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Autore: Lo Magno Scrittore    23/07/2014    2 recensioni
Nicolas viene coinvolto in un grave incidente, un incidente che lo catapulterà in un mondo scintillante... Ma ne varrà la pena? L'oscuro mondo che lo attende al risveglio non sembra lo stesso nel quale ha vissuto per anni..
Dal secondo capitolo: "Lei cominciò a baciarlo, ma c’era qualcosa di diverso nei suoi movimenti. Le si mise sopra, a cavalcioni, e infilò le mani sotto la maglia. Accarezzava il suo corpo, la sua pancia. Poi continuò a scendere. Le sue mani cominciarono a muoversi sicure sotto i pantaloni. [..] Cominciò a spogliarlo. Ormai Nicolas gli aveva affidato il controllo della situazione."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era un caldo torrido nella cucina di Denise. Suo figlio, Nicolas, stava disegnando sopra un vecchio foglio di giornale quando una goccia di sudore cadde dalla sua fronte, facendo sbiadire i colori. Denise doveva fare qualcosa per lui. Non poteva tenerlo tutto il giorno in quella stanza dalle tende rosse e arancioni: sembrava un inferno. Cominciò a pensare, e si ricordò di un vecchio amico che nella sua casa di periferia aveva una piscina. Le aveva detto che sarebbe stata la benvenuta in ogni momento.

“Sarà di sicuro contento se passo a fargli un saluto”
Così interruppe il figlio e lo fece preparare per un bel bagno rinfrescante. Nicolas tornò con in mano il suo vecchio freshcloak, un cappello dal quale partivano lembi di tessuto che andavano a ricoprire l’intero corpo. Negli ultimi anni avevano avuto gran successo, data la loro capacità di rilasciare particelle di aria fredda verso il corpo: i freshcloak venivano attivati se esternamente colpiti dai raggi solari. Inoltre, il tessuto era particolarmente resistente, difficile da rovinare o strappare, quindi il freshcloak di un adulto poteva anche durare a vita. Il problema, purtroppo, era l’elevato costo, e il freshcloak di Nicolas era troppo piccolo per essere indossato. Denise gli disse di lasciarlo a casa.
«Ma mamma, fa troppo caldo fuori. Se poi mi sento male?»
«Non preoccuparti tesoro, non succederà. La mamma te ne compra uno nuovo appena trova un lavoro»
Ma la ventata infuocata che entrò non appena aprì la porta le fece cambiare idea. Anche se il freshcloak non lo avesse coperto interamente, almeno un pochino lo avrebbe rinfrescato.

La gente per strada infastidiva Denise. Tutti alle prese con le ultime maschere virtuali, concentrati a navigarci su internet spostando il solo sguardo. Nessuno guardava più la strada, c’era la maschera a dire quando svoltare o fermarsi ad un incrocio. Tra freshcloak e maschere, sembrava di dover fare lo slalom fra un’orda di robot. Quei pochi che le usavano solo per ascoltare musica, riuscivano a vedere abbastanza per ridere del freshcloak di Nicolas. Non era riuscito ad allacciare due lembi all’altezza della vita e ora, per via delle sue gambine corte, gli penzolavano alle spalle strisciando in terra. Forse era il caso di mettere a dieta suo figlio: avrebbe usato la solita scusa del lavoro. Denise si pentì alla svelta di quel pensiero: no, suo figlio avrebbe avuto tutto il cibo che desiderava, almeno in questo poteva riuscire ad accontentarlo!
Per fortuna in pochi minuti arrivarono alla stazione dei vagoni. Nicolas era sempre felice di viaggiare in questa maniera. La rete di collegamento passava tra i grattacieli e le pareti in vetro della cabina erano abbastanza larghe per far godere il panorama. Era facile arrivare ai vagoni: la stazione era un insieme di scale mobili che si attivavano al passaggio delle persone. Ogni scala mobile conduceva ad un tipo diverso di cabina, distinto per ampiezza e comodità, e terminavano direttamente all'ingresso di queste. Una volta riempito il vagone, la scala mobile si femava per non permettere ad altre persone di salire fino alle rotaie, sollevate a molti metri di altezza. La scala poteva essere riattivata solo dopo che un'altra cabina, proveniente dal deposito, avesse raggiunto la giusta postazione. La cosa solitamente non richiedeva più di qualche secondo.
Denise optò per un due posti economico. Arrivata in cima, fece un passo per scendere dalle scale mobili e si trovò immediatamente dentro al vagone. Pronunciò il nome della destinazione: lo schermo di fronte a lei si illuminò di verde e Nicolas fece appena in tempo ad entrare prima che le porte si chiudessero e la cabina cominciasse velocemente a muoversi.
Fu un attimo.
Nessuno si accorse che i lembi slegati del freshcloak si erano incastrati a fondo nel punto in cui il rullo delle scale mobili viene misteriosamente inghiottito per poter girare e tornare alla base. Nicolas non partì con l’intera cabina: sfondando il sottile vetro si ritrovò a penzoloni dalle rotaie. Terrorizzato, cominciò a dimenarsi, ma non riuscì a risalire verso la scala. Quando un nuovo vagoncino arrivò in postazione, tagliando i lembi che dalle scale mobili poggiavano sulle rotaie, e facendolo precipitare sull’asfalto, la cabina frantumata di Denise era già lontana.

   
 
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