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Autore: m4ryb4m    05/09/2008    4 recensioni
Un nuovo lavoro e una nuova città. Quali sorprese riserveranno a Claire, una diciannovenne a volte fin troppo timida ed insicura? Questa è la prima storia in assoluto che io sia riuscita a scrivere dall'inizio alla fine. Spero che la leggiate e commentiate numerosi!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono altri giorni in tour, erano ormai a metà della seconda settimana e Claire era sempre più a disagio tra i ragazzi. Il pomeriggio precedente a quel mercoledì Tom e Adam avevano avuto una discussione più pesante del solito, per un motivo talmente banale che pareva non esistere.

Lei era rimasta nella sua camera all'ostello dove si erano trasferiti nel frattempo, mentre i ragazzi, Seth e Michael erano andati a fare un giro per la città.

Era stesa sul letto, con gli occhi chiusi, desiderava ardentemente che tutto ciò fosse in realtà un brutto incubo destinato a finire, invece era il contrario: era il bel sogno cominciato quando aveva incontrato i Jam che sarebbe inesorabilmente morto e sarebbe stato spazzato via dalla sua cattiva sorte.

Sentì bussare alla porta, presa alla sprovvista chiese "Chi è?"

"Sono Adam, posso entrare? Devo dirti una cosa."

La ragazza avvertì una sensazione di disagio e di brutto presentimento, ma rispose cortesemente "Certo, entra pure"

Il bassita varcò la soglia come gli era stato detto, aveva un'espressione quasi da lutto sul viso, ma i suoi occhi blu parevano colmi di determinazione.

Senza che Claire potesse dire niente si sedette sul bordo del letto, accanto a lei e cominciò a parlare, la tensione nella voce di bassa tonalità.

"Sono tornato prima degli altri con una scusa perchè avevo bisogno di stare solo con te. Voglio che tu sappia che non devi più preoccuparti."

"Eh? A cosa ti riferisci, Adam?" anche la voce di Claire tremava non poco.

"Puoi anche non dire niente a Tom di quello che è successo tra noi"

Entrambi furono poi distratti da un rumore sulle scale, come qualcosa che cadeva, ma ripresero la loro conversazione.

"Perchè dovrei fare come mi dici tu?"

"Beh...ho deciso che lascio perdere. Voglio dimenticarti. Il tuo cuore appartiene a Tom ormai, non credo che riuscirò mai a conquistarti. Almeno, non per ora"

L'altra era interdetta, si passò una mano tra i capelli, nervosa, poi mormorò "Non serve a niente."

"Cosa?" Adam non capiva dove volesse arrivare la mora

"Quello che vuoi fare. Rinunciare. Non ti sforzare neanche" Ormai lacrime scorrevano sul viso della ragazza

Lui non sopportava di vederla così, allora le si avvicinò e le cinse le spalle con un braccio, ma il suo gesto non fece altro che peggiorare la situazione "Adam....mi dispiace, mi dispiace!" urlò lei disperata affondando il viso nella t-shirt di lui e bagnandola

Lui la strinse a sè, anche se sapeva che quell'abbraccio non era da interpretarsi nel modo in cui desiderava.

"Io...è inutile che tu cerchi di dimenticarmi, perchè tanto tra un pò ti verrà più che spontaneo"

"Ma che vai blaterando, Claire?" Lui non allentava la presa e la lasciava sfogare, ma voleva capirne di più.

"Devo tornare in Italia...con i miei genitori..."la sua voce si spense e cominciò a singhiozzare.

Il bassista la allontanò da sè un pò per poterla guardare negli occhi "Stai dicendo sul serio?"

Lei annuì impercettibilmente, poi i due vennero interrotti da qualcuno che entrava furioso nella camera.

"Così è questo il modo in cui avete deciso di trattarmi, tutti quanti?" Tom urlava, seguito da Jake, che aveva una faccia dispiaciutissima.

I due erano tornati poco dopo Adam; Jake non sapeva della conversazione che c'era in corso tra lui e la ragazza del chitarrista, altrimenti avrebbe fatto di tutto per tenere quest' ultimo lontano da quella stanza.

Calò il silenzio, ma per pochissimi secondi, perchè poi Tom riprese con voce ancora più arrabbiata e forte, puntando un dito in direzione di Adam "Credevo tu fossi il mio migliore amico! E' così che si comporta un amico? Volevi solo portarti a letto la mia ragazza, ecco cosa volevi fare!"

"Tom, stai esagerando. Lasciaci almeno spiegare" provò a dire Claire avvicinandosi e cercando di mettergli una mano su un braccio.

Quello le si rivoltò contro e la scansò violentemente, rischiando di farla cadere a terra "Stai zitta tu! Ed io che ero pure preoccupato per te! Che cazzo ti passa per la testa di non dirmi che quest'idiota ti ha confessato il suo amore? E come se non bastasse ti azzardi pure a tornartene in Italia senza che io ne sappia un emerito cazzo! Almeno ora te ne puoi andare tranquilla, visto che qui non hai più niente da perdere. Contenta per come sono andate a finire le cose?"

Claire provò ancora una volta a spiegare il suo punto di vista, anche se era difficilissimo con gli occhi di lui che la inchiodavano, freddi "Tom, mi dispiace non avertene parlato prima...solo che...."

"Non me ne fotte un cazzo delle tue scuse, la vuoi capire?"

"Ma io..." cercò di tenere ferma la voce che le tremava inevitabilmente

Lui la interruppe di nuovo "Taci, sgualdrinella che non sei altro."

Quello era veramente troppo, Adam si ribellò "Che c'entra insultarla in questo modo?" urlò rivolto al chitarrista nero di rabbia

"E' la mia ragazza, le dico quello che mi pare"

Anche Jake intervenne "Tom, ora stai esagerando"

"Non ti impicciare anche tu" tornò a fissare Claire che non si era mossa di un millimetro.

Ora nell'espressione della ragazza non c'era solo dispiacere, ma un certo risentimento

"Così io sarei una sgualdrina, eh?" ormai non si sforzava di trattenere le lacrime, ma nonostante fosse scossa dai singhiozzi non la smetteva di rispondere al moro "Bene, allora la sgualdrina ti dice che è lei che non vuole più avere niente a che fare con un ragazzo così ottuso che non prova nemmeno ad ascoltare la persona che lui dice di amare. La sgualdrina comunque sa che ha sbagliato a non parlare subito con te, ma l'ha fatto perchè temeva una tua brutta reazione e a quanto pare non si sbagliava di grosso."

"Se solo me l'avessi detto in un altro modo!" ribattè Tom sulla difensiva

"Io non ti ho detto proprio un bel niente! Sei tu che hai sentito tutto, non mi hai fatto dire niente!"

"E c'era bisogno di sapere altro? Cazzo, Claire, renditi conto del modo di merda in cui ti sei comportata. Hai rovinato tutto."

Quelle parole erano troppo per la ragazza che però rispose con voce calma e piatta "Adesso vattene. Per favore, anche voi, Jake e Adam, andatevene. Devo preparare le valigie. Me ne torno a casa."

Li guardò serissima, si passò una mano sugli occhi umidi e chiuse la porta dietro di loro dopo che furono usciti, tutti senza dire una parola.

Claire si sedette stancamente sul letto e si prese la testa tra le mani, pianse lacrime di rabbia miste a dispiacere. Forse aveva esagerato con Tom, ma lui non si era fatto scrupoli ad offenderla ingiustamente davanti agli altri.

Passò il resto del pomeriggio chiusa in camera e non rispose a Jake che ogni tanto tentava di andare da lei a parlare.

Così fece anche la sera, non mangiò niente e finito di preparare le valigie si addormentò. La rabbia era un pò sbollita, ma il senso di dispiacere che l'aveva travolta dopo le parole di Tom non diminuiva affatto.

La mattina dopo tutti si erano svegliati presto perchè i ragazzi dovevano recarsi in una città ad un paio di ore di macchina, per l'ennesimo trasferimento.

Claire li aveva seguiti in silenzio, fino al parcheggio. Giunta qui aveva ringraziato Seth per l'ospitalità alla casa dell'ex moglie la settimana prima e aveva salutato educatamente Michael.

Poi si era trovata faccia a faccia con Adam e aveva abbozzato un sorriso, per fargli capire che non doveva prendersi la colpa di quello che era successo "Spero che ci rivedremo prima che io parta" gli aveva detto la mora e lui aveva ricambiato il saluto.

Con Jake era una situazione ancora diversa. Entrambi si sentivano un pò la causa di quello che era successo, visto che nessuno dei due si era deciso a dire le cose che sapeva. "Ciao, Jake" lo salutò sempre col solito sorriso abbozzato

"Stammi bene, Claire. Ci vediamo" anche lui sorrideva, ma dai suoi occhi traspariva una strana espressione, come se la volesse informare che stesse sbagliando.

Tom al momento invece stava caricando delle cose in macchina, così la ragazza lo ignorò del tutto e si diresse verso il taxi che aveva chiamato, con cui arrivò fino alla stazione e prese un treno diretto verso casa.

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