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Autore: potterheaddicted    22/07/2014    1 recensioni
"La guerra ha questo strano potere: o cambia le persone, o cambia il modo di vederle. Draco Malfoy, ad esempio, è l’eccezione che conferma la regola."
...eppure, non è mai detta l'ultima parola.
|Rating variabile, la storia non è completa e può passarmi qualsiasi cosa per la testa.|
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Hermione’s pov.

Le vacanze, si sa, per quanto possano essere piacevoli, trascorrono troppo velocemente; sono già finite e Hogwarts è di nuovo affollatissima. Quando Ron e Harry sono tornati mi hanno soffocata in un abbraccio e mi hanno riempito di domande “come hai passato il Natale?” “che ci siamo persi?” “ti sono piaciuti i nostri regali?”… ovviamente ho dovuto omettere qualche particolare,ma nonostante odi mentire ai miei migliori amici è meglio che quel piccolo segreto chiamato Malfoy rimanga tale.
Anche perché dopo quel giorno non ci siamo più nemmeno guardati in faccia e l’idea che possa essere stata una mossa per prendermi in giro continua a tormentarmi. Certo, quella serpe sarebbe disposta a tutto pur di umiliarmi, ma insudiciarsi con una mezzosangue lo vedo un po’ troppo esagerato.
Resta il fatto che non mi ha più parlato né rivolto uno sguardo, cercando accuratamente di evitarmi e riuscendoci. Dal mio canto, io non ho mosso un passo nella sua direzione; orgoglio Grifondoro, mi dico, ma probabilmente la verità è che ho paura di una sua reazione volta a deridermi. La codardia non è per niente Grifondoro. Sono abituata ad affrontare le situazioni di petto, ma questa è un po’ più delicata: ne vale la mia dignità.
Se lui mi avesse rivolto solo un cenno, se non avesse cambiato improvvisamente direzione ogni qualvolta mi ritrovavo nei dintorni, io sarei stata ben disposta a parlargli e cercare di dare un senso a ciò che è successo.
Perché sì, ci ho rimuginato parecchio e sono giunta alla conclusione che, forse per la prima volta in vita mia, non so cosa mi passi per la testa. Lo so che è sbagliato, so perfettamente che è la cosa più sbagliata del mondo, ma non so se mi dispiace, per una volta, fare la cosa sbagliata.
Il suo comportamento, però, ha fatto svanire ogni dubbio: se anche solo per un secondo mi sono ritrovata a pensare che Malfoy potesse essere cambiato mi sono sbagliata di grosso. Certo, non riesco a spiegarmi il suo comportamento, ma a questo punto non posso più farci niente. Devo solo accettare che è stato un suo stupido trucchetto, devo dimenticare l’accaduto, devo smettere di sorridere al ricordo, devo darmi pace e affrontare la realtà: lui l’avrà già dimenticato.

Draco’s pov.

Le vacanze sono finite e la tranquillità di Hogwarts mezza vuota è svanita del tutto, così come la possibilità di trovare la Granger in giro senza la scorta. Lo sfregiato e lenticchia sono tornati e appena arrivati si sono avventati sulla mezzosangue; inutile dire quanto fastidio mi abbia provocato. Certo, sono trascorsi molti giorni in cui avrei potuto approfittare della loro assenza e non faccio che darmi dello stupido per averli sprecati, ma ogni volta che la incrociavo per i corridoi il coraggio veniva a mancarmi e mi ritrovavo ad evitarla.
Non posso dimenticare il suo profumo, la sua pelle liscia come la seta e il sapore delle sue labbra, non riesco a togliermi dalla testa l’immagine delle sue gote arrossate e il suo sguardo incatenato al mio; ci sono state ragazze con cui ho passato intere notti per dimenticarle la mattina seguente, mai mi era capitato di ripensare incessantemente ad un semplice bacio rubato. La Granger è totalmente diversa dalle altre, questo lo so benissimo, ma non avrei mai potuto immaginare che mi facesse un effetto simile.
Non so con esattezza perché l’ho baciata, è stato più forte di me e non ho saputo resistere; averla così vicina mi ha mandato il cervello in subbuglio, non pensavo a nulla se non alle sue labbra rosee e morbide che mi tentavano come Eva tentò Adamo. Quello di cui sono certo è che da quel momento non ho smesso un solo istante di pensare a lei e desiderare di averla ancora una volta tra le mie braccia. Dannato me per averla baciata, dannato me per pensarla costantemente, dannato me per essermene invaghito, dannato me per averla ignorata.
-Dracuccio!- ecco, è tornata la Parkinson. Addio pace.
-Pansy.- la saluto, impassibile.
-Ma come, non ti sono mancata?- la guardo con espressione seria e annoiata –va bene, ho capito, non è il momento. Sei stressato? Possiamo… parlarne, se ti va.- dice infine, strizzando l’occhio. Che razza di oca.
-Dissolviti, Parkinson.- è offesa, ma sparisce il più velocemente possibile.
Mi volto per dirigermi verso i sotterranei quando la vedo: ride e parla animatamente con San Potter, Weasel e la piattola. Sembra felice, il che mi fa pensare che abbia già accantonato il pensiero dell’accaduto (e sento un leggero fastidio all’altezza dello stomaco), ma poi la osservo meglio: un velo di tristezza le oscura gli occhi, quegli stessi occhi in cui, qualche settimana fa, sono riuscito a scorgere tanta tenerezza e un leggero, innocente desiderio. E’ mai possibile che quei due siano talmente ottusi da non accorgersene?
Mentre tutti quei pensieri affollavano la mia mente, il miracoloso trio si è avvicinato a me e Weasley mi urta una spalla.
-Sta’ attento, Malferret.-
-Si dà il caso che sia stato tu a venirmi addosso, Weasel.- è pronto a ribattere, ma la mezzosangue interviene, posandogli delicatamente una mano sull’ avambraccio.
-Andiamo, Ron, sei  appena rientrato ad Hogwarts e vuoi già cacciarti nei guai?-
-Hai ragione, ‘Mione, non ne vale la pena. Va’ al diavolo, Malfoy.- sputa fuori prima di voltarsi e proseguire.
Non riesco a proferire parola. Non so se essere irritato più per il comportamento di Weasley, per la mano della Granger sul suo avambraccio o per il fatto che questa non mi abbia degnato di uno sguardo.
Continuo ad osservarla, voglio studiare il suo comportamento.
-Guarda che se continui a fissarla così la consumi.-
-Non dire stronzate, Blaise.-
-Va bene, non incazzarti.-
Sta uscendo, da sola.
-Ci vediamo dopo.- saluto il mio compagno per seguirla, stavolta perfettamente conscio di ciò che sto facendo.
Si è seduta lontano da sguardi indiscreti, all’ombra di un grosso acero al confine della foresta nera.
Vorrei semplicemente andare lì e urlarle contro, per poi baciarla con tutta la forza che ho in corpo; ma con la mezzosangue non si fa così, con la mezzosangue si procede con cautela.

Hermione’s pov.

Devo stare sola. Devo pensare in santa pace; l’incontro con Malfoy, sebbene totalmente diverso dall’ultimo, mi ha fatto impazzire. La sua vicinanza mi fa impazzire. Accidenti a me per sentirmi così attratta da lui nonostante sia uno stronzo della peggior specie.
-E così gli amichetti sono tornati.- l’oggetto dei miei pensieri si è avvicinato silenzioso e si accomoda a terra accanto a me.
-Hm.- si fa vivo solo ora?
-Non sei felice- commenta all’improvviso,
-Come, scusa?-
-Hai sentito bene. Solo un cieco non lo vedrebbe e io non sono cieco- dice semplicemente –lo vedo da come parli, da come ti guardi intorno e da come ogni tanto ti blocchi a fissare il vuoto. Lo vedo dai tuoi sorrisi- la mia faccia sbigottita sembra divertirlo parecchio –Sì, Granger, i tuoi sorrisi parlano per te. Finti, forzati, come quelli che si fanno per una foto o davanti allo specchio per controllare se i denti sono abbastanza puliti.- non so davvero cosa pensare. O meglio, di pensieri ne ho tanti, ma non so a quale dare ascolto. Sono contrastanti tra loro ma alla fine, spazzando via quello strano senso di gratitudine, vince il fastidio. Questa serpe crede che infilandomi la lingua in bocca abbia automaticamente acquistato il diritto di scavare nella mia maschera?
-Sei davvero ridicolo, Malfoy. Mi ignori per giorni e di punto in bianco ti interessa tanto psicoanalizzarmi?- la sorpresa è evidente sul volto solitamente privo di qualsiasi espressione –cosa c’è, ti aspettavi che ti aprissi il mio cuore solo perché hai detto che “i miei sorrisi sono falsi”? Sei patetico!-
Così dicendo mi alzo e vado via, sentendo le lacrime pizzicarmi gli occhi.
-Sfogare le tue frustrazioni su di me non ti aiuterà, Granger!- lo sento esclamare alle mie spalle.
Lo so che non aiuterà, so anche che  queste lacrime sempre più pesanti non aiuteranno. Ma purtroppo non riesco a non piangere e non so bene perché; forse perché Malfoy ha ragione,forse perché è stato proprio lui ad accorgersene, forse perché mi sento in colpa per la sfuriata o forse ancora perché mi sono sentita ignorata da lui, perché l’ho allontanato quando ha tentato di avvicinarsi.
Valutando tutti i possibili motivi mi rendo conto che nessuno è sbagliato, quindi si è venuto a creare proprio un bel mix. Ho solo bisogno di raggiungere la mia camera e piangere, piangere, piangere.

Draco’s pov.

Forse avrei dovuto urlarle contro e baciarla con tutta la forza che avevo in corpo. Ho provato ad avvicinarmi piano a lei e questo è il risultato? Non ho potuto evitare di dirle ciò che ho percepito, il suo sguardo spento mi ritornava in mente ad ogni passo che muovevo verso di lei. Volevo solo dimostrarle che io la osservo, che io la capisco. Eppure non l’ha presa bene. Dannata, complicata, impossibile mezzosangue.
Dire che mi ha spiazzato è dire poco, la sua reazione era totalmente inaspettata, ma almeno ha reagito. Ha tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me, anche se lei non ha fatto molto per avvicinarsi a me, ma ha davvero esagerato. Non può trattarmi in questo modo e passarla liscia.
Per questo mi alzo di scatto e corro a cercarla, non può essere arrivata lontano; infatti la vedo camminare a passo spedito poco più avanti con una mano a coprirsi il viso.
-Mezzosangue!- la chiamo. Forse non mi ha sentito.
-Mezzosangue!- ancora una volta non si ferma. Stavolta, però, mi ha sicuramente sentito.
-Fermati, dannazione!- la raggiungo e le afferro una spalla, facendola voltare verso di me. Ha gli occhi lucidi ma, nonostante mi si stringa il cuore a vederla così, non posso dimenticare il modo in cui mi ha sputato addosso un “patetico” e un “ridicolo” solo un attimo fa.
-Si può sapere che ti prende?-
-Lasciami in pace, Malfoy.- la sua voce è un sussurro.
-No, non ti lascio in pace! Ti sono venuto incontro e hai sbottato, io non ti capisco!-
-Ci sono altri modi e altri momenti per venirmi incontro, razza di idiota!-
-Smettila di offen…-
-Oh, sta’ zitto! Vuoi davvero venire a parlare me di offese?- ammutolisco a quelle parole –tutti questi giorni non hai fatto che ignorarmi, mi hai fatto sentire stupida e usata, ho avuto paura che volessi umiliarmi, ho temuto il peggio- sbotta come un fiume in piena –mi hai evitata come la peste facendomi credere di essere caduta in un tuo tranello, come pretendi che dopo questo io parli tranquillamente con te della mia vita? Chi mi assicura che non sia un altro dei tuoi giochetti, chi mi dice che tu non stia cercando del materiale per deridermi?- mi ha fatto apparire come un mostro.
-E’ questo che pensi di me, quindi?- la mia voce è dura, il mio sguardo impassibile.
-Dammi un buon motivo per non farlo, Malfoy.- sembra esasperata.
-Va bene- non riesco ad aggiungere altro. La mezzosangue mi vede come uno spregevole mangiamorte e probabilmente questo non cambierà mai –è tutto ciò che mi serviva sapere.-
Mi volto lentamente e la vedo aprir bocca, ma poi sembra ripensarci. Perché mai dovrebbe voler trattenermi?
La strada per i sotterranei non è mai parsa così lunga; mille pensieri affollano la mia mente mentre le mie gambe si muovono automaticamente, quasi non sia io a comandarle.
-Dra, dove sei stato?- mi chiede Blaise non appena faccio il mio ingresso in Sala Comune.
-Non ti interessa. Dov’è Pansy?- il mio migliore amico mi guarda sospetto.
-Non lo so, credo sia uscita con Daphne, perché?- perché ho bisogno di far uscire dalla mia testa una stupida mezzosangue.
-Niente, per sapere.-
-Vuoi che la chiami?-
-No- rispondo, forse un po’ troppo velocemente –e non dirle che ti ho chiesto di lei, sai com’è fatta.-
-Come vuoi. Stai bene? Se vuoi parlarne…-
-Sto bene- lo interrompo bruscamente –non farmi disturbare da nessuno, vado in camera. Se Pansy mi cerca dille che se si avvicina alla porta le lancio una fattura orcovolante.-
-Va bene.-
Raggiungo la mia camera, dalla mia bacchetta scaturisce un muffliato e poi è il caos: butto tutto in aria, prendendo a calci qualsiasi cosa abbia la sfortuna di trovarsi a tiro. E’ l’unico modo che conosco per sfogarmi.
Sono nervoso perché per la mezzosangue sono un mostro, sono nervoso perché non sono stato in grado di risponderle a dovere, sono nervoso perché sento ancora quella morsa al cuore al ricordo dei suoi occhi impregnati di lacrime, sono incazzato perché quando ho pensato di ripiegare sulla Parkinson ho realizzato che non servirebbe a niente, perché nessun corpo combacerà col mio come il suo, gli occhi di nessun’altra mi guarderanno come i suoi, non altre mani cingeranno il mio collo con la delicatezza delle sue, non altre labbra avranno il sapore delle sue. 

 

SPAZIO AUTRICE

Eccomi qui :3 sì, ormai aggiorno senza regole, perdonatemi!
Credo che questo capitolo sia mooolto importante... voglio dire, guardate Draco. Eheheh!
Reeeeecensiteeee!
Un bacio enorme

potterheaddicted.

  
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