuti di ritardo sono quattro minuti di troppo» disse, duro.
«Naturalmente, signore. Attivo la modalità supersonica?». Tony inarcò un sopracciglio, tese le braccia, la schiena e le gambe.
«Devo anche dirtelo?». L'armatura accelerò lasciando una scia di fumo azzurrino alle proprie spalle. Stark sorvolò dei campi seminati e osservò dallo schermo una serie di puntini.
«Tracce di esplosioni provenienti dalla cittadina, signore» disse Jarvis. Tony annuì, accelerò la velocità di volo sorvolando alcune case ammassate e intravide un cinema da cui venivano sparati dei razzi. Li evitò volando a zig zag, le esplosioni gli rimbombavano nelle orecchie e lui s'infilò nel buco del tetto del cinema. Atterrò davanti allo schermo in ginocchio con un pugno in terra, alzò il capo vedendo un cartellone de: “Il buono, il brutto e il cattivo”, batté le palpebre, i rumori di esplosioni e di oggetti rotti si fecero più forti. Avanzò e sogghignò, illuminando i reattori delle mani. La parete al suo fianco esplose, Tony si alzò in volo e schivò una raffica di proiettili, inarcò un sopracciglio e caricò il reattore centrale.
«Avete mai fatto caso che ogni tanto si incrocia qualcuno che non va fatto incazzare?» chiese. Ghignò, tese le mani e sparò in senso orario colpendo degli uomini, le pareti tremarono e sentì i rumori di esplosioni. «Quello sono io!».

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Transformers / Vai alla pagina dell'autore: kamy