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Autore: lucy_tennant    26/07/2014    1 recensioni
"-Vai stasera?- sussurrò.
Rimasi in silenzio.
-Te l'ho detto: non sono nemmeno del tutto sicura di volerlo fare....-.
Sospirò.
-Smettila di fare la stupida: questa è un'occasione che può capitare una sola volta nella vita! Devi prenderla al volo, senza neanche pensarci su due volte! Suvvia! Pensa al fatto che riuscirai a vedere tuo padre tutti i giorni, senza alcun problema; al fatto che non dovrai preoccuparti degli hollow o dei plus; al fatto che avrai tempo di ubriacarti con Kyoraku e soprattutto al fatto che potrai fare quello che vorrai perché sei il capitano della Dodicesima-.
Sorrise, nel vedere la confusione sul mio volto.
-I ragazzi della nostra brigata fanno sempre quello che gli pare, senza stare troppo nelle regole.... Tu di certo non farai l'eccezione!- ridacchiò, prima di concludere con un -Adesso vai....-."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Urahara Kisuke
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~Gods of the Death~'
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I wanted you to know I love the way you laugh
I wanna hold you high and steal your pain away
I keep your photograph, I know it serves me well
I wanna hold you high and steal your pain





L'Inferno, un luogo di tristezza e desolazione.
Un luogo dove nemmeno gli shinigami osavano mettere piede.
Eppure stavo andando là, seguita dal Tenente Abarai Renji, della Sesta Compagnia, per via di una ribellione da parte di Peccatori e Guardie Infernali.
Le Porte si aprirono, io e l'altro Dio della Morte vi entrammo, ritrovandoci in un mondo completamente differente da quello in cui eravamo abituati a vivere.
Anime di Peccatori vegetavano ai nostri lati.
Ci guardavano, con la disperazione stampata sul volto ed il terrore impresso negli occhi.
Regnava il caos.
Una kushanada cercò di prenderci per divorarci, allungando la sua enorme mano sulle nostre teste.
-Attenta!- urlò Renji, spostandosi fuori dal raggio d'azione della guardia.
Mossi la mano, facendo disperdere la livrea e scagliandola contro la kushanada, la quale si dissolse.
Tirai un sospiro di sollievo.
-Se ti prendono muori- mi avvisò il tenente.
-Buono a sapersi.... Magari dimmelo tra 20 minuti-.
-Scusa- ridacchiò, passandosi una mano tra i lunghi capelli rossi.
Corremmo lungo un corridoio di pietre cubiche, contornato da anime in stato vegetativo: quelle che avevano smesso di combattere per cercare di uscire da lì ed erano morti cerebralmente, quelle che non pensavano più e non provavano più nulla.
Dalle loro figure scaturiva solo un profondo senso di solitudine.
-Questo posto mi mette i brividi- borbottò l'altro shinigami, guardandosi attorno con discrezione.
-Usciremo presto, siamo solo venuti qui per indagare sul comportamento delle guardie e dei peccatori.... Scendiamo di livello-.
Mi lanciai nel mare che si trovava sotto i nostri piedi, alla fine del lungo corridoio argenteo.
Non mi bagnai e caddi in una vasta terra desolata, costituita dalla polvere delle ossa dei Peccatori.
Non appena toccai il suolo alzai lo sguardo e vidi un lampo ceruleo colpire una kushanada, la quale non si dissolse, ma iniziò a camminare verso di noi
-Hikaru.... Era....- sussurrò Renji, guardando il mostro.
-Purifica gli animi malvagi, Yoru no Tenshi-.
Rilasciato lo shikai mi lanciai sulla guardia, trafiggendola e facendola scomparire.
Iniziai a correre.
Venni seguita a ruota da Abarai ed arrivammo su una collinetta lì vicino con dei passi veloci.
Sopra vi erano due uomini, di cui uno interamente vestito di bianco ed uno dai capelli lunghi mossi, indossante un mantello nero.
-Oh, due shinigami si uniscono alla festa!- cinguettò il moro -E che shinigami.... Abarai Renji ed Ukitake Hikaru.... Ma che piacevole sorpresa!-.
-Quincy....- mormorai, con disprezzo -Yhwach, a quanto pare sei ancora vivo-.
-Certo, cosa ti aspettavi? Che mi facessi mettere i piedi in testa da qualche stupido Dio della Morte?- rispose, sfoderando un sorrisone da sotto i suoi baffoni -Jugram, uccidila-.
L'uomo vestito di bianco fece comparire il suo arco e mi scagliò una raffica di frecce addosso.
Le evitai, saltandogli alle spalle.
Si scansò e si portò via dal mio raggio d'azione.
-Renji, vattene. Adesso- ordinai.
-Non ti lascio davvero qui da sola!- ribatté lui.
-Se non te ne vai adesso ti uccido- ringhiai, voltandomi un secondo e guardandolo con aria omicida -Vai ed avverti Byakuya-.
Bloccai una freccia con la spada, prima di liberare la livrea e scagliarla addosso al quincy.
-RENJI VATTENE ADESSO!- urlai, non appena vidi Jugram schivare le piume e puntare il tenente.
Venne scoccato un colpo e l'altro shinigami sembrò non essersene reso conto.
Mi buttai su di lui, lanciandolo dalla parte opposta e prendendomi la freccia in piena spalla.
La spezzai, voltandomi verso colui che l'aveva scagliata.
-Hikaru! Stai bene?!- chiese Renji.
-Ti ho detto di andartene e di chiamare Byakuya; in qualità di Capitano della Dodicesima, ti ordino di obbedirmi-.
Con una mossa di Kido il ragazzo scomparve.
-Non è stata una strategia molto furba la tua.... Una sola shinigami, all'inferno, contro due Quincy.... Mi stupisci, la Dea della Morte di cui tanto parlano è così sciocca?- domandò retoricamente Yhwach.
-Basto io per entrambi- risposi.
-Come siamo arroganti, ti insegnerò io le buone maniere.... Hikaru Ukitake- si intromise l'altro, sfoderando la Seele Schneider e scagliandosi contro di me per affrontarmi in un corpo a corpo.
Mentre noi due combattevamo all'ultimo sangue, l'altro mi parlava.
-È bello incontrarti qui Hikaru, ho sempre desiderato vedere il volto della shinigami di cui ho sempre sentito parlare per quasi un secolo.... Ultimamente ho vissuto come lo spirito della spada di quello shinigami delegato: Kurosaki Ichigo.... Figlio di Masaki.... Un ragazzo intelligente eh, se solo non avesse scelto di divenire un Dio della Morte sarebbe di sicuro stato un ottimo Quincy-.
Ecco come Kisuke era riuscito a scoprire del loro quasi sicuro ritorno.
-Ero riuscito a camuffarmi benissimo, il ragazzo non ha sospettato nulla per tutto questo tempo.... Poi è arrivato quel maledetto, il biondo vecchio Capitano, che già anni fa mi aveva messo i bastoni fra le ruote: si è accorto di me! Mica male il ragazzo eh? Era forse il tuo ragazzo? L'ho visto con gli occhi di Ichigo, i vostri baci, le vostre occhiate e le vostre carezze.... Ti manca? Come mai ti ha lasciata sola? Ti ha forse costretta ad usare l'hogyoku? Sì, me ne sono accorto; sento la tua reiatsu-.





'Cause I'm broken when I'm open
And I don't feel like I am strong enough
'Cause I'm broken when I'm lonesome
And I don't feel right when you're gone away






Jugram mi si scaraventò addosso una serie di frecce, che evitai.
La rabbia si stava impossessando della mia mente e, proprio per quello, venni sopraffatta dal mio nuovo potere hollow ed il mio volto venne coperto da una maschera bianca.
Allungai la catena della mia Zanpakuto e la lanciai contro il quincy.
-Zetsumei Kusari- sussurrai.
Il laccio gli si legò addosso, stringendolo ed immobilizzandolo.
Lo raggiunsi con dei passi veloci e gli passai il petto da parte a parte con la Soul Slayer.
Sputò sangue. 
Conficcai la spada sempre di più, prima di sfilarla e ritirare la catena, in preda all'istinto omicida.
Saltai indietro, lasciando cadere l'uomo a terra sulle proprie ginocchia.
Lanciai un'occhiata ad Yhwach, prima di tornare a guardare la mia preda.
Non era più a terra, si reggeva a malapena in piedi ma, nonostante ciò, mi stava puntando l'arco contro.
-È finita, shinigami- mormorò, staccando le dita della mano destra dalla freccia, scoccandola.
Rimasi impietrita, spaventata dall'improvviso attacco e dall'apparizione della maschera, senza che lo avessi richiesto.
-Nake, Benihime-.
Venni protetta da una figura che aveva creato con la propria spada uno scudo color cremisi.
Quella voce....
Quel comando....
Quella Zanpakuto....

Vidi lo shihakusho smeraldo, l'haori di un colore più scuro, ma simile, il capello a strisce bianche e verdi.
La copertura da hollow si era dissolta, così come lo scudo rosso che mi aveva protetta.
Rimasi con gli occhi spalancati e ricolmi di lacrime.






The worst is over now and we can breathe again
I wanna hold you high, you steal my pain away
There's so much left to learn, and no one left to fight
I wanna hold you high and steal your pain






-Kisuke- sussurrai, cadendo sulle mie ginocchia e guardando l'uomo di fronte a me.
-Ehi- rispose, con voce quasi impercettibile -Non ti farai mettere i piedi in testa da questi due, vero? Vedo che hai seguito il mio consiglio.... Sei una vizard adesso.... Bellissima come al solito-.
Sorrise e, un attimo dopo, era di nuovo scomparso, assieme ai due Quincy.
-NO!- gridai, portando le mani in avanti ed afferrando il vuoto lasciato dallo shinigami.
Nel frattempo erano arrivati alcuni Capitani del Gotei 13.
Di fronte, al posto di Urahara, vi ritrovai Byakuya.
-Capitano Ukitake! Sei ferita, lascia che ti curi!- intervenne, posandomi una mano sulla spalla grondante di sangue.
La spostai con cattiveria.
-Tu lo sapevi....- sussurrai.
-Cosa sapevo?-.
-TU LO SAPEVI!- urlai, lanciandomi contro di lui, spada alla mano e maschera sul viso.
-Fermatela!- ordinò il Comandante Generale, indicandomi ed inviandomi delle guardie della Seconda Compagnia per placarmi.
Mi disfeci di loro senza alcuno problema, continuando a puntare il Capitano Kuchiki.
-Tu lo sapevi! Sapevi che avrei trovato i Quincy, sapevi che Kisuke era qui! Sapevi tutto fin dall'inizio!- continuai, muovendo la livrea con un movimento della mano e cercando di penetrare il suo scudo di petali di ciliegio, mentre lo attaccavo con dei fendenti -Ecco perché volevi mandare ad ogni costo me-.
-Hikaru calmati!- rispose il capo della Sesta.
Sul volto traspariva la sua paura, mentre mi vedeva letteralmente perdere il controllo del mio corpo e della mia anima.
Iniziai ad essere inghiottita da una sostanza bianca, la stessa di cui era fatta la mia maschera.



"-Ci rivediamo, padrona- ridacchiò l'hollow dentro di me, guardandomi dal basso verso l'alto e tirandomi un calcio nello stomaco -Sei proprio patetica, lo sai?-.
Ero rannicchiata su me stessa, a terra e mi stavo premendo le mani sul punto dove il mio alter ego mi aveva colpita.
-Ti stai abbandonando all'istinto, alla rabbia.... Ti stai sottomettendo a me.... Finalmente sarò io l'unica a possedere il tuo corpo e la tua mente- continuò.
Mi perforò il petto con la spada.
-Sei inutile e debole Hikaru.... Meriti solo di morire-."




Un grido disumano squarciò l'aria.
Ero un Vasto Lorde.
La maschera mi copriva il volto e si estendeva sino al petto, dove aveva squarciato completamente parte dello shihakusho, facendone rimanere solo la parte inferiore.
Non avevo più i geta ai piedi, oramai zampe con artigli ricurvi.
Le mani avevano anch'esse unghie lunghe ed affilatissime.
Il corpo era completamente bianco, ricoperto dalla corazza.
Ringhiai, lanciandomi su Byakuya, il quale fermò il mio attacco con Senbonzakura.
-Bakudo n°99! Prima parte: rin!- furono le ultime parole che sentii prima di essere intrappolata da delle fasce materializzate dal kido di qualcuno.
-HIKARU CALMATI!- urlò uno shinigami, presumibilmente mio padre.



"-Cerchi ancora di riprendere il controllo del tuo corpo? Sei davvero patetica, allora non mi sbagliavo- sghignazzò la parte hollow che era dentro di me.
-Non vedo perché non dovrei- risposi, spingendo definitivamente via la katana dal mio corpo.
-Perché sei una nullità, ecco perché-."




Ringhiai, liberandomi da ciò che mi costringeva le braccia, gettandomi a terra e affondando gli artigli nel terreno.
-Bakudo n°99! Seconda/- rincominciò l'uomo che mi aveva prima intrappolata prima di essere fermato.
-Aspetta! Potresti farle del male!-.
Gridai, afferrando il terreno sabbioso e stringendolo nelle mie mani.
Scagliai un cero.



"-Cosa...?- sussurrò l'hollow, tastandosi lo stomaco e la spada in esso conficcata
-Non mi avrai.... Non questa volta....-."




Mi alzai e trafissi con Yoru no Tenshi, spaccando in mille pezzi la corazza.
Tolsi la maschera con uno sforzo quasi disumano, cadendo nuovamente a terra.



"-Ho vinto io-."


-Hikaru!- esordì mio padre, correndomi in contro e lanciandosi accanto a me.
-Capitano Ukitake, potrebbe essere pericoloso!- urlò uno shinigami.
-È mia figlia, non un mostro- ribatté, abbracciandomi e coprendomi col suo haori.
Piangevo sulla sua spalla, le mani a coprire il viso.
-Mi dispiace papà.... Mi dispiace....- singhiozzai.
-Non è colpa tua tesoro.... È il posto che ha contribuito a farti perdere il controllo.... Torniamo a casa adesso.... Tieni una caramella-.
Sorrisi.
Mi pareva d'essere tornata bambina, accoccolata fra le braccia dell'uomo che mi aveva cresciuta.
-Stai bene?- chiese il Capitano della Sesta, porgendomi una mano per rialzarmi.
-Sì.... Ti devo delle scuse Byakuya....-.
-Consideralo fatto.... Grazie per aver salvato Renji....- sussurrò, senza farsi udire da nessuno.
-Dovere....-.
-C'erano davvero due quincy....? Di cui uno era Yhwach....?-.
In risposta aprii leggermente l'haori che mio padre mi aveva dato per non rimanere seminuda, scoprendo la spalla e mostrando la ferita lasciata dalla freccia scoccata da Jugram.
Dal suo volto non trasparì alcuna emozione.
-Hikaru Ukitake- tuonò il Comandante Generale -Hai lasciato scappare due quincy per niente inoffensivi, attaccato un Capitano, perso il controllo e mutato in hollow! Come posso permettere che una persona così faccia parte della più alta cerchia dei gradi del Gotei 13?!-.
Non proferii verbo, non riuscii a farlo.
-Comandante Yamamoto- intervenì l'ultima persona che credevo l'avrebbe potuto fare -Io penso che il qui presente Capitano sia sufficientemente egregia per far parte della nostra organizzazione; tutti commettono errori e poi comprenderà anche lei le sue ragioni per lasciare sfuggire Yhwach....-.
-Capitano Komamura, stia al suo posto; non capisce la gravità della situazione! La shinigami ha perso il controllo e si è trasformata in un hollow, attaccando il Capitano Kuchiki e mettendolo in seria difficoltà, facendogli rischiare la vita! Pensi se avesse rotto le catene che legano qualche Peccatore, se avesse distrutto le Porte dell'Inferno!-.
-Immagini se non avesse accettato l'incarico e non fosse venuta lei qui! Sappiamo tutti quanti che è uno dei Capitani più forti e sicuramente ha fatto tutto quello che era i suo potere per trattenere i quincy.... Ma pensi se vi avessimo mandato un semplice Terzo Grado assieme ad un qualche altro sottoposto, sarebbero sicuramente morti tutti.... Tra l'altro ha salvato il Tenente Abarai della Sesta, senza esitare un attimo a mettere la propria vita in gioco-.
Il Comandante Generale rimase silenzioso per un po' prima di sentenziare che l'Inferno non era il posto adatto per discutere di una mia molto probabile cacciata, aggiungendo che ne avrebbe discusso con la Camera dei 46 e poi avrebbe valutato.
Poi tornò nella Soul Society.
-Capitano Komamura.... Devo ringraziarla- sussurrai all'uomo mezzo lupo, quasi inchinandomi.
-....vedi di non combinare un altro casino così, la prossima volta non ci sarò....-.
-Grazie....-.
-So cos'hai provato.... So cosa vuol dire perdere qualcuno di veramente importante.... E so cosa vuol dire credere di averlo ritrovato dopo tempo e poi vederlo sparire nuovamente.... Mi dispiace-.
Rimasi impietrita.
-Mi dispiace per il signor Urahara.... Anche se credo tu non lo abbia realmente perso....- continuò.
-Ca....Capitano Komamura.... Lei....-.
-Me ne accorgo dal tuo volto, dalle tue espressioni.... Tutto di te fa trasparire la tua tristezza, perfino il modo di combattere-.
Abbassai lo sguardo.
-A Yamamoto ci penso io, adesso torniamo nel Seireitei- disse, prima di uscire.
Venni abbracciata da mio padre e da Kyoraku, che mi scortarono fuori da lì, fino alla Caserma della mia Brigata.
Lì mi cambiai d'abito, non indossai l'haori, ma lo portai in mano fino al Quartier Generale della Prima, dove tutti gli altri Capitani mi aspettavano.
Rimasi al centro della stanza.
Il Capitano Comandante prese la parola per primo, ribadendo quanto fossero state sciocche ed irresponsabili le mie azioni, a partire dal trasformarmi in hollw ed attentare alla vita di Byakuya Kuchiki, fino ad arrivare al resuscitare Ichimaru Gin, un potenziale nemico schierato dalla parte di Aizen, per poi farlo mio Tenente.
-Veccho Yama.... Non vorrei interrompere il tuo intelligentissimo discorso su questa ragazza, però vorrei ricordarti che in questo momento la questione "Quincy" credo abbia più importanza- si intromise Kyoraku, fermando la strigliata.
-Hai ragione- disse Yamamoto, annuendo -Qualcuno ha idee sul da farsi?-.
Nessuno rispose, il silenzio si diffuse nella stanza.
-Comandante.... Io credo che, da quanto abbiamo visto, dal momento che Yhwach è tornato, avremmo bisogno innanzitutto di rinforzi, quindi proporrei di sfruttare il potere dell'hogyoku per creare nuovi arrancar....- borbottò Shinji, facendo un passo avanti -E poi ci sarebbero due altre opzioni....-.
Sussultai, guardandolo con occhi strabiliati.
-Non vorrai....- sussurrai.
-Capitano Ukitake, mi sembra l'ultima in questa stanza che può prendere parola e commentare- mi riprese il Capitano della Prima
-No! La lasci parlare- ringhiò Hikaro -Dopotutto lei ha capito quali sono le nostre due alternative, gusto?! Le nostre UNICHE alternative, o moriremo tutti! Forza, parla! Dì a tutti quali sono le alternative che ci restano! Anzi, quella più difficile per te la dirò io: affidarsi a Urahara Kisuke, un uomo scomparso nel nulla! Dai Hikaru, dì la prossima!-.
Era su tutte le furie.
Esitai un momento.
-PARLA!- urlò -DÌ A QUESTO BRANCO DI IDIOTI CHE STANNO QUI A DISCUTERE SUL TUO RANGO QUAL È LA NOSTRA SECONDA ALTERNATIVA! DIGLIELO!-.
-....far tornare Aizen....- sussurrai.
-Dillo più forte, gridalo!- mi incitò il Capitano della Quinta.
-Far tornare in vita Sosuke Aizen, lui aveva un potere ed una reiatsu a dir poco formidabili.... Potrebbe aiutarci nella/-.
Venni fermata dall'urlo del Comandante Generale.
-È INACCETTABILE! COME POTETE VENIRE QUI, DAVANTI A TUTTI I CAPITANI, A DIRE CHE LE UNICHE NOSTRE DUE ALTERNATIVE SONO UN UOMO CHE HA INVENTATO UN CONGEGNO CHE AVREBBE POTUTO DISTRUGGERE LA SOUL SOCIETY ED UN EX SHINIGAMI CHE HA ATTENTATO ALLA VITA DELL'INTERO CORPO DEL GOTEI 13, UCCIDENDO TRA L'ALTRO I VECCHI MEMBRI DELLA CAMERA DEI 46?!-
Shinji perse di nuovo le staffe.
-MA LE PARE CHE SE AVESSIMO AVUTO ALTRE ALTERNATIVE NON LE AVREI PROPOSTE?! SECONDO LEI IO SONO FELICE DI RIVEDERE QUELLO STRONZO FIGLIO DI PUTTANA VIVO?! LO STESSO SHINIGAMI CHE MI HA COSTRETTO ALLA VITA SULLA TERRA PER 110 ANNI?! QUEL BASTARDO CHE MI HA COSTRETTO A QUESTO!- indossò la maschera, per poi farla sparire -LE SEMBRA CHE IO SIA FELICE?! EH?! RISPONDA!-.
-Non alzare la voce con me- ordinò l'altro.
-Io non sto alzando la voce, io sto solo esprimendo le mie opinioni! Io sto dicendo che le sue convinzioni sono delle grandissime boiate e che se continuerà a guidare in questo modo il Gotei 13, la Soul Society crollerà-.
-Durante la mia permanenza al seggio di Comandante Generale non è successo nulla che abbia messo a rischio la vita di tutti-.
-Eh! Si è visto! Prima lo sterminio dei Quincy, poi la trasformazione di mezzo corpo Capitani e Tenenti trasformato in hollow, le idee folli di un idiota (divenuto Capitano grazie a LEI) rese possibili grazie alla SUA ignoranza e alla SUA stupida convinzione che Urahara Kisuke si sbagliasse!-.
L'ultima frase la pronunciò praticamente urlando.
-E non osi ribattere, sa benissimo che è così! Probabilmente se non ci avesse decretati "pericolosi" per l'incolumità dei Seireitei e non ci avesse esiliati assieme a quell'ex Dodicesima Divisione, probabilmente non saremmo qui a discutere sulla possibilità di riportare in vita un pazzo per pararci il culo- concluse.
Nella stanza calò il silenzio.
-Shinji, calmati.... Non ne vale la pena....- sussurrai, prendendo la mantella di Capitano e lasciandola ai piedi del Generale, per poi voltarmi ed avviarmi verso l'uscita.
Il mio gesto era ben chiaro: lasciavo il comando della mia Brigata, facendo così contento Yamamoto.
Venni seguita da Shinji, anche lui aveva ripetuto il solito gesto, anche se aggiungendo tre parole "siete una delusione".
Uscimmo da lì e prendemmo la via più breve per tornare nella stanza del comandante della Dodicesima.
-Allora.... Che si fa?- gli domandai, una volta là.
-Non abbiamo molto tempo, prendi tutto ciò che ti serve per riportare in vita Aizen e portiamolo da Urahara.... Là penseremo al da farsi, abbiamo poco tempo prima che quegli scarafaggi della Seconda arrivino- rispose.
-E con la reiatsu?-.
-A quella penserò io, tu preoccupati dei marchingegni e degli appunti-.
Presi tutto ciò che potei, infilandolo in più scatole di cartone e facendomi aiutare da Shinji a portarle sulla Terra.
Al nostro ultimo viaggio lui utilizzò un incantesimo di kido per far perdere completamente le nostre tracce.
All'Emporio Urahara ci venne incontro Tessai, che ci aiutò a portar dentro gli scatoloni senza neanche chiedere perché.
Una volta che tutto fu sistemato, ci fece sedere davanti ad un tavolino rotondo in legno, dove ci offrì una tazza di tè.
-Il Padrone mi aveva preparato ad un vostro probabile arrivo.... Non siete riusciti a convincere Yamamoto e il Signor Hirako ha perso le staffe, vero?- chiese.
Strabuzzai gli occhi.
-Come diavolo faceva Kisuke a sapere che le avrei cantate al Comandante Generale e sarei venuto qui in compagnia della sua fidanzata?- borbottò il biondo.
-Lascia perdere Shinji.... È un ragazzo complicato- risposi, sospirando e bevendo un sorso di bevanda calda.
-Dovete riportare in vita Aizen, vero?- continuò l'energumeno alto ben più di due metri.
-Precisamente.... Urahara ti ha detto anche questo?- feci.
Lui annuì, versandosi altro tè.
-Il laboratorio del Padrone è in una saletta segreta il cui accesso è nella sua stanza.... Non so precisamente dove.... Scusatemi-.
-Non preoccuparti.... La porta della sua "tana" è raggiungibile attraverso un rompicapo che include la forma ed i disegni nella stanza stessa.... Non sarà difficile da risolvere, datemi cinque minuti al massimo....-.
Mi alzai ed entrai nella stanza più importante del negozio, svuotandola di qualsiasi cosa come tappeti, futon e comodini, per vederne meglio i disegni.
-Sei prevedibile o sono io che ti conosco troppo bene?- domandai fra me e me, lasciandomi scappare un sorriso.
Presi la Zanpakuto e la inserii in una fessura quasi invisibile nel legno del pavimento, facendo scattare un marchingegno che aprì una porta nascosta nella parete nord, che portava al laboratorio.
-Ce l'ho fatta- annunciai, cosicché Shinji mi raggiungesse e portasse il necessario nella camera adatta.
Sistemammo ogni marchingegno in modo che potessi utilizzarlo per andare contro le regole della  Soul Society, o quantomeno le convinzioni di Yamamoto, riportando in vita Aizen.
-La mia vita fa schifo- dissi, attaccando il rilevatore spirituale al computer personale di Kisuke.
-A chi lo dici....-.
-Giorni interi passati ad uccidere hollow, a compiacere un Comandante e a sottostare ai suoi ordini, per poi ritrovarmi sistematicamente nei guai per una qualsiasi qualcosa, da quella più stupida a quella più importante.... Nulla mai riesce ad andarmi per il verso giusto: appena qualcosa di bello succede, qualcos'altro lo rovina e mi fa cadere nuovamente nell'oblio della solitudine e della tristezza.... Evidentemente porto sfortuna: dopotutto è stato così fin dalla mia nascita....-.
Mi abbracciò, accarezzandomi la testa.
-Tutto andrà per il meglio, vedrai....- sussurrò.
-No, so che dopo questo mi toccherà la Sokyoku.... Non mi importa.... La mia vita non ha più senso ora, non credo sia utile continuare a soffrire e far soffrire gli altri-.
-Continui erroneamente ad incolparti per quello che succede.... Non pensi mai che non sia veramente colpa tua? Lui non se n'è andato per via di te, lo ha fatto per una qualche motivazione valida che lo ha spinto a quella decisione.... Ma ti posso assicurare che non avrebbe mai scelto quella strada se non fosse stata l'ultima delle sue possibilità....-.
-Non c'entra solo Kisuke.... Tutto nella mia vita va per il verso sbagliato/- mi bloccai di colpo -C'è Grimmjow-.
Uscii di corsa dal laboratorio, lanciandomi di fuori e trovandomi di fronte l'espada coi capelli azzurri, recante in mano un pacchetto.
Shinji utilizzò la sua mossa di kido per nascondere la reiatsu del nuovo arrivato.
-Che ci fai qui?- domandai -Sei stato seguito? Perché sei venuto? Come facevi a sapere che eravamo qui?!-.
-1 calmati, 2 sono qui perché avete dimenticato una cosa importantissima, 3 il ninja coso che mi ha seguito è stato stroncato da un cero, 4 ti conosco: questo posto è la tua seconda casa- rispose lui, sorridendo e passandomi una katana avvolta in un asciugamano giallognolo.
-Kyoka Suigetsu.... Come hai fatto a trovarla?!-.
-OI! STOP! CHIUDI LA ZIP DELLA BOCCA E SMETTILA DI FARE DOMANDE! SEI SNERVANTE!-.
-Sono domande lecite! Come faccio ad essere sicura che questa non sia una trappola, che tu non sia venuto su ordine di Yamamoto solo per farci rinchiudere?-.
-Così-.
Lanciò la spada a Shinji e mi baciò con rabbia.
Le sue braccia mi stringevano a sé, avvicinandomi sempre di più al suo corpo e stritolandomi in un abbraccio colmo di risentimento.
Quando si staccò da me lo guardai dritto negli occhi per alcuni secondi prima di poter controbattere qualcosa.
-Sarebbe bastato anche un semplice "fidati di me"....- borbottai.
Mi lasciò, fulminandomi con lo sguardo.
-Io vengo qui, rischio la mia vita per portarti una stramaledettissima katana probabilmente inutile, ti bacio per dimostrarti che faccio tutto questo solo per te e tu?! "Sarebbe bastato anche un semplice 'fidati di me'.... Sei proprio una stronza!- ribatté, con aria incazzata, incamminandosi verso la strada -Sai che c'è? Io me ne vado-.
In risposta feci quello che mi sembrò più logico fare in quel momento, ovvero rincorrerlo e fermarlo, baciandolo.
Di certo non era quello che volevo, ma era quello che lo avrebbe trattenuto dal raccontare in giro quello che aveva fatto.
-Beh.... Questo cambia tutto....- mormorò, sfoderando un ghigno.
-Non prenderci l'abitudine. Ora vai in quel dannato negozio e non uscire più-.
Scomparve dietro la porta.
-Pensavo che fossi ancora innamorata di Kis/- si intromise Shinji, ma lo bloccai prima che potesse finire.
-Zitto- ordinai.
Lui rise.
-Sei una donna complicata-.
Quella sera, davanti ad un bel piatto di sashimi e di spaghetti, decidemmo che avremmo iniziato l'esperimento il giorno dopo con le prime luci dell'alba.
Dopo aver aiutato Tessai a sparecchiare, entrai nella stanza del padrone del negozio, sdraiandomi sul futon ed avvinghiandomi al cuscino impregnato del Suo odore.
Mi pareva di abbracciare Lui....
Sentivo il suo respiro sul mio collo e le sue mani ad accarezzarmi il capo.
La sua voce soave ed il so petto caldo sul quale appoggiavo sempre la testa per addormentarmi.
-Buona notte- sussurrai, immaginandomi la sua risposta.
"Buona notte Hikaru" avrebbe detto, sollevandomi il mento e baciandomi ancora una volta.... Come aveva fatto prima di sparire nel nulla....





'Cause I'm broken when I'm open
And I don't feel like I am strong enough
'Cause I'm broken when I'm lonesome
And I don't feel right when you're gone away....








~Angolo Autore~
okay ho scritto un capitolo talmente triste che tre lettori si sono già suicidati T__T
Spero che vi piaccia comunque :3
Eh sì, finalmente, per la gioia di tutti, tornerà il caro (?), dolce (?) Aizen Samaaaa~
*nessuno festeggia*
È riapparso Kisuke, quindi sappiamo per certo che è vivo (avevo dei dubbi pure io D:) 
La canzone che ho scelto di inserire nel capitolo, dividendola in strofe è "Broken" di Amy Lee.... L'ho sentita solo oggi e mi ha ispirato un casino per scrivere questo rotolone regina di capitolo hahahaha
Spero vivamente vi piaccia, perdonatemi eventuali errori/ripetizioni: sono le due di notte, sono appena tornata da 10 giorni di vacanza cui ho parlato solo ed esclusivamente inglese e mi sono praticamente dimenticata anche come si articola una frase in italiano....
Vi mando un bacione :*
Luci 
  
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