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Autore: Cassandra Erin Dorian    24/07/2014    1 recensioni
Vogliate seguire, signore e signori, il Narratore e non vi spaventate se si palesa come una voce nella vostra testa. Guardate la miseria dell'autore, ubriaco, scrutate nel suo sudicio palazzo mentale e attenti a non appiccicarvi a storie smielate. Cercate nella nebbia di un universo creato apposta per voi, lettori, e troverete che l'amore non ha limiti. Firmate il Patto Narrativo, poco importa se dovrete vendervi l'anima.
E, soprattutto, non abbiate la presunzione di essere divinità assolute. Non lo siete.
Neanche nella vostra storia.
"Il giorno che la vita di Maeve Doherty cambiò c’era nebbia.
Come ogni altro giorno della sua vita."
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4
 
facciamoci un caffè ieri sera mamma mia la ragazza forse rossa forse bionda non si scollava le luci discoteca la testa in effetti odio quel tipo di ambienti.
Caldo, Affollato, Noioso si può pensare con le virgole e le maiuscole incredibile sto avendo un flusso di coscienza si può scrivere male anche un flusso di coscienza credo di essere uno dei pochi che ascoltano ancora la radio accendiamo la radio dovrò pur fare qualcosa amico speaker amico giornale radio ma nei film la radio la ascoltano ancora un espediente sceneggiatori incapaci lo so, l'ho letto
 
Trovato il cadavere della ventitreenne scomparsa due giorni fa nei dintorni di Ophelia Bridge.
Il corpo della ragazza è stato trovato da due ragazzini sulla riva destra del fiume Acheron, parzialmente nascosto dal fogliame dei salici.
Per ora la polizia ipotizza il suicidio, dato che sul corpo non sono presenti segni di violenza.
 
scienza e coscienza voglion la i in italiano così come coscia e anche i loro derivati la grammatica la professoressa Bones letteratura comparata italiano inglese grassa da morire forse è anche morta perché grassa se è morta le porterò dei fiori forse anche se è viva
 
Ancora inspiegabile il motivo di tale folle gesto, dato che la giovane non ha lasciato alcun messaggio ai conoscenti. Si teme un'affiliazione alla cellula terroristica Macchia Nera, provata da alcune macchie di inchiostro nero sulla mano sinistra. Le analisi fortunatamente rivelano una parte più che secondaria nella Storia.
 
morire dormire nulla più come diamine era il monologo dell'amleto no Amleto con la maiuscola nome proprio di persona la Bones fissata con maiuscole e Amleto
perché piacciono quelle cose, tipo non si dice tipo come maperò e mad'altraparte e matuttavia e in inglese i gerundi a distanza meno di dieci righe
 
L'ispettore capo Theroads ha dichiarato: "Sebbene la pista della Macchia nera sia la più plausibile, non vogliamo precluderci nessuna possibilità. Sappiamo che la vittima era stata Ridimensionata e anche se ciò non spiega l'assurdità del gesto, crediamo che sia un motivo altrettanto possibile, combinato col disturbo psichiatrico di cui la giovane soffriva."
 
caffè pronto il viaggio in italia caffè troppo amaro troppo poco troppo caro lo chiamano espresso ma è un'altra cosa
scotta male. Zucchero.
 
La giovane, Maeve Doherty, era uno dei ricercatori di Narratologia più promettenti dell'università della capitale. I funerali si terranno domenica alle undici nella cattedrale.
 
Maeve Doherty maeve doherty doherty maeve dorothy move...
 
 
Robert Jenkins si alzò dalla poltrona in cui era sprofondato e si mise a girare per la stanza.
Il nome della suicida gli era noto. L'aveva conosciuta a qualche festa del college? Andavano alla stessa università, piccola ed esclusiva, strano non la conoscesse.
Magari era amica di Elizabeth, la sua ragazza.
O la conosceva da prima?
Strano, davvero strano. Il nome non gli diceva assolutamente niente, ma aveva sentito lo stomaco serrarsi e un dolore, fisico, indicibile, bruciargli il respiro.
Il sangue era affluito alla testa, lasciandolo con una sensazione di vuoto e confusione e le guance scottavano, scottavano, scottavano.
Pensò freneticamente a tutte le ricercatrici di Narratologia. Una formosa dal pesante accento tedesco fidanzata con suo cugino Alexander, una con l'aria da pazza che si diceva fosse un genio, una  timida che aveva tre o quattro lauree, una irascibile con cui aveva litigato la settimana prima, una riccia che leggeva più veloce di chiunque altro e...
No, nessun altra. E nessuna, certamente, si chiamava Maeve, l'unica irlandese era quella della lettura veloce e si chiamava in un altro modo, le altre erano tutte straniere.
Ed erano tutte alla festa della sera precedente, ne era sicuro.
Maeve, Maeve, Maeve...
D'un tratto, si ricordò della lettera che aveva ricevuto la mattina precedente. Scattò in piedi e si mise a cercare la lettera nel caos della sua stanza con più ansia di quanta sarebbe stata giustificabile
La trovò nella tasca della sua giacca, prevedibilmente spiegazzata.
La busta, di carta spessa e di ottima qualità, era compilata con un inchiostro nero di stilografica; strano, perché la grafia, stretta e a tratti irregolare, era quella di un mancino e i mancini non usano le stilografiche.
Mancino, perché la grafia era tutt'altro che femminile; mancina, perché il nome del mittente era Maeve Doherty.
Robert rigirò febbrilmente la busta tra le mani, tentando di decidersi ad aprirla.
Il caffè era freddo, ora.
 
***
 
-Strano che Robert non risponda...
Che gentile che sei...
Lo cambierò, vedrai. Con un po' di dolcezza si può tutto.
Ci stavo pensando anch'io, ma farlo ora, che ha un sacco di esami...
Hai ragione, ma...
Ci penserò.
Davvero una di Narratologia si è suicidata? Non lo sapevo. Secondo te Rob la conosceva?
Irlandese, quindi... Erin? Deirdre? Emer?
Maeve...
Aspetta, Maeve Doherty?
La conoscevo? No, non proprio.
 
Elizabeth Jones attaccò il telefono in faccia a sua sorella e guardò il vuoto per qualche secondo.
Sentì come uno scossone, un brivido dall'interno e per poco non si mise a piangere.
Sensazioni totalmente ingiustificate, Maeve Doherty non era niente, o meglio, non era mai stata niente nella sua vita. Neanche un nome.
Eppure Elizabeth era conscia di odiarla, di averla odiata con tutto il rancore che il cuore di una persona ingenua e buona è capace di provare. Sapeva che questa Maeve le aveva portato via qualcosa che avrebbe dovuto essere suo e solo suo, forse mai, forse in un'altra vita.
Ma era sicura che era successo.
Sapeva anche che Maeve, dalla calligrafia sghemba da adolescente mancino, aveva preso una busta di carta spessa, di ottima qualità, vi aveva presumibilmente posto una lettera e prima di annegarsi l'aveva inviata a lei.
Che non vedeva l'ora di tirarla fuori dalla tasca e leggerla.
 
***
 
30/6/20**
Doherty, Maeve
Età: 23
Sesso: F
Etnia: Caucasica
Data di nascita: 8/9/19**
Data presunta del decesso: 23.30/24 del 26/6/20**
Diagnosi: Annegamento
Segni particolari: Suicidio
RILASCIATO DAL MEDICO DI BASE
 
1/7/20**
Il corpo appare parzialmente sublimato in un gas denso, apparentemente nicotinico.
Gli unici resti riconducibili al cadavere sono ceneri all'aspetto di tipo cartaceo compatibili, al test del DNA, con il patrimonio genetico originario.
Il caso è sottoposto all'attenzione della comunità scientifica.
 
***
 
Caro Robert,
non metto la data, non serve.
Neanche questa lettera servirebbe, non a me almeno, dato che i miei polmoni conterranno un po' tanto fiume quando la leggerai.
Vorrei, prima di morire, dirti tre cose per me molto importanti.
La prima, che mi hanno rovinato la vita a causa tua, ma non deve esserti di peso, non adesso, perché io ti amo.
Non ti interessa sapere come e quando, ma anche tu mi hai amata e anche se non te lo ricordi basterà la mia memoria, per quanto vale, a renderlo amore eterno.
La seconda, che io sono una Comparsa e tu, soprattutto, sei il Protagonista, ecco la causa di tutti i miei problemi.
Ma non ti angosciare perché la terza cosa è che il mondo che conosci non ha neanche il tempo di pentirsi di averci separati.
 
Con amore,
Maeve
 
 
Elizabeth,
sono Maeve.
Devi solo sapere due cose.
Uno: saresti una ragazza fortunata se Robert amasse te la metà di quello che amava me. Saresti una ragazza intelligente se amassi Robert, cosa che non fai. Saresti un personaggio degno di nota se tu non fossi tu. Saresti un'ottima amica se non fosse così bello e così facile insultarti, sempre che tu capisca che ti sto insultando.
Ma pensiamo a ciò che sei.
Due: sei la Deuteragonista e se non fossi già morta vorrei tanto vedere la tua faccia mentre leggi queste righe.
 
***
 
Era un pomeriggio assolato quando il mondo crollò.
Senza avvisaglie, contro le previsioni, nonostante le precauzioni.
Iniziò tutto dal sole, che iniziò a sciogliersi nel cielo e cadere in gocce di vernice vischiosa e bollente su tutto il globo, mentre la temperatura, dove non era caduto il sole, crollava a molte cifre sotto lo zero.
Le stelle, che la verità scientifica aveva dimostrato essere come il Sole solo più lontane, si resero conto di essere in un libro e caddero davvero sulla terra, alcune come lustrini infuocati, altre come lumi d'oro fissi nel firmamento, quasi tutte prendendosi la vita di un essere umano.
Non che ci fosse molto tempo per piangere i morti, né spazio per seppellirli, dato che la terra iniziava a spaccarsi, inaridirsi e mostrare i suoi strati in catastrofico striptease a un vento impudico e devastante; vento che, trascinando i detriti e le polveri a velocità supersonica, limava tutto quello che incontrava.
Tutte le acque si erano convertite in pozze di inchiostro nero e vischioso, prima di evaporare cedendo alle lusinghe di Boote, che si stava avvicinando enorme e fiammeggiante alla Terra, quasi a voler dire "non vi preoccupate per il vostro Sole, ci sono io a scaldarvi"; era un po' troppo vicina, però.
I pochi superstiti si dissolsero in nuvolette di vapore denso e cenere, assieme agli alberi, a causa delle radiazioni emesse da tutti gli ordigni e tutte le centrali nucleari del pianeta.
Per usare un termine esatto l'intero Universo, con centro ovviamente la Terra, collassò e implose.
Sul genere umano, o meglio, il genere umano del Libro, calò un enorme cielo di cartone azzurro.
 
***
 
Il computer ronzava spazientito e il salvaschermo rimbalzava senza entusiasmo da una parte all'altra del monitor.
Lo scrittore si svegliò di soprassalto. Le cinque e mezza.
Realizzò che doveva aprire il documento, stamparlo, presentarlo all'editore vincere il premio Strega, diventare miliardario e possibilmente smettere di bere.
Word.
Apri.
Un amore normale.doc.
 
 
Vuoto.
 
 
 
-No.
 
 






Angolino piccino piccino picciò:
Ciao...
*pomodori*
Sì, avete ragione o miei tre lettori, sono davvero una brutta persona. Ma vedete, ero impegnata in tante cose, tipo per esempio essere promossa a giugno...
Comunque, se vi è piaciuto, sono solo contenta.
Non ho seguito quasi per niente EFP e non so se lo farò tanto in futuro, ma continuate a sperare. Io sposerò Benedict Cumberbatch e voi leggerete altre mie storie, ne sono sicura, miei affezionati e rompiscatole adorabili lettori. Ora, se vi va lasciatemi una recensione, se no non me la prendo.
Se però me la lasciate, ditemi se volete un epilogo con il POV del Narratore o se potete farne a meno.
Ringrazio quelle adorabili creature che sono les fleurs du mal, Maya98 e That_Star, che conosco e apprezzo anche nella realtà e le mie Directioners preferite, Pinda Panda Gins e SlimShadyViolet.
Arrivederci e grazie per averci scelto!
*pesci*
  
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