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Autore: _Elwing_    23/07/2014    2 recensioni
Mery Elisabeth è una normalissima Corvonero, per quanto una Corvonero possa essere normalissima, alle prese con i soliti problemi che affrontano tutti gli aspiranti stregoni di Hogwarts: amicizie, pozioni rapprese, incantesimi dai nomi non molto tranquillizzanti, battiti di cuore, strane creature che si aggirano con aria poco rassicurante per il parco del castello, fantasmi impertinenti, passaggi segreti in cui sarebbe meglio non avventurarsi e... le solite cose no? :D
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“Portami con te

Tre parole, cinque sillabe, dodici lettere. Così poco ed al contempo così tanto.

Incredibile quanto fosse stato difficile per Mery accettare di dirle, ed invece come fosse stato effettivamente rapido pronunciarle. La situazione però non era delle più rosee e la ragazza non voleva assolutamente rimanere da sola in quell'angusto passaggio in attesa che i professori la scoprissero. La prospettiva di chiedere aiuto a Blaise non era troppo allettante, ma in quel momento era evidentemente il male minore. Tuttavia lo sguardo sbigottito che apparve sul volto del ragazzo le fece desiderare ardentemente di poter tornare indietro di qualche secondo per mordersi la lingua e tacere.

Il serpeverde rimase inibito solo qualche secondo prima di riprendere il controllo ed esibire con aria sfacciata uno dei suoi sorrisetti migliori “Ho una certa reputazione da difendere io, e ti assicuro pennuto che non sei il tipo di ragazza con cui mi faccio vedere nella mia camera
Mery sbuffò, fingendo che quelle parole non l'avessero minimamente colpita, “Non mi interessa. Nessuno ci vedrà perchè non ci sarà niente da vedere. Ti sto solo chiedendo asilo politico per una sera. Parlerò da sola con me stessa, il tutto in rigoroso silenzio, sai sono un'ottima conversatrice e mi tengo compagnia assai bene
Straparli. Di nuovo

Mery mimò il gesto di cucirsi la bocca, sperando di risultare convincente.

Patti miei, camera mia, regole mie. Consegnami la tua bacchetta, non mi fido a lasciartela, sai gli intelligenti non sono solo i corvonero” la ragazza suo malgrado gli porse la propria bacchetta di noce, separandosene con un broncio; nonostante tutto sapeva di potersi fidare di lui, anche se era un borioso verde-argento.

Blaise sorridendo impercettibilemente le fece il gesto di seguirlo. Dopo qualche passo però parve ripensarci, perchè si fermò bruscamente. Inutile dire che Mery andò a sbattere sulla sua solida schiena, rischiando di sciogliere il suo voto silenzioso per imprecare contro quei serpeverde che si fermano senza preavviso causando tamponamenti in stretti passaggi segreti. La ragazza riusci a malapena a trattenersi, o meglio stava già aprendo la bocca per protestare, quando Blaise si voltò verso di lei e, dopo essersi tolto la cravatta, le si avvicinò con aria criptica. La corvetta strabuzzò gli occhi, in modo veramente poco signorile, prima di arrossire ulteriormente e arretrare di qualche passo.

Tranquilla pennuto non aver paura, il malvagio serpeverde non vuole mangiarti, almeno non per ora. Ora fa la brava e togliti gli occhiali”. Mery talmente sconvolta per protestare eseguì in modo meccanico; subito le mani di lui le si avvicinarono al volto e lo bendarono con la cravatta. Il buio calò definitivamente. Per un attimo Mery avvertì solo il rumore del suo respiro affannato, chiedendosi se per caso lui avesse deciso di lasciarla lì, perchè diamine gli aveva dato la sua bacchetta? Perchè lui ti sta tirando fuori da quest'impiccio ed altrimenti non avresti saputo che fare disse una vocina dentro la sua testa, vocina che fu però subito messa a tacere da un'altra voce, questa volta maschile, che le sussurava qualcosa all'orecchio “Vedi ragazzina” era così vicino da poter sentire anche il suo respiro “non posso mica svelarti un segreto millenario come l'ingresso alla Sala di Serpeverde, chissà che uso malsano ne faresti! Ora seguimi”. Nell'ombra Mery iniziò a seguire il rumore dei passi di lui, aiutandosi e sorreggendosi con entrambe le mani ai lati dello stretto cunicolo. L'ubicazione degli ingressi delle altre Sale Comuni l'aveva sempre incuriosità, non perchè volesse farvi qualche irruzione come un dannato grifondoro esaltato, era piuttosto semplice sete di conoscenza; il voler carpire i segreti del magico castello in cui abitava era un'idea che la solletticava spesso. Così, senza neanche pensarci, camminando si mise a contare i cunicoli, e le aperture che saltavano “prima a destra, diritto seconda a sinistra, avanti avanti gradini poi due volte ancora a sinistra, altri gradini, si stiamo scendendo..”, confidando nella sua memoria. Un sorrisetto soddisfatto le sfiorò la bocca, ma durò poco perchè dopo “la terza a destra e ancora altri gradini” andò nuovamente a sbattere. Per un attimo di terrore credette di essersi persa Blaise, ma con ancora più terrore si rese conto di essere andata a finire proprio su di lui. Sollevò le mani, per togliersi la benda, credendo di essere finalmente arrivata, ma le mani di lui furono velocemente sopra le sue e le impedirono di farlo riportandole giù lungo i fianchi.

Dannata corvonero” esordì Blaise con aria scocciata “stavi contando i cunicoli è? Non puoi mettere spegnere quel cavolo di cervello che ti ritrovi per almeno un secondo? Magari ricordandoti che ti sto facendo un favore!”.

Mery arrossì e lui se ne accorse perfettamente alla luce della sua bacchetta, mentre rifletteva tra sé “tuttavia non posso mica lasciarti qui in mezzo al corridoio, con il senso dell'orientamento che ti ritrovi moriresti di fame prima di trovare l'uscita... Certo potrei fare un favore all'umanità, ma troverei plotoni di professori che si aggirano per questi corridoi e potrebbe risultare leggermente scocciante...”. Senza preavviso la corvetta si sentì sollevare da terra e la sua guancia si posò quindi sul morbido maglione del ragazzo, o per Priscilla non mi sta portando in braccio vero? Non appena se ne rese conto Mery si irrigidì, prima di tentare di divincolarsi. Ma la presa del ragazzo era tanto gentile quanto salda.

Non ti agitare ragazzina, appena arrivati ti rimetto giù, ora stai buona, che questi cunicoli sono terribili, devo ricordarmi la strada e ho bisogno di silenzio”.

Mery Elisabeth non si era sentita tanto in imbarazzo in tutta la sua vita, una morsa le attanagliava lo stomaco impedendole quasi di respirare, se non sommessamente; incredibile ma vero l'imbarazzo doveva averle tolto anche la facoltà di parlare perchè continuava ad aprire e chiudere la bocca senza riuscire a formulare frasi sensate ed emettendo solo brontolii di protesta.

Blaise scoppiò a ridere senza preavviso e lei sentì il suo petto sobbalzarle vicino.

Non sapevo esistesse veramente un modo per lasciarti senza parole pennuto” aggiunse quindi in tono sarcastico, e Mery si limitò a mugnugnare qualcosa di incomprensibile.

Dopo un tempo che le parve infinito il ragazzo la mise in piedi con malagrazia aggiungendo un beffardo “benvenuta!”. Mery sembrò riacquisare un po' della sua caratteristica parlantina, e mentre lottava con il nodo della cravatta che le era stata messa sugli occhi, iniziò a balterare come suo solito “era anche l'ora, stavo giusto pensando che ti fossi perso, sai mai dare corda a un serpeverde, mi semb...” ma le parole le morirono in gola non appena aprì gli occhi. Si trovava in una stanza circolare, dalle pareti completamente in pietra, arredata semplicemente con un armadio, un tappeto, una piccola scrivania ed un letto a baldacchino, il tutto chiaramente ornato di verde-argento in modo quasi maniacale. Le sfuggì uno sbuffo.

guarda lì forse ci sono dieci centimetri rimasti senza lo stemma di Serpeverde, che dici ti pare il caso di rimediare?

Se vuoi cucirmi un centrino te, ce lo metto volentieri. A patto che sia guardabile è, dicono che il gusto estetico di voi corvonero non sia proprio il massimo...

Solo perchè siamo originali, Mister Mi Amalgamo Con La Folla

Originali è? Ora si dice così?

Si è sempre detto così, ma forse qui in profondità non vi è ancora giunto un buon dizionario di italiano, vi limitate a sibili e sputacchi, affermando poi che si tratta di serpentese. Troppo facile non ti pare?

Sibili e sputacchi? Dimmi pennuto che ne era della tua promessa di rimanere, ehm” Blaise fine un attimo di pensare, prendendosi il mento tra pollice ed indice “a sì -in silenzio a discutere con te stessa?-

Mery si morse il labbro con aria colpevole, lanciandogli uno sguardo truce. Poi si guardò intorno con aria sospettosa “Non hai una poltrona dove posso mettermi? Tutti hanno una poltrona in camera...

O arguta la ragazza! Però se tutti ce l'hanno allora prova a guardare meglio dentro l'armadio o sotto il letto, magari la trovi lì...

Allora mi metterò sul tappeto
Hai seriamente intenzione di dormire per terra scricciolo? Se ti sdrai sul letto accanto a me giuro di non morderti, sono assolutamente innocuo o, per dirla in modo meno galante, non sei il mio tipo

Giusto per chiarire un paio di fatti” ribattè Mery con aria truce “Punto primo non sono uno scricciolo, la mia statura è della bellezza di 1.71 metri, ovvero 67 pollici, cioè 5.60 piedi se ti è più congeniale. Secondo dormire per terra è un'usanza assai antica, basti pensare ai popoli orientali, ed è più salutare perchè la mia colonna vertebrale si mantiene bella diritta, ricordatelo quando tra qualche anno ti ritroverai con la gobba. Terzo in questa stanza fa un gran caldo, il calore sale quindi io preferisco restare più in basso possibile” concluse poi, quasi sfidandolo a mostrare la falsità della sua tesi.

Blaise inaspettatamente scoppiò a ridere, una di quelle risate rare che nascono fievoli e poi aumentano, impossibili da essere trattenute, “Sei proprio impossibile pennuto!” disse quindi prima di sfilarsi le scarpe e gettarsi a letto vestito di tutto punto.

Mery mentalmente lo ringraziò di averle evitato l'imbarazzo della scena -puoi voltarti mi devo cambiare- quindi si accucciò sul tappetto, ascoltando il suono del respiro del ragazzo. Quando infine quello le parve essersi fatto regolare finalmente si rilassò cadendo in un sonno profondo e senza sogni.

Blaise dopo poco intuì che la ragazza si era addormentata e smise di far finta di dormire profondamente, stiracchiandosi un po' le membra. Quell'ostinata ragazzina gli avrebbe fatto perdere il lume della ragione un giorno o l'altro. Ed ora stava lì, sul suo tappeto, battendo i denti e tremando di freddo anche mentre dormiva. Dannata corvonero, lo avrebbe sicuramente tenuto sveglio tutta la notte con quel rumore fastidioso. Il serpeverde quindi si alzò con grazia dal letto, si avvicinò alla ragazza ignara, la sollevo dolcemente e la depose nel letto senza che lei si accorgesse di nulla. Guardala, dorme talmente profondamente come un ghiro, o forse un tasso. Un sorriso gli comparve sul volto, lei non avrebbe sicuramente apprezzato la similitudine. Per un attimo rimase incerto a guardarla, doveva forse mettersi lui sul tappeto? Se la mattina seguente lei si fosse svegliata lì nel letto con lui avrebbe sicuramente dato di matto. Al diavolo pensò poi un attimo prima di coricarsi accanto a lei, perlomeno sarà un risveglio divertente.    

  
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