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Autore: MaryLennox    26/07/2014    3 recensioni
“Non ringraziarmi, è stato un piacere. Comunque io sono Harry” così dicendo le tese la mano per presentarsi.
“Victoria e lei è Rebecca” rispose ricambiando la stretta.
“Piacere di conoscerti Victoria” che sorriso bellissimo che aveva, un sorriso caldo.
Vicki ha 21 anni e una bambina che ama più di ogni altra cosa al mondo.
Bex è piccola ma dentro ha tanto coraggio e tanto amore.
E Harry? Lui ha appena cominciato a capire che esiste altro oltre che a sé stessi.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I trade my soul for a wish,

pennies and dimes for a kiss.

I wasn't looking for this

but now you're in my way

Call me maybe, Carly Rae Jepsen

 

1 – That sandwich

 

“Mommy perché non prendi nessuno panino?”

“Perché la mamma non ha tanta fame oggi” la ragazza sorrise alla bambina che le aveva posto questa domanda.

Mentre allungava la mano per prendere i soldi che gli venivano porti l'uomo del chiosco si sentì pieno di tristezza. Era evidente che quello che la giovane mamma aveva appena affermato non era vero, sia madre che figlia avevano vestiti vecchi, occhi stanchi e corpi magri. Scene come questa di madri che si mettono da parte per dare quel che hanno ai loro bambini ne aveva già viste, Londra era grande e c'era anche gente povera. Venne riscosso dalle sue riflessioni dai gesti che il ragazzo alle spalle della piccola famiglia gli stava facendo, capì immediatamente e decise di stare al gioco.

“Signora è sicura di non essere affamata? Perché mi lasci controllare... Sì, lei sarebbe il millesimo cliente e avrebbe diritto a un panino gratis, non è un granché come premio...”

La ragazza lo guardò sospettosa per un attimo come a chiedersi se fosse vero. Diffidente, era così come spesso erano le persone come lei.

“In tal caso... Grazie, ne approfitto. Prendo questo.” rispose infine cercando di essere gentile.

Lui le sorrise, consegnò i panini e le guardò allontanarsi per andarsi a sedere su une delle panchine del parco probabilmente.

 

Victoria -questo era il nome della ragazza- stava guardando la bambina seduta sull'erba mangiare il panino con gusto. Ogni domenica la portava nei quartieri un po' più ricchi e giocavano a far finta di essere ricche anche loro, era il loro giorno speciale. Le venne in mente quando con loro c'era ancora Candice, il loro labrador. Bex adorava correre nel parco con lei.

“Non hai proprio fame eh” una voce a fianco a lei la fece sobbalzare.

“Me lo sentivo che non ero il millesimo cliente, ti devo ringraziare per questo”

Il ragazzo accanto a lei fece un sorriso imbarazzato, aveva fatto quella cosa perché gli dispiaceva quello che aveva visto.

“Scusami, non intendevo metterti in imbarazzo. Ti ringrazio davvero, non lo mangio perché lo voglio tenere per Bex questa sera.” si scusò Victoria. Aveva capito che lui aveva intuito la situazione in cui erano e decise di non fingere nulla, era stato gentile a pagare il panino in più ed era troppo stanca per essere orgogliosa e non accettarlo.

“Non ringraziarmi, è stato un piacere. Comunque io sono Harry” così dicendo le tese la mano per presentarsi.

“Victoria e lei è Rebecca” rispose ricambiando la stretta.

“Piacere di conoscerti Victoria” che sorriso bellissimo che aveva, un sorriso caldo.

Vennero interrotti dalla piccola che corse verso di loro per poi fermarsi improvvisamente fissando la persona accanto alla madre.

“Mommy chi è lui?” chiese timida tuffandosi tra le sue braccia.

“Ciao Bex, mi chiamo Harry e sono un nuovo amico della tua mamma”

“Ciao Harry. Io ho cinque anni e mi piacciono tanto i cani. La mia migliore amica si chiama Beatrix ed è un coniglio.”

“Sono sicuro che è un coniglio molto interessante, sai che io ho un cane? Ho una foto in tasca, la vuoi vedere?”

“Wow! E' bellissimo! Posso tenerla?”

“Se vuoi, a me farebbe piacere.”

La bimba guardò prima la foto che Harry le porgeva e poi la mamma con sguardo interrogativo per chiederle se poteva, alla risposta affermativa di quest'ultima prese la foto e scappò via andando a giocare più avanti sul prato vicino a un albero.

“Grazie Harry, adesso probabilmente quella foto non se la toglierà più di torno. Adora davvero i cani” gli disse per ringraziarlo.

“Oh figurati. Non vi assomigliate molto per essere madre e figlia, sai?”

“Tu devi essere uno molto spontaneo, dici sempre quello che ti passa per la testa?”

“Scusa, davvero... E' un difetto. Devo imparare a ragionare un pochino prima...”

“No, tranquillo. Non preoccuparti. Comunque lei non è mia figlia infatti, non biologica intendo.”

Harry le rispose con uno sguardo interrogativo arrossendo e fece per aggiungere qualcosa quando lei lo interruppe : “E' la figlia del mio ex marito. L'ho adottata quando ci siamo sposati... -Si interruppe di colpo rendendosi conto di quanto fosse personale quello che gli aveva appena confidato- Senti, non so davvero perché ti sto raccontando i fatti miei. Perdonami. Grazie mille per il panino e la foto, buona giornata Harry.” così dicendo, tra un misto di imbarazzo, vergogna e orgoglio che ritorna si alzò di scatto e andò a recuperare la figlia.

Tutto questo accadde così velocemente che Harry non ebbe neanche tempo di stupirsi per il cambio di umore così repentino della ragazza. A proposito, era una ragazza? O una donna? Era stata sposata, quanti anni aveva?

“Victoria, aspetta! Mi dispiace se ho detto qualcosa che non va, lo faccio sempre -Victoria si voltò con un espressione che non seppe bene come decifrare- ma sarebbe carino se potessimo incontrarci di nuovo.”

Istante di pausa, era davvero un ragazzo spontaneo.

“Ti andrebbe di andare a bere qualcosa con me?”

Prima di rispondere all'offerta del ragazzo, controllò che la piccola fosse a debita distanza e quindi disse “E' stato davvero carino scambiare quattro parole con te, ma non posso usare soldi per andare a bere qualcosa con te. Tutto quello che ho è per Becky. Ma grazie comunque. Ci vediamo.”

“E cosa ne dici di una passeggiata a St. James? Perché immagino che non accetteresti un drink offerto da me.”

“Non potrei, questa volta mi sentirei troppo di approfittare di te. Ma l'idea del parco mi piace”

“Questo è un sì quindi?”

Ci pensò un po' e poi il viso di Victoria si illuminò in un sorriso e quando lui le chiese il numero per poterle telefonare, glielo diede.

Dopo essersi salutati, guardando Rebecca e pensando alla propria immagine, si chiese se lui non fosse un pazzo. Voglio dire, lei gli aveva detto che era stata sposata, sapeva che aveva una figlia ed era povera e lui volevo lo stesso uscire con lei. Ecco, questo è uno di quelli che si possono chiamare misteri delle vita. In ogni caso, giusto per sicurezza era meglio stare in un luogo affollato per assicurarsi che non fosse un serial killer. Le sue amiche la prendevano sempre in giro per questo, per questa sua paura degli omicidi, paura probabilmente dovuta alle troppe puntate di Criminal Minds guardate con Max. Criminal Minds. Max.

Max. Sposarlo era stata una cavolata, ma nonostante tutto non si era pentita di averlo fatto. Erano troppo giovani, ma a 18 anni anni chi non ne faceva di sciocchezze? Beh, doveva ammettere che poche persone sposavano il barista del pub sotto casa e adottavano la sua figlia di due anni. Al pensiero di Rebecca il cuore si riempì di amore, lei era la sua bambina e non sarebbe mai e poi mai tornata indietro. Anche se poi le cose con Max erano andate male e avevano perso tutti i soldi. Erano lei e Rebecca e tanto bastava.  

   
 
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