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Autore: zmarz    26/07/2014    6 recensioni
La storia che tutti noi conosciamo, vista dal punto di vista di Ginny... le sue lacrime, le sue giornate lontane dal trio protagonista... la sua vita dentro Hogwarts, i suoi sorrisi lontana da Harry potter... dove sorridere non era difficile...
Dall'inizio, da quel fatidico primo settembre, da quel dolce primo incontro, da quel primo innocente sguardo... dai primi passi di Ginny fuori dal mondo ovattato della Tana e dell'infanzia, nel suo ingresso nei tortuosi sentieri della crescita fino al suo essere pienamente donna, pienamente lei.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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69efp

Il Dono di Luna


La prima neve era arrivata presto, quell'anno. Era una notte dei primi di Dicembre, e mentre Miriam le medicava la mano sinistra, ricoperta di tagli, Ginny si era ritrovata a fissare la finestra, senza vederla davvero. Fu Aisleen a farle notare che nevicava.

"Voglio sapere cosa dirà tua madre, quando vedrà tutte queste cicatrici" esclamò Miriam, quando ebbe terminato il suo lavoro.

"So che Flebo dirà che 'è solo il segno del mio courage" rispose lei, sorridendo.

"Chi?!"

"Mia cognata.. Fleur Delacour, te la ricordi, no?"

"Ah sì.. Beauxbatons"

"Esattamente"

A proposito, chissà come se la cavavano Bill e Fleur.

Li avrebbe rivisti a Natale?

Bill le scriveva una volta al mese, ma le sue lettere erano impersonali e povere di informazioni. Con il nuovo regime era tutto quello che poteva avere, e immaginava che Bill fosse troppo impegnato per perdere troppo tempo a scrivere messaggi criptati per lei. Aveva sentito Charlie giusto all'inizio della scuola, e i suoi genitori una volta ogni due settimane. Fred e George si facevano sentire abbastanza, soprattutto per i rifornimenti per l'E.S.

"Qual'è il prossimo attacco dell'E.S?" chiese Aisleen.

"Immagino le solite scritte sui muri" rispose Ginny.

"Dovete spiegarmi perchè rischiate tanto per delle scritte!" ribattè acida Miriam.

Ginny sospirò. Miriam era dalla loro parte, ovviamente, ma era quella che si preoccupava di più per la loro sicurezza. Le ricordava così tanto Hermione.

"Miri, quelle scritte servono" rispose semplicemente "servono a tenere alto l'umore delle persone, danno speranza e fanno sorridere. Non ti sembra abbastanza?"

Con il concludersi del primo trimestre, Carrow aveva annunciato, con uno strano luccichio negli occhi che dal secondo semestre avrebbere cominciato con nuove attività formative.

"Che genere di attività?" chiese Cassiopea Grey, di Serpeverde.

"Uniremo la pratica all'educazione" rispose Amycus "da Gennaio, vi eserciterete con la Maledizione Cruciatus e la Maledizione Imperius su chi se lo merita"

"E chi è che se lo meriterebbe?" chiese John Evans, senza alzare la mano.

"Ad esempio, persone come te, che finisci in punizione una volta a settimana" ringhiò il professore. John scrollò le spalle, con fare insolente. Ginny vide Miriam alzare gli occhi al cielo. Per fortuna Amycus non la vide.

Per la prima volta da quando era entrata ad Hogwarts sentiva la necessità di tornare a casa. Per quanto si divertisse con il resto dell'E.S a fare le loro bravate, aveva bisogno di sentirsi a casa. Per il momento, aveva bisogno di una pausa dalla guerra.

Dopo la lezione assistette all'ennesimo battibecco tra Miriam e John.

"La devi smettere di comportarti così, non è modo di affrontare le cose! Sembri un ragazzino del secondo anno, spavaldo e incoscente!"

"Quanto la fai lunga, Mì!"

"Ma vuoi capirlo che rischi troppo, non è un gioco, qui non c'è in rischio solo la Coppa delle Case!"

"Dovrei stare zitto a guardare?"

"Non ho detto questo.."

"Dovevo stare seduto al mio posto quando quel pazzo ha aggredito Ash?"

"Non l'ho detto!"

"E cosa diavolo stai dicendo?"

"Semplicemente di risparmiarti bambinate inutili!"

"Io trovo che quello che sta facendo John sia semplicemente ammirevole" si intromise Phoebe Murphy. Ginny, Anthony e Aisleen, che stavano assistendo al litigio, si voltarono verso di lei.

"Ho lezione dopo di voi" spiegò, rispondendo alle occhiate interrogative dei Grifondoro.

"è solo coraggioso! Ed è solo da lodare il suo comportamento"

"Tu questo lo chiami coraggio?" esclamò Miriam, stizzita.

"Precisamente"

"Cara, questa è spavalderia, imprudenza, immaturità, ma sicuramente non è solo questione di coraggio!"

"Parli così semplicemente perchè tu non hai il suo coraggio, e probabilmente non agiresti come lui per non rovinare la tua bella media"

"Ma chi sei per parlarmi così?!" ruggì Miriam "Non ho il coraggio? Tu non mi conosci! Parla quella che ha fatto la secchiona con la Carrow il primo giorno, sperando di poter mantenere la sua sfilza di 'E' in Babbanologia!"

"Guarda che nemmeno tu mi conosci.."

"Oh sì, non mi serve molto per inquadrare una come te!"

"Ah sì? Cosa vorresti dire?"

"Ragazze, basta!" esclamò Aisleen, supplichevole "stiamo attirando l'attenzione di tutto il piano!"

Miriam lanciò un'occhiata di fuoco a Phoebe, ma seguì il consiglio di Ash.

"Che diamine vuole? Che ne sa lei?" sbraitò rivolta a Ginny ed Ash, una volta in Sala Comune "Non mi conosce e non sa niente di John! Io.. cioè noi conosciamo John, siamo noi i suoi amici, lei da dove diavolo è spuntata?!"

"Penso che sia un po' che.. che si frequentano" rispose Ash.

"E allora? Noi lo conosciamo da sei anni! Sai cosa significa?"

Il quadro della Signora Grassa si spostò ed entrò John, infuriato, seguito da Anthony, che aveva uno sguardo preoccupato.

"Mi spieghi che cos'hai?" esclamò.

"Sono solo preoccupata!"

"Smettila, ok? Non sei mia madre!"

"Lo so, tranquillo"

"No, non mi sembra. Sono mesi che non fai altro che fare prediche a tutti, mi hai stancato. Prima te la prendevi con Ginny, ora con me, ma mi hai rotto. La Miriam che conoscevo io era quella che si faceva valere con la Umbridge, non una piagnucolona che non fa altro che rimproverare gli altri. Torna in te, oppure lasciami in pace!"

Per un momento, Ginny credette che Miriam lo avrebbe schiaffeggiato. Invece, le fremettero le braccia per un momento, ma poi si girò e si diresse verso il buco del ritratto, e uscì.

"Non credi di aver esagerato?" sibilò Ash.

"No" rispose John, senza guardarla.

"Guarda che lo fa per noi!"

"Non mi interessa" rispose lui "tornasse in se"

"John sei troppo duro con lei" intervenne Ginny "sono tempi difficili per tutti, ognuno sta reagendo in un modo diverso.. lei è fatta così.."

"è questo il punto!" esclamò John "quella non è Miriam Cohen!"

Senza dire altro, anche lui si diresse nel dormitorio.

"Ha ragione, però" disse Anthony.

"Ma come, ha ragione?" esclamò Aisleen "non capite proprio, vero? Miriam è spaventata, ha visto suo padre scappare via per nascondersi quest'estate, ha visto la sua casa perquisita dai Mangiamorte, si è dovuto occupare di tutto lei, perchè sua madre non ha retto lo stress e sua sorella è troppo piccola! Dite tanto che non è più lei, ma evidentemente non la conoscete! Lei si prende troppe responsabilità, e per quanto Miriam è una delle persone più forti e coraggiose che conosco, questo è troppo anche per lei!"

"L'unica è rimanere uniti" disse Ginny "non bisogna arrivare a questo.. è ciò a cui mirano i Mangiamorte e i Carrow! Ci vogliono soli, e separati.. insieme siamo più forti"



*


"Non pensavo sarebbero arrivati a tanto" esclamò avvilita Calì Patil.

"Io invece me lo aspettavo proprio" rispose Micheal "il passo era breve"

"Sì ma.. farci esercitare con le Maledizioni! Sui nostri compagni!" esclamò, disgustata, Lavanda Brown "è.."

"..orribile" completò Padma Patil.

"..disgustoso" aggiunse Seamus.

"terribile" terminò Anthony Goldstain.

"Ragazzi, questa riunione sarebbe per salutarci prima delle feste" disse Luna "dovremmo lasciare i brutti pensieri fuori dalla porta, almeno per questa volta"

Era una delle ultime riunioni dell'E.S. Hannah Abbot ed Ernie McMillan si erano intrufolati nelle cucine e si erano fatti dare dagli elfi qualche dolcetto. Quella sera non si sarebbero esercitati e non avrebbero pianificato nulla. Avevano solo voglia di stare insieme e, magari, sentire quel po' di quello spirito natalizio che mancava.

La Stanza delle necessità aveva, però, cercato di aiutarli. Erano comparsi delle decorazioni e Ginny e Luna si erano divertite tantissimo ad usarle. Era stato l'unico momento davvero allegro di tutto il mese. Anche se, pensare al Natale precedente, faceva soltanto male..

Ultimamente Neville era riuscito recuperare anche una vecchia radio e, grazie alle indicazioni criptate di Fred e George (talmente criptate che si erano dovuti mettere tutti insieme per cercare di capire cosa diavolo volessero dire, e ci erano arrivati solo grazie a Phoebe Murphy) erano riusciti a sintonizzarsi su Radio Potter, un canale gestito interamente da Lee Jordan e vari componenti dell'Ordine, come Kingsely e Lupin, che dava loro innumerevoli informazioni su cosa succedeva fuori. Si sentivano meno soli, sentendo quelle voci familiari, ma, purtroppo, spesso gli davano notizie spiacevoli.

Radio Potter e il Cavillo erano il loro solo, veritiero, contatto con il resto del mondo, e con l'Ordine della Fenice.

"Ragazzi questa è l'ultima riunione prima delle vacanze, probabilmente" disse all'improvviso Neville, alzandosi in piedi.

"Vuoi fare un discorso, Neville?" esclamò Seamus.

"No!" rispose Neville, arrossendo "volevo solo.. solo dire qualcosa"

"Spara!" lo incitò Anthony.

"Ecco.. volevo ringraziarvi. Senza di voi, non so come sarebbero stati questi mesi.."

"Lunghi e tetri" rispose John.

"Tristi" aggiunse Grace.

"spero che al ritorno dalle nostre case, saremo più uniti e più forti di prima"

"Chi tornerà" aggiunse Phoebe, con una nota di tristezza. John si voltò di scatto verso di lei.

"Che cosa..."

"Mamma e papà non vogliono che io torni" rispose lei.

"In realtà, nemmeno i miei" disse Calì "ma non credo possano tenermi a casa. Ormai c'è la legge"

"Ma, quindi dici che i tuoi genitori ti porteranno via dall'Inghilterra?"

"Se possono, sì.." rispose Phoebe "ma non credo ci riusciranno.. dovevano pensarci prima, ora è praticamente impossibile varcare i confini. E poi" fece una pausa "io voglio restare" aggiunse, quasi a bassa voce. Per qualche motivo arrossì.

"Devi restare!" ruggì John "come faremmo senza di te?"

Phoebe lo guardò, ancora più rossa.

"Staremmo benissimo anche senza di lei" Ginny sentì distintamente Miriam al suo fianco.

"Sbaglio o nonostante questo clima di ansia e paura sta sbocciando qualcosa, qui?" esclamò Anthony.

Phoebe, se possibile, diventò ancora più rossa.

"Fatti gli affari tuoi" esclamò John.

Grace ridacchiò.

"Comunque" riprese Neville "volevo dirvi.. si Seamus, ora la smetto.. mi mancherete!"

"Via, come siamo sdolcinati" esclamò Seamus, facendo ridere gran parte dei presenti.

"Ci mancherai anche tu" esclamò Hannah Abbot, alzandosi in piedi e abbracciando Neville. Lui, imbarazzato, rispose all'abbraccio della ragazza, passandole un braccio intorno all'esile corpo.

"Quanto sarebbe felice Silente, di tutto questo?" sussurrò Luna nell'orecchio di Ginny. Lei si voltò e abbracciò forte l'amica.

"Ti voglio bene" le disse.

"Anche io"

"Non capisco cosa stia succedendo" esclamò Terry.

"è il Natale, vecchio mio. Abbracciamoci tutti!" esclamò Anthony Goldstain e abbracciò l'amico.

"Ehi.. non mi starai portando sotto il vischio, vero?"

"Ahahahah"

"E meno male che non c'era il clima natalizio" esclamò Luna, indicando dietro le sue spalle. Dietro c'erano Phoebe e John che si baciavano, incuranti di ciò che era intorno a loro. Prima di essere felice per loro Ginny cercò con lo sguardo Miriam, ma non la trovò.

"Ora non potrà più permettersi di dirmi niente!" sentì dire a Grace, probabilmente ad Anthony.

"Penso che la tua amica ci sia rimasta male" disse Luna a Ginny.

"Lo so"

"Sai, ho sempre pensato che John e Miriam fossero come Ron ed Hermione" disse Luna "si ritorveranno anche loro"

"Ma Ron ed Hermione non stanno insieme"

"Hanno ancora bisogno di tempo"

Quando Ginny e Aisleen tornarono in camera, quella sera, trovarono Miriam sotto le coperte.



*

Ultimamente quella che se la passava male, era Luna. I Carrow l'avevano presa di mira da un po' di tempo. Evidentemente anche i Mangiamorte avevano cominciato ad abbonarsi al Cavillo. Ma nonostante stesse in punizione cinque sere su sette, Luna era, come al solito, di ottimo umore.

"Le vendite vanno così bene, papà è felicissimo" disse un giorno "e se è felice lui, sono felice anche io"

Mancava davvero poco a Natale, e Luna aveva entrambe i polsi e le mani fasciata, e sul volto aveva un numero preoccupante di tagli. I professori erano preoccupati per la sua incolumità, ed era stata più volte convocata dalla McGranitt.

"Luna, tuo padre sa di quello che ti sta succedendo?" le chiese Ginny. La ragazza scrollò la testa.

"Dovresti dirglielo"

"Non voglio che si preoccupi"

"Si preoccuperà quando ti vedrà conciata in questo modo!"

"Voi non state messi meglio di me"

Ginny e Neville si guardarono: il ragazzo aveva un grosso taglio sulla guancia e zoppicava, mentre invce Ginny aveva un braccio fasciato.

"Dovete stare tranquilli" disse Luna "papà sarà fiero di me! Non vedo l'ora di rivederlo"

Ginny e Neville, ma in realtà anche Luna, sapevano che la ragazza finiva così spesso in punizione a causa di ciò che scriveva il padre sul Cavillo. Sosteneva Harry in modo aperto e chiaro, ma i ragazzi avevano paura delle conseguenze che ciò avrebbe potuto avere su Luna.

"Phoebe è così felice" disse Luna, cambiando radicalmente discorso "a quanto pare John Evans le piace davvero, non la smette mai di ringraziarmi per averla fatta entrare nel gruppo"

"Sì, e Miriam di maledirmi" mormorò Ginny "possibile che le persone pensano ancora a queste sciocchezze?"

Neville e Luna la guardarono in sottecchi.

"Che c'è?" sbraitò lei "è vero! Sono tutte stupidaggini, nessuno pensa a ciò a cui dovrebbe pensare davvero, tipo la guerra!"

"Per fortuna" rispose Luna "Non si può pensare alla guerra tutto il giorno, no?"

"Ginny, che ti succede?" chiese Neville "è un bene che le persone si distraggano un po'! È Natale!"

Ginny sbuffò "Natale! Non è Natale!"

"Si che lo è"

"No, non è vero! Non è Natale!"

"Ginny, non sei in te.."

"Tu adori il Natale, poi.."

"Quest'anno non c'è"

Ginny serrò le labbra. Non rispondeva alle lettere di sua madre da settimane. Non sapeva più cosa inventarsi. Non voleva rimanere ad Hogwarts, ovviamente, ma non voleva nemmeno andare a casa.

"Ginny, basta" esclamò Luna "non puoi pensare sempre e solo a combattere. Non c'è solo quello"

"Ah no?"

"No, e lo sai!" continuò Luna "è giusto che ci sia qualcuno che pensa a cose frivole come i ragazzi o il Natale. Servono anche queste cose ad essere forti contro il male"

Ginny sospirò.

"Ha ragione lei, e lo sai" disse Neville.

"Come fai?" esclamò Ginny, rivolta all'amica "come fai a mantenerti allegra? Quando i Carrow se la prendono con te tutti i giorni, quando vedi le persone torturate.."

"Dobbiamo mantenerci felici."

"Perchè?!" urlò Ginny.

Erano soli nel corridoio. Ginny era prossima alle lacrime.

"Perchè è il solo modo di sconfiggerli" disse Luna, sorridendo "l'unico modo per far sparire l'oscurità è accendere la luce, no? L'unico modo per sconfiggere i Dissennatori è rivivere ricordi felici. C'è un denominatore comune in tutto questo, o sbaglio?"

Ginny provò a fare un sorriso, ma le uscì solo una strana smorfia.

"Dai, venite con me" esclamò Luna. Prese sia Ginny che Neville per la mano.

"Dove?" chiese Neville.

"Fidatevi!"

"Ma.."

"è l'ultimo giorno! Le lezioni sono finite, domani si torna a casa.. oggi non avremo problemi!" rispose Luna.

Neville e Ginny seguirono l'amica, senza fare altre domande e si ritrovarono davanti alla stanza delle necessità. Luna cominciò a fare avanti e indietro davanti al muro, sotto lo sguardo dei due amici, che sapevano benissimo cosa stava facendo.

La porta comparì e prima di aprirla, Luna si voltò verso Neville e Ginny.

"Chiudete gli occhi!" ordinò. I due obbedirono.

Luna li prese di nuovo per mano e li condusse dentro la Stanza.

"Aprite!"

I due Grifondoro aprirono gli occhi e Ginny non potè fare a meno di sciogliersi in un sorriso.

Davanti a loro c'era un albero di Natale gigantesco, vero. Ginny respirò l'odore che sprigionava a pieni polmoni: profumo di abete, di caminetto acceso e di cannella.

Nel camino scoppiettava il fuoco, e vicino ad esso c'erano degli immensi scatoloni.

"Lì dentro cosa c'è?" chiese Neville, indicandoli.

"Ma è ovvio, no?" ridacchiò Luna "palline, luci, festoni.. tutto il necessario!"

Anche Neville si sciolse in un sorriso.

"è il mio regalo di Natale per voi! Anzi" si corresse Luna "il nostro. Mio e della Stanza"

"Io.. io.."

"Non devi dire nulla Ginny" disse Luna "l'unica cosa che dovresti fare è contattare gli altri.. credo che dovremo fare un'ultima riunione, prima delle vacanze"

"Un'altra ultima riunione?" ridacchiò Neville, cercando il suo galeone.

"Diciamo più.. una festa"

In poco arrivarono tutti: John e Phoebe arrivarono mano nella mano, al fianco di Grace e Anthony.

Hannah ed Ernie arrivarono con le braccia colme di biscotti allo zenzero, alla cannella e cioccolato.

Tutti furono entusiasti alla vista dell'albero di Natale.

"Ora sì che è Natale!" esclamò Padma Patil.

"Ho un'altra sorpresa per tutti voi!" esclamò Luna, tirando fuori un'altra scatola.

"E quella?!" chiese Neville.

"Questa è opera mia!" rispose Luna "ci sono i miei regali di Natale per voi!"

Si mosse un mormorio nel gruppo, tra l'imbarazzato e il curioso.

"Luna.. nessuno di noi ha pensato a fare dei regali" balbettò imbarazzata Aisleen a nome di tutti.

"Non importa!" disse Luna "I regali non si fanno per riceverli.. e poi sono sciocchezze!"

"Allora, questa scatola è per i ragazzi e quest'altra per le ragazze.. apritele!"

Tutti insieme si tuffarono sui due scatoloni. In quello dei ragazzi c'era una serie di cappelli da Babbo Natale, che tutti si infilarono con entusiasmo. In quello delle ragazze, invece, c'erano una sfilza di braccialetti, fermacapelli, ciondoli e orecchini.. tutti fatti con una piccola bacca di agrifoglio, qualche fogliolina e un campanellino.

"Sono bellissimi, Luna!" esclamò Phoebe, agguantando subito un braccialetto e mettendoselo al polso.

Ginny si stupì guardando Padma, Calì e Lavanda, da sempre fissate con la moda, mettersi le due gemelle un fermaglio alla fine della treccia e Lavanda un ciondolo.

"Grazie Luna" Aisleen abbracciò la ragazza, con i suoi nuovi orecchini che le scintillavano ai lobi.

Anche Miriam e Ginny scelsero gli orecchini.

"Si abbinano con i miei capelli!" esclamò Ginny, scuotendo la testa per far suonare i campanellini.

In quel clima di festa e allegria addobbarono tutti insieme l'albero di Natale, e per qualche ora, lasciarono fuori dalla porta la guerra, la morte e la disperazione.


*

Per la prima volta da anni, tutti gli alunni di Hogwarts, nessuno escluso, lasciarono il castello per le vacanze natalizie.

"è la prima volta che sono felice di lasciare questo posto!" esclamò Miriam, mentre insieme ad Aisleen, Ginny e la sua sorellina, Rachel, si avviavano verso le carrozze che le avrebbero portate all'Espresso di Hogwarts.

"Lo stesso vale per me" disse Aisleen.

"Anche se Natale non sarà lo stesso, senza papà" sospirò Rachel. Miriam le strinse la mano.

La neve era caduta abbondante, nella notte, e arrivarono nelle carrozze con calze e scarpe fracide.

Arrivate nel treno andarono subito a cercare uno scompartimento vuoto.

"Miri, io vado con le mie amiche!" disse Rachel, indicando due ragazzine del secondo anno di Grifondoro.

"vai, ci vediamo dopo!"

Trovarono uno scompartimento vuoto.

"John ed Anthony?" chiese Aisleen.

"Inutile aspettarli: staranno facendo i piccioncini con le loro ragazze" esclamò Miriam, acida, chiudendo con forza la porta.

"Ehm.. si può?"

Neville e Luna facevano capolino dalla porta appena chiusa da Miriam.

"Oh..ehm... certo!" balbettò Miriam, correndo subito ad aprirla "Scusate.. non vi avevo visto! Non era per voi che avevo chiuso.."

"Tranquilla Miriam, sappiamo benissimo che il tuo astio è rivolto ad un giovane moretto e la sua ragazza dai lunghi capelli neri.." disse Luna.

Miriam arrossì ancora di più ma nessuno osò ridacchiare.

"Ehm.. quando arriva il Carrello dei dolciumi? Muoio di fame!" disse Neville, per cambiare radicalmente discorso, cosa che fu ben accolta da tutti, soprattutto da Miriam.

"è vero! Muoio di fame!" esclamò Miriam, con la voce un pò più acuta del solito.

La Signora non si fece attendere molto, e Aisleen, Neville, Miriam e Luna spesero grosse somme, svuotando metà carrello.

"E cosa venderò agli altri? Mi manca ancora mezzo treno! Mi costringete a Moltiplicare il tutto!"

sospirò la Signora, andando via.

"Ginny prendi qualcosa!" la invitò Neville.

Conoscevano tutti i problemi finanziari di Ginny, e in quegli ultimi tempi erano anche peggiorati, dato che il padre lavorava sempre meno.

"Ragazzi, tranquilli, non ho fame"

"Mica le Cioccorane si mangiano per fame" esclamò Aisleen, ficcandogliene in mano una "forza!"

Neanche metà viaggio e avevano già le pance piene. Ogni tanto venivano a fargli visita qualche altro membro dell'Esercito di Silente. Lavanda, Calì, Padma, Seamus, Terry Boot,Anthony Goldstain e Micheal Corner si intrattenerono poco, dando a vedere che stavano molto bene anche solo tra loro. Ernie, Hannah e Susan stettero per una buona oretta, e saccheggiarono un po' dei loro dolciumi. Le nuove coppie non si fecero vedere per niente.

"Meglio così. Se non sanno far altro che pomiciare, possono stare anche per conto loro" esclamò Miriam.

"Oh Miriam, ogni scusa è buona per parlare di loro!" esclamò Aisleen.

"che cosa?! Non è vero!"

"Miriam, dai, ammettilo, sei.."

Un forte scossone non fece terminare la frase di Aisleen.

"Ma cosa...?!"

Il treno frenò di colpo, tanto che Ginny volò direttamente in braccio a Neville, che le era di fronte, ed Aisleen si ritrovò addosso a Miriam.

Le luci si spensero, e il treno non si mosse più, nel buio totale.

"Neville, scusa.."esclamò Ginny, cercando di divincolarsi.

"Tranquilla, non sei pesante"

"ma che succede?!" esclamò Miriam.

All'improvviso il buio diventò ancora più totale, tant'è che non si distinguevano nemmeno le forme.

"Questo non è un buio normale" esclamò Luna.

"è Polvere Buiopesto Peruviana!" disse Miriam.

"Ma chi.."

Ginny cercava la bacchetta, ma non riusciva a trovarla. Probabilmente l'aveva lasciata nel mantello.

Sentirono dei rumori, uno schiocco.

"La porta!"

"Chi va là!"

"Chi sei?"

"è quella lì.. quella bionda.."

"INCARCERAMUS!"

"Lasciatela in pace!" urlò Ginny "Luna! LUNA!"

"LUNA!!" ululò Neville.

"GINNY!"

Ginny provò a strisciare, ma aveva perso ogni senso dell'orientamento, in quell'oscurità.

"LASCIATELA!"

Prese una caviglia, abbastanza grossa da essere quella di un uomo, oppure quella di Neville. Ma il calcio che ne seguì, le tolse ogni dubbio. Sbattè la testa a qualcosa e per un attimo non sentì più nulla.

"Non intralciarmi.. ce ne sarà anche per te, lurida traditrice del tuo sangue.."

"Lasciala stare!"

Il dolore alla testa era aumentato. Ginny si sentiva svenire.

"LUNA!" la voce di Miriam... o di Aisleen?

"Lasciatemi! LASCIATEMI!" era Luna, la voce diversa dal solito. Ginny non aveva mai sentito Luna urlare..

Era buio, Ginny non sapeva dov'era, nè chi c'era intorno a lei.

Minuti dopo (o ore? O secondi? O anni interi?) l'oscurità scomparve. Ginny era a terra, ma Miriam le teneva la testa alzata.

"Oh Ginny! Stai bene?"

Ginny si alzò senza rispondere. Sentiva qualcosa di appicciocoso colarle sul lato destro della testa.

"Dov'è Luna?"

"Ginny, vieni qui, sei ferita.."

"Dov'è Luna?"

"Non c'è!" strillò Miriam "l'hanno portata via"

La ragazza si lasciò cadere su un sedile e scoppiò in un pianto disperato.

"che cosa..?"

"Ginny siediti, dobbiamo medicarti.." disse Aisleen.

"Sto bene.."

"No, non stai bene, stai sanguinando"

"Sto be.."

"GINNY, SIEDITI, CAZZO!" ruggì Neville. Le tre ragazze lo guardarono. Miriam smise di singhiozzare. Ginny si sedette e lasciò che Aisleen le pulisse la ferita.

Non dissero una parola per un bel po', finchè la porta dello scompartimento non venne aperta da John, Anthony, Phoebe e Grace.

"Ragazzi.. sapete cosa è successo?" chiese Anthony.

"Ginny! Sei ferita!" esclamò John.

"Luna.. Luna non è con voi?" domandò Phoebe.

Aisleen raccontò ogni cosa.

"Hanno rapito Luna?" mormorò la Corvonero, con le labbra che tremavano. John le passò un braccio intorno alle spalle, e la strinse a sè.

"Dovevamo aspettarcelo" disse Neville "l'avevano presa di mira da troppo tempo, e il padre non nascondeva da che parte era.."

"Povera Luna" disse Aisleen.

"Spero che stia bene.."disse Anthony.

"Come fa a stare bene, scusa? È in mano ai Mangiamorte!" esclamò Miriam, scoppiando di nuovo in lacrime. Grace l'abbracciò.

L'ultimo barlume di luce, la scintilla della speranza che Luna dava ad ognuno di loro, era sparito con la loro amica e compagna di battaglia.



Angolo autrice
Non so chi ancora mi segue, non so chi ancora vorrà seguire questa storia che va avanti da troppo tempo.
Ok, sono imperdonabile. Quanto sarà, un anno che non aggiorno?
Oddio, sono veramente imperdonabile.
Ma l'ispirazione non è a comando. Va e viene. è stato un anno un po' complicato, e mi è mancata la forza di continuare a scrivere. Ora, forse, il cielo è un po' più limpido, forse è il momento giusto per ricominciare a scrivere.
Nel frattempo, mi scuso con tutti quelli che hanno aspettato i miei aggiornamenti. Spero che questo capitolo ripagherà le attese.
Saluti a tutti e buona lettura!
Marty

  
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