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Autore: Pandi34    26/07/2014    2 recensioni
Maude è una 17enne alle prese con i soliti problemi da 17enne. A differenza delle sue coetanee, affronta questo periodo con un'arma invincibile: il sarcasmo. E' proprio lei a raccontare in prima persona le sue "avventure" quotidiane, con una buona dose di ironia pungente e un enorme odio per quel diario viola sul quale scrive.
*dal testo*
E poi ho un sarcasmo tutto mio, che amo alla follia.
Mi sposerei con me stessa se potessi.
E beh, ora non mi tira più il culo di scrivere, quindi ciao.
Vado a tagliarmi.
Una fetta di pandoro.
Eh, ci eri quasi cascato! Non sono un’autolesionista, odio quella gente. E per il futuro, prima di tagliarmi (o anche solo graffiarmi) con una delle tue stupide pagine, ricordati che ho un camino.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 Gennaio
 
Ciao Lpc.
Sono le dieci di sera e no, non riesco ancora a credere che Kyle sia gay.
Dormirci sopra non è servito, e neppure giocare a nascondino coi marmocchi.
E i suoi messaggi non fanno che peggiorare la situazione.
Ok, partiamo dal principio.
Stamattina risveglio alle 11:30 con tanto di ciabatta del papà lanciata in testa, stessa cosa per Jess.
E’ stata male tutta notte per colpa di quello stupidissimo punch e i miei se la sono presa con me, ti pareva.
Hanno detto che li avevo rassicurati sul fatto che non ci sarebbe stato alcool, e invece sia io che Jess avevamo “due occhi da ubriache”.
Ok, ok, hanno ragione ad incazzarsi, d’altra parte è colpa mia.
Ma la ciabatta potevano risparmiarsela.
Mi sono preparata in 10 secondi, perché di lì a poco sarebbero arrivati i fantastici parenti che non vedevo l’ora di riabbracciare da tanto era il tempo che non li vedevo (Natale) e bla bla bla.
Balle.
La verità è che ho impiegato 10 minuti buoni ad armeggiare col correttore per nascondere le occhiaie, e quando sono andata in soggiorno erano già arrivati zia Truuuuuuudy, zio Tom, la nonna bisbetica e bigotta, gli altri zii e i cugini pallosi.
Zia Trudy è sorella della mamma, ma fortunatamente non hanno nulla in comune.
A parte l’immensa capacità di rompere le scatole su argomenti come “il fidanzatino” o “la prima cotta”. Credo che i loro ormoni siano più pazzi dei miei, e dovrebbe essere il contrario.
Zio Tom è suo marito, ed è lo stereotipo dell’uomo pacione e simpatico, le cui battute sono talmente pessime che fanno addirittura ridere. Ha dei baffi neri e assurdamente grandi, tanto che somiglia al tacos gigante del take away messicano.
Ecco, questo mi fa venire in mente Kyle. Passiamo oltre.
Dicevo, i parenti.
La nonna si chiama nonna, nessuno sa il suo vero nome e la sua vera età.
A parte gli scherzi, si chiama Mary ed è l’unica nonna/nonno che ho. Gli altri sono tutti morti, già.
E’ la mamma di mia mamma e, seriamente, nessuno conosce la sua vera età. E’ da cinque o sei anni che sostiene di avere 80 anni, e dice che con l’aiuto di Dio ne camperà altrettanti.
L’importante è crederci, no?
E ora arriva il bello: gli altri zii!
Gli altri zii li vediamo quattro o cinque volte all’anno (per fortuna): Natale, capodanno, Pasqua e qualche compleanno.
La zia si chiama Viola, ed è la sorella del papi, e lo zio si chiama Jeff.
Di loro non so quasi niente, a parte che hanno due figli: i cugini pallosi.
Il bambino è il famoso antagonista di Sexy Cat, ha 7 anni e si chiama Christian.
La bambina ne ha 5 e si chiama Diana.
Chiusa questa parentesi, torniamo alla giornata.
Abbiamo pranzato e bla bla bla, con tanto di brindisi all’anno nuovo e tutte quelle belle cose che si fanno a capodanno se hai dei parenti come zia Trudy.
Tra le idee balzane e idiote di zia Trudy ci sono i propositi per il nuovo anno.
Che nessuno rispetta mai, ovviamente.
Lei ha insistito, e tutti abbiamo dovuto fare la “lista dei buoni propositi”.
Quelle dei cugini pallosi erano più che altro elenchi di giocattoli che volevano, ed erano fatte a voce. Quindi teoricamente non valgono.
Quella della nonna era molto breve e incisiva: “non morire”.
La mia era forse la migliore, e anche l’unica che gli altri non hanno visto.
Perché se devo fare una cosa, almeno voglio farla bene.
Te la trascrivo.
-Leggere le storie di Jess
-Risolvere con Kyle
-Procurarmi un giradischi
-Impegnarmi a scuola
-Perdere qualche chilo
-Comprare Killers degli Iron Maiden
-Comprare la maglietta dei Nirvana
-Fare il piercing al naso

Ok, fine.
Non sono proprio “buoni propositi”, ma hey, figurati se io ascolto Maestra Trudy.
Comunque, passiamo oltre.
Durante il pomeriggio ho “giocato” con Jess e i cugini pallosi a nascondino.
Un incubo.
I-N-C-U-B-O.
Tralasciando il fatto che giocare con dei bambini piccoli presuppone che tu li faccia vincere, e tralasciando il fatto che solitamente i bambini piccoli non sanno nascondersi, beh, AIUTO.
Non solo non sanno nascondersi, ma si nascondono pure insieme! E in camera mia! Dietro una sedia!
Ma da quale assurdo cartone hanno imparato che “dietro una sedia” è un buon nascondiglio?!
Non ho parole.
E quando io e Jess ci nascondevamo sotto le lenzuola del letto (notare il nascondiglio super segreto), loro si mettevano a piangere e ci toccava di uscire dalla nostra tana per calmarli.
Già, giocavamo due contro due. Quei marmocchi sono peggio che due gemelli, o fanno tutto insieme o piangono.
Avevano pure le stesse scarpe rosse di Cars.
Terribile.
Verso le 17:00 i marmocchi se ne sono andati, e con loro tutti gli altri parenti. Così ho finalmente preso in mano il cellulare dopo 5 ore che non lo guardavo.
Toh, 3 chiamate senza risposta e 14 messaggi di Kyle.
Ok che sono a conoscenza del suo “segreto”, ma poteva evitare se non altro di ripetere 10 volte la stessa cosa.
“Ciao bella, dovrei parlarti.”
“Ciao Maude, vorrei parlarti.”
“Maude, devo dirti una cosa.”
“Maude, ci sei? Devo parlarti.”
“Hai tempo? Vorrei parlarti.”
“Ti prego, non ignorarmi, devo parlarti.”
“Maude, non fare finta di nulla.”
“Sei arrabbiata con me? Rispondimi, ti prego.”
“Per favore Maude, dobbiamo chiarire.”
“Maude, sai che ci sto male se m’ignori.”
“Ti turba tanto che io sia gay?”
“Maude, dai, rispondimi. Ti chiamo.”
“Va bene, fai pure finta di niente. Non m’importa.”
“Maude, per favore, rispondimi.”
“Domani vengo da te.”

COSA?
DOMANI VIENE DA ME?
Prima non c’era quel messaggio, merda.
E cosa dovrei fare ora, eh? Se domani si presenterà da me all’improvviso, non potrò sbattergli la porta in faccia solo perché non sono pronta ad accettare che la sua omosessualità mi sia stata sbattuta in faccia così, per sbaglio. E probabilmente non me lo avrebbe neppure detto se non l’avessi visto avvinghiato a quell’altro ragazzo nella camera dove fino a un secondo prima stava Jess.
Lo odio.
Odio questa situazione.
Vorrei dire tutto a Lynn, magari in due riusciamo a non impazzire, ma ho pur sempre promesso che non ne avrei fatta parola con nessuno.
E poi Kyle è ancora il mio migliore amico, e non possono bastare meno di 24 ore a separarci, in teoria.
In teoria, ecco.
“Non venire”. Gli ho scritto.
Spero mi dia retta, non mi va di vederlo domani.
Fanculo.
Vabbè, ora provo a dormire che sono stanchissima. E no, non mi sveglierò ogni due minuti per vedere se Kyle mi ha risposto. Devo resistere.
Buonanotte.






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*angolo dell'autrice*
Ed eccomi, finalmente! Sono tornata mercoledì sera, ma non ho avuto tempo di postare prima.
Questo capitolo è fresco fresco, appena scritto per voi x'3
Primo giorno di un nuovo anno per la nostra Maude, primo giorno sfigato di una luuunga serie di giorni sfigati.
[A questo proposito, ho lasciato intendere in alcuni capitoli che Maude abita in Inghilterra, ma siccome non so esattamente come sia strutturata la scuola in Inghilterra, la storia seguirà lo schema della scuola in Italia.]
Beh, al prossimo capitolo, recensite se vi va c:
Baci,
Pandi34
  
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