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Autore: Sgribix    25/07/2014    0 recensioni
Non sei tu l'eroe, non mi devi salvare tu. Tu sei quello in pericolo, e sono io che faccio la parte dell'eroina. Ti salverò, te lo prometto.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Chi se?”
 
“Cosa ci fai qui?”  Dice lui evidentemente sorpreso.
 
“Cosa ci fai tu qui?”
 
“Non dovresti essere qui…”
 
“Questa è casa mia, ci sto eccome! Mi spieghi chi diavolo sei?”
 
“Sono il figlio di un amico di tuo padre, mi chiamo Raphael”
 
“Come fai ad avere le chiavi di casa mia?”
 
“Vengo spesso qui quando sono a Trieste, io vivo a Londra in realtà”
 
“Ah…ti presta la casa?”
 
“Si, è molto gentile tuo padre..”
 
“Non sapevi che eravamo qui noi?”
 
“No, pensavo foste a Parigi..”
 
“Va bhe, comunque c’è la camera degli ospiti libera e vuoi restare..”
 
“Si, grazie”
 
Il ragazzo si dirige verso la camera in silenzio, saluta Simone con un cenno della testa e lo vediamo sparire nella porta.  Io e Simo ci torniamo a sedere sul divano e lui accende la tv. Poi la curiosità di Simone si fa sentire.
 
“I tuoi non ti avevano mai parlato di Raphael?”
 
“No, non ne avevo mai sentito parlare, bhu..”
 
“Strano..”
 
“Già, molto..”
 
 
Stiamo guardando un film già da un’ora, quando sento la serratura della chiave girare, i miei sono tornati.
Mi dirigo verso la porta, e non appena mio padre mette piede in casa gli rivolgo la parola.
 
“È arrivato un certo Raphael, gli ho detto che può stare nella camera degli ospiti”
 
“Raphael? È qui?”
 
“Si, non ti ha detto nulla? Non mi avevi mai parlato di lui comunque..”
 
“Ehmm..vado a salutarlo”
 
Che strano, ha evitato l’argomento. Torno da Simone e gli propongo di uscire a fare un giro, così vediamo stiamo all’aria fresca. Andiamo in camera a prepararci poi prima di uscire vado a d avvertire mio padre.
 
“Hey papà, io e Simone andiamo a fare un giro in città, pranziamo fuori, torniamo pomeriggio!”
 
“Va bene tesoro”
 
Raggiungiamo la porta d’uscita e ci incamminiamo. Dopo pochi secondi mi accorgo che come una scema non ho preso i soldi per pranzare, quindi torno dentro. Apro la porta d’entrata senza fare molto rumore e non appena sono dentro sento mio padre che urla dal fondo del corridoio, ovvero la stanza degli ospiti.
 
“Sei forse impazzito? Dovevi avvertirmi che saresti venuto qui, e se tua sorella avesse scoperto tutto? Ma pensi ogni tanto? Sai che io e la mamma di Sophie non vogliamo che lo sappia!”
 
“Scusa papà, ma non pensavo sareste venuti, neanche tu hai avvertito me, comunque le ho detto che sono il figlio di un tuo amico.”
 
“Va bene, quanto resti qui figliolo?”
 
“Una settimana, poi torno a Londra, ma posso chiederti una cosa?”
 
“Certo, dimmi..”
 
“Ormai è grande, perché non possiamo dirle tutto?”
 
“Dirle ora che ha un fratello? Da un’altra madre poi? Non credo la prenderebbe bene..”
 
Ero assolutamente sconvolta, quello è mio fratello? Ecco perché assomigliava tanto a mio padre, non ci credo, non possono avermelo tenuto nascosto per tutti questi anni. Non riesco a ragionare, corro in camera senza far troppo rumore, prendo il portafoglio e torno da Simone.
 
“Come mai ci hai messo così tanto tempo amore?”
 
“Scusa, non lo trovavo..”
 
“Tutto bene?”
 
“Si”
Gli rivolgo un piccolo sorriso poi torniamo a camminare.  Decidiamo di non prendere autobus, perché è abbastanza fresco per fare una bella passeggiata per la città.
Dopo circa venti minuti di passeggiata ci troviamo nel viale alberato in centro città, ai lati del viale ci sono dei piccoli negozi, uno attaccato all’altro. I bar sono pieni di gente, i bambini corrono e giocano, le mamme li controllano mentre chiacchierano con le loro amiche. I camerieri girano frenetici fra i tavoli e bicchieri di bevande fresche svolazzano sopra i tavoli.
La mia mano è congiunta con quella di Simone, sono pienamente consapevole del meraviglioso momento che sto vivendo, ma non riesco a pensar ad altro che a mio, così sembra, fratello. Non so se sono più delusa dal fatto che i miei genitori non me l’abbiano detto, sconvolta dal fatto che mio padre sia stato con un’altra donna o triste perché non ho passato i miei 17 anni di vita con mio fratello.
Purtroppo, dal momento che mi conosce troppo bene, Simone si accorge che sto pensando a qualcosa di importante, così dopo aver scelto un bar con meno gente possibile, si siede e mi rivolge la parola.
“A che pensi piccola?”
 
“Ti ricordi il ragazzo che prima è entrato in casa?”
 
“Certo..”
 
“Ecco, prima quando sono tornata in casa per prendere il portafoglio, ho sentito mio padre e Raphael che discutevano..”
 
“Come mai? Che dicevano?”
 
“Che Raphael è mio fratello..”
 
“Stai scherzando?”
 
“No..”

“E come fai a non saperlo?”
 
“I miei genitori me l’hanno nascosto bene..”
 
“E pensi di dirgli che l’hai scoperto?”
 
“Penso di si, mi da fastidio che non conosco mio fratello…”
 
“Andrà tutto bene, vedrai..”
 
“Speriamo..”
 
Simone mi sorride e ci dirigiamo verso un piccolo bar, abbastanza calmo e con poche persone.
Ci fermiamo lì e chiacchieriamo.
Dopo un paio d’ore passate seduti a coccolarci, ridere e scherzare decidiamo che è l’ora di tornare a casa. Ripercorriamo il viale alberato fino ad arrivare alla più vicina fermata degli autobus, aspettiamo li qualche minuto e l’autobus arriva. Mentre percorriamo la strada mi viene in mente che devo comprare una cover per il cellulare, così dico a Simone di scendere qualche fermata prima di casa mia dove c’è un simpatico negozio che vende solo cover. Mentre scendiamo dal bus e camminiamo Simone inizia a farmi il solletico, il negozio si trova su una curva, non molto trafficata, vedo il proprietario del negozio che comincia a mettere via la merce, segno che sta per chiudere. Simone continua a stuzzicarmi e io scivolo dalle sue braccia per correre dall’altro lato della strada. Mi giro verso di lui, vedo il suo meraviglioso sorriso, poi buio. Non vedo più nulla.

Vi chiedo scusa, purtroppo ho avuto un esame a scuola, studio ogni giorno e ho anche ripetizioni.
Probabilmente vi sarete dimenticati della mia storia e vi do ragione, non so come sia questo capitolo, ma per il prossimo mi impegno, lo giuro.
Baci xx


 
  
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