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Autore: Reptilian    26/07/2014    0 recensioni
Brevissime riflessioni e pensieri, su sentimenti ed emozioni che provo quando entro in contatto con me stessa.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Chiuse gli occhi e morì, finalmente.

 

Il desiderio che aveva inseguito una vita intera. Finalmente, l'aveva afferrato.

Nell'istante immediatamente prima che tutte le energie l'abbandonassero pensò all'ironia di ciò che stava sperimentando: le ci era voluta una vita per la morte. Ironia o assurdità? Forse entrambe.

 

Strano, aveva sempre avuto paura che quando si fosse trovata faccia a faccia con la fine, un impeto estremo, un riflesso condizionato di vita l'avrebbero scossa, l'avrebbero fatta pentire di aver passato la sua intera esistenza a desiderare di morire. E invece no. Più un orgasmico piacere di aver infine ottenuto e realizzato il suo progetto più importante.

 

Il progetto di una vita: morte.

 

Cosa c'era poi di così strano? Nessuno aveva mai capito la sua aspirazione, nessuno aveva mai capito il suo «Voglio morire». Cosa vuoi fare da grande? La morta.

 

Cos'erano infondo i fiori colorati e abbaglianti con cui la gente sorridente – in maniera grottesca – decorava le proprie case, i capelli, i dipinti, le pareti? Possibile che non vedessero che erano cadaveri? Possibile che fossero così ciechi? Trovavano bellezza in un corpo in putrefazione, godevano della sua decadenza senza rendersene conto, e non riuscivano a comprendere una pulsione di morte.

La cosa era reciproca: lei non capiva la gente. Non capiva tutti quei modi, tutte quelle recite, convenzioni, usanze arbitrarie.

Quanto sarebbe stato più semplice se ognuno fosse stato veramente libero di realizzare le proprie aspirazioni?E invece solo pochi eletti potevano, e per farlo calpestavano ogni altro essere vivente sulla faccia del pianeta. No, non capiva proprio.

 

Lei desiderava morire, o almeno passare il resto dei suoi giorni immersa nell'oscurità e nella solitudine totali. Così. Lasciatela che si spenga lentamente. Non darà fastidio. Non metterà i bastoni fra le ruote a nessuno. Lei vuole solo morire.

Lasciatela, lasciatela.

 

Oscurità. La madre dalla quale tutti veniamo. Apre le sue braccia piene e calde. Dischiude lo spazio di silenzio e vuoto. Ad alcuni il silenzio e il vuoto non fanno paura.

Quando sei assediato da te stesso, il silenzio e il vuoto sono l'anelito irraggiungibile e quindi più forte. Il mio paradiso sarà fatto di profondità infinite, buio accecante, silenzi assordanti.

  
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