“Ciao, biondina, non ho ancora avuto il piacere di presentarmi, sono Jonghyung” disse il ragazzo che l’aveva salutata il giorno precedente. “Ciao” “Io sono Jinki, ma puoi chiamarmi Onew” disse un ragazzo sorridendole “E io sono Taemin” disse l’amico vicino. “Ragazzi, non vedete che la state impaurendo? Lasciatela un po’ stare” disse un ragazzo con dei grandi occhi marroni, mentre stava scrivendo. “Oh scusa tanto, non volevamo ferire il tuo orgoglio” disse Jong ridendo. Le ore passarono in fretta e presto venne l’ora di pranzo. Tutti andarono alla mensa scolastica, ma Kelza no. Lei preferiva mangiare i piatti tipici della sua terra, non era ancora abituata al gusto dei piatti coreani. Kelza stava mangiando i Brezel, un piatto tipico tedesco, sopra ad un muretto, sul cortile della scuola. Un ragazzo si avvicinò e si sedette vicino a lei, era un suo compagno di classe, amico di quei quattro che le avevano parlato la mattina. “Ciao, vedo che sei molto solitaria” “Ciao” disse lei guardando il pane che stava mangiando. “Non mi sono ancora presentato. Choi Minho” disse il ragazzo dai grandi occhi marroni e contornati da capelli dello stesso colore. “Piacere” disse continuando a mangiare. “Come ti trovi?” “Ah” disse tirando un sospiro guardando i Brezel. Le mancava da morire la sua terra. Le mancava la Swartzwald dove andava spesso da piccola con i nonni oppure quando si sentiva sola. Sapeva di trovare gli animali nel bosco che le tenevano compagnia molto più degli umani. Amava soprattutto l’inverno dove poteva essere sé stessa, dove nessuno la giudicava. Poteva dare sfogo ai suoi sentimenti creando tempeste di neve e ghiaccio, sentendosi finalmente libera Qui a Seoul, no. Non era vista bene una cosa del genere, era male, era stregoneria. Si sentiva in trappola, chiusa in una stanza senza finestre dove i muri si avvicinavano sempre di più. Si sentiva come quando cercava di urlare e nessuno la sentiva, come quando si è in una stanza affollata e non si viene notati da nessuno. “Ho detto qualcosa che non va?” “No, no”disse continuando a mangiare. “C’è qualcosa che ti preoccupa? Se vuoi posso aiutarti” Lei voleva essere aiutata, ma non poteva. “Lo vorrei così tanto, ma non posso” “Con me ti puoi confidare, non devi avere paura” le disse accarezzandole la guancia. Kelza sentiva dei formicolii sulle punta delle dita, non doveva succedere ancora. Doveva tenere al sicuro il suo potere. Velocemente prese mise via il suo pranzo e se ne andò. Se fosse rimasta un minuto di più, avrebbe fatto emergere le sue emozioni e tutti l’avrebbero chiamata mostro. “Cosa le succede? Cosa ho detto di male?” disse il ragazzo. Minho aveva visto che quella ragazza era strana, era diversa dalle altre. Semplicemente lo incuriosiva Quella sua pelle chiara e fredda come il ghiaccio, quei suoi occhi che le ricordava il mare del Nord Europa che tanto lo affascinava e i suoi capelli, biondissimi, lunghissimi e chiarissimi, erano davvero particolari. NOTA DELL'AUTRICE: Volevo mettere un personaggio con i poteri un po' 'sovranaturali', per rendere la storia un po' diversa, ho preso un pochino di ispirazione da Frozen. Spero vi piaccia, sono curiosa di sapere cosa ne pensate :) Küss
Capitoli:
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: Alice_Kingsley