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Autore: kikkalove    27/07/2014    1 recensioni
Una ragazzina inizia il suo cammino alle superiori, ha un legame con il calcio grazie alla vita di sua madre in cui questo sport ne è stato il protagonista..
Lei però non sa che avvolte ci sono delle realtà dure da accettare.
Vedremo come si comporterà Savanna davanti ad esse e cosa comporteranno esse nella sua vita.
Tratto dal Capitolo1
Vent’ anni dopo il FFI alla Raimon Junior High il calcio è cambiato…
I nostri protagonisti ormai adulti hanno una vita propria lontana dal calcio…
Ma qualcosa sta per riavvicinarli…
-Mamma vado a scuola!- dico prima di uscire.
-Ok non fare tardi- mi risponde lei.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Celia/Haruna, Jude/Yuuto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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 Jude (Zio)

Chi è mio padre???

La partita tanto attesa contro l’Istituto Superiore per Prodigi è appena iniziata ma in campo non si respira
affatto un’aria buona, come del resto anche dentro di me.
Dopo aver ascoltato la conversazione tra mamma e lo zio Jude ci sono degli interrogativi che continuano a
tormentarmi, chi è quel ragazzo, perché devo stargli lontana.
Ho una tale confusione in testa che non riesco nemmeno e stare attenta alla partita, vorrei poter rivedere
Victor, chiedere a lui qualcosa, ma non si è più fatto vivo.
Finalmente mi decido a seguire un po’ ciò che sta succedendo in campo, la situazione è peggiore di come mi
aspettavo,il capitano è in campo ma e come se non ci fosse,è del tutto assente, sbaglia i passaggi e non
segue minimamente il gioco, gli unici che ce la stanno mettendo tutta sono Arion e Jp.
Ecco che gli avversari attaccano di nuovo e Riccardo è del tutto paralizzato, finisce il primo tempo col
risultato di 3-0 per gli avversari.
-Ragazzi ma cosa vi prende, Riccardo non sembri neanche tu in campo- dice Jane sgridandolo, ma lui
sembra che neanche l’ascolti, infatti non emette nessuna risposta.
-Non possiamo arrenderci agli ordini di quegli uomini, il calcio il nostro calcio non può svanire nel nulla- urla
Arion cercando di smuovere la squadra.
Il fischio dell’arbitro da inizio al secondo tempo, all’inizio sembra non esser cambiato nulla ma
all’improvviso ecco che il capitano si sveglia, noi dalla panchina cominciamo ad incitarlo finche non
raggiunge la porta avversaria li carica un destro e calcia il pallone in porta con una potenza tale da lasciare il
portiere basito.
L’ennesimo fischio dell’arbitro annuncia la fine della partita.
-Ragazzi siete stati in gamba, non abbiamo vinto ma ci siamo comunque ribellati a coloro che vogliono
cancellare il calcio in cui crediamo- dice l’allenatore Travis negli spogliatoi,
-Si,ma ora ci toccherà subire le conseguenze- risponde Riccardo,questa volta col viso alto e fiero,
-E noi le accetteremo!- conclude Arion sorridendo.
Durante il tragitto verso casa mi abbandono nei meandri della mia mente non ascoltando completamente
le parole di Arion che soddisfatto continua ad elogiare la partita disputata.
All’improvviso una figura cattura la mia attenzione.
Victor Stonewall cammina velocemente ad un paio di metri da noi, decido di seguirlo, così saluto Arion ed
accelero il passo.
Lo vedo entrare in ospedale, incuriosita lo seguo, entra in una stanza dove c’è un ragazzo intento a fare
fisioterapia, così mi nascondo e ascolto la conversazione.
-Ehi fratellino, come mai non hai giocato oggi?- gli chiede l’altro, sobbalzo sentendolo chiamare fratello così
sbircio il suo nome sulla cartellina del letto, rimango interdetta leggendo che si chiama Vladimir Blade, ma
se è suo fratello perché hanno due cognomi diversi mi chiedo, con questo interrogativo decido di togliere il
disturbo ma nel voltarmi sbatto il piede sulla porta attirando la loro attenzione.
Victor vedendomi lascia la stanza salutando il fratello e subito mi raggiunge.
Mi fissa col suo sguardo severo facendomi venire la pelle d’oca,
-Cosa ci fai tu qui?-mi chiede minaccioso, non so cosa dirgli tant’è che boccheggio come una sciocca,
-Io, io ti ho visto e quindi…- cerco di spiegare, a quel punto lui mi afferra il polso e mi trascina fuori.
-Perché mi hai seguito?- mi chiede non guardandomi,
-E tu perché sei venuto sotto casa mia?- dico sicura, lo vedo sussultare ma non risponde,
-Avevo chiesto a te e alle tue amiche di starvene fuori- dice col tono calmo,
-Fuori da cosa e poi come fai a conoscermi?- rispondo adesso incuriosita,
-Tu fai troppe domande- dice sorridendo,
-E tu dai troppo poche risposte- ribatto posizionandomi davanti a lui,
-Non dovresti frequentare tipi come me- aggiunge allontanandosi,
-Lo so, non sei il primo che me lo dice, ma io in te non ci trovo nulla di male, sei un comune ragazzo a cui
piace giocare a calcio- dico sapendo di aver toccato un tasto dolente,
-Tu non sai un bel niente di me, adesso lasciami in pace- mi urla lasciandomi sola e scioccata dalla sua
reazione.
Ritorno a casa un po’ delusa, ma subito cerco di sembrare il più normale possibile, non voglio che mia
madre o mio zio comincino con le loro domande.
Entro in silenzio interrompendo l’ennesima discussione tra i due..
 
Pov Jude
-Ho fatto delle ricerche, quel ragazzo non può essere suo figlio!- dico fissando mia sorella,
-Ma allora chi è?- mi chiede lei dubbiosa,
-Non lo so ma quel Victor e più grande Savanna e se fosse suo figlio doveva già essere nato quando..-
interrompo il mio discorso perché mi accorgo di qualcuno.
Savanna sbuca da dietro  il muro con uno sguardo perplesso.
-Ciao tesoro com’è andata la partita?- le chiede Celia facendo finta di nulla,
-Bene la Raimon ha perso 3-1 disubbidendo agli ordini dati- risponde lei,
-Finalmente la Raimon si sta svegliando, povero Travis, chi sa cosa lo aspetta adesso- dico sorridendo.
 
Pov Savanna
Arrivo a scuola serena finchè non mi accorgo che i componenti della squadra
sono tutti riuniti davanti alcancello.
-Ehi Sky- dico richiamando la mia amica,
-Ciao Saw, vieni!- mi dice
-Cosa succede?- chiedo stranita
-Hanno detto all’allenatore Travis di lasciare la squadra- mi risponde lei triste,
-Cosaaaa, e chi allenerà la Raimo adesso????- chiedo scioccata,
-Un certo Mark Evans- mi risponde lei.
Le lezioni ci distraggono un attimo dai pensieri, ma una volta finite ecco che scendono in capo assieme ai
giocatori, il nuovo allenatore si presenta in campo puntuale, ha un viso familiare, ma non ricordo dove l’ho
già visto, gli allenamenti iniziano e nell’aria si sente una strana e nuova forza, così per la prima volta
torniamo tutti a casa col sorriso.
Entro trovandomi di fronte mia madre sorridente, ricambio all’istante del resto anche il mio umore è
migliorato ed ecco che subito mi chiede
-Come sono andati gli allenamenti?-
-Bene abbiamo un nuovo allenatore- dico sorridendo,
-E chi sarebbe?- chiede mio zio spuntando all’improvviso,
-Mark Evans- rispondo.











Angolo dell'autrice
Buon salve a tutti, spero la mia storia 

vi abbia incuriosito.
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate.
Mi scuso in anticipo per il breve capitolo
ma vi prometto che il prossimo oltre ad essere
più lungo sarà ancora più intrigante.
Un bacio Kikka
  
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