La lettera di due
uomini occupati
Nel
castello del Re Peter, la settimana seguente, non arrivò
soltanto una lettera ma due, il messaggero specificò che una
di esse proveniva
dall’estero, senza dire il luogo, e ciò non
consentì a Peter di
intuire chi fosse il mittente perché erano ben quattro i
principi che fuori
dalle Isole. Peter poté solamente escludere Alfæus
perché aveva già risposto
con le sue fredde e dure parole: la lettera doveva essere o di
Matthæus o
Bartholomæus o di Matthias. La lettera si rivelò
di essere di Matthæus, la sua
grafia stretta era riconoscibilissima e un francobollo della Repubblica
di
Elvezia confermava ulteriormente l’intuizione del re.
L’altra lettera proveniva
dalle Isole occidentali del regno ed era da parte dei gemelli
Thaddæus e Simon,
il re pensò infastidito perché diavolo i due
fratelli non avessero scritto due
lettere separate!D’accordo che erano gemelli, ma vivevano in
simbiosi!
Il re guardò le due lettere e
prese la sua
decisione su quale
leggere per prima, con un prolungato e angoscioso sospiro decise di
affrontare
una probabile irritazione scegliendo quella dei gemelli. Quando la
aprì, Peter si rese conto che era stata scritta a turno, la
prima scrittura
più stretta era quella di Simon e la seconda più
aggraziata era di Thaddæus, il
re alzò un sopracciglio: i gemelli erano seriamente i
più
strani di tutti i
suoi fratelli minori e che avevano osato scrivere una lettera spiritosa
per una
domanda così seria.
Tra i nostri mille impegni abbiamo pensato
molto alla situazione di Hans e ti proponiamo di mandarlo a passare del
tempo da
noi, dopo poco s’imbarcherà spontaneamente per
Arendelle e offrirà la sua testa
direttamente alla Regina delle nevi, un bel soprannome che purtroppo
non
l’abbiamo inventato noi ma sentito in giro: non sarebbe una
punizione
perfetta?
Forse ci siamo riusciti troppo bene.
Fummo davvero crudeli con lui e non
sapevamo che non c’era nulla di bello a essere il favorito di
nostra madre,
l’abbiamo capito solo adesso e in ogni caso non giustifica le
nostre azioni.
Peter stava rimpiangendo che la lettera non avesse continuato
con il solito tono irritante e stupido dei gemelli: il solo sentir
parlare
della defunta regina, di sua madre, provocava in Peter un moto di
rabbia e
odio. All’inizio Peter aveva avuto pietà
dell’ex
regina, l’aveva creduta una fedele servitrice del
re, che
aveva come unico scopo adorarlo e obbedirgli.
La donna aveva dato dei figli al regno, senza desiderarli davvero, ma
Hans si
era beccato tutta la sua isteria, aggravata dalla morte del
marito,paralizzato
ormai da tempo, durante la gravidanza del tredicesimo principe. Sua
madre aveva
vissuto quella gravidanza come un’offesa personale e si era
rifiutata di
scegliere un nome alla creatura appena nata (forse Hans su questo era
stato
fortunato, poiché il resto dei suoi fratelli si era beccato
i
nomi altisonanti
dei dodici apostoli a caso) e poi si era chiusa nelle sue stanze, dove
entravano pochi eletti, fra cui il suo dottore che poi le aveva
accordato il
permesso di vedere i più giovani principi. Peter aveva
creduto a
quella storia,
odiava troppo il suo violento padre per non credere che sua madre fosse
stata
un’altra delle sue vittime, finché la
verità
l’aveva colpito con una ferocia
che gli aveva portato via ogni compassione. Aveva scoperto troppo tardi
che sua
madre non era malata ma un mostro e che ogni sua azione era una
manipolazione
ben congeniata. Peter sentì il gusto ferroso del sangue in
bocca
e si rese
conto di essersi morso il labbro con tutta la sua forza, con
l’ira di una
feroce bestia. Si asciugò le labbra con il dorso della mano
e
osservò il
sangue rimasto sulla sua pelle, come si poteva odiare tanto il sangue
del
proprio sangue?Peter ringraziava solo sua madre e suo padre per avergli
donato
dei fratelli, ma era felice della morte di entrambi. Peter
riprese a
leggere con gli occhi ancora carichi di rabbia.
Questa è la nostra opinione, pensaci … per
favore.
Peter e Filip s’incontrarono a
pranzo, il re notò con piacere
che il fratello era dimagrito ancora e ne fu contento, non sopportava
che i
suoi fratelli non ci tenessero alla propria forma fisica: tutta la
famiglia
reale era stata abituata a una fredda disciplina militare e
perciò il corpo
doveva essere un tempio da curare. Filip era un uomo di altezza media,
leggermente in sovrappeso, con le braccia muscolose da scaricatore di
porto.
Aveva un viso amichevole e aperto, gli occhi verdi di famiglia
brillavano di
una luce diversa rispetto agli altri e erano più
dolci. Era stato molti
anni in Medio Oriente perciò aveva preso
l’abitudine di portare i capelli e la
barba un po’ lunghi seguendo la moda orientale e di indossare
in vita una
cintura di stoffa nera o rossa. Filip era amichevole, dotato di un
grande
intuito nell’economia ed era sempre pronto a mettersi in
prima linea per
lavorare ma aveva una dubbia morale come si diceva dei commercianti.
-Per me- iniziò la questione Filip mentre sorseggiava del
tè
aromatico, che aveva addolcito con del miele – Dovresti
tenerlo ancora un po’
in cella, fare impartire qualche punizione fisica e mandare un ritratto
della
punizione alla regina di Arendelle, così lei è
contenta perché sa che Hans ha avuto
quello che si meritava. Dopo, puoi dare un gruzzoletto a Hans e lo
cacci dal
castello e gli dici di vivere la sua vita. È in gamba, se la
caverà-, dichiarò
serafico continuando a sorseggiare il tè mentre Peter lo
guardava abbastanza
sconcertato.
-Non credo che a una giovane regina interesserebbe sapere che
nostro fratello è stato torturato- commentò Peter
prendendo anche lui del tè
emettendo però un suono di disappunto, con l’acqua
distillata la bevanda era
disgustosa. Filip si accorse dell’espressione di Peter e gli
passò la ciotolina
con il miele, che però rifiuto con un gentile e deciso gesto.
-Dipende che donna è. Dai pettegolezzi che ho sentito, non
le
dispiacerebbe torturare qualcuno-, disse Filip ripensando alle numerose
dicerie,
non a suo favore, della giovane regina.
-Non crederai a tutte quello che senti in giro Filip, secondo le
dicerie tu saresti un uomo che vive con delle concubine-,
commentò il re
sorpreso dal comportamento di Filip.
-So capire che cosa è vero e cosa no. Non credo che sia una
donna perfida e pericolosa come l'ha descritta il Duca di Weselton, ma
è una
strega, per di più manipola il ghiaccio-, il fratello minore
enfatizzò
soprattutto l’ultima frase con sdegno- Proprio quello che
serviva a Hans. Le
streghe amano il sangue e, più di chiunque altro, Peter
dovresti saperlo-,
continuò duro Filip.
Peter chiuse gli occhi sentendo quelle parole e ripensò al
volto
della sua amata Ada, quando per la prima volta gli aveva mostrato la
sua magia
e gli aveva chiesto di avere pietà di lei.
-Non è così, esistono streghe buone e tu lo sai.
Credo che la
Regina di Arendelle sia una di quelle, credo che sia come Ada: se la
regina
Elsa avesse voluto far versare del sangue, avrebbe potuto condannare
alla pena
di morte Hans seduta stante-.
Filip guardò il volto del fratello severo e
sbiancò in volto,
con una voce piena d’imbarazzo si scusò- Perdonami
Peter, non intendevo
offendere in alcun modo Ada-.
-Ada era una strega, è ovvio che tu avessi un po’
paura di lei-,
Peter sorrise debolmente appoggiando la sua mano sulla spalla di Filip
che
arrossì a disagio.
- Hai ragione anche tu però, le altre streghe che abbiamo
incontrato non si sono rivelate personcine simpatiche e piene
d’amore, quindi
sei nel giusto, a essere diffidente. Eppure ripeto, credo che la regina
Elsa
sia una brava donna o almeno spero, perché con il potere che
ha, potrebbe
essere un problema …-
Una voce maschile interruppe il re, era autoritaria, sarcastica
e apparteneva a Thomas, il Ministro degli esteri e il sesto principe
della
famiglia reale.
-Non credo che la regina di Arendelle sia un problema, è
circondata da troppi idioti per esserlo-.
-Non sono davanti a quegli incompetenti, in famiglia posso
parlare come mi pare, senza diplomazia- replicò Thomas
mentre i due fratelli
maggiori sospirarono per il disappunto, a volte i loro fratelli minori
riuscivano
a essere incredibilmente arroganti.
-Coma mai, Thomas, dici che la Regina d’Arendelle non
è un
problema?- domandò Filip puramente interessato, in fin dei
conti era stato il
primo a insistere che le Isole del Sud mandassero qualcuno a sporgere
le scuse
ufficiali alla regina, anche se quest’ultima aveva tentennato
per mesi prima di
accordare il permesso di ancorare al porto una delle loro navi.
Thomas si era offerto volontario, anche
se era un
lavoro sporco
da ambasciatore che da Ministro degli esteri, ma Thomas aveva
svolto per anni quel ruolo, fino a quando, dieci anni prima,
Andreas non aveva
rinunciato al Ministero e il sesto principe gli era succeduto per
scelta del
re. Questo grande onore (la Legge delle Isole era chiara, solamente i
primi
cinque principi avevano diritto a governare) aveva reso intransigente
il
principe verso se stesso e, con il tempo, verso tutti gli altri. Errare
era
umano? Thomas non credeva a questa massima, chi sbagliava pagava.
-La regina è chiaramente consigliata da degli idioti
incompetenti, le hanno suggerito di cercare aspramente alleati
poiché il suo
spettacolo di magia ha fatto scendere la popolarità del suo
regno. Ovviamente
le altre nazioni non vedono senza sospetto questa improvvisa ed
esagerata ospitalità
di Arendelle. La regina sta facendo la figura della sciocca. Con il suo
potere
dovrebbe indurre a far pensare che sia impossibile attaccare Arendelle
e
dovrebbero essere gli altri regni a cercare la sua alleanza. Come si
può
credere di attaccare un regno protetto dalle montagne e di cui
l’unico via
d’accesso è il mare-, spiegò Thomas con
un tono bellicoso, di chi non ammetteva
repliche, e invece la risposta del re arrivò altrettanto
dura. - Qualche
sciocco ci potrà sempre provare. Abbiamo l’esempio
di Hans!- quelle parole
fecero sussultare entrambi principi.
-La regina ha accettato le nostre scuse ufficiali-, disse Thomas-
Ma da qui a riuscire ad avere un rapporto di fiducia e
d’alleanza o un semplice
contratto commerciale passa-.
-Che tipo di persona è la regina?- chiese Filip incuriosito.
-La regina è giovane, molto prudente e molto onesta. Hans
è
ancora considerato un eroe, quindi la nostra richiesta di silenzio
è stata
ascoltata senza neanche usare i metodi sporchi, come abbiamo dovuto
fare con
gli altri dignitari testimoni ad eccezione del Conte Benedek De
Jarjayes (1),
che è stato silenzioso per l’amicizia che prova
per voi, sire- spiegò Thomas
indicando il fratello Peter per enfatizzare l’ultima frase.
-Adesso sta noi onorare la parte del nostro pattò-
annunciò il
Ministro degli esteri rivolgendo uno sguardo intenso a entrambi
fratelli.
-Dunque, che cosa suggerisci?- domandò il re
all’ambasciatore,
il quale si schiarì la voce e prese dalla sua giacca la
lettera, in precedenza
inviata dal re, la posò sul tavolo e si appoggiò
su quest’ultimo tenendosi su
con i gomiti.
-Pena di morte- dichiarò Thomas e Filip reagì a
quella
dichiarazione congiungendo le mani e rivolgendo uno sguardo verso al
cielo,
come per dire “ Che cosa dobbiamo fare con questi
giovani?”.
-Se volevo condannare a morte Hans, non era necessario tenere
nascosto che cosa avesse fatto ad Arendelle. L’avremmo
condannato subito, ai
popolani piacciono tante le esecuzioni-, le parole del re furono
lapidare e il
suo sguardo era diventato sdegnato, come ogni volta pensava che Thomas
si
facesse troppo prendere dai suoi estremismi (un ambasciatore estremista
era una
combinazione assai curiosa in effetti). Era l’unico difetto
che aveva frenato
il re dal promuovere Thomas in Ministro, ma sarebbe stata
un’ingiustizia perché
questo aveva lavorato duramente mentre era stato il sottoposto di
Andreas e
anche adesso era un lavoratore instancabile. A Thomas si doveva una
politica
estera delle Isole più efficace, molto diversa da quella
tenuta di Andreas di
fredda e sospettosa neutralità.
Filip aveva uno sguardo denigratore,
sembrava pronto a far
ramanzina a Thomas e, infatti, le sue parole furono dure e pesanti,
-Inoltre un
atto così forte ci getterebbe nelle fauci di quei serpenti
dei nobili, sono
pronti a nostra qualsiasi debolezza per far vacillare
l’equilibrio conquistato
a corte-, spiegò Filip cinico: la corte per i reali era una
fonte inesauribile
di guai.
-Ma dobbiamo punire Hans, perderemmo la faccia con Arendelle e
anche mantenere buoni rapporti con l’estero, è
importante per le Isole del Sud!-
replicò grintoso Thomas.
-Sì, ma il nostro nemico più forte è
qui!- sbottò Filip e
indicando con un gesto furioso il viso del re- Un altro attentato
può essere la
fine per Peter e crollerebbe la fiducia degli altri stati nella nostra
politica
interna, perderemmo comunque la faccia!-. Il re vide lo sguardo di
Thomas
perdere la sua fiducia e poi l’ambasciatore
cominciò a mormorare qualche parola
di scusa, infine guardò il fratello maggiore ma senza
soffermarsi neanche un
attimo sulla lunga cicatrice. Peter si trovò a pensare
chel’unico fratello che
aveva sempre avuto il coraggio di fissare quella cicatrice, e di
addirittura
toccarla, almeno una volta, fosse stato Hans.
-Calmati.- ordinò tranquillo il re al Filip che era
diventato un
po’ rosso in viso per lo sforzo di alzare la voce,
quest’ultimo prese la sua
tazza con un gesto furente e iniziò a sorseggiare con veloci
sorsi il tè. Peter
si rivolse a Thomas con un sorriso calmo.
-Thomas, so che come Ministro degli esteri, hai a cuore che la
nostra reputazione all’estero sia immacolata, ma non posso
permettermi un grave
atto di forza come la pena di morte. Sono finiti i tempi in cui la
famiglia
reale si faceva a pezzi tra di loro. Dobbiamo essere uniti per tenere
l’equilibrio a corte-.
Thomas stava ascoltando il fratello
maggiore con uno sguardo di
puro disappunto che aumentava a ogni parola pronunciata e, infatti, si
espresse
con parole secche e vere – Noi non siamo uniti-. Il suo
linguaggio del corpo
divenne più chiuso e poi Thomas, indicando imperiosamente i
due fratelli
maggiori, disse con voce autoritaria- Voi sire, il principe Jakob,
l’ammiraglio,
fratello Andreas e il principe Filip lo siete … con i vostri
segreti e i vostri
intrighi.-
-Ma noi no- si auto indicò Thomas, riferendosi agli altri
principi minori e il re capì quanto fossero vere
quelle dure parole
-Hai perfettamente ragione Thomas-, mormorò piano Peter e
un’espressione sconcertata apparve sul volto di Thomas che si
sentì indeciso se
esultare per quella piccola vittoria oppure sentirsi confuso
dall’atteggiamento
del re. Filip si sentì invece fuori luogo, lo scatto
precedente d’ira non era
rappresentazione della sua natura, a lui piaceva discutere aspramente
solo di
affari e quella situazione stava diventando insostenibile.
-Come ben sai Thomas, in ogni caso dobbiamo mantenere le
apparenze- disse pacatamente il re per poi fissare duramente i fratelli
e
parlare con una voce indiscutibile- Mantenere le apparenze-
Calò il silenzio nella sala da pranzo.
Note
dell’autrice
1.Nel film Frozen
c’è
un dignitario francese che dice appunto la frase “ vedremo
cosa ne pensarono di
quello che ha fatto i suoi dodici fratelli”, con questa frase
si capisce che
Hans è orfano e quindi il fratello maggiore è il
re (altrimenti avrebbe detto
suo padre e i suoi dodici fratelli). Poiché è il
francese ad accompagnare Hans
a casa (a detta del sito WIKIA), ho pensato che deve essere uno che
conosceva
la famiglia reale delle isole e qui ho enfatizzato che è
amico di Peter.
2.Se ci sono errori
non esitate a farmelo sapere, l’obiettivo di
quest’anno è diventare come
Giovanni Papini ^^.
L’intrigo si sta scoprendo, la moglie del re era una
strega… la
madre di Hans era fuori di testa e un terribile segreto è
tenuto nascosto dai
fratelli maggiori. Hans sa qualcosa o il fatto di essere sempre tenuto
all’oscuro, ha fatto nascere il sentimento di sfiducia verso
la sua famiglia?
SCHEMA
DELLA FAMIGLIA REALE
1.RE:
Peter Simon 47 anni, ha 24 anni di differenza con Hans.
2.
3.AMMIRAGLIO
CAPO MAGGIORE DI DIFESA e MINISTRO DELLA DIFESA
Johannes 44 anni, ha 21 anni di differenza con Hans(Può
sembrare fuori di testa
con la sua mania dell’etichetta ma in realtà ha
più sale in zucca di tutti i
primi cinque fratelli)
4.SACERDOTE:
Andreas 43 anni, ha 20 anni di differenza con Hans
5.MINISTRO
DELL’ECONOMIA: Filip 41 anni , ha 18 anni di
differenza con Hans(non prendete male che volesse far punire Hans
fisicamente,
per quello che ha fatto è il minimo e allora si ragionava
così)
6.MINISTRO
DEGLI ESTERI/AMBASCIATORE: Thomas 37 anni, ha 14 anni
di differenza con Hans. Non è cattivo, solo esaurito.
Però lo detesto, quando
credevo di aver finito di pensare come fare tutti i fratelli di Hans,
mi sono
resa conto che mancava uno all’appello ed era il sesto.
7.
8.
9.PRINCIPE
REGGENTE:
Jakob Alfæus 29 anni, ha 6 anni di differenza
con Hans
10.UOMO
D’AFFARI:Thaddæus 27 anni, ha 4 anni di differenza
con
Hans (dovrebbe essere il gemello buono, bastardo quanto
l’altro ma almeno ogni
tanto si rende conto che deve star zitto)
11.UOMO
D’AFFARI: Simon
Zelatus 27 anni, ha 4 anni di differenza con Hans (Simon è
quello che pensa tra
i due e organizza scherzi come se avesse 10 anni. È
terrorizzato
dall’ammiraglio)
12.
13.AMMIRAGLIO
Hans 23 anni