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Autore: AssodiPicche    26/07/2014    0 recensioni
Dal capitolo 1
"É notte fonda. È notte fonda e sono ufficialmente una deficiente. La prima affermazione richiede spiegazioni(e mi saranno richieste anche domani mattina, per mia sfortuna), mentre per aver conferma della seconda è sufficiente conoscermi. Eccomi qui: Amelia Brunelleschi, a incartare WC con la plastica trasparente!"
ATTENZIONE!: Leggere e conservare questo foglietto illustrativo:
alto contenuto di demenzialità e irrazionalità, fortemente sconsigliato ai diabetici [alto e eccessivo contenuto zuccheroso] e alle persone acide che vogliono mantenere la loro reputazione intatta. La sottoscritta declina ogni responsabilità in caso di attacchi epilettici e mal di pancia dovuti all'eccessiva schifosità di questi testi.
Leggere per credere :)
(sappiate che la maggior parte dei protagonisti ha seri problemi mentali :) )
Grazie in anticipo se avrai il coraggio di leggere :)
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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-Sono vestita bene?

-Sei stupenda.

-Ho i capelli in ordine?

Alex si girò verso Susanna e le sorrise. -Sì, Susi, tranquilla.

Lei ignorò l'ultima parola e abbassò il parasole, per controllare il trucco. Tirò fuori dalla borsetta un beauty case, lo aprì e iniziò a ritoccare il trucco.

Alex maledì il momento in cui le aveva parlato dei suoi genitori.

Caterina e Gustavo Della Rocca non erano una coppia infelice. Entrambi sulla cinquantina, entrambi nati ricchi, entrambi perdutamente innamorati di sé stessi. Bastava guardarli un attimo, per pensare che lo stereotipo dei ricchi che pensano di poter comprare tutto fosse stato modellato su di loro. E, coloro che avevano la sventura di conoscerli un po' di più, sostituivano il sostantivo stereotipo a favore del più calzante ritratto. Ovviamente, questo discorso valeva unicamente per le persone da loro disprezzate. Tutte le altre altre erano come loro. Erano amici, parenti, cani e gatti(solo con il pedigree e il collare di Gucci, ovviamente) e possibili futuri coniugi dei loro tre figli.

Curiosamente, l'unica cosa che non erano riusciti ad ottenere era proprio l'affetto del figlio minore. Alex, al pari di sua sorella Brigida e suo fratello Guglielmo, era sempre stato usato più come un trofeo che trattato con l'amore che si riserva unicamente a un figlio. Mentre suo fratello e sua sorella erano occupati a scodinzolare dietro ai genitori, imitandoli in tutto e per tutto per ottenere la loro attenzione e approvazione, Alex stava con sua nonna. Nonna Dana era la vedova del padre di suo padre. Vincenzo aveva sposato Loredana senza capire chi lei fosse davvero. Era una donna dal carattere molto forte e dai sani principi, ma questo non le impediva di essere una madre e una nonna molto dolce e affettuosa. Insomma: Vincenzo era ottuso al punto da pensare che tutte le donne bionde fossero delle stupide oche. Quando si accorse che non era affatto così, il divario tra loro divenne incommensurabile. Lei vedeva in Alessandro il figlio che non aveva mai potuto crescere*. Così Alex crebbe tra Roma, Firenze e Torino insieme alla nonna, senza che i genitori facessero una piega. A quell'epoca, suo nonno era morto da un pezzo, lasciando una cospicua fetta del suo patrimonio a sua moglie che, amministrandolo oculatamente, non fece mai mancare niente al nipote. Non si poteva dire che Alex fosse cresciuto con l'appoggio di una famiglia normale, né che non ci fossero stati dei veri e propri momenti di crisi tra loro, ma sapeva di dovere tutti gli aspetti migliori del suo carattere a lei. Nonostante ciò, Alex non disprezzava i suoi genitori, si limitava a non voler avere niente a che fare con le persone superficiali, il che implicava non avere rapporti con loro.

Quando sua nonna era morta, gli aveva lasciato il suo intero patrimonio in eredità. E ne era entrato in pieno possesso tre anni prima, al compimento dei 25 anni. A quel punto si era trasferito nell'appartamento di Roma e aveva affittato gli altri due. Aveva chiesto a Susanna di andare a vivere con lui.

 

Lei abbassò il parasole. Gli sorrise nervosamente, cercando di calmarsi, e scesero insieme dalla macchina. Quando Susanna si accorse delle dimensioni ciclopiche della villa sul lago di Como, si sentì ancora più inadeguata e iniziò a giocherellare con la borsetta.

-Come ti senti?

-Bene, l'idea di rivedere i miei non è allettante, ma va bene lo stesso... dovresti rilassarti un po', sai?

Disse, fermandosi a una cinquantina di metri dal cancello d'ingresso e girandosi verso di lei. Susanna gli prese il volto tra le mani e lo baciò sulla punta del naso. Poi lo guardò dritto negli occhi: -Sono rilassata quanto...quanto...-roteò gli occhi in cerca del paragone più azzeccato, ma alla fine si arrese.-Sono rilassata. Basta che non mi paragoni a niente e il mio livello di rilassastezza sarà sufficiente ad affrontare questa giornata.

Lui rise piano e la strinse forte. La baciò delicatamente e varcarono la soglia tenendosi per mano.

 

Non bisogna mai dare libero sfogo all'immaginazione, perché tutto quello che ci immaginiamo, puntualmente, non accade. E ci troviamo all'interno del negativo del nostro sogno: un incubo paradossale.

Alex aveva spiegato a Susanna che aveva chiamato i suoi per dar loro la grande notizia, ma che aveva detto loro che non se la sentiva di parlarne al telefono perché era qualcosa di troppo importante. Così Caterina aveva deciso che avrebbero potuto vedersi nella loro villa sul lago di Como. Alex non aveva minimamente accennato a Susanna, perché voleva che fosse una sorpresa per i suoi e lei non aveva obbiettato. Ma, al loro arrivo, tutto si aspettavano, meno che una festa in grande stile per festeggiare il posto da primario di Alex. Le domande che entrambi si posero furono tre. a)Come poteva un ragazzo sulla trentina a essere già primario. b)Come potevano credere che un medico chirurgo blaterasse di amore e felicità in relazione al suo lavoro(pensate a un qualsiasi organo del vostro corpo: vi sembra attraente? Confortante? Vi sembra forse che vi possa amare?). c)Come potevano ritenere necessario invitare TUTTE le precedenti fidanzate di Alex, tutto il vicinato, tutti i cugini di quarto, quinto e diciottesimo grado(di quelli che si incontrano per sbaglio al supermercato e non si riconoscono) e parenti affini. Smaltito in tempo record lo sbigottimento iniziale, prima ancora che sua madre riuscisse a dargli i due baci di Giuda sulle guance, Alex sganciò la bomba. -Susanna ed io ci sposiamo.

BOOOM

Le esplosioni delle bombe atomiche? Uno scherzo, in confronto agli effetti di questa rivelazione.

 

Suo padre spalancò la bocca e perse la presa del bicchiere di champagne, che cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi. A sua madre cedettero le gambe. Un paio di donne bionde ossigenate scoppiarono in lacrime e gli uomini iniziarono a confabulare nervosamente tra di loro. Una cameriera accorse per ripulire e tutti indossarono nuovamente le loro maschere. Ebbe inizio una lunga serie di congratulazioni per lo sposo e di auguri per la sposa, senza che nessuno si interessasse veramente all'uno o all'altra cosa. La presa di Gustavo sulla spalla di Alex si fece insistente, così lui si girò e lo guardò dritto negli occhi.

-Sì?

-Hai un attimo?

-Certo. - Stinse la mano di Susanna, le sorrise incoraggiante e lasciò la presa. Lei gli fece l'occhiolino e tornò a stringere mani e dispensare sorrisi.

Gustavo lo guidò attraverso i lunghi e tortuosi corridoi della casa, fino a un salottino appartato e lontano dagli invitati.

-È incinta?

Alex non rispose, si limitò a fissare suo padre.

-Allora??

-No, non è incinta.

Alex stinse i pugni e cercò di controllarsi. La sua voce doveva essere ferma e decisa. Non doveva assolutamente arrabbiarsi.

-Allora perché vuoi sposarla?

-Perché la amo. E lei ama me.

Suo padre si servì una generosa dose di Brandy e, sbuffando, gli disse: -Amore! Amore? Cosa vuoi che sia! Da quanto la conosci? Tre settimane?

-Viviamo insieme da quattro anni.- Esagerare non ha mai ucciso nessuno...

-Certo! È furba... si fa mantenere!

-No, lavora anche lei. Ha da poco sostenuto il concorso per diventare giudice.

Finì di bere, posò il bicchiere e si sedette. -Ascoltami bene, Alex. Non puoi sposare la prima che ti passa accanto. La nostra azienda è grande, ma se uno dei capi saldi crollasse... l'intera struttura ne risentirebbe. Mia madre ha lasciato a te la sua percentuale. E questo fa di te un azionista di maggioranza. Non puoi sposare qualcuno che non segue la linea di pensiero della nostra famiglia. Una donna che non abbiamo mai visto, proveniente da una famiglia borghese, probabilmente..!

-Sua madre era avvocato. Suo padre lavorava al consolato francese.

-Appunto! Come puoi...

-Sono maggiorenne. Economicamente autosufficiente. Non puoi impedirmi di sposarmi, quindi lo farò. Siete i miei genitori, mi sembrava giusto rendervi partecipi della vostra felicità. Ma se non ve ne importa niente, ricambieremo il favore.

Alex sorrise a suo padre in modo affabile e aspettò pazientemente una sua reazione.

-Ma.. la società..

-Al di là del fatto che non sono assolutamente interessato a tirare le redini della società di famiglia, non ho neanche studiato economia, quindi mi risulterebbe in ogni caso difficile. Ho la tua benedizione?

Gustavo scosse la testa tristemente, si alzò e tornò insieme al figlio dagli invitati. -Pensare che ti erano state presentate così tante belle ragazze nel periodo in cui sei stato qui... speravamo che...

-Non mi serve una specie di Barbie autocompiaciuta che mi dica sempre di sì, che sia interessata solo ai miei soldi e che non abbia un carattere. Susi è perfetta. Devi fartene una ragione.

 

 

-Da dove vieni, cara?

-Roma. Sono cresciuta in una villetta di periferia...

-Oh. Beh... almeno non hai quell'orrida cadenza...

Susanna stinse i pugni e continuò a sorridere. Pensa ad Alex pensa ad Alex pensa ad Alex non puoi renderlo orfano prematuramente. Quell'affermazione era fuori luogo per una persona che si ostinava a imitare l'accento milanese con così poco successo. E poi, la cadenza dialettale non era né un crimine, né qualcosa di cui vergognarsi.

-Ho seguito corsi di dizione sin da piccola. Mia madre lo riteneva importante.

-E cosa faceva tua madre?

-Era avvocato.

-Ah... Comunque... sei stata molto scaltra accaparrandoti il nostro Alex.

Avrebbe voluto dire: Non è grammaticalmente corretto anteporre un aggettivo possessivo davanti a un nome. Ma, siccome siete voi e tendete a trattarlo come un trofeo, sarebbe più giusto attaccargli un cartello al collo, magari a caratteri dorati: ANCHE NOI MOSTRI SENZA SENTIMENTI SAPPIAMO FARE SESSO. RIUSCIAMO ANCHE A PROCREARE. E poi, sotto, a caratteri più piccoli: ma facciamo anche degli errori, infatti questo esemplare è estremamente dolce, sensibile, simpatico e umano.

Invece disse: -Sì, è una persona veramente splendida.

-E veramente ricco.

-I nostri stipendi ci consentono di vivere dignitosamente, anche senza l'ausilio del patrimonio di Alex. Certo, è impossibile negare che aiuti notevolmente... non avere l'incombenza di un mutuo, ad esempio, ci aiuta a vivere più rilassati.

Quella domanda aveva irritato ancora di più Susanna. Avevano cercato di fargli sposare oche senza cervello interessate solo ai suoi soldi e ora accusavano lei di superficialità? Continuava a chiedersi dove fosse Alex e cercava il suo sguardo tra quello degli invitati. Lo vide uscire da una portafinestra in compagni del padre. Alex ostentava sicurezza ed era rilassato come sempre, mentre suo padre sembrava stupito e arrabbiato. Andò dritto verso di lei.

-Credo sia meglio andare.

Sua madre lo guardò allibita. -Ma come? Siete appena arrivati! Non conosciamo nemmeno la Susanna!

-Non mi sembra che vi interessi molto, conoscere Susanna.- Disse lui tranquillamente, sottolineando l'assenza dell'articolo davanti al nome. -Vi arriverà un invito che potete decidere se accettare o declinare.

-Ma come? Alex... non vi fermate neanche per cena?

Lui prese un bicchiere di vino rosso e ne bevette un poco. -No, perché questo implicherebbe passare ore intere con voi che tentate di mettere in imbarazzo Susi e cercate di far cambiare idea a me. Non abbiamo deciso di sposarci ieri. Non sopporto di essere trattato come un burattino per preservare la quota dell'azienda a me intestata. Quindi vi prego di farci i vostri migliori auguri e di smettere di definire me inetto e lei profittatrice.- fece una breve pausa e bevette un altro po' di vino. -È squisito... Susi, che ne dici di annotare il nome e prenderlo in considerazione per il ricevimento?

Era calato il silenzio. Stavano tutti cercando di imparare a non respirare. Mentre Alex era tranquillo e rilassato. Susanna si era fatta contagiare dal suo pacato entusiasmo.

-Mi sembra una buona idea... anche se sarebbe meglio stabilire prima il menù... ma abbiamo ancora tempo!

-E chi ha tempo non spetti tempo!

Iniziarono a indietreggiare, fino ad arrivare alla porta. Alex l'aprì con un gesto fluido e rivolse a tutte quelle statue di sale un sorriso. A quel punto intervenne Susanna: -È stato un piacere conoscervi, vi auguro ogni bene.

-Intende ogni bene materiale, perché vuole davvero vedervi felici. Mamma, papà, massa di gente auto-compiaciuta, fate finta che per me sia stato un piacere rivedervi. Buon proseguimento!

Chiuse la porta dietro di sé e si girò per guardarla. -Non è stato troppo traumatizzante.

Susanna esitò. -Rimane comunque la tua famiglia... possiamo sempre tornare dentro e chiedere scusa...

-Dovrei scusarmi perché ti amo?

-Non... per loro... insomma... forse.

-No, non ho fatto altro che essere sincero. Tanto basterà.

 

 

'EPILOGO'

Susanna e Alex si sposarono quattro mesi dopo, alla cerimonia si presentò solamente Brigida, che curò gli interessi del fratello al suo posto. Lei ed Alex recuperarono il rapporto e il tempo perduto. Susanna rinunciò alla carriera dopo il secondo figlio. Ne adottarono un terzo, proveniente dall'Ucraina.

Susanna si faceva chiamare Marie in onore di sua nonna, che l'aveva praticamente cresciuta.

 

 

 

*Vincenzo ritenne di doversi far personalmente carico dell'educazione del figlio. E, alla prima occasione, era stato spedito in collegio. Così Loredana si era trovata con un figlio che somigliava incredibilmente all'uomo che non l'amava.

 

 

 

RIPOSTIGLIO DELLA SPADA SPUNTATA

 

Buonsalve a tutti :3

Aggiornamento celere(rispetto agli altri) e 'conclusione' della storia tra Alex e Susi. Ho scritto di getto mentre ero di buonumore, quindi Happy ending anche per loro. Avevo scritto un'altra conclusione, ma era troppo deprimente(Alex moriva e anche in un pessimo modo). Ma dovete capirmi, ho letto: Fai bei sogni, The fault in our stars, L'eleganza del riccio e Biancaneve deve morire, letture non proprio allegre... quindi ho dovuto cancellare e riscrivere :D

Spero vi sia piaciuto, cercherò di essere un po' più regolare con gli aggiornamenti... ma voi recensirete, vero? *occhini da Gatto con gli Stivali*

Ora andiamo con ordine:

1-Questa raccolta avrà un massimo di 10/15 capitoli, poi vorrei dedicarmi a una long incentrata su una di queste coppie... quindi mi farebbe molto piacere se nelle vostre recensioni inseriste anche una preferenza, che mi consentirebbe di 'esplorare' la coppia che vi piace di più :)

2-Devo ringraziare assolutamente Anonimadelirante . Le tue recensioni mi hanno fatto molto piacere(anche se non ho ancora risposto >.<) e spero continuerai a seguirmi. Anche perché scrivi molto bene, quindi mi fa piacere avere un tuo parere ;)

3-Grazie alle poche(MA BUONE!) persone che seguono e aspettano pazientemente ogni capitolo:

Piccolastellasplendente(che spero torni a recensire ;) ), TheRain e cascata_di_luce. Grazie :3

Potrei promettere di aggiornare presto, ma non ci crederebbe nessuno... quindi un bacio e alla prossima :)

AdP

P.S.:I capitoli sono impaginati malissimo, cercherò un editor decente e proverò a imparare a usarlo... pazientate, prima o poi modificherò ;)

  
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