#18 - colazione a letto
A guardarli adesso viene da pensare che la gatta e il pipistrello siano stati solo due incubi - di quelli da cui è difficile svegliarsi e che lasciano il sapore ferroso del sangue tra i denti.
Bruce cerca le notizie economiche tra le pagine del giornale e Selina si stende languidamente verso il sole, sbucciando un'arancia.
"Qualcosa d'interessante?"
Un grugnito è l'unica risposta, a cui segue uno spicchio d'arancia dritto sul quotidiano.
"Selina." l'ammonisce Wayne, senza alzare gli occhi dalla sua lettura.
"Sei noioso."
"È un po' troppo tardi per farmelo notare, non credi?" ribatte divertito, mostrandole l'anulare sinistro.
"È stata la cucina di Alfred a fuorviarmi. E il tuo letto. E anche quella tua piscina. Dio, la tua piscina. E... "
L'elenco si perde sulle labbra di Bruce, attraversate da una nuova cicatrice - gentile omaggio di Jervis.
"Non comprerà il mio silenzio con così poco, signor Wayne."
"Non era mia intenzione." le sorride Bruce, lasciandole cadere in grembo una busta chiusa "Quante vite hai dai rischiare per una missione della Batman Incorporated a Tokyo?"
Selina abbassa lo sguardo, rigirandosi la busta tra le mani e fissandolo incuriosita.
"Diamanti?"
"Una specie."
"E ti serve una ladra."
"La migliore."
"Le lusinghe non ti porteranno da nessuna parte, Bruce."
"Prendilo come un viaggio di nozze."
Selina indugia ancora qualche secondo sui fogli che le mostrano mappe dettagliate e sistemi di sicurezza, l'adrenalina della sfida che diventa un fremito giù per la schiena.
"A che ora partiamo?"
Bruce si chiede perché diavolo non l'abbia sposata molto tempo prima.