Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Emina_directioner    24/07/2014    3 recensioni
Appena mi sedetti, un ragazzo entrò tranquillamente dalla porta e venne a sedersi di fianco a me, sotto le urla del professore, ovviamente. Ma lui sembrava non farci caso, forse abituato alle urla e ai suoi ritardi.
«Ciao, io sono Louis» disse sorridendomi e porgendomi la mano.
«Annie, piacere» dissi sorridendo a mia volta, sembrava un ragazzo simpatico e poi era la prima persona che conoscevo, quindi tanto meglio.
«Sei nuova, giusto?» disse continuando a sorridere come un ebete. Ma ha la mascella bloccata?
«Beh, sei molto perspicace ragazzo» risposi iniziando a ridere. Il sorriso scomparve e al suo posto comparve una faccia triste, che carino che era. «Sei simpatica, mi piaci. Dopo vieni con me che ti presento i miei amici» disse riprendendo il sorriso. Annuii in segno di aver accettato e poi mi stravaccai sul banco sotto le risate di Louis. Beh, primo giorno e già un primo amico, non poteva andare meglio.
Seconda fan fiction scritta da me, spero di avere attirato la vostra curiosità.
-Nemi
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
STONE

Quando arrivai a casa mi lanciai nella doccia per togliermi tutto il sudore accumulato, in dieci minuti asciugai i capelli per poi stracavarmi nel letto. Il giorno dopo non sarei dovuta andare a scuola per chissà quale manifestazione, all’inizio ci ero rimasta un po’ stranita perché era solo il terzo giorno, ma meglio così, non avrei dovuto neanche incontrare i ragazzi.
Non avevo ancora guardato il telefono da quando ero partita per la palestra, quindi lo presi quando si illuminò, era un numero che ancora non avevo salvato.
Pensaci bene Annie.
Ti vogliamo tutti bene, lo sai. xx Liam

 
Era ancora Liam che mi diceva di pensarci, che mi vogliono tutti bene, in pratica le stesse cose che mi ha detto in palestra. La mia risposta fu semplice, ma allo stesso tempo chiara.
Zayn mi odia.
Ci penserò. Non assicuro nulla. xx Annie

 
Aprii la cartella dei messaggi e vidi 15 messaggi da Louis, 23 da Harry, 7 da Meg e due da Niall. Tutti mi dicevano di rispondere, di perdonarli, di tornare ad essere amici, di non ascoltare Zayn che aveva detto una cavolata… Tutti uguali, magari gli mancavo veramente. Però nessuno da Zayn, non che me lo aspettassi, ma mi piacerebbe ricevere delle scuse da parte sua e non dagli altri che non hanno fatto proprio nulla.
Cancellai tutti i messaggi per poi spegnere il telefono, avevo proprio bisogno di dormire. In pochi minuti Morfeo mi accolse nel suo mondo.
TIC, TIC, TIC.
Fu questo a svegliarmi, un fastidiosissimo ticchettio risuonava nella mia stanza. Aprii gli occhi uno alla volta, alzai il culo dal letto, ma tempo due secondi che lo ripoggiai sulle lenzuola calde, in quel momento mi sembrava solo fatto di piombo, non ce la facevo proprio ad alzarmi. Appoggiai entrambe le mani, facendo leva riuscendo finalmente a trovarmi stabile sui piedi. Gli occhi continuavano a chiudersi, ma spostando i piedi, arrivai alla finestra da dove proveniva quel rumore fastidiosissimo. La aprii ricevendo un sasso in piena fronte sul bernoccolo del pomeriggio prima.
«Chiunque tu sia vaffanculo, cazzo fai alle ore che non so, ma è troppo presto. Vuoi sfondarmi la testa con un sasso? Sparisci» urlai con gli occhi chiusi. Il lanciatore di sassi mattiniero iniziò a ridere, aveva una bella risata, l’avevo già sentita.  Provai ad aprire un occhio, ma il risultato di cercare di capire chi fosse andò in frantumi perché un raggiò mi finì in  pieno in un occhio.
«Bambolina quanto sei bella con quel pigiama e i capelli al vento. Forza aprimi che andiamo a prenderci un caffè, dobbiamo parlare» disse la voce ridendo. A quel punto con tutta la forza possibile, sollevai le palpebre trovandomi un biondino seduto sul ramo nell’albero davanti casa mia. Con un salto, arrivò sul balcone della mia camera abbracciandomi.
«Niall cosa ci fa qui? Lasciami dormire» dissi ributtandomi nel letto.
«Cosa ci faccio qui? Ci faccio che dobbiamo parlare, quindi preparati veloce che usciamo» disse trascinandomi nel corridoio e tornando in camera chiudendo la porta alle sue spalle. Provai a spingerla per entrare, ma inutilmente.
«Niall in realtà ho il bagno in camera, se mi fai rientrare mi posso anche vestire»urlai spingendo ancora la porta. Quest’ultima si aprii all’improvviso facendomi perdere l’equilibrio. Per fortuna, Niall mi prese al volo e affermò:«Il tuo equilibrio fa schifo. Ti piace così tanto cadere? Ora prendi i vestiti e preparati»
Raccattai dei vestiti a caso dall’armadio chiudendomi a chiave dentro. Mi cambiai, notando finalmente in che stato mi aveva visto Niall, un completo disastro, risi di me stessa guardando il livido in piena fronte e quello sulla tetta. Facevano ridere, erano imbarazzanti. Misi un po’ di fondotinta e correttore per rendere meno visibile il bugno sulla testa e poi mi catapultai fuori dalla porta, finalmente sveglia. Avrei dovuto insultare Niall, insultarlo pesantemente.
«Niall, come ti permetti di entrare in casa mia, vedermi in quelle condizioni,  ridere di me, obbligarmi a vestire, chiudermi fuori da camera mia… Tutto questo quando io a voi non voglio e non  devo neanche vedervi. Ma sei stupido o fai le prove?» mi scagliai contro di lui.
«Sono stupido» ridacchiò lui.
«Eh? No aspetta, non dovevi rispondere questo» dissi seria, ma quando vidi il suo faccino come il giorno di natale, rinunciai a fare la cattiva iniziando a ridere a mia volta «Biondino, per questa volta la passi liscia, ma la prossima volta che irrompi in casa mia lanciandomi un sasso in testa, ti mando fuori a forza di padellate sulle palle. Chiaro?»
«Chiaro Madame» disse mettendosi sull’attenti con una mano sul pacco come per proteggersi «Ora però usciamo da questa casa» disse spingendomi fuori dalla camera e successivamente giù per le scale.
In salotto trovammo mio padre che disse:«Annie? E chi è lui ora? Cosa ci faceva sopra con te?»
Ridendo e dandogli un buffetto in testa risposi:«Questo biondo che vedi è stupido perché mi è venuto a lanciare sassi sulla finestra per farmi uscire dato che abbiamo litigato»
Mio padre si alzò di scatto in piedi con una faccia furiosa, per poi scoppiare a ridere dando una pacca sulla spalla a Niall:« Ragazzo, l’avevo fatto anche io con mia fidanzata quando ero giovane. E tu, Annie, perdona questo ragazzo così dolce e tornate insieme»disse avvicinando me e Niall.
«Ma papà! Io e Niall non stiamo insieme, siamo solo amici» disse tenendomi la pancia dalle risate immaginandomi mio padre stile scimmia sulla finestra di mia madre «Abbiamo litigato perché mi hanno fatto incazzare lui e gli altri amichetti. Ora noi usciamo Tarzan, ti faccio sapere se torno per pranzo» urlai tirando fuori da casa mia Niall.
Mi fece salire sulla sua macchina ancora ridendo per poi mettere in moto. In pochi minuti fummo davanti ad un bar dove ci sedemmo aspettando che venissero a chiederci le ordinazioni.
«Allora biondo, perché sei venuto ad un’ora, che ancora non so perché ho scordato il telefono in casa, tirandomi sassi in testa? Vuoi parlarmi della litigata? Vuoi dirmi che tutti siete tristi? Che mi volete bene e cazzate varie?» dissi appena prima che una ragazza tutta tette e niente cervello venisse a prendere le ordinazioni ammiccando a Niall. Ordinammo, ma la ragazza continuò a restare lì accarezzando un braccio al biondo.
«Tetta rifatta te ne vai? Dobbiamo parlare. Toglili quelle mani di dosso o te le mozzico» sbuffai. Tetta Rifatta con una faccia irritata si allontanò e una tosse, eccessivamente finta, partii dal ragazzo di fronte a me.
«Com’è che l’hai chiamata?» disse finalmente liberando la sua risata.
«Tetta Rifatta, è un nome adatto. Non hai visto quanto erano finte? Queste sono vere, tocca» dissi sporgendomi sul tavolo.
«Eh? Tocca? Nono, Annie, non lo farei mai» disse diventando tutto rosso.
«Ma si Niall, tocca e dimmi se non sono vere, così capisci la differenza» dissi prendendogli la mano e iniziando a massaggiarmi il seno senza livido. Se possibile divenne ancora più rosso e balbettando disse:« Ok, ci credo, sono finte le sue. Ora lasciami la mano e parliamo di Zayn e del suo comportamento»
Mi irrigidii di colpo sedendomi di scatto sulla sedia, anche solo sentire quel nome pronunciato da delle labbra così perfette, mi faceva venire la nausea.
«Niall, te l’ho mai detto che hai delle labbra perfette? Sono così morbide, sembrano dei muffin al cioccolato. Posso morderli?»
La sua faccia passò dallo sconvolto, al bianco latte, al rosso pomodoro, alla vergogna per ritornare allo sconvolto.
«Perché fai quella faccia? Cosa c’è di strano? Non dirmi che l’ho detto ad alta voce»
«L’hai fatto cara Annie. Nessuno mi ha detto mai una cosa del genere in modo così diretto. Mi fai ridere» disse sorridendo.


Ehi bellezze,
scusate l'immenso ritardo. Sono stata impegnatissima e volevo farvi sapere che domani parto per le vacanze, vado a stare un mese in Inghilterra, quindi non potrò aggiornare. Perdonatemi veramente.
Vi piace questo capitolo? Questa è la prima parte, la seconda la inserirò tornata dal mare, così vi lascio a aspettare cosa succederà e se Annie perdonerà i ragazzi.
Dai prossimi capitoli iniziarò a mettere il POV anche degli altri se vi piace ovviamente. Fatemi sapere. 
Volevo anche dirvi che se volete essere avvertite quando aggiorno, basta che me lo fate sapere e io lo farò con piacere.
Lascio la parola a voi sperando che recensiate, mi farebbe molto piacere.
Se volete che continuo lasciate almeno 3 recensioni, non chiedo tanto, so che lo farete.
Un bacio, Nemi

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Emina_directioner