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Autore: gatta1290    23/07/2014    1 recensioni
una ragazza che vive una vita isolata nella classe del liceo che frequenta. un giorno però accade una cosa imprevista, entra un nuovo alunno nella classe e questo tende ad isolarsi. lei cercherà di fare amicizia con lui e scoprirà una cosa imprevedibile... -Capitolo 7 modificato-
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero pronto per andare.
Presi il telefono e i guanti.
Indossavo una maglietta nera con scritte rosse sotto a una giacca, pantaloni che arrivavano sul ginocchio e scarpe da ginnastica.
Chiusi la porta e scesi.
Presi dallo scaffale i caschi.
Aprii la cantina, accesi la moto e partì.

Mi chiedevo se non era troppo per un appuntamento.
Una maglietta nera lunga con sotto dei leggins che arrivavano alle ginocchia e delle ballerine.
Boh forse ero io che mi facevo problemi.
“Maria! È arrivato il tuo accompagnatore!”
Oddio già qui?
Sentii che stavano parlando.
Forse pensava che fosse il ragazzo di cui mi ero invaghita.. e forse aveva ragione.. ma che dico?!
Scesi e lo vidi..
Mamma se era carino vestito così.
“bene. Allora andiamo!”
“si”
“mi raccomando Maria. Stai attenta e vieni a casa presto”
“papà. Non prendere il posto di mamma ora. Vedrai andrà tutto bene”
“mi preoccupo. Fate i bravi”
“certo. Ciao papà”
Mi porse un casco e lo misi.
Mi sedetti dietro di lui e lo abbracciai per stare bene sulla moto.
Emanava calore quel corpo, un senso di protezione..
“allora andiamo. Tieniti stretta!”
Partimmo.
Attraversammo quasi tutta la città ma poi arrivammo.
Parcheggiò la moto e scesi togliendomi il casco.
Era davvero un bel posto. Non lo conoscevo.
Avevo una vista su un lago, penso artificiale, con un ristorante vicino.. o pizzeria?!

Entrammo nel locale e ci sedemmo.
Arrivò il cameriere che ci diede il menù e se ne andò lasciandoci decidere.
“non lo conoscevo questo posto”
“l’ho scoperto da poco. Uno dei miei momenti in cui sono uscito di casa per stare tranquillo..”
“sei disturbato”
“guarda vorrei vedere te con della gente che urla dalla mattina alla sera”
“potevi rimanere dov’eri”
“i genitori mortali sono noiosi..”
“noiosi?”
“già. Sai io non sono da qui, sono scappato di casa perché litigavano spesso i miei”
“e sei venuto qui?”
“si. ma non me ne andrei mai di qui.. qui c’è tutto quello che un demone come me possa avere. Una casa, delle anime e un posto dove rifugiarsi..”
“nella tua esistenza avrai avuto molte cose”
“già. Ho visto anche gli eroi della guerra. Ah si anche il famoso Dracula quando abitavo in Romania”
“uao”
Arrivò il cameriere e ordinammo.
Alla fine avevamo preso tutti e due la pizza.
“e dimmi. Come è la tua vita?”
“un po’ stressante. Nascondersi e non mostrarsi agli occhi degli altri e difficile. Ogni momento vorrei tornare nella mia vera forma”
“ho capito. Hai trovato una cura per la mia amica?”
“guarda forse ci sono. Però non so se sia la soluzione giusta”
“tipo?”
“sembra che dovrei fare io i conti con le tenebre che ho invocato..”
Arrivarono le pizze e mangiammo, e così il discorso si fermò lì.

Eravamo sul laghetto seduti sull’erba.
Stavo davvero bene con lui.
Era gentile.
“entro quanto ti devo riportare a casa?”
“mah. Mio padre ha detto solo presto, quindi non ci dovrebbe essere un limite”
“meglio. Sai sto davvero bene con te. Riesco ad essere umano e demone allo stesso tempo”
“la stessa cosa per me”
“anche tu sei in realtà qualcos’altro?”
“ma no! Intendevo che mi sento me stessa con te. Non intendevo altro”
“forse dopo anni ho capito come ci si sente da umani” – rise
Aveva davvero un bel sorriso.
Ci si perdeva.
D’un tratto mi toccò il viso con la sua mano e me la girò verso di lui.
Che momento!
Adesso lo vedevo chiaramente. Era stupendo.
Mi si avvicinò e mi prese le labbra per baciarmi.
Ero subito sorpresa da quel gesto ma poi mi abbandonai.
Stavo assaggiando delle belle labbra. Le labbra di un demone.
La stretta finì e fui delusa.

Dopo un paio di ore mi riportò a casa.
Entrai nella mia stanza.
Ero confusa da quel gesto, era inaspettato.
Forse anche lui provava quello che sentivo io?
  
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