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Autore: Ake Chan    22/07/2014    1 recensioni
"Era passato un anno, un lunghissimo anno, ma ricordavo come se fosse ieri, chi non ricordava? Nico era una promessa calcistica molto, molto promettente.
Ma il 21 ottobre di un anno fa si spense la speranza ci un ragazzo, che come ognuno aveva un sogno, sognava la nazionale.
Ora sono io, Myuki, a indossare la sua maglia, ad andare avanti per lui, a realizzare il suo sogno.
È il minimo che possa fare, dopo ciò che lui fece per me."
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo a passo spedito, ciò che volevo era andare a casa, andare ad abbracciare i miei genitori e a raccontar loro tutti i miei problemi, scoppiare a piangere e poi trovare assieme a loro una soluzione. Ma non potevo, mio padre, il mio amato papino era partito quando ero solo una bambinetta, ed ora non so dove sia. In guerra? All'altro capo del mondo? O magari lassù, assieme a Nico? Quanto riguardava mia madre, lei era ricoverata all'ospedale, in coma. Ogni sera andavo da lei a raccontarle quanto faccia schivo la mia vita. Camminavo a testa bassa, per paura di vedere Nico, o di fare pazzie. Il temporale sembrava essersi calmato, niente tuoni e niente fulmini. Mi fermai improvvisamente. Cosa sto facendo? Fu la domando che mi passo per la testa. Sto abbandonando quei pochi amici che mi sono stati accanto, quelli con la quale ci siamo fatti forsa a vicenda. "Sono una scema!" Gridai, mi girai, e incominciai a correre, non era ancora troppo tardi, e la sede non era lontana. Correvo, correvo a più non posso. Ecco la sede. Varcai la porta, ma era deserta. Sensa i miei compagni vidi la sede nel suo lato triste. Le travi in legno di quello che era un palke scricchiolavano sotto i miei piedi. Le pozze d'acqua che bagnavano il pavimento, le perdite dal soffitto, i vecchi palloni sporchi nella cesta. Le foto della squadra, mi soffermai molto su di esse. La prima, appesa in alto, tutta la squadra abbracciava Nico, era un' abbraccio sincero, di chi era felice, felice dell'amico che gli stava accanto. La seconta, poco più in basso, era la foto di una premiazione, Nico era il capitano, e sollevava la coppa con orgoglio. Io avevo assistito di persona alla partita, Nico era stato bravissimo, un perfetto bomber. Sotto quella foto ce n'erano tantissime. Quella che mi colpi di più era sul fondo. Era la foto dell'ultimo torneo di Nicolas, l'ultimo suo trionfo. La foto vedeva il gol di Nico all'ultimo secondo dell'ultima partita. Il suo ultimo gol. Guardai un'ultima foto. In quella foto Nico era già in cielo e io capitana. Sfiorai la foto, guardai quelli che erano i miei compagni, quelli che per egoismo avevo abbandonato. Sospirai, ero sola Mi sedetti sul tavolo e incominciai a spolverare i palloni "Palla cara, siamo io e te, soli"
  
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