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Autore: feli_007    25/07/2014    5 recensioni
//”Tu sei speciale, tesoro. Sei nato così per poter ascoltare meglio tutte le frasi del mondo, tutti i racconti senza voce nascosti nelle piante e nei pesci, sulla sabbia o sugli alberi”//
Un ragazzo dal cuore di pietra ritorna ad Heartland, dopo aver passato anni e anni lontano da quella città che, secondo lui, malediceva la sua vita. Accompagnato solo da dolorosi ricordi, inizia a vivere come un normalissimo ragazzo, diventando amico di un ragazzino strampalato di nome Yuma Tskumo. Tuttavia, la sua vita non è mai facile: un incubo (o forse un sogno…?) lo perseguita e continua a rimbombargli nella mente e, soprattutto, nel cuore. Un’oscura figura che occupa la mente del sedicenne, affossando in lui i ricordi e l’intera sua esistenza.
Genere: Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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-Quindi…come faccio a diventare una bariana?- domandò Elanna, accasciandosi sul divano di casa sua. Sperava che il Preside non si facesse domande su come avesse fatto a tornare a casa e soprattutto non la sospendesse per essersene andata prima da scuola, senza alcun permesso. Ma ovviamente era solo un desiderio. E poi aveva problemi ben peggiori, in quel momento.
Si era finta tranquilla quando Mirko le aveva detto di non essere umana. Ma in realtà era abbastanza spaventata. Okay, molto spaventata. E chi non lo sarebbe?
Insomma…peggio di quella volta che aveva giocato per la prima volta a ‘Slender: The Arrival’ ed era caduta dalla sedia alla prima interferenza.
Aveva dormito nel letto di suo fratello per una settimana quando quel maledetto spilungone senza faccia le era comparso davanti all’improvviso.
 E adesso che aveva scoperto di essere un’aliena, una schiava aliena, come avrebbe dovuto agire? Avrebbe dovuto dormire abbracciata a Mirko?
Le vennero i brividi al solo pensiero
“NO. Non pensarlo neanche, Ely. Non dire ca…volate. Cavolate. Ma cosa ti viene in mente quando sei sottopressione?”  si rimproverò mentalmente.
E suo fratello…come avrebbe fatto a dirgli che era una bariana? Cioè, sapeva di essere stata adottata ma…nessuno le aveva mai detto di essere un’aliena. In effetti, se non lo sapeva lei di essere un’aliena, non vedeva il motivo per cui avrebbero potuto sapere gli altri. Ma allora Mirko come aveva fatto a capire…?E Mizael? Forse per via del tatuaggio sul collo…ma se neanche lei l’aveva mai notato? E come aveva fatto a non farci mai caso?
E, soprattutto, perché non era ancora precipitata una navicella spaziale in testa a farle smettere di farsi così tante domande?
“Basta pensare, Ely, tanto non cambia niente. Mi scoppierà la testa se continuo a pensare.” Pensò, portandosi le mani al capo e stringendo tra le dita i capelli corvini. Anche se non voleva più pensarci, le domande che le ronzavano in testa non la lasciavano.
E se nel Mondo Bariano qualcuno la riconosceva come schiava? E se quel qualcuno era uno psicopatico sadico? E se…
-Elanna!- la chiamò Mirko. –Stai dormendo? Ti sto parlando di cose importanti, lo sto dicendo per il tuo bene!-
Lei annuì svogliatamente –Ti sto ascoltando, stai tranquillo.- tentò di rassicurarlo. Ma non era mai stata brava a mentire.
-Mmh…allora sei pronta.- disse il ragazzo, ghignando. Elanna si agitò leggermente, sbattendo le palpebre, confusa.
-…pronta per cosa?- domandò titubante. Mirko sospirò, socchiudendo gli occhi.
-Non stavi ascoltando. Ho detto che prima di usare a pieno tutti i tuoi poteri hai bisogno di sapere come trasformarti e devi imparare a spostarti da un mondo all’altro.- spiegò, incrociando le braccia dietro la schiena e avvicinandosi ad Elanna.
-Spostarmi? Intendi come ha fatto Mizael per andarsene…? In quel coso sbrilluccicante?- chiese lei , grattandosi la testa.
-Quel coso sbrilluccicante, come lo chiami tu, si chiama portale. Ed è la prima cosa che dovrai imparare a manipolare…senza finire a Parigi o a New York.-
-A me piacerebbe finire a Parigi o a New York…-  fece notare timidamente Elanna. Mirko scosse la testa.
-Non è questo il nostro obiettivo. Devi riuscire a creare un portale  per il Mondo Bariano.-
-M-ma…come? È troppo difficile per me! Non so come si fa!- esclamò la ragazza, allargando le braccia e abbassando la testa.
Mirko si chinò su di lei e le prese il mento con due dita, alzandole il viso.
-Senti, so che non è facile…ma se non provi è sicuro che non ci riuscirai mai. Ci impegneremo e…insieme riusciremo a farti ritrovare la tua vera forma. Ma dobbiamo provarci. D’accordo?-
Elanna, che era arrossita vistosamente quando il ragazzo le si era avvicinato, annuì. Non aveva mai negato che Mirko fosse un bel ragazzo, certo che no. Anzi. Solo non sopportava il suo carattere e quei suoi sbalzi umorali peggiori di una donna mestruata.
“Stai divagando” si rimproverò mentalmente.
-C-ci proverò.- confermò la ragazza, mentre Mirko si allontanava da lei.
-Bene. Allora iniziamo a incanalare i tuoi poteri.-
La faccia di Elanna era qualcosa tipo ‘Eh?’
-Se avessi ascoltato quello che ti ho detto poco fa, sapresti di cosa sto parlando. Adesso ti spiego…-
Il biondo si sedette accanto all’amica.
-Vedi, quello che ti sto per dire…accade soprattutto per i mezzi bariani come me, ma può succedere anche a bariani inesperti.-
-Come me.- intervenne Elanna.
-Esatto. Per usare i propri poteri e per assumere la propria forma, i più esperti si affidano al cristallo principale del loro corpo, quello che funge anche da cuore umano.-
-Mi stai dicendo che i bariani non hanno un cuore ma…un cristallo principale che lo sostituisce? Un cristallo…?Sul corpo..?- domandò Elanna. Era piuttosto confusa, non ci stava capendo molto di quello che le stava dicendo Mirko.
-…Ricordati, stiamo parlando di alieni. Dopo averti spiegato come trasformarti e farti aprire dei portali, ti farò capire anche qualcosa di anatomia. Ma adesso, in nome di Don Thousand, fammi parlare.-
-Chi sarebbe Don Thousand?- domandò lei. Era inutile provarci, non si poteva fermare la curiosità di quella ragazza.
-Ti spiegherò anche chi è Don Thousand, ma dopo. Adesso, non farmi bestemmiare, ma ascolta quello che ti devo dire.- rispose Mirko, sospirando. Elanna annuì.
-Stavamo dicendo…i bariani attingono i loro poteri dal cristallo centrale. Ma nel tuo caso, non riuscendo a trasformati, puoi fare conto su un altro punto forte. Puoi trasformati facendo forza sui tuoi sentimenti.-
-I miei sentimenti?- cercò conferma lei.
-Si. Ma ricorda: puoi farlo solo quando sei umana e vuoi trasformati in bariana, non il contrario.-
-Perché?- chiese Elanna.
-I bariani non provano sentimenti come gli esseri umani…ma questo te lo spiegherò più avanti.- fu la vaga risposta di Mirko.
La corvina accavallò le gambe, dimenticandosi di avere ancora indosso quella corta uniforme scolastica, e prese a sbattere ripetutamente il piede sinistro contro il divano su cui era seduta. Era palesemente nervosa.
-Quindi…dovrei concentrarmi sui miei sentimenti, per trasformarmi? E incanalarli in un unico punto?-
-Non su emozioni qualsiasi. Odio, rancore, gelosia, invidia…questo genere di sentimenti.- Rispose Mirko, tentando di puntare il suo sguardo in qualsiasi punto che non fosse la minigonna di Elanna.
Seriamente, Mirko non sapeva se doveva ringraziare o maledire il Preside che aveva fatto mettere alle studentesse uniformi così corte, che lasciavano ben molto spazio alla fantasia maschile.
“Forse è per questo che viene considerata una delle migliori scuole di Heartland.” Pensò. Scosse la testa, evitando di farsi altri strani pensieri.
-Come faccio a concentrarmi su emozioni che non provo?- chiese Elanna perplessa.
-Oh, ma stai tranquilla…a quello ci penso io.- rispose Mirko, ghignando. A volte non poteva proprio fare a meno di comportarsi come un bastardo.
Ad Elanna non piacque per niente l’espressione del biondo.
-P-perché fai quella faccia?- chiese titubante, non sapendo bene cosa aspettarsi.
Mirko le afferrò i polsi, non troppo forte da farle male, solo per tenerla ferma qualche secondo.
-Cosa diamine stai facendo?!- strillò lei, mentre il viso del ragazzo si faceva sempre più vicino al suo.
-Fermo, non…- tentò di protestare, prima che le labbra di Mirko si poggiassero su quelle di Elanna. Lei spalancò gli occhi, tentando di liberarsi dalla presa del ragazzo, ma inutilmente.
Era un bacio diverso da tutti quelli che Mirko le aveva dato, era…era più intimo. E non le piacque per niente.
-Scollati, cleptomane perverso!- urlò, appena Mirko si staccò per qualche secondo. Stranamente, lui fece quanto chiesto.
-Come ti senti?- chiese, sorridendo maliziosamente. Lei stinse i pugni, mentre tratteneva a stento l’istinto di uccidere un certo ragazzo biondo di sua conoscenza.
-Mi sta salendo il crimine. E il razzismo. E il nazismo. E sto per commettere un Mirkocidio.-
-Quindi sei arrabbiata?- chiese lui, pur sapendo perfettamente che Elanna era molto più che arrabbiata.
-E lo chiedi pure?!- strillò la ragazza.
-Bene. Concentrati su quella rabbia, forzandola in un unico punto.
La ragazza digrignò i denti. –Questa non la passi liscia, sappilo.- gli ricordò, iniziando poi a concentrarsi. Stava incanalando tutta la sua rabbia in unico punto: la sua mano.
Si sentiva strana. Come se stesse bruciando lentamente. Ma allo stesso tempo si sentiva più forte. Molto più forte.
-Ecco, si. Così. Se riesci a colpirmi…- disse Mirko, soddisfatto della reazione della ragazza.
Gli occhi di Elanna erano passati dal blu al rosso sangue.
-Tu…- aveva detto lei, prima di sferrare un pugno in direzione del biondo.
-Perfetto.- osservò il ragazzo, schivando all’ultimo momento il colpo. –Adesso dovresti…-
Dalla mano di Elanna scaturì un fascio di energia scura, che si allargò fino a raggiungere le grandezze di un essere umano.
-Ci sei riuscita al primo colpo!- esclamò Mirko, guardando soddisfatto il portale appena creato. Non era perfetto, anzi, era piuttosto asimmetrico e di un colore più rossastro del normale, ma era comunque un portale dimensionale.
Mirko afferrò il polso della ragazza. –Ferma, stai tranquilla. Mi picchi dopo.- disse, ridacchiando.
Elanna scosse la testa, mentre il  colore degli occhi tornava ad essere blu.
-Che? Cosa?- fece confusa.
-Quando usi i tuoi sentimenti per manipolare i poteri bariani, rischi di perdere il controllo.-
Elanna annuì, fissando poi con interesse il portale che aveva aperto.
-Beh…è una figata pazzesca.- esclamò la ragazza, alzandosi dal divano e avvicinandosi lentamente.
-Vedrai, sarà ancora più divertente quando lo attraverserai.- le disse Mirko, fermandosi alle spalle
-Ehy, cosa stai facendo?- domandò la corvina, sussultando quando sentì le mani del biondo poggiarsi sulla sue spalle.
-Ti do una mano. O meglio…due.- rispose il ragazzo, ghignando, mentre la spingeva all’interno del portale.
-Tu…!- strillò Elanna , mentre cadeva.
-Tranquilla, adesso arrivo anche io!- esclamò lui, tra le risate, entrando a sua volta.
Per quanto Elanna fosse arrabbiata con Mirko, per svariati motivi, tra i quali il fatto che fosse nato, dove dargli ragione su una sola cosa:
era una sensazione fantastica viaggiare in quei…come si chiamavano?
Ah, giusto! Portali dimensionali. Erano davvero…non esisteva un termine per descrivere la sensazione che provava. E poi era anche curiosa di vedere com’era il Mondo Bariano. Molto curiosa.
Lo sapeva già che probabilmente non era un luogo tutto rosa e fiori, dove gli unicorni arcobaleno volavano e le caprette saltano allegre e felice per i prati. Magari in compagnia di Heidi e Peter.

Lo spettacolo che Elanna si ritrovò davanti, però, andava ben oltre la sua immaginazione. E lei ne aveva davvero tanta.

 

Spazio della sottoscritta:
Bene, ecco il…capitolo?
DarkFeli: a quanto pare si.
Beh, spero che vi sia piaciuto perché…a me non convince più di tanto.
DarkFeli: neanche a me.
A te non convince proprio niente di quello che scrivo. Cooomunque. Domani parto e non potrò scrivere, aggiornare, leggere o fare niente che riguardi Internet. Solo per cinque giorni, tranquilli! ^^
E poi il dieci agosto riparto per una vacanza in barca a vela e, ovviamente, in mare non c’è la connessione! Yeah. Tre settimane senza capitoli nuovi.
Quindi, cercherò di poter scrivere ma mi sarà molto difficile aggiornare. Mi dispiace, ma anche io sono in vacanza. Detto questo…ciao!

  
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