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Autore: air_amavna    22/07/2014    2 recensioni
Era strano che dopo tutto quel tempo io pensassi ancora a lui, ritornava nella mia mente anche quando meno me l'aspettavo. Quando camminavo per strada vedevo il suo viso ovunque, in ogni passante, e sperai che anche lui stesse facendo lo stesso con me.
Mi stava pensando o mi aveva già dimenticata?
Ricordavo ogni momento passato insieme a lui, da quando mi ospitò sul suo marciapiede sporco, facendomi sentire al sicuro, fino a quando rubammo la macchina del mio capo per fuggire lontano. Quando disse che mi amava, anche se ci conoscevamo da poco, mi sentii la ragazza più felice della terra.
Le sue parole erano indelebili, incise nel mio cuore e nella mia mente, non le avrei mai dimenticate.
Sequel della One Shot "Freedom". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Freedom'
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-Capitolo dieci-
 
"And I will stumble and fall
I’m still learning to love
Just starting to crawl"
 
-Harry
Stavo volando, ma i miei piedi erano puntati a terra, e la testa girava come non mai.
Intonavo una melodia a me sconosciuta, ma in quel momento era come se la conoscessi.
Ridevo e poi mi fermavo a riflettere.
Piangevo e poi ridevo ancora.
Spaventai due ragazzine sedute sul marciapiede della strada e risi di gusto, battendo le mani con forza, fino a quando non vidi le due figure allontanarsi.
Passai una mano tra i capelli umidi e rivolsi il palmo verso il cielo.
Stava piovendo ed io ero fottutamente solo, in una strada che conoscevo fin troppo bene. Quante volte mi ero messo a spiarla mentre usciva di casa? Quante volte mi convincevo di andarla a trovare e poi mi fermavo e mi arrendevo quando vedevo quel Zayn?
Troppe, forse davvero troppe volte.
Ma non potevo farci nulla. Era come se lei si fosse dimenticata di me, come se, infondo, non le fosse importato di nulla, neanche della notte in cui la salvai.
E faceva maledettamente male.
Che cosa ho fatto?”
No, Harry! Ho un fidanzato!”
Perché non capiva che mi uccideva così? Avrei giurato di aver sentito il mio cuore infrangersi in mille pezzi.
La pioggia si fondeva con le pesanti lacrime che rigavano il mio volto.
I messaggi sul cellulare aumentavano, ma non mi importava.
Era Kate, lei e quella merda del padre. Non volevo sentire nessuno se non lei e le sue labbra.
Sfiorai le mie con i polpastrelli, ricordando quanto un suo solo tocco mi avesse fatto sentire vivo.
Amavo Scarlet, la amavo così tanto che non riuscivo a capacitarmene.
Continuai a camminare e corsi verso le scale, schizzando acqua da tutte le parti con le mie converse fradicie, per poi trovarmi di fronte al portone di casa sua.
E se non ci fosse stata? Mi sarei arreso per sempre e sarei fuggito il più lontano possibile.
La porta era fredda e ruvida al contatto con le mie nocche bianche. Bussai con insistenza, più volte, ma quando ad aprirmi fu lei, rimasi fermo, senza riuscire a parlare e a muovermi.
Probabilmente non voleva vedermi, era più che normale. Non sarei dovuto correre dritto da lei e rendermi ancora più ridicolo e fragile di quel che ero.
Perché sì, ero fragile senza di lei, lo ero stato per tutto quel tempo, fingendo di aver trovato la forza di andare avanti.
Ma non era assolutamente vero. Io avevo bisogno di lei come gli essere viventi hanno bisogno dell'ossigeno.
“Harry!”
Aveva la bocca spalancata, e io non potei farei a meno di ammirarla nel suo pigiama.
Se ne accorse e cercò di coprirsi con le braccia, cosa che trovai ancora più attraente.
“Che cosa ci fai qui a quest'ora?”
Forse non si era resa conto del mio stato, dopotutto non avevo ancora aperto bocca.
“Harry!” urlò di nuovo, spronandomi a parlare.
Abbassai lo sguardo sulle mie scarpe fradicie e mi strinsi nella giacca nera. Ero praticamente zuppo d'acqua fuori casa sua, senza un motivo valido.
“Voglio stare con te” riuscii a dire.
“Harry, io...”
“Ti prego, solo questa notte”
Sembravo più disperato di quanto pensassi.
“Sei ubriaco” sospirò.
Scossi la testa, cercando di dare forma ai miei capelli umidi.
“Dimmi perché sei ubriaco e per di più bagnato”
“Lo sai il perché”
Si morse il labbro inferiore e mi afferrò un braccio per tirarmi in casa con lei.
Poggiò le mani sul mio petto e cominciò a spogliarmi, mentre i miei occhi osservavano ogni piccola mossa.
Le sue mani sottili erano lisce al contatto con la mia pelle. Non indossava nessun tipo di smalto, le sue unghie erano corte e le pellicine attorno leggermente mangiucchiate.
Il naso alla francese, le labbra spesse e i suoi occhi, la rendevano quel che era. E io ne ero follemente innamorato.
Finì di togliermi la maglietta e la lasciai fare, non avendo la forza di muovermi.
“Dimmi che vuoi fare sesso con me, perché aspetto questo momento da più di due anni”
La risposta di Scarlet fu un sonoro schiaffo sul mio braccio e risi, provocandole un leggero sorriso sulle labbra.
“Togliti i pantaloni” disse poi, avviandosi verso una porta del corridoio.
Ero troppo concentrato su di lei e sul suo fondoschiena in quel meraviglioso pantalone blu, per studiare il posto in cui mi trovavo.
“Questo è un sì? Faremo sesso?!”
La sua risata mi faceva venire ancora più voglia di sbatterla contro il muro e baciarla fino allo sfinimento, ma mi accontentai di seguirla nella camera da letto.
Mi lanciò un paio di pantaloni blu cobalto e una maglietta nera dall'aria molto vecchia.

Non mi chiesi neanche di chi fossero, obbedii al suo comando ed entrai nel piccolo bagno di casa sua. Infilai velocemente i vestiti e mi sistemai i capelli ormai asciutti, prima di uscire ed andarle incontro.
Era sdraiata sul letto e io non avevo visto niente di più bello.
Al fianco del letto singolo, c'era un piccolo divano e l'idea di passare la notte lì non mi entusiasmava molto.
Avrei voluto passare la notte nel letto con lei e non su quel divanetto! Ma mi sarei accontentato nel guardarla dormire.
Sbandai e mi buttai di peso su quel divano, per poi girarmi e guardarla.
“Non capisco” sbottò, mettendosi a sedere.
Aveva il viso tra le mani e si stropicciò forte gli occhi struccati, prima di alzare le coperte bianche merlettate.
“Non capisco perché sei qui, Harry. Ti rendi conto della gravità della cosa? Ti rendi conto che... sei ubriaco senza un valido motivo?”
“Tu te ne sei andata solo perché ti ho baciata! Non capisci che mi fai male?” Stavo parlando senza pensare e non andava affatto bene. “Non mi pento di averlo fatto, okay? Lo rifarei altre cento volte!”
Non mi ero neanche reso conto di essermi alzato dal divano.
Avevo urlato, le avevo urlato contro come un idiota.
Smisi di stringere i pugni e mi soffermai a guardarla.
Strinse le labbra e si sdraiò sul letto, dandomi le spalle, per poi spegnere la luce del lumetto sul comodino.

Rimasi in piedi al buio, con i piedi nel soffice tappeto colorato. Ci pensai più di una volta, prima di avvicinarmi al letto e scostare le coperte.
Non disse nulla, spostò il suo corpo il più lontano possibile per farmi spazio. Dopotutto, forse anche lei lo voleva, anche lei voleva che le fossi vicina.
Mi coprii e con un braccio le circondai la vita, premendo il petto contro la sua schiena. Le accarezzai il polso e al mio tocco sentii i battiti irregolari del suo cuore.
Le sfiorai l'orecchio con le labbra e la sentii sospirare.
“Ti amo” confessai per la seconda volta. Dopodiché mi addormentai, stringendola forte, inebriandomi del suo profumo.

 
-Scarlet
Harry mi amava.
Lo avevo fatto stare male, si era ubriacato e aveva camminato sotto la pioggia per chissà quanto tempo.
Harry mi amava e il mio cuore batteva troppo veloce al ricordo di quelle parole. Le sue braccia mi stringevano forte e la cosa che mi preoccupava, era che non avrei voluto trovarmi in nessun altro posto se non lì, contro il suo petto.
Fissai il muro coperto di foto e mi persi nei miei pensieri, senza mai muovermi da dov'ero.
Per tutta la notte eravamo stati vicini, l'uno attaccato all'altra. Mi aveva stretta a lui e io glielo avevo permesso.
Doveva essere davvero molto presto, ma volevo lo stesso controllare l'orario.
Mi alzai di scatto, facendo rimbalzare il letto, proprio mentre mi ricordai la cosa più importante: Zayn aveva le chiavi di casa.
Sapevo alla perfezione che era un dormiglione e che si svegliava ad orari improbabili, ma la paura di vederlo entrare e scoprire che stavo dormendo con Harry, mi aveva fatto addirittura alzare da quel letto.
Harry continuava a dormire beatamente, non si era neanche mosso dalla posizione di prima.
Sul comodino il mio cellulare si illuminava da solo, segnandomi un messaggio. Era arrivato mezz'ora prima ed era proprio di Zayn:

-Sono a lavoro :( Mangiamo insieme oggi?

Non risposi e mi tranquillizzai, sapendo che non c'era possibilità di vederlo entrare in casa. C'era solo Eve, ma io mi fidavo tantissimo di lei e sapevo che non avrebbe fatto entrare nessuno oltre me o... Zayn.
Il braccio di Harry catturò la mia attenzione e lo notai spostarsi, mentre si muoveva veloce sulle lenzuola, alla ricerca di un corpo che si era spostato: il mio.
Mi distesi di nuovo al suo fianco e lo ammirai, mentre dormiva.
Aveva la guancia completamente schiacciata contro il cuscino, la bocca semi aperta e i capelli disordinati andavano in tutte le direzioni.
Mi soffermai ad ammirare ogni piccolo particolare del suo viso, dalle sopracciglia disordinate a qualche piccolo brufolo.
Gli accarezzai una guancia, senza neanche accorgermene, e per un momento pensai a quanto potesse essere fortunata Kate ad averlo sempre al suo fianco.
O forse era il contrario?
Sentii il campanello di casa suonare insistentemente, proprio come aveva fatto Harry quella mattina presto.
Quando andai nel salone non trovai nessuno, forse Eve era uscita, oppure non era tornata.
“Non c'è nessuno?!”
La voce sottile di Lydia mi rassicurò e aprii senza problemi, trovandola nella sua solita giacca marrone.
“Non capisco perché continui a non farti sentire. Che razza di amica sei?”
Scaraventò la borsa sul tavolo e il rumore dei suoi tacchi rendeva tutto ancora più spaventoso. Non avevo mai visto Lydia così arrabbiata, e sì, forse non ero stata gentile con lei.
Ma cosa avrei dovuto dirle?
“Ho anche provato a chiamarti, ma non mi hai nemmeno risposto!”
“Scusami Lydia, sono stata impegnata con la scuola, con-”
“Harry” completò la frase, anche se non era quello che avrei voluto dire.
Incrociò le braccia al petto e scosse la testa.
“Sono tua amica, tu puoi dirmi tutto. Devi fidarti di me”
Non risposi e per una volta, pensai di darle ragione.
“Parlami di Harry, da quanto tempo non lo vedi?”
Deglutii e ci pensai più di una volta se dirle che si trovava nella mia camera da letto oppure no.
Proprio mentre ci pensavo, gli occhi della mia amica si sbarrarono e mi guardò scioccata.
Si alzò di scatto dalla sedia e puntò l'indice contro Harry, che era appena entrato nel salone.
“E così ci vai anche a letto?!”
Non riuscivo ad ascoltarla, ero troppo interessata ad ammirarlo senza maglietta.
Scosse i capelli scuri con le mani, cercando di dare una forma a quella massa di riccioli che si ritrovava.
Non saprei cosa avrei fatto se ci fossimo trovati da soli.
“Cosa?”
“Non ci posso credere! Non ti credevo così, Scarlet. Non voglio giudicarti, davvero, ma...”
“Ma cosa hai capito?!” urlai, alzandomi dal comodo divano.
Harry assisteva alla scena con uno strano sorriso sulle labbra. Cosa gli era saltato in mente? Poteva essere chiunque, anche Zayn!
“Non abbiamo fatto sesso, è venuto solo a dormire” precisai, cercando di essere il più credibile possibile.
Che poi era la pura verità.
“Non ci credo” disse infatti, più seria che mai.
“Ci siamo solo baciati...” sussurrai, guardandolo di sfuggita. “Ieri pomeriggio”
Rilasciò uno strano sospiro e guardò prima me e poi Harry. Non sapevo cosa le stesse passando per la testa, e mi stavo preoccupando. Non volevo che pensasse male di me, perché se solo avessi potuto fare qualcos'altro, lo avrei fatto. Se avessi potuto, avrei fatto l'amore con Harry quella stessa mattina, ma non ci avevo neanche pensato, perché ci tenevo a Zayn. E io non volevo fare del male a nessuno.
“Solo un bacio, niente di più?”
“Sì” esclamò Harry, stupendomi. “Ieri sera ero ubriaco, e mi trovavo da queste parti, così ho bussato e mi ha ospitato, niente di più”
Lydia rimase in silenzio, e amai follemente Harry per averla ammutolita.
Le volevo molto bene, ma il suo essere pettegola a volte mi mandava fuori di testa.
Harry se ne tornò in camera e lei non disse più nulla, si limitò ad andare in cucina ad aprire il frigorifero.
“Ti prego, non dire niente a nessuno. Mi fido di te”
“Puoi fidarti, terrò la bocca chiusa”
La porta di casa si aprì improvvisamente, facendo saltare sia me che Lydia, e la scena che ci si presentò davanti ci fece scoppiare a ridere.
Eve portava due buste della spesa in una sola mano e con l'altra cercava di allontanare il corpo di Niall, che intanto la stringeva a lei per prendere le buste.
“Horan, è possibile che devi essere sempre così appiccicoso?”
“Adesso mi chiami anche per cognome, Hill?”
“Fanculo” sbottò, percorrendo di corsa il salone, per poi buttare letteralmente le buste sul tavolo.
Lui la seguì e cominciò a frugare nelle buste, alla ricerca di qualcosa da mangiare.
“Quanto vorrei strangolarti! Magari quella Hamilton potrebbe farti compagnia, tutti e due picchiati a sangue da me” sospirò serena. “Sarebbe un sogno”
“Oh, sei anche aggressiva adesso?”
“Ciao ragazzi!” urlai, catturando la loro attenzione. Eve si voltò e mi sorrise, Niall invece continuò a fare quello che stava facendo, mandando su tutte le furie la mia migliore amica.
“Bene, io esco. Scarlet, sta attenta a Niall. Potrebbe mangiarsi tutto quello che ho comprato” sbottò, senza neanche fare un accenno di saluto a Lydia, che intanto assisteva alla scena come se non ci fosse.
Annuii, ma Niall non si arrese e le pizzicò un fianco con le mani e le tirò i capelli raccolti nella sua solita crocchia.
“Ti accompagno io, Hill. Non fare la scema” disse lui, guardandola dritta negli occhi.
“Non ti azzardare, non ti sopporto più!”
“Siete completamente cotti” esclamò Lydia incredula, catturando la loro attenzione.
Ok, questo non doveva proprio dirlo. Notai le sopracciglia di Eve inarcarsi e aprì bocca, pronta a dire qualcosa di offensivo.
“Io e questa cazzo di testa tinta” urlò, indicando lei e Niall, “non siamo per niente cotti. Preferirei avere una cotta per te, Lydia, piuttosto che per lui”
Gli occhi azzurri di Niall brillavano di divertimento, e mi insospettii.
Forse erano davvero cotti.


A quanto pareva era vero: Niall ed Harry erano amici, e la cosa non faceva altro che spaventarmi. Dopo essermi preparata e vestita, rimasi sul divano con loro a chiacchierare e anche se era tutto così strano, non potei fare a meno di notare a quanto avessero legato.
Insomma, come avrebbe reagito Zayn se avesse trovato Harry e il suo ex amico parlare come se si conoscessero da anni?
Sarebbe stata una tragedia, e Dio, non avrei mai voluto assistere ad una scena del genere.
Niall aveva insistito per far rimanere un altro po' Harry, e si stavano raccontando cosa avevano fatto durante gli ultimi giorni.
Harry rideva, e quelle fossette sulle guance lo rendevano più piccolo della sua età. Rimasi semplicemente a fissarlo, mentre Niall raccontava una pessima barzelletta.
“Niall smettila” lo ripresi. “Parlami di Eve”
Si bloccò di colpo, spalancando la bocca, ed Harry sorrise per la sua reazione. “Infatti, parlaci un po' di lei” mi assecondò, ricevendo un'occhiataccia dal biondo.
“Harry, tu già lo sai, sta' zitto”
“Sono offesa!” urlai, facendoli spaventare. “Hai raccontato tutto ad Harry e a me niente?”
“E' cotto di Eve” borbottò il riccio, allenandosi con me.
“Harry!” sbottò Niall, tirandogli un pugno.
“Dai, e poi è una bella ragazza” commentò lui, e a quelle parole provai una strana gelosia.
“Bella? Oh, mio caro Harry, tu non sai cosa le farei se solo potessi...”
“Okay, risparmiaci i particolari” intervenni.
“Magari questo lo dico solo ad Harry”
“Ecco!” esclamai inorridita. “Io dovrei uscire, voi restate qui, oppure...?”
“No, ce ne andiamo”
Afferrai la borsa e li studiai, mentre si alzavano e prendevano la loro roba.
Harry si era rimesso i vestiti che aveva addosso quella mattina presto e si fermò davanti alla porta, aspettando Niall che finisse di fare quello che stava facendo in bagno.
Nessuno dei due disse nulla, erano i nostri sguardi a parlare. Ero completamente annegata nei suoi occhi e mi ritrovai a pensare a quanto potessi essere stupida.
Lui mi amava e io me ne andavo a pranzare con Zayn, fingendo che di lui non mi importasse nulla.
Zayn era importante, ma non quanto Harry, e non potevo crederci quando mi resi conto di star mettendo in considerazione il fatto di restare con lui, con Harry.
Le sue labbra rosse si stirarono in un ampio sorriso e continuò a fissarmi, rendendo tutto più difficile.

Il pranzo con Zayn fu abbastanza rilassante, almeno per lui. Ovunque mi giravo, sentivo i suoi occhi verdi su di me, era come se riuscisse a controllarmi anche da lontano. Il suo “Ti amo”, i suoi capelli bagnati, le sue braccia che mi tenevano al sicuro e le sue fossette, mi tormentarono per tutta la giornata.
E forse, lo avrebbero fatto per il resto dei miei giorni.


Heeeyyyy!
Scrivendo questo capitolo ho versato qualche lacrima, perché boh... non lo so. lol
Spero vi piaccia! E come sempre vorrei ringraziare tutte voi che continuate a seguire la storia :)
Mmh cosa pensate succederà nei prossimi capitoli? u.u Ho in mente un piano diabolico, quindi spero di non essere scontata D: 
Vi ringrazio ancora, e questa volta spero di aggiornare ancora più presto!
Un bacio a tutte,
Anny 



 
   
 
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