La speranza è l'ultima a morire
Per mia grande
fortuna in giro non c’era traffico, era notte
fonda e la strada illuminata soltanto dai fari della mia macchina era
quasi
deserta, sembrava una notte tranquilla, una notte come tutte le altre
accompagnata da un silenzio sacrosanto, l’unico suono che si
udiva nell’aria
proveniva dall’interno della mia macchina, era la voce di
Nora. «adesso che hai
vinto X Factor diventerai famosa, ti ricorderai di me?» mi
girai verso di lei e
la guardai malissimo «ma che dici? Come posso dimenticarmi di
te? Sei mia
sorella» io e Nora avevamo un anno di differenza lei era
più grande ed eravamo
molto simili fisicamente, avevamo gli stessi lineamenti e la carnagione
leggermente chiara, l’unica differenza era che lei era poco
più alta di me e
aveva i capelli più chiari. «mi sembra
così strano che sei diventata una
cantante, ricordi quando da piccola prendevi la spazzola di mamma e ti
mettevi
sul tavolo a cantare?» mi misi a ridere insieme a lei
«si me lo ricordo» «e poi
facevi finta di essere su un palco davanti a migliaia di
persone» disse
continuando a ridere di gusto «e adesso il tuo sogno
è diventato realtà». Mi
sentivo ancora così felice per quello che mi era capitato
che ancora non
riuscivo a crederci, mentre guidavo guardai lo specchietto retrovisore
la
macchina dietro di noi mi faceva gli abbaglianti costringendomi a
socchiudere
gli occhi per la troppa luce «ma che ha questo
dietro?» chiese Nora girandosi a
quel punto la macchina aumentò la velocità per
poi colpire la mia sulla parte
posteriore, lì iniziai ad agitarmi «ma che vuole
fare è matto?» solo quando si
affiancò a noi vidi di chi si trattava e mi si
gelò il sangue, era Trey.
Trey
continuò a darci dei colpi sembrava volesse farci
uscire fuori strada e continuava ad urlarmi di fermarmi
perché me l’avrebbe
fatta pagare cara per quello che gli avevo fatto, avevo terrore di lui
sul
serio, per me rappresentava l’uomo nero, il mostro dentro
l’armadio e sapevo
che sarebbe stato capace di fare qualsiasi cosa, ormai lo conoscevo
molto bene,
cercai di aumentare la velocità in modo tale da superarlo ma
era tutto inutile
continuava a starci col fiato sul collo e a colpirci sempre
più forte «fermati
maledizione così ci farai ammazzare!»
gridò Nora disperata con le lacrime agli
occhi, all’ennesimo colpo persi il controllo
dell’auto che si ribaltò dopo
essere uscita fuori strada, ricordo di aver chiuso gli occhi come se
sapevo che
quella sarebbe stata la mia fine, credevo di essere morta ma poi aprii
gli
occhi leggermente mi faceva male dappertutto e stavo sanguinando in
diversi punti
del mio corpo, sentivo l’odore del sangue, mi girai verso
Nora aveva gli occhi
chiusi e diverse ferite sulla testa. Con le poche forze che avevo mi
liberai
della cintura e uscii strisciando dalla macchina ribaltata per
raggiungerla,
dovevo tirarla fuori di lì le tolsi la cintura e la
trascinai fuori a fatica
«Nora ti prego svegliati, ti prego apri gli occhi»
piansi come non mai, ero
sola e terrorizzata in quella strada buia senza sapere cosa
fare…
Sentivo delle
urla disperate in lontananza aprii gli occhi e
boccheggiai violentemente, quell’incubo mi perseguitava da
parecchio tempo, mi
ritrovai davanti Mandy che mi guardava con occhi impauriti e una mano
sul cuore
«Rose mi hai spaventato a morte continuavi ad agitarti e a
urlare, hai sognato
di nuovo l’incidente vero?» ero ancora sconvolta e
il cuore mi batteva a mille
«la verità è che io non ho ancora
superato il trauma di Trey» scoppiai a
piangere di conseguenza Mandy si sedette accanto a me e mi
abbracciò «oggi se
vuoi veniamo anche io e Harry in ospedale con te»
annuì senza proferire parola
e andai a prepararmi per andare a trovare Nora.
Ero in ospedale
nella sua camera, Harry e Mandy erano fuori
che mi aspettavano in modo tale che io potessi stare da sola con lei, i
ragazzi
erano ormai a conoscenza del mio passato erano rimasti senza parole
quando
glielo avevo raccontato e poi mi avevano consolata dicendomi
“ora ci siamo noi
Rose, nessuno ti farà più del male”
erano così carini avevo davvero bisogno di
persone come loro accanto a me. «oggi ho sognato
l’incidente, so che non ti
dovrei parlare di questa cosa ma ho paura di non essere più
in grado di
superare il trauma di Trey, mi ha segnato a vita, prima la mia storia
con lui
poi l’incidente, è stato troppo, ho bisogno di te
Nora, ti prego svegliati, ti devi
svegliare perché se dovesse succedere
qualcos’altro io non credo che lo
sopporterei».
Uscii dalla sua
camera in lacrime Mandy si avvicinò a me e
mi abbracciò «vado un attimo a
salutarla» mi disse dolcemente lasciandomi nel
corridoio sola con Harry «mi dispiace Rose, sappi che io ci
sarò sempre te lo
prometto» mi attirò a sé e mi
abbracciò stringendomi forte lasciandomi delle
dolci carezze sulla testa.
Dopo qualche
minuto Mandy uscì e andammo via da lì, in
macchina nessuno dei tre disse niente, io perché non ero
molto in vena di
chiacchiere mentre loro due sembravano molto pensierosi.
Il resto della
giornata lo trascorsi da sola in camera
distesa sul letto a pensare e ascoltare musica, non sapevo nemmeno
quanto tempo
era passato avevo persino saltato il pranzo e proprio per questo motivo
il mio
stomaco si fece sentire, dovevo mangiare qualcosa.
Mandy’s
pov
Ero preoccupata
terribilmente per Rose e non sapevo proprio
come evitare la tragedia anzi non c’era modo di evitarla,
nessuno poteva farlo «credi
che la sorella si risveglierà?» mi
domandò Harry «sinceramente io non so
più
cosa pensare, ormai è in coma già da quasi due
mesi ma lei non riesce a
guardare in faccia la realtà è convinta che Nora
si svegli, il suo è come una
sorta di rifiuto» si un rifiuto nei confronti della
realtà e di ciò che stava
accadendo realmente «e se non dovesse risvegliarsi
più sarà devastata dal
dolore, non riuscirà a sopportarlo» in quel
momento la porta della cucina si
spalancò e Rose entrò guardandoci con espressione
seria, probabilmente aveva
sentito tutto, ci voleva solo questa «ti sbagli di grosso, il
mio non è un
rifiuto ma una speranza e continuerò a sperare fino a quando
lei non aprirà gli
occhi perché non posso pensare nemmeno per un secondo che
mia sorella potrebbe
morire» detto questo se ne andò fuori in veranda
come faceva ogni volta che
voleva stare sola in modo tale da immergersi a pieno nei suoi pensieri.
«ci
penso io!» mi comunicò Harry come un padre
premuroso che va a consolare la
propria bambina.
Rose’pov
Come facevo sempre mi ero rintanata fuori a guardare le stelle non mi ero nemmeno accorta che era calata la notte, quell’atmosfera mi aiutava a riflettere, non potevo credere a quello che avevo sentito come poteva dire una cosa del genere? Ormai la speranza era l’unica cosa che mi rimaneva e non potevo nemmeno pensare al fatto che Nora non si sarebbe mai svegliata perché allora si che la mia vita si poteva definire rovinata e io avrei fatto sicuramente una brutta fine. Sentii dei passi che si avvicinavano anche se non mi girai a guardarlo capii al volo di chi si trattava, Harry si sedette per terra accanto a me porgendomi il pacchetto di sigarette per offrirmene una «se sai che non fumo perché me lo chiedi?» dissi leggermente alterata «che ne so magari avevi voglia di fare un’altra pazzia» disse prendendone una e accendendosela, sorrisi per il modo che aveva di scherzare «come fai a farmi ridere in un momento come questo?» «beh perché sono un ragazzo molto simpatico e divertente» disse buttando fuori il fumo «già e anche molto modesto» Harry rise, sentivo i suoi occhi su di me, rivolsi uno sguardo al cielo, era bellissimo c’erano un sacco di stelle, dalla finestra di casa mia se ti affacciavi vedevi solo case e alberi e invece lì appena ti affacciavi ti ritrovavi davanti ad un cielo infinito. «non prendertela per quello che ha detto Mandy lei non lo pensa davvero e ti vuole molto bene credimi» «questo non lo metto in dubbio ma in questo momento ho bisogno di persone che mi supportano non che si comportano come ha fatto lei, io continuerò a sperare fino alla fine» dissi continuando a osservare il cielo «ti piace startene qui tutta sola vero?» sicuramente in questo momento stava pensando che ero una ragazza sola e associale piena di problemi «adoro guardare le stelle da casa mia non si vede praticamente niente invece qui è bellissimo, sai qual è il mio desiderio più grande?» «quale?» chiese Harry mostrandosi interessato mentre continuava a osservarmi «vedere un giorno l’aurora boreale» Harry sorrise «si è davvero spettacolare, sono sicuro che un giorno riuscirai a realizzarlo questo desiderio» sarebbe stato un sogno poterla ammirare dal vivo «sarebbe stupendo». Ci fu qualche secondo di silenzio poi Harry riprese a parlare «la vedi quella stella lì?» disse indicandomi un punto verso il cielo «quale?» guardai interrogativa verso il punto da lui indicato «la più bella e luminosa!» «ah si quella!» esclamai indicandola «si chiama Rose!» mi girai verso di lui che mi guardava serio «ma che dici? Non è vero» scoppiai a ridere e lui insieme a me «però se dovessi dargli un nome la chiamerei Rose, è bella e luminosa come te quindi direi che ci sta proprio bene!» mi disse guardandomi intensamente negli occhi, non sapevo come rispondere al suo complimento perciò rimasi lì immobile senza fare o dire niente semplicemente guardandolo nei suoi occhi verdi che di notte erano leggermente più scuri.