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Autore: Cucciolo_Di_Occhi_Blu    26/07/2014    2 recensioni
-Ispirata all'omonimo manga-
Bakura è un liceale, ed è al suo quinto anno. Malik è invece al terzo, ed ha una strana abitudine: esce con qualunque ragazza glielo chieda, per poi lasciarla dopo una settimana. un giorno Bakura gli farà una proposta. Quale sarà?
Spero vi piaccia! Fatemi sapere se c'è qualcosa che non va. :)
-thiefshipping (MalikxBakura)-
-Attenzione! accenni Puzzleshipping (YamixYuugi) nel secondo capitolo-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Marik/Malik Ishtar, Ryou Bakura, Tea Gardner/Anzu Mazaki, Touzoku-ou Bakura, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tuesday

Driin! Driin!

Bakura mugolò e si girò dall’altra parte. Non aveva proprio voglia di alzarsi. Ignorò la sveglia e si rimise a dormire.

Driiin! Driin!

“Certo che quella cosa è insistente…” pensò, decidendo di ignorarla ancora. Non ricordò, però, la particolarità di quella sveglia, ovvero…

DRIIIN! DRIIIN!

…Che il volume aumentava man mano che il tempo passava finché qualcuno non la spegneva e/o rompeva. E in più al frastuono si aggiunsero Ryou e Amane, che si misero a gridare ad altissima voce il suo nome. E in più il suo telefono si mise a squillare. Rassegnatissimo, si buttò giù dal letto, spense la sveglia buttandola giù dal comodino, zittì i fratellini con un urlo ancora più forte e rispose. Era Malik.

-Senpai!- gli urlò lui nel telefono –Ma insomma, si può sapere dove sei? Il treno parte tra dieci minuti e ti sto aspettando!-

Bakura ammutolì. Il suo treno partiva alle otto e dieci. Il che voleva dire…

- Senpai?-

-Malik… Sono ancora a casa mia.-

-Ma sei matto? Muoviti!-

Sapeva di doversi dare una mossa, ma per qualche motivo non voleva. E poi si ricordò. Il test di matematica. Per il quale non aveva studiato.

-Malik…- lo chiamò.

-Si?-

-Non vado a scuola. Voglio assentarmi.-

- Ma senpai…-

-Vado al parco. Vuoi venire?-

-Io… Ok. Ci vediamo lì.-

-Bene- sorrise lui – arrivo subito.- e chiuse la chiamata

Malik, dall’altro lato della cornetta, quasi si pentì. Vicino al parco c’era il museo, e nel museo ci lavorava… no, decisamente era stato abbastanza stupido accettare. Ma passare la mattinata con Bakura era molto meglio di una sprecata a scuola a parlare di favole e fiabe e leggende. Doveva solo stare attento a non farsi beccare da lei… il che era tutto dire. Quella donna aveva occhi da falco e un sesto senso incredibile. Corse a casa sua entrando dall’ingresso nascosto che solo lui conosceva e si cambiò i vestiti, poi si mise un cappello in testa sperando che ciò bastasse a confonderla. Poi corse a rotta di collo verso il parco. L’albino lo aspettava poggiato ad un albero,  anche lui senza divisa scolastica. Ghignò quando lo vide arrivare e gli si avvicinò.

-Senpai!- lo salutò Malik

-Ehilà!- rispose Bakura sorridendo –Dove ti va di andare?-

- Ovunque tranne al museo!- rispose il biondo schietto

-E perché?- l’albino era stupito

-Beh… diciamo solo che se mi beccano sono fritto. I tuoi genitori non dicono nulla?-

-I miei? Non li vedo da un pezzo!- Bakura rise forte, poi vedendo la faccia di Malik si affrettò a spiegare –I miei genitori sono separati. Mio padre è andato via per lavoro, credo che viva in Europa. Io e i miei fratellini siamo stati affidati a mia madre, che però è andata a vivere a Okinawa con il suo nuovo compagno, perciò io vivo con io fratello e mia sorella minori.-

-Beato te. Io non ho genitori ma c’è mia sorella, e se sapesse che ho marinato la scuola mi ucciderebbe. Lei lavora al museo, perciò non voglio andare lì.-

- Perché hai tanta paura di tua sorella? Insomma, sei pur sempre l’uomo di casa, e sei tu che comandi, no? Falla stare zitta e basta.-

-Non diresti così se la conoscessi di persona. È… è… un… un mostro! Mi costringe a fare quel che vuole lei, quando lo vuole lei!- Malik sembrava sul punto di piangere.

- Secondo me esageri, ma sorvoliamo. Ti va se andiamo in centro o temi che qualcuno che conosci possa vederti?-

- Certo, senpai! Andiamo!- il ragazzino aveva recuperato il sorriso e sembrava molto contento.

Dopo aver evitato più volte di essere beccati da diversi loro professori, giunsero in centro e, passando davanti alla Kaiba Corporation, gli parve di sentire un casuale ragazzo di loro conoscenza urlare ai suoi dipendenti “vi getto tutti in pasto al Drago Bianco Occhi Blu, incapaci!”.

 Ridendo come matti e scherzando sulla sanità mentale del ragazzo, i due si infilarono nel centro commerciale di Domino, dove trovarono un’indaffarata Anzu (sembrava non fossero gli unici ad aver saltato le lezioni, del resto un compito di matematica è pur sempre un compito di matematica)  che andava per negozi con la carta di credito rubata presa in prestito dal portafoglio del padre, e un ormai rassegnato Yuugi stracarico di pacchi di ogni genere che si guardava intorno disperato. Anzu li scorse proprio mentre si avvicinavano e, facendo cenno a Yuugi di seguirla, gli corse incontro.

-Ehi, Bakura!... Oh, che sorpresa, Malik-kun! Hai convinto Bakura a non restare a casa? Beh, sei riuscito a compiere un miracolo!-

-In verità…- Bakura la squadrò da capo a piedi ghignando –Sono io che ho convinto il signorino a marinare la scuola. Tu piuttosto… a tuo padre non verrà un colpo quando scoprirà di non avere la carta di credito nel portafogli?-

-Oh, non parlarmene. Mi ha già chiamata tre volte per sapere se l’avevo preso io!-

-E tu ovviamente hai detto di no.-

-Ho fatto di meglio. Gli ho detto “vai a quel paese, pa’.”- Anzu si strofinò le unghie sulla maglia in segno di superiorità

-Sei fregata, Anzu. Ti ammazzerà- ridacchiò Malik

-Ma che mi frega!- sbottò lei

-Ehm… ragazzi?- chiamò Yuugi

-Sì?- sbottò irritata Anzu

-La prof di matematica…- sibilò piano Malik

-Oh mio… nel negozio! Quello lì vicino!- disse Yuugi nervoso- Se ci vede è la fine!-

Corsero nel negozio più vicino, un emporio di oggetti per neonati, e si nascosero tra i giocattoli e le culle, sperando che tutto filasse. E tutto filò. La prof si guardò intorno incavolata, beccò un paio di ragazzini del secondo anno (non erano nemmeno suoi alunni) e poi li trascinò fuori dal centro tra gli sguardi attoniti degli altri. Appena si fu allontanata i quattro ragazzi schizzarono fuori dal negozio (Bakura fu quasi tentato di mandarla a qual paese ad alta voce, ma si trattenne) e furono trascinati da una certa persona (indovinate chi?) a fare shopping. La ragazza in questione si aggregò al gruppo formato da Mai, Jonouchi e Shizuka, e i ragazzi (anche Jono carico di pacchetti vari, tra cui un fragilissimo Neko di vetro di Mai, pericolosamente in bilico) andarono al terzo piano, dove speravano di mollarle. Quello che non sapevano è che il terzo piano era adibito al negozio di vestiti e accessori più grande della città. Mai, Shizuka e Anzu ci passarono circa tre ore dentro, spendendovi la modica cifra di 460.000 yen (tutto dal conto del signor Mazaki ovviamente) e affidando a loro tutti i loro pacchetti. E mentre Yuugi si lagnava e Jono meditava di buttare tutto per aria, Bakura tentava di apprezzare lo sforzo e di considerarlo un ottimo esercizio fisico, ma più che altro perchè sennò le avrebbe ammazzate tutte e tre seduta stante. Malik invece si divertiva molto a vedere la faccia di Yuugi e rideva tutte le volte che Jonouchi sbraitava qualcosa riguardo Anzu o sua sorella Shizuka (il ragazzo, usando per una volta un po’ di cervello, non osò parlare male di Mai finché lei fu a portata d’orecchio). Senza dubbio se la stava godendo parecchio, quella giornata. E a Bakura piaceva vederlo così felice. Usciti finalmente da quel negozio, Yuugi tirò un sospiro di sollievo e poi sbuffò di fatica quando Anzu gli poggiò in mano altri pacchetti. Ormai il ragazzo era coperto da una montagna alta tre volte quanto lui.

-Ehi, Yuugi, come te la passi? Di certo meglio di me!- scherzò Jono, che aveva mollato molti dei suoi pacchetti al povero Malik.

Yuugi provò a dargli un pugno, ma perse l’equilibrio e cadde a terra. Si limitò quindi a guardarlo storto, mentre il resto della comitiva rise. Poco dopo incontrarono Honda e Ryuji davanti al negozio di giochi per neonati mentre litigavano furiosamente su chi di loro avrebbe conquistato Shizuka.

“Possano ammazzarmi seduta stante” pensò Bakura “Se Shizuka alla fine non li deluderà entrambi.”

In quel mentre Malik sbuffò. Jono gli aveva dato altri vestiti di Mai da portare e lui sembrava reggersi in piedi per miracolo.
L’albino, temendo che cadesse davvero, gli tolse tutto di mano e poggiò i pacchi in braccio a Jono.

-Noi dobbiamo andar via.- spiegò con un falso fare innocente. Gli era appena venuto in mente un posto in cui portare il compagno.

-A domani!- li salutò Jono, mentre Anzu si affrettò a riprendersi i pacchetti salutando con la ma
no. Mentre si allontanavano Bakura sentì un crash di vetro che si rompe e un ragazzo implorare pietà, ma Malik non parve farvi caso.

-Dove andiamo, senpai?- domandò Malik

-Beh… ecco… sai, pensavo...- Bakura era imbarazzato. Come faceva a dire una cosa del genere a un ragazzo?

-Ho capito.- bisbigliò Malik, sorridendo dolce –il ponte-

Bakura annuì senza esitazione, ma comunque un po’ in imbarazzo. Era davvero così prevedibile? Il ponte di Amaterasu, così chiamato per via della statua della dea del sole che vi si trovava al centro, era il posto dove si rifugiavano le coppie, ma loro… potevano davvero definirsi una coppia in piena regola?

Non si accorse che Malik lo aveva preso sottobraccio, poggiandogli. Non si accorse nemmeno di camminare. Tornò alla realtà solo quando si fermarono sul ponte.

-Allora, perché mi hai portato qui?- nel tono di Malik sentì … Speranza? Impazienza? Possibile che fosse davvero così?

Di fronte al suo stordimento, Malik rise. E il suono della sua risata parve scuotere qualcosa dentro Bakura. Un mostro che ardeva dalla voglia di proteggere quel ragazzino, di uccidere brutalmente qualunque ragazza avesse osato avvicinarglisi. Un mostro risvegliatosi solo per Malik. E che lui solo avrebbe saputo placare. Malik, dal canto suo, era combattuto. Stava per fare qualcosa di cui molto probabilmente si sarebbe pentito. Era indeciso se seguire la ragione, che gli diceva di non farlo, o qualunque fosse quella cosa che gli diceva di farlo. Alla fine seguì il suo desiderio e, alzandosi sulle punte,  poggiò delicatamente le labbra su quelle di Bakura, quasi come se non lo volesse spaventare.

Il mostro nel petto di Bakura ruggì, mentre il suo stomaco fece una buffa capriola. L’albino restò con gli occhi sgranati, poi li chiuse lentamente, assaporando le labbra del compagno, mentre il profumo di lui lo faceva impazzire. Malik gli gettò le braccia al collo e Bakura gli circondò la vita con le braccia

Restarono così per un bel po’, ma quando si staccarono, Malik guardò per terra , rosso in volto, e poi corse via, mormorando un flebile “A domani, senpai”

-A domani!- gli urlò dietro Bakura, le gambe che gli tremavano. Si trascinò vicino a una panchina prima che gli cedessero del tutto e si buttò a sedere, lo sguardo perso nel vuoto. Si riscosse quando gli arrivò un messaggio. Era di Malik. Lo aprì in fretta. Era un’unica parola. Scusami

Sorrise. Era proprio da Malik scusarsi per tutto. Tranquillo, non ci pensare , gli scrisse subito. Alzò lo sguardo al cielo e vide che il cielo era già buio, quindi si affrettò a tornare dai fratelli. Una volta a casa, Amane stava per fargli la predica, ma lui la ignorò e si buttò sul suo letto. A quel punto, finalmente, ricominciò a ragionare. Pensò e ripensò a Malik e al suo bacio, ma non riusciva a non pensare che fosse qualcosa che aveva fatto con tutte. Eppure c’era una piccola parte di Bakura che sperava che fosse riservato solo a lui. Pensando e ripensando, le palpebre gli si fecero pesanti e si chiusero presto, cullandolo in un sonno leggero e senza sogni.

- angolo autore-
Mi scuso per l'enorme ritardo! >.< purtroppo ho un'altra long in corso e devo aggiornarla, abbiate pietà! Spero che vi sia piaciuto ^.^ ringrazio vivamente chiunque abbia avuto il coraggio di leggerla, e un grazie speciale ad _Arias_, Alima, Sophie 88, yamigiulia93 e sunburst :) a presto!

Occhi_Blu
  
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