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Autore: Pergamenanuova    22/07/2014    2 recensioni
Due ragazzi, la cui vita sembra aver finalmente preso la piega giusta dopo anni di sofferenze, si ritrovano al punto di partenza a causa di un incidente nella quale uno dei due ha perso la memoria.
Riuscirà l'altro a far ritornare la bussola puntata verso 'casa' ?
Rigorosamente Larry
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5 ottobre 2018





Dopo qualche giorno di ricovero precauzionale, Harry Styles venne dimesso dall'ospedale.
Nonostante questo, da più di un mese si recava in quello stesso posto con una regolarità impressionante.
Tutti i medici e le infermiere oramai lo conoscevano, si fermavano a scambiare due parole o qualche battuta con lui, ottenendo come risposta un sorriso forzato e innaturale.
Ma si sa che in quei casi è il massimo che si può sperare di avere.

Il personale concordava sul fatto che passasse più tempo in ospedale che a casa sua e cercavano di dirgli di tornare il giorno dopo e che tre visite al giorno erano più che sufficienti.
Ma ignoravano completamente che la sua casa fosse proprio in quell'ospedale, quindi in un certo senso era come se ci fosse.

Ogni giorno era la stessa routine: Harry passava alla mattina verso le 8 per fare colazione prima di andare al lavoro, poi tornava verso le 17, infine verso le 21 e se capitava, si addormentava sulla sedia di plastica della camera 103.
Un circolo nella quale sembrava trovarsi a proprio agio. A volte era accompagnato da alcuni amici, ma il più delle volte preferiva venire solo.
Lo sollevava recarsi lì, anche se non avrebbe mai fatto l'abitudine a quello che si presentava davanti ai suoi occhi ogni santo giorno per ben tre volte.
Eppure, non riusciva a concepire di stare in nessun altro posto se non lì, con la sua casa.
Proprio lì si sentiva al sicuro, e la sensazione lo faceva sorridere per un attimo, uno di quei sorrisi sinceri che era convinto la sua bocca non riuscisse più a formulare, giusto il tempo di un battito di ciglia prima di tornare alla realtà.
E la sua realtà era proprio di fronte a lui, distesa su un letto dalle lenzuola bianche con le maniglie di ferro.
Dei tubi erano ancora infilati nella sua gola, e una maschera copriva la sua meravigliosa bocca dalle labbra sottili che Harry avrebbe potuto tracciare con un pennello ad occhi chiusi, se solo fosse stato capace di disegnare.
Gli occhi sono ancora chiusi, e Harry darebbe tutto sé stesso per scorgere quell'azzurro profondo come gli abissi che lo aveva colpito tanti anni prima.

Si sedette nella solita sedia, reggendo il suo caffè con una mano e stringendo quella di Louis con l'altra.
I medici gli avevano detto che un contatto o l'udire la sua voce avrebbero potuto aiutarlo a risvegliarsi. E nonostante Harry non fosse sicuro che potesse sentirlo, ogni giorno gli raccontava quello che gli accadeva, come se lui lo stesse guardando con i suoi bellissimi occhi attenti e un sorriso che gli increspava appena le labbra.

- Ehi Lou, oggi pomeriggio Zayn, Niall e Liam hanno detto che passano a trovarti. Ovviamente ci sarò anche io, quando avrò finito in studio di registrazione. Sai, abbiamo trovato qualche cantautore interessante e secondo noi potrebbe fare strada. Vorrei tanto sapere il tuo parere, domani te lo faccio ascoltare! - disse cercando di sembrare entusiasta.

Il cellulare nella sua tasca prese a vibrare, cosa alquanto strana visto che nessuno lo chiamava a quell'ora della mattina. Vide sullo schermo il numero della studio e decise di rispondere. Molto probabilmente era Niall, o Zayn.

Prima di uscire dalla stanza posò le labbra sulla fronte di Louis e gli sussurrò - Torno subito. Ti amo - spalancando gli occhi verdi.

Si rese subito conto che quella era la prima volta che lo diceva dal giorno dell'incidente.
Gli era venuto naturale, come lo era stato tutte le altre volte in cui gliel'aveva detto.
La prima volta, il giorno del matrimonio... Sembravano appartenere ad una vita fa.

Ma stavolta Louis non avrebbe risposto al suo 'ti amo' con voce dolce e il suo 'anche io'.
Sentì il bisogno di uscire un attimo per riordinare i pensieri e prendere un bel respiro per tornare lì dentro.
Intanto si preoccupò di rispondere al cellulare ed uscire dalla stanza.
L'infermiera di turno entrò per controllare le sue funzioni cardiache proprio mentre Harry stava per chiudere la porta.

- Pronto? - chiese il riccio.

- Haz abbiamo bisogno di te, puoi essere qui tra circa mezz'ora? - domandò Zayn.

- Ok Zay... - rispose Harry interrompendosi - Aspetta. Sento dei rumori, c'è qualcosa che non va. Ti richiamo dopo - e chiuse la chiamata in fretta.

Era indeciso se entrare oppure no, ma quando vide tre dottori passargli davanti in fretta e furia, prese la sua decisione e si avviò verso la porta.
Venne fermato sulla soglia dall'infermiera che aveva incrociato prima. Gli si parò davanti dicendogli categoricamente di non entrare.
Ma non volle dirgli il perché.
Lo obbligò a sedersi su una panca, mentre l'ansia lo stava corrodendo.
Che stava succedendo ora? Louis era in pericolo di nuovo? Cioè, più di quanto non lo fosse già?
Si vietò di pensare a quella possibilità.
Non riusciva a stare seduto, quindi si limitava ad andare avanti e indietro per il corridoio.
Erano passati all'incirca 20 minuti quando il dottore fece la sua comparsa sulla soglia della stanza 103, con tantissime cartelle in mano.

- Signor Styles? - lo chiamò.

- Sì. Che è successo? Ha avuto una ricaduta? È...? La prego mi risponda - disse tentando di mantenere un briciolo di controllo, nonostante in quella situazione fosse assolutamente difficile.

- Lo constaterà lei stesso - rispose sibillino, facendosi da parte per lasciarlo entrare.


E come quella volta più di un mese e mezzo fa, nello stesso posto, il suo cuore smise di pompare, i suoi polmoni di emanare aria e il suo corpo si era completamente paralizzato.
Non poteva essere vero.
Quello che aveva davanti agli occhi non poteva essere reale.
Senza dubbio doveva essersi addormentato su quella sedia scomoda, e ora stava sognando.
Ma il sogno prese vita e per la prima volta si girò verso di lui.
E no.
Quegli occhi in quel letto non potevano essere un sogno, per il semplice motivo che non li aveva mai visti in quel contesto.
Oddio.
Cosa? Come? Perché?
Harry non capiva più niente.
L'unica cosa che fece fu cadere in ginocchio sul pavimento e prendersi il viso tra le mani, continuando a ripetere - Oddio - e piangendo, scosso da singhiozzi violenti, mentre realizzava che davvero l'amore della sua vita aveva aperto gli occhi.

Quando alzò lo sguardo vide che Louis lo guardava, disteso sul letto, ma con gli occhi azzurri aperti. APERTI.
Dio, Harry poteva perdersi in quegli occhi ogni volta. E puntualmente lo faceva.
Era come se fossero il suo oceano personale e lui amava scavare nelle profondità di quelle iridi, per poi riemergerne, aggrappandosi allo scoglio che lui identificava come la sua pupilla.

Raggiunse subito i piedi del letto, ignorando i tentativi dell'infermiera di avvertirlo di essere prudente perché si era appena svegliato dopo un mese e mezzo di coma.
Quest'ultima cominciò a porgli delle domande, per capire in che stato era la sua memoria.

- Ti ricordi come ti chiami? - gli chiese lei gentilmente.

- Louis - rispose con voce roca e secca il ragazzo, senza mostrare segno di incertezza. Ma continuava a guardare Harry.

Dio, quanto gli era mancata la sua voce angelica.

- Cognome? - continuò.

- Tomlinson - disse Louis.

- Molto bene - prese nota l'infermiera - L'ultima cosa che ricordi prima di esserti svegliato? -

E qui Harry ascoltò attentamente le parole che uscirono dalla bocca di Louis, finalmente senza tubi.
- Sono confuso. Non ricordo nulla, a parte una voce poco prima di svegliarmi - e allora Harry sorrise, perché forse era la sua voce che lo aveva riportato indietro.

E lui non poteva che esserne felice.
Anzi, dire felice era piuttosto riduttivo. Sarebbe potuto svenire dalla gioia da un momento all'altro.

Fu quando Louis si girò verso di lui, di nuovo, che il suo sorriso si freddò.

Guardandolo con quegli occhi azzurri che per il riccio erano CASA, chiese perplesso l'unica cosa in grado di aprire una voragine sotto Harry e fargli venire voglia di sprofondare.

- Scusa, ma tu chi sei??? -


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Osservando le pupille dilatate di suo marito, perché sì lui era suo MARITO, Harry capì che non era una battuta.
Che gli occhi azzurri di colui che amava non sarebbero stati contornati da piccole rughette e da un sorriso mozzafiato accompagnato dalle parole - Ti sto prendendo in giro amore -.

No, tutto questo era fottutamente reale.
La persona che meglio di chiunque altro lo conosceva, ora diceva di non ricordarsi più di lui.

Il riccio si sentì smarrito, come un cucciolo quando viene abbandonato sul ciglio della strada. Rincorre il suo padrone, ma quando vede che non torna indietro, sa che ha preso la sua decisone.
Certo, Louis non era responsabile di tutto quello che stava succedendo, però quelle emozioni non potevano non passare attraverso la mente e il cuore di Harry.

- Ehi, dico a te riccio - riprese Louis, non avendo ancora ricevuto una risposta.

E ora? Cosa dico? Si chiese Harry.
Sono tuo marito? No, perché di sicuro non la prenderebbe bene.
Sono il tuo tutto? No perché probabilmente non ricordava nemmeno quante volte glielo diceva.
E poi quel tutto ora si era magicamente trasformato in nulla.

- Harry - rantolò il riccio, non sapendo come quei suoni potessero formare qualcosa di comprensibile all'orecchio umano.

L'orecchio di Louis oltremodo ci sentiva benissimo, infatti lo fissò per un po', prima di dire - Eravamo nello stesso liceo? -

- No -

- E allora come mi conosci? -

Harry sbarrò gli occhi, perché se davvero non si ricordava niente di lui, non si ricordava nemmeno di X-Factor.
No, no, no.
Come ha potuto dimenticare il loro sogno diventato realtà?
Il canto, i ragazzi, le fan, i concerti, LORO??
Ad Harry serviva aiuto.

- Louis devi riposarti, è stata una giornata impegnativa. Mettiti comodo, ti porto qualcosa da bere e da mangiare - si intromise l'infermiera, evitando ad Harry un collasso fisico, sì perché quello mentale era già avvenuto.

Sentì il bisogno improvviso di scappare da lì, l'azzurro debole delle pareti si stava facendo troppo opprimente per Harry. Non che avesse mai sofferto di claustrofobia, ma era convinto che quell'effetto non era causato dalle pareti, bensì dagli occhi di Louis.

Tuttavia, le sue gambe non rispondevano, quindi si limitava a stare lì seduto con lo sguardo perso a contemplare le venature del pavimento.

Intanto le infermiere si erano prese cura di Louis, e gli avevano intimato di non dormire. Quindi aveva acceso il piccolo televisore posto all'angolo della stanza e facendo zapping si era fermato su un canale sportivo che trasmetteva una partita di calcio.

Beh, pensò Harry, almeno quello non era cambiato.
A differenza del resto.
E ora?
Bella domanda Haz, pensò ironico.
Gli venne subito una stretta al cuore pensando a quel soprannome. Louis amava chiamarlo così.

I suoi pensieri furono interrotti dalla porta che si apriva e quando Harry si voltò vide un sorridente Zayn che ricambiava il suo sguardo. Poi lo posò sul letto e il suo sorriso si fece più smagliante e i suoi occhi ambrati un po' più lucidi.

- Louis! - esclamò ad alta voce, camminando verso di lui, pronto ad abbracciarlo.

Prima che Harry potesse fermarlo, gli aveva già stretto un braccio intorno al collo. E il ragazzo dagli occhi celesti si era immobilizzato, non sapendo cosa fare.

Poi però, i suoi occhi azzurri furono colti da un lampo di consapevolezza ed Harry pensò che davvero, non era possibile.
Venne colto dalla disperazione e dall'invidia, quando vide il braccio di Louis  stringersi intorno al collo di Zayn.

- Zayn! - rispose entusiasta.


Ed Harry si chiese cosa diavolo aveva fatto di male nella vita per meritarsi tutto questo.









---------angolo autrice-----------
Ciao a tutti 👋

Sì sono ancora qui e non odiatemi per il capitolo 😭
Fa male anche a me scrivere queste cose, ma allo stesso tempo mi affascina perché faremo un viaggio a ritroso nella storia dei larry 😍
Harry è l'amore in questa mini-long, perché se non è amore questo... Lo ammiro davvero molto e spero possiate farlo anche voi presto 😊 gli altri ragazzi vogliono bene ad entrambi quindi faranno il meglio per loro😉
Louis invece si è svegliato! Cucciolo, che sia stata la voce di Haz a riportarti indietro? 😏
Non odiatelo, saprà farsi amare 👍 si ricorderà anche degli altri e non di Haz?
Spero che la storia vi piaccia 🙈
Grazie a chi ha recensito ( Ste e Roby vi amo ❤️) e a chi segue, mette tra i preferiti e ricordati. Se scrivo è principalmente per voi.
Un bacio,
Vale xx
  
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