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Autore: sam_di_angelo    23/07/2014    4 recensioni
La matita scivolò via dalla mano sudata di Leo e improvvisamente lui si sentì nervoso.
-Cosa? Leo, stai bene?- Nico si avvicinò con aria curiosa, e le guance di Leo presero fuoco.
Fece appena in tempo a spegnersi l'indice prima di bruciare tutto il progetto del sottomarino.
-Si, è tutto okay.- Disse, cercando di distrarsi giocherellando con i pezzettini di gomma, e di non badare al battito cardiaco, e al cuore che rimbombava nel petto come un tamburo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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-Valdez! Ti scateno tutti gli Inferi contro!- Nico sbraitava come una vecchietta infuriata, e fu difficile resistere. Allora Leo iniziò a ridere di gusto, reggendosi la pancia con la mano, ma si zittì immediatamente nel momento in cui si sentì un'arpia gracchiare, e una luce avvicinarsi. -Ci uccidono.- Leo prese Nico per il colletto, alzandolo di peso, per poi trascinarlo via per la manica, mentre continuava ad inciampare fra le foglie. -Muoviti Nico!- -Cado Valdez!- Nico aveva un laccio slacciato, ma non poteva di certo fermarsi. Non faceva altro che inciampare, e la luce delle arpie si avvicinava. Leo si fermò di colpo e si issò Nico sulle spalle. -Leo! Giuro che io ti...!- -Sta zitto!- Arrivarono sulla spiaggia. Le arpie gracchiavano infuriate. L'unica via di scampo era buttarsi nell'acqua. -Ci dobbiamo buttare.- Affermò Leo mentre si fermava di colpo, lasciando cadere Nico. Il tono della sua voce era più per auto-convincersi che l'acqua non lo avrebbe spaventato come al solito. Nico rabbrividì. -Di certo non mi butto! Siamo a Novembre idiot...- Non fece tempo a finire che Leo aveva già attraversato mezza spiaggia, e lo trascinava convinto. Era deciso a scontrarsi contro le onde nere e scure. Era più una sfida personale, ma non voleva comunque che Nico fosse scoperto. Si bloccò ad un passo dalla riva. -Non ce la faccio.- La presa al braccio di Nico si annullò. -Per di qua.- Nico tirò Leo verso uno scoglio. -Non so se è sicuro che non ci vedano.- Farfugliava. Si abbassarono dietro lo scoglio. Faceva un freddo tremendo, ma dopo alcuni minuti le arpie rinunciarono a cercare. -Vorrei tanto strangolarti Leo.- Affermò Nico stringendosi nella sua giacca nera. -Ho le mani come due ghiaccioli.- Il viso di Nico era pallido, più del solito, imbronciato e i capelli neri erano scompigliati dal vento freddo. Era carino. Sembrava un pulcino nero e arrabbiato. Leo agì senza pensare e prese le mani di Nico fra le sue. -Leo.- Nico aveva adesso delle leggere macchie rosee sulle guance e lo guardava con gli occhi spalancati. -E se non riesci a controllarti?- Leo si concentrò e iniziò ad evocare il fuoco, poi lo bloccò, non lo fece uscire. Nico smise di tremare. Leo avvertiva le mani di Nico farsi via via tiepide, poi calde, e il volto diventare meno pallido, l'espressione addolcirsi un po'. -Grazie Valdez.- Nico teneva gli occhi bassi, come se quella situazione lo mettesse a disagio. Leo si sentiva strano. Avrebbe fatto lo stesso anche per scaldare Piper, o Jason, ma una strana e sconosciuta sensazione salì dalle dita che sfioravano la pelle bianca di Nico, fino ad arrivare al petto, calda e spietata. -Leo...- Leo teneva gli occhi sulle loro mani, imbambolato. -Leo...- -Leo!- Nico tirò via le mani e si alzò, togliendosi goffamente la sabbia dai jeans neri. Leo lo guardò allontanarsi verso il Campo a passo spedito, sbattendo i piedi sulla sabbia. Quel gesto lo aveva ferito. Non sapeva il perché ma si sentiva non arrabbiato, si sentiva strappato a metà e poi calpestato. Si guardò le mani scure, ormai fredde. Si rialzò e tornò verso la sua cabina stringendosi nella giacca, sconsolato e con un nuovo dolore al petto, all'altezza del cuore. Il giorno dopo nessuno vide Nico aggirarsi per il Campo come faceva di solito. Leo lo cercò con gli occhi, mentre era al poligono di tiro con l'arco, vicino al muro dell'arrampicata, ma non c'era da nessuna parte. Hazel lo raggiunse impettita mentre Leo cercava Nico vicino al lago del canottaggio. -Leo, hai visto Nico?- Leo sobbalzò, non avendo notato prima la figlia di Plutone. -No...non l'ho visto.- -Se lo prendo lo mangio vivo. Oggi aveva promesso di portarmi a mangiare una pizza nel nostro ristorante preferito, per stare un po' insieme. Avevo anche ottenuto il permesso di Chirone! Ma dove si è cacciato?!- Leo normalmente avrebbe risposto alla ragazza, trattandosi di una persona davvero speciale: "non ti preoccupare, al ristorante ti ci porta il fantastico Bad boy Leo!" E avrebbe sfoderato il suo sorriso sexy. Ma rimase immobile e privo di espressione a guardare la riva del lago, con le pietre tonde e l'acqua limpida che... -Leo!- Leo si risvegliò dal sonno momentaneo, riportato a galla dalla voce di Hazel che urlava. -Ti aiuto a cercarlo.- Disse Leo sorridendo come faceva sempre. E si incamminarono insieme alla ricerca del pallido e spettrale figlio di Ade.
   
 
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