CAPITOLO 2

Sakura lavorava a più non posso. Lavorava talmente tanto da non aver tempo né per i suoi amici, né per se stessa. A dire il vero voleva evitare tutti, perciò si buttava a capofitto nel lavoro.
Naruto d'altronde aveva provato un mucchio di volte ad invitarla fuori, ma lei aveva sempre garbatamente rifiutato.

La ragazza dai capelli rosa era stata convocata nell'ufficio della sua maestra nonché l'Hokage.
Sakura non ne conosceva il motivo ma sentiva che non era nulla di buono.

Bussò alla porta e dopo la risposta affermativa della donna entrò nella stanza dove vide Tsunade sommersa dalla sua solita pila di documenti. -Sakura, ti ho convocata qui per comunicarti che ho deciso di creare una nuova festività a Konoha- disse la sua maestra dopo che si fu richiusa la porta dietro di se -di che si tratta maestra?- domandò con garbo -della vostra festa!- esclamò sorridendo Tsunade -nostra?! Che significa?- domandò la rosa con una punta di panico nella voce -significa.. Che voi il team che ha salvato il mondo si merita di essere ricordato per sempre, quindi- proseguì la donna – ho deciso di creare questa festa in vostro onore. Si chiamerà “giorno dei nuovi eroi”!- , Sakura rimase esterrefatta – maestra, io...ma...non...- Tsunade si alzò dalla poltrona e senza farle finire nemmeno la balbettante frase disse: – si terrà questo Sabato. Ovviamente quel giorno sarai esonerata dal tuo turno in ospedale visto che sei uno degli ospiti d'onore- la rosa rispose con tono acuto -ma..non credo sia il caso maestra...io...cioè...addirittura una festività?!- alla donna comparve un leggero sorriso ripensando a quando Sakura era solo una ragazzina, ora era una donna e forte per giunta -con questo è tutto, niente ma!- Sakura non ribatté e venne congedata dalla sua maestra.

Si incamminò verso la sua casa come ogni giorno. Quando sul suo cammino incappò in Naruto che sorrideva a 8 milioni di denti e la salutava con il suo solito Sakura-chan urlato a 10000 watt di potenza. Evidentemente aveva già saputo la notizia da Tsunade. Infatti...-hai saputo Sakura-chan??!! avremo una festività in nostro onore!!! Incredibile!!! La nonnina è proprio fantastica!!!- la rosa annuì poco convinta -che c'è? Non sei felice?!- disse il ragazzo stupito -ma certo che sono felice...è che non sono preparata a tutto questo- rispose la rosa sorridendo leggermente imbarazzata -massì!!Sakura-chan ci divertiremo dai! É da un sacco di tempo che non riusciamo a stare tutti insieme!- esclamò il biondo con il suo solito sorriso che contagiò anche lei – hai ragione Naruto! Ci divertiremo!- dopodiché il ragazzo se ne andò verso il chiosco di Ichikaru salutandola con la mano.

Dall'altra parte della città nel quartiere Uchiha, Sasuke era nel giardino della sua abitazione seduto alle spalle di un albero con espressione piuttosto accigliata. Il moro non aveva preso molto bene la notizia della festa, lui odiava stare al centro dell'attenzione, figuriamoci l'essere protagonista di una festa cittadina.
Quando Tsunade glie lo comunicò quasi gli prese un colpo, anche se come al solito era riuscito a mantenere un espressione che non tradiva le sue vere emozioni. Purtroppo avrebbe dovuto partecipare a quella “sceneggiata”, o almeno così la definiva lui.

C'era ancora parecchia gente che lo odiava a Konoha, tante persone che, nonostante tutto, lo consideravano ancora un vile traditore,una persona da tenere a distanza o meglio una persona che andava allontanata completamente dal loro villaggio.
Sasuke ne aveva sentiti tanti di mormorii quando passeggiava tra le vie della città, ma non ci badava, anche se dentro era arrabbiato. Quella gente non sapeva niente di lui, di Itachi, non sapeva nulla e giudicava senza vedere tutto ciò che aveva fatto di buono per loro, ricordando solo il male.

Il giorno seguente all'ospedale Ino Yamanaka era estasiata, una festa? Pane per i suoi denti. La ragazza meditava già piani malvagi. Era più forte di lei voleva vedere felici i suoi amici e ovviamente avevano bisogno di una piccola spinta da parte sua. “Teste dure” penso la bionda. Non avevano ancora capito i loro sentimenti anche se così palesi secondo lei. Gente che si amava ma scappava per assurde fisime mentali, Sakura troppo testarda, Hinata troppo timida, Naruto troppo baka e Sasuke troppo mentalmente disturbato. L'elenco sarebbe stato infinito. Giunta a questa conclusione dedusse che sarebbe stata un'ardua impresa. Avrebbe cominciato da Sakura. Doveva renderla un essere umano, era tremendamente trascurata in quel periodo e mai e poi mai l'avrebbe lasciata andare a quella festa così ridotta. Parola di Ino.

Sakura durante la pausa pranzo si abbandonò su una delle panche malconce della mensa dell'ospedale. Guardava con aria poco convinta la sua ciotola di insalata giocherellandoci un po' ma senza mangiarne, quando l'arrivo al suo fianco di Ino la fece sussultare leggermente per la sorpresa. -Oggi sei libera fronte spaziosa?- le chiese senza troppi preamboli la bionda -finisco alle tre e mezza. Perché?- rispose la rosa con il sopracciglio destro leggermente inarcato -facile no?! Dobbiamo trovarti un abito, accessori e andare dall'estetista a farti togliere tutti quegli orribili peli- disse la Yamanaka osservando con disgusto le sua ginocchia lievemente pelose -non se ne parla Ino, ho altro da fare...- disse seccamente la Haruno -mi ero preparata a questa risposta fronte spaziosa, io ormai so cosa frulla nella tua testolina rosa. Ma non mi freghi. Non vorrai mica andare vestita COME SEMPRE alla tua festa spero...- disse la bionda con aria vittoriosa -e invece si- si impunto Sakura -sei sicura? Non vorresti per una volta sentirti BELLA? Per i tuoi amici, per chi ami e per te stessa?- disse la bionda esasperata, la rosa abbassò il capo e non rispose -fai quello che ti pare! Io volevo solo aiutarti!- sbottò Ino alzandosi di scatto dalla panca lasciando Sakura da sola coi suoi pensieri.

“Ci mancava anche Ino con questa storia” pensò la ragazza dai capelli rosa mentre camminava nei corridoi dell'ospedale “sentirsi bella?” lei? Fronte spaziosa Haruno? La rosa non si sentiva brutta, ma di certo non si sentiva niente di speciale, si sentiva una ragazza come tante ma non di certo bella “ e se per una volta ci provassi a essere bella? O sarei semplicemente ridicola tutta abbigliata, pettinata e truccata come vorrebbe Ino?”.

Uscì dall'ospedale e camminò per le vie cittadine, i suoi occhi verdi si soffermavano sulle vetrine dei negozi che erano tornate ai vecchi splendori “mi starebbe bene un vestito così? Mi avrebbero guardata finalmente come guardavano quelle come Ino?” avvolta in questi pensieri si ritrovò nei pressi di casa Yamanaka, andò davanti alla porta e d'istinto bussò “ma che diavolo sto facendo!?” pensò Sakura, anche se infondo lo sapeva, le parole di Ino avevano scosso qualcosa in lei. La bionda aprì la porta tutta gioiosa -sapevo avresti cambiato idea fronte spaziosa!- la Yamanaka la abbracciò -voglio sentirmi bella Ino-pig- disse Sakura scoppiando in un pianto liberatorio -stai tranquilla mi occuperò io di te. Sarai bellissima- disse la bionda dolcemente carezzandole la testa -grazie... Ino-.

Salve, eccomi con il secondo capitolo del mio esperimento! È ancora un capitolo di introduzione a quello che sarà poi la storia vera e propria.
Che dire, proprio come ai vecchi tempi Ino che aiuta Sakura a sentirsi bella e il team 7 ha una sua festa cittadina!!! O_O
Grazie a tutti quelli che commentano, seguono o semplicemente leggono silenziosamente la mia storia/esperimento.

Un bacio, Kia