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Autore: Ginnever    06/09/2008    2 recensioni
Deglutisco, terrorizzata. Decido di avvicinarmi per scoprire chi cavolo è quello che sta dormendo beatamente nel mio letto…a petto nudo, poi!!!
Respira…Rinoa, respira….
I suoi capelli castani e lunghi cadono morbidi sul cuscino bianco come la neve, le sue mani sono abbandonate sul materasso con i palmi bianchi e alzati.
Quella bocca…quel profilo…
Non c’è bisogno che veda il colore dei suoi occhi, per riconoscerlo.
*Spero che vi piaccia, è la mia prima storia con FFVIII (^^) e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate...saluti, Ginnever^^*
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Irvine Kinneas, Rinoa Heartilly, Squall Leonheart, Zell Dincht
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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*I love you*

 


 

“Ma che ho detto di male, eh?”
Selphie scosse il capo rassegnata e in silenzio si diresse verso la cucina, seguita a ruota da uno Zell sempre più perplesso.
Prese la caffettiera dallo scola-piatti e la riempì di polvere di caffè. Dopo aver preso anche una tazzina dallo stesso scompartimento, mise la caffettiera sul gas e lo fece riscaldare.
Intanto Zell la guardava corrucciato appoggiato allo stipite della porta, le braccia incrociate sul petto e una gamba davanti all’altra, incrociate.

Dopo aver lasciato che per qualche secondo il rumore del caffè che bolliva riempisse la stanza, disse, in tono spazientito:
“Selphie, allora?? Perché Squall ha reagito a quel modo alle mie parole?”
Selphie gli scoccò un’occhiata torva prima di sbuffare e lasciarsi cadere su una sedia vuota.
“Zell…ma possibile che tu non ti ricordi mai niente?”
Il biondo assunse un’aria stupita e offesa allo stesso tempo, ma la mora, vedendogli socchiudere le labbra per ribattere, lo anticipò.
“Per favore, abbi almeno il buon gusto di tacere.” Il ragazzo fece una faccia stizzita e si morse il labbro inferiore, nervoso. Ma perché lui non si ricordava mai niente??
I GF…forse…
Si ma Selphie non ha questo problema…no?
Già…no.
“Ti ricordi l’ultima guerra al Garden, tre anni fa?” Zell annuì, pronto alla frecciatina imminente, che puntualmente arrivò.“Allora siamo già a un buon punto.”
Selphie si alzò, beccandosi lei stavolta un’occhiata truce dall’amico, e spense il gas. Prese la caffettiera e versò un po’ del liquido nero e fumante nella tazzina, infine si risedette, soffiando leggermente sul caffè.
Si voltò verso Zell e alzando un sopracciglio, chiese: “Non è affiorato niente dalla tua testolina bacata?”
“Stamattina sei più odiosa del solito, Sel.” Ribattè Zell, ghignando. “ Ma per mia sfortuna non posso mandarti a quel paese subito, dato che devi rinfrescarmi la memoria.”
“Per tua informazione, caro Zelluccio, quello che io devo ricordarti non risale ad anni luce fa, perciò non sono obbligata a fare proprio niente.”
“Ma io devo saperlo…..Squall è mio amico!”
“Beh se lo fosse davvero ti ricorderesti perché ce l’ha tanto con Irvine, allora!”
“Non dire stupidaggini, Selphie, tu non sai che tipo di rapporto abbiamo, io e lui!”
 “Certo che non lo so.” Selphie bevve un sorso facendo schioccare poi la lingua. “Ma è perché non c’è nessun rapporto, no?”
Il biondo sciolse le braccia dal petto facendole scendere lungo i fianchi e chiudendo pericolosamente le dita in due pugni.
“Non provocarmi, Selphie.”
La mora bevve ancora un po’ del suo caffè prima di posare la tazzina sul tavolo e alzarsi.
“D’accordo, la finisco. Ma tu prova a concentrarti un po’ di più quando si parla. Chiaro?”
Zell fece schioccare la lingua contro il palato e si voltò.
“Andiamo in salotto.”
Selphie lo seguì, sedendosi poi sul divano lasciato vuoto proco prima da Squall, e Zell di fronte a lei.
“Allora…me lo dici adesso?”
La mora prese una sigaretta dal pacchetto aperto sul tavolo e, afferrando l’accendino che Zell le lanciò, la accese.
“Seifer, almeno lui te lo ricordi? La causa di tutto è lui.”
“Come farei a dimenticarmi di uno come…” Ma prima che finisse la frase, Zell si fermò, spalancando gli occhi.
“Seifer...” Mormorò con un filo di voce che poteva significare tutto e niente.
Selphie annuì, aspirando.
“Sì, proprio lui.” Disse, sbuffando il fumo poco dopo. “E successo tutto durante l’ultima guerra nel garden. Stavamo combattendo nei pressi dell’ascensore, quando Seifer, tra lo stupore generale, prese in ostaggio Rinoa, minacciando di ucciderla se avessimo continuato a combattere.
Ovviamente tutti noi, compreso Squall, abbassammo le armi, temendo qualche azione idiota da parte sua, che in quel periodo si era dimostrato capace di tutto.
Ma…qualcuno non gli badò.  E quel qualcuno …”
“…fu Irvine.” Concluse Zell.
Selphie annuì di nuovo, mestamente.
“Già…invece di fare come noi, sparì un colpo, uccidendo Seifer. E nel tempo in cui noi restammo impalati a guardare il corpo di Seifer senza vita, furiosi con lui ma anche con Irvine per aver rischiato così tanto che uccidesse Rinoa, lui la portò via.”
“Ma la sua fuga non durò molto.”
“Ti ricordi bene, Zell; infatti riuscì a malapena uscire dal Garden e lasciare Rinoa che si dimenava tra le sue braccia, perché Squall li aveva rincorsi e fermati proprio all’entrata dell’edificio.”
“Ora…ora collego tutto.”
“Squall gli dichiarò odio eterno dopo aver riportato Rinoa in salvo. E da quel giorno, ovviamente, Squall non lo vuole più vedere.”
Zell sbuffò, mortificato.
“Sono uno stupido.”
“…e sbadato.” Aggiunse Selphie, sorridendo tristemente.
Il biondo scosse il capo e si alzò.
“Non posso permettere a Squall di rovinarsi a causa mia.”
Selphie lo guardò con sguardo interrogativo, incastrando la sigaretta tra due dita.
“Zell, che cosa vuoi fare?”
Il bel ragazzo la guardò, abbozzando un sorriso.
“Quello che dovrebbe fare un vero amico.”
E così dicendo, uscì di casa, lasciandosi alle spalle non solo la porta chiusa, ma anche una Selphie turbata e per niente tranquilla.

***

“Squall, io…”
“Shhh…”
Sento il suo dito premere sulle labbra. È caldo, maledettamente caldo.
“La colpa è mia, non avrei dovuto mandarti da sola.”
La sua voce è morbida, rassicurante.

Non posso far a meno di amarlo. Non posso.
E mi perdo in quelle gemme color del cielo, assaporando in tutto il loro sapore la sua pelle chiara, le sue labbra, i suoi capelli che scomposti gli cadono sulla fronte.

E’ semplicemente…bello.
E io…lo amo.
Tra le sue braccia, mi sento al sicuro, protetta.

Ma, nonostante la sua bellezza incomparabile mi incanti sempre facendomi dimenticare ogni cosa, alle mie orecchie non sono sfuggite le sue parole appena mormorate ma udibili.
Colpa mia….
No! La colpa è mia, mia, e solo mia!

Scuoto il capo, e lui me lo blocca con le mani.
Ci guardiamo fissi negli occhi e il silenzio sale fino a farmi fischiare le orecchie.
Ho voglia di baciarlo….quelle labbra così invitanti e così tanto amate, non chiedono altro.
Ma non posso. Devo spiegare….devo parlare…
Perché diamine è così difficile, oggi?

Ma ti sembra una domanda da fare, quando hai un ragazzo del genere a un centimetro dal tuo naso e le sue mani sulle tempie??
Vocina bastarda…

“Squall…non è colpa tua…io…”
Scuote il capo sorridendomi.
Oh mio Dio….è un miracolo se resto ferma sotto la stretta delle sue mani e non gli salto addosso.
“Lo sai che sei ancora più bella quando piangi?”
Squall….
Non trattarmi così bene, sono una stronza….sono andata a letto con un bastardo…con l’uomo che odi più di quello che ha ucciso….

Squall…

Provo a rispondere socchiudendo le labbra, ma lui mi anticipa, coprendole con le sue.

Squall….Squall….

Le sue labbra a contatto con le mie scottano, quasi.
Ma come fa a baciarmi, dopo quello che ho fatto?
Come fa?
….

Squall….

Sento la gola bruciare mentre la sua lingua esplora il mio palato, danzando con la mia.
No…Rinoa, basta piangere…basta.…piangere…

Ma l’ amore, è più di qualche lacrima. L’amore è più di ogni cosa. Del tradimento. Del rancore. Della rabbia.
L’amore è su ogni cosa, il sentimento più forte che esista.
Ed è lo stesso che sto provando adesso io per lui, per l’uomo che mi sta baciando nella penombra della nostra cucina, tenendomi dolcemente il volto tra le sue mani.

Ti amo, Squall.
Amo te, il tuo corpo, i tuoi occhi, il tuo dolce profumo, le tue labbra.
Amo te, quello che pur di salvarmi e avermi, ha giurato odio a uno che un tempo era suo amico.

Io, Rinoa Hertilly, amo te, Squall Leonheart.

Poi, come se fosse lontano anni luce da casa nostra, e dalla città, e dal mondo, un sottile suono ovattato stuzzica le mie orecchie, adesso impegnate a sentire il suono del suo respiro con il mio, del suo cuore battere con me.

Ma quello strano suono lontano e senza armonia deve aver raggiunto anche le sue, di orecchie, perché lo sento allontanarsi, molto lentamente, uscendo dalla mia bocca, e poi staccandosi dalle mie labbra arrossate.
Mi tiene ancora il volto tra le mani.
Restiamo un momento a guardarci, mentre proviamo a tornare alla realtà così come ce ne siamo allontanati.

E la realtà non tarda ad arrivare.
Quel maledetto suono insistente che scopro essere il telefono, mi trapana i timpani quasi a farmeli scoppiare.
Decisamente, era meglio il nostro silenzio.

Fa scivolare lentamente le mani sulle mie guance arrossate e si volta, leggermente stizzito.
Ma non voglio che risponda.
Sento che le lacrime scenderebbero di nuovo e io…non voglio più.
Gli prendo un polso, e voltando la mano con il palmo verso di me, deposito un piccolo e dolce bacio sulla sua pelle chiara.

Lui mi guarda piacevolmente sorpreso e io…gli sorrido.
Il contatto con la sua pelle mi ha fatto rinascere.
Il suo dolce profumo, un’ effluvio che sa di limone, di ciliegio, di fragola…di noi, ha stuzzicato le mie narici, entrando con la forza di un uragano dentro di me e rinnovando la tempesta d’amore che già portavo dentro, conservando il suo ricordo.

Sorrido.

Mi sento più libera, ora, più pulita.
Di nuovo la Rinoa di Squall. La Rinoa innamorata. La SUA Rinoa.

Sorrido, di nuovo.

Poi lo supero e lentamente mi avvicino al telefono che insistentemente continua a suonare.
Afferro la cornetta e l’appoggio all’orecchio.
Respiro profondamente, prima di rispondere.
“Sì?”
Ho la voce roca, ecco cosa c’era che non andava.
Ma quello dall’altra parte del cavo sembra non farci caso.
Anche perché…è Zell.
“Ri…Rinoa?”
Sorrido. Sì, ancora.
“Sì, sono io. ciao, Zell.”
“Oh….ehm, ciao.” Balbetta.
Come sottofondo sento il rumore delle macchine. Dev’essere col cellulare.
“Vuoi dirmi….?”
“Stai bene?” Me lo chiede con troppa foga, troppa energia.
“Sì, io sto bene…ma, Zell, tu….?”
Un attimo di silenzio in cui sento Squall avvicinarsi.
“Io….” Tentenna. Non va bene. “..sì, sì, certo. Potresti passarmi…Squall?”
Ecco cosa c’è. Squall. Chissà perché, ma riesce sempre a mettere in soggezione anche i suoi più cari amici.
“Certo, Zell.”
Guardo Squall che mi sorride, prendendo la cornetta. Non c’è bisogno che disegni il contorno della parola ‘Zell’ con le labbra, dopo averlo ripetuto almeno due volte ad alta voce, non ce ne sarebbe stato bisogno.
“Che succede?”
Dalla faccia di Squall capisco che Zell gli sta dicendo le solite cose assurde, come al solito.
Ma poi…. sgrana gli occhi. Sembra che non creda alle sue orecchie.
Che cosa gli ha detto Zell di così strano?
Tento di capire qualcosa, ma non sento nulla.
Poi faccio un passo indietro, perchè a sorpresa Squall grida: “No, Zell! No!”

Guarda la cornetta che evidentemente non ha più la linea e riattacca.
Scuote il capo nervosamente e si volta a guardarmi.
Gli occhi…gli luccicano.
“Zell vuole andare da lui. Adesso.”

 


_Note autrice_:

Salve a tutti! ^^ Ecco qua il terzo e penultimo capitolo. Con il prossimo si chiuderà la mia prima fic (*___*) e spero vi sia piaciuta. Intanto, vi chiedo commenti su questo capitolo, al prossimo c’è tempo xP
Baci a tutti, lettori e non commentatori ^^

Ringraziamenti:

_Rinoagirl89_: Ciao! ^^ Spero che il piccolo problema sia risolto ^^’ Passando al capitolo…hai gradito? Il motivo della rabbia di Squall è stato svelato e ora…ci saranno le battute finali ^^ Al prossimo chap, cara! Grazie di aver commentato, baci Gin ^_^

_Little_Rinoa_:Ciao! Grazie dei complimenti, sei davvero gentile! *me arrossisce* Grazie dell’accorgimento sui dettagli, avevo fatto degli errorini di distrazioni ^^’ Spero che questo chap ti sia piaciuto^^ PS: lo so che la one-shot ne prevede uno di capitolo, ma come ho detto nel primo questa è, diciamo, una short fic, cioè una fic con pochi capitoli. Lo so è da matti…ma una one-shot non so se sn ancora in grado farla. ^^ Spero che continuerai a leggere e commentare…baci Gin ^_^

   
 
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