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Autore: willow11    27/07/2014    5 recensioni
Cosciente del suo "dono", Santana torna ad Hogwarts per imparare a controllare i suoi poteri.
La storia è il seguito di OBLIVIATE ed è ambientata durante il sesto libro della saga di Harry Potter, saranno presenti i personaggi principali della saga.
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 2.6



-Uno, due, tre, Evanesca!-

Pronunciata la formula Quinn agitò la bacchetta e la pallina di fronte a lei scomparve.

-Su, provate voi!- La ragazza incitò i suoi allievi a fare l’incantesimo sulle proprie palline.

I ragazzini del secondo anno cominciarono ad agitare le proprie bacchette e  ripetere la formula.
Un paio di ragazze di Corvonero ci riuscirono al primo tentativo.
-Molto bene- si congratulò Quinn.

-Cosa sono questi favoritismi!- Disse un’allegra Santana Lopez entrando in aula.
Appena i ragazzi la videro si alzarono in piedi in segno di rispetto.
-State seduti, state seduti- li rassicurò la bionda.

-Perché li hai fatti sedere? Stavo pensando di entrare e uscire a ripetizione!- Le sussurrò l’ispanica una volta arrivata alla cattedra.
Quinn le lanciò un’occhiataccia e si allontanò da lei per controllare i ragazzini impegnati con l’incantesimo.

-Evanesca!- Disse un Tassorosso in prima fila, ottenendo però un leggero cambiamento di colore della pallina.
-No Ryder… non devi agitare la bacchetta in quel modo!- Spiegò Quinn con voce ferma ma allo stesso tempo materna.

Santana guardò la sua amica posizionarsi dietro il ragazzo afferrargli la mano e agitare con lui la bacchetta.
Al secondo tentativo la pallina era sparita.
Un leggero sorriso curvò le labbra della latina, non poteva esserne più fiera.



-E mi raccomando voglio che vi esercitiate su tutto il programma svolto fino adesso con la professoressa McGranitt!- Disse Quinn ai ragazzini che stavano lasciando l’aula.
Santana le diede uno spintone.

-E passate un Buon Natale!- Aggiunse.

-Devo proprio insegnarti tutto io Fabray!-
Quinn, vedendo l’ultimo alunno uscire, sospirò sollevata.
-E anche questa è andata!-

-Non mi dire che era la prima volta che facevi lezione da sola?-
-Come sono stata?- Chiese con un filo di preoccupazione.

-Beh, io avrei fatto meglio, io già faccio di meglio... Diciamo discreta- La schernì con un sorriso.
-Idiota!- La beffeggiò Quinn andando alla cattedra per prepararsi l’altra lezione.

-Com’è che sei da sola?-
-Oh, Silente è partito… Quell’uomo parte in continuazione quest’anno, e Minerva doveva sbrigare delle cose per lui in presidenza…-
-Minerva…- la prese in giro con un sorriso.
-Sei un po’ troppo di buon umore oggi? Com’è che non stai facendo lezione?-
Santana si girò verso la finestra picchiettata dalla grandine.
-Non vorrai farli ammalare proprio l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze?-
-Che animo sensibile!-
Santana a quelle parole sbatté le palpebre svariate volte.

Quinn la guardo dubbiosa.

-Per caso hai fatto sesso?-
-No…- si affrettò a rispondere -ma… Stasera c’è il party di Lumacorno…-
-Ah il party…- Rammentò Quinn.
-E’ aperto a tutti gli insegnanti e a pochissimi studenti-
-Ovviamente ci sarà Hermione…-
-Ovviamente…- Rimarcò Santana.

-Non mi dire… Farete coming out!- Disse euforica la bionda.
-Che brutta parola… Ma no Q. figurati…-
-Mi stai chiedendo ufficialmente di lasciarti la stanza per il “dopo party”?-
-Beh sai, è un evento speciale… E poi…-
-Ok!-
-Ok?- Chiese stupita la latina.
-Certo che è ok, Santana… Mi stupisce che tu non me l’abbia chiesto prima…-

Santana era esterrefatta.

-E poi fattelo dire, sei diventata insopportabile! Una bella scopata è proprio quello che ti ci vuole- disse la bionda sorridente mentre i primi studenti del sesto anno cominciavano ad entrare in aula.
Santana riconobbe i compagni di corso di Hermione e cercò di ricomporsi.
-Ma tu vieni?-
-Dove?- Chiese Quinn.
-Al party…-
-No, penso passerò la serata in biblioteca, non sono ancora in vena di eventi mondani…-
-E poi sono io quella insopportabile- la schernì Santana prima di allontanarsi.

L’ispanica salutò un paio di studenti di Serpeverde e anche di Grifondoro e poi fece per uscire.
Sull’uscio della porta si incrociò con Hermione che la guardò stupita.

-Ciao!- Disse Santana senza dilungarsi troppo.
-Ciao…- Rispose Hermione confusa sul perché lei fosse la.

Santana uscì dall’aula ed Hermione la seguì con lo sguardo.

Sentendosi gli occhi e i pensieri puntati addosso l’ispanica si girò senza smettere di camminare e le fece l’occhiolino.

Hermione sospirò ed entrò in aula con un sorriso stampato sulle labbra che scomparve appena si accorse che Draco Malfoy la stava fissando.



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Santana era seduta sulla sedia della sua scrivania.
Gli occhi erano aperti e lo sguardo concentrato sul letto che si stava rifacendo da solo.

Silente le aveva consigliato che per iniziare a fare incantesimi con la mente doveva partire da cose semplici e, visto che doveva sistemare la stanza, quale miglior modo di unire l’utile al dilettevole.

Un rumore di porta la fece sobbalzare.

-Q. questa volta che ti sei dimenticata?- Chiese acida mentre apriva la porta, odiava essere interrotta.

Le parole le morirono in gola.

Hermione era li, davanti a lei, con un abito rosa, leggermente scollato ma elegante, che le cadeva addosso come se fosse stato fatto su misura.
Qualche boccolo cascava dalla leggera acconciatura da sera, e il trucco lieve ma presente valorizzava ancora di più la sua bellezza.
La Grifondoro non era mai stata una ragazza dalle forme particolarmente pronunciate, ma quell’abito le metteva in mostra praticamente tutte.

-Wow- disse semplicemente Santana.

Se ci fosse stata Quinn le avrebbe detto: chiudi la bocca che stai sbavando.

-Pensi possa andare bene?- Chiese Hermione titubante.
-Assolutamente…- rispose Santana ancora in ecstasy.

Hermione sorrise arrossendo.

-Cioè no… Dove credi di andare vestita in quel modo?- Disse Santana facendo la voce grossa.
La Grifondoro arrossì ancora di più –sei da sola…- constatò poi sbirciando in camera.

Santana sospirò profondamente, se non fosse stato che entrambe dovevano presenziare a quello stupido party, l'avrebbe presa in quel momento.
Poteva sentire il respiro di Hermione farsi sempre più pesante.
L'avevano tirata troppo per le lunghe, e ogni volta che si incrociavano la tensione sessuale era sempre più alta.
Hermione fece un passo verso l'interno della stanza, ma Santana con uno scatto le si parò davanti.

-E' meglio che non entri… Se ci tieni ad andare al party…- precisò con un tono decisamente più frustrato.

-Ma… Sarai sola pure dopo?- Chiese con un tono leggermente più malizioso avvicinandosi pericolosamente a lei.
-Può darsi…- rispose vaga ma con gli occhi furbi.

Le due ragazze si guardarono a lungo faticando a rimanere composte.
Santana non faceva altro che passare lo sguardo da quegli occhi nocciola alle labbra sottili.

-Bene… Madama Lopez…- disse Hermione facendo uno scatto indietro -Ci vediamo al party-
Santana cercò di ricomporsi, doveva ammettere che quella ragazzina ne aveva di forza di volontà.

-Volentieri Signorina Granger...- disse semplicemente.
Hermione le sorrise e fece per andarsene.

-E mi raccomando, dica al suo accompagnatore il Signor Potter di non allungare troppo le mani sempre che non vuole cominciare a usare la bacchetta con la bocca!-
Hermione scosse la testa divertita e si congedò.



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Quinn era ferma davanti una grossa libreria con ogni scaffale diviso per materie.
-Alfabeticum- La bionda mosse la bacchetta e tutti i libri si spostarono in ordine alfabetico.

Si spostò davanti la sezione di Trasfigurazione, ed estrasse il primo libro.

-Animagus?-

Quinn sobbalzò.

-Rachel!-
-Scusa non volevo spaventarti…-
-No è che non ci viene mai nessuno qua…-
L’infermiera guardò la libreria –immagino sia la famosa biblioteca privata che condividi con quella sciagurata di mia cugina!-
-E con la sua nuova fidanzata…-

Rachel aggrottò le sopracciglia –Santana ha una nuova fidanzata?-

L’ex Corvonero annuì –vediamo se indovini… ti do un indizio… Grifondoro-

-mmm…- Rachel ci pensò su –se è la stessa Grifondoro che era fissa in infermeria l’anno scorso quando Santana era in convalescenza, penso di aver capito chi è… Miseriaccia è così diversa da Brittany!-

Quinn sorrise –e non è un bene?-

-Probabile…- rispose riflettendoci su -Che diamine… Poteva dirmelo!- Aggiunse leggermente seccata.
-In sua difesa posso dire che ha avuto un periodo un pò movimentato…-
-Si si… vabbe… E’sempre la solita solfa… Dimmi tu piuttosto, ho visto che stai facendo da assistente alla McGranitt?-
-Si, devo dire che sta andando bene…-

Rachel sorrise entusiasta.

-E Puck come sta?-

Quinn s’incupì suscitando la curiosità in Rachel.

-Mi dispiace non lo sapevo…-

Quinn a quel punto ripose il libro e guardò l’amica.

-Che programmi hai per la serata?-



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Il rumore dei tacchi rimbombava per tutto il corridoio.
Santana, col suo tubino nero, i capelli sciolti e un filo di trucco, avanzava sicura verso il party di Lumacorno.

Avrebbe voluto osare di più, ma era pur sempre un’insegnante e non poteva esagerare, tuttavia poteva ritenersi soddisfatta ed era sicura che Hermione avrebbe apprezzato.
Salì le scale che l’avrebbero portata dritta dritta alla piccola sala cerimonia del quinto piano.

Il corridoio era praticamente deserto, evidentemente erano già tutti al party.

-Harmonia nectere passus-

Santana si fermò di botto davanti un muro di pietra.

Non era sicura di aver sentito bene, ormai le capitava spesso di confondere l’udito con il pensiero, in più non conosceva quella formula.

Dopo neanche una manciata di minuti la udì nuovamente.

-Harmonia nectere passus-

Santana si guardò intorno, ovviamente non c’era nessuno.
Poi, come colta da un lampo di genio, si girò verso il muro di pietra che stava cominciando a prendere vita.

Stupita, fece un paio di passi indietro e guardò il muro trasformarsi in porta.

La stanza delle necessità.


Indietreggiò ancora qualche passo ed estrasse la bacchetta dalla piccola pochette che si era portata.

La porta si aprì lentamente rivelando un esausto Draco Malfoy.
Santana abbassò la bacchetta.

Il ragazzo, colto in flagrante guardò l’ex compagna di casa senza muovere un muscolo.
La latina fissò il ragazzo cercando di capire cosa avesse appena fatto.

Ma i pensieri cupi di Malfoy risultavano molto confusi e difficili da interpretare.
Non era la prima volta che non riusciva a leggere il pensiero, le succedeva spesso con Silente, anche se quest'ultimo le aveva spiegato che per tagliarla fuori l'unico modo era l'incantesimo di protezione.

L’unica cosa di cui era certa è che nascondeva qualcosa di molto grosso, e quel qualcosa era all’interno della stanza delle necessità.

-Cosa facevi?-
-Che ti importa? Non dovresti essere a quello stupido con i tuoi nuovi amichetti? Per Salazar come sei caduta in basso-

Santana fece un paio di passi avanti e, come aveva già fatto l’anno prima, gli puntò la bacchetta sulla giugulare.
Ma questa volta il ragazzo rimase impassibile.

-Occhio a come parli Malfoy-

Il ragazzo abbassò gli occhi verso la bacchetta di Santana.

-Vedo che sei tornata ad usare la tua bacchetta-

Santana corrucciò lo sguardo e Draco cambiò immediatamente espressione.

-Lo sapevo, la mezzosangue non te l’ha ridata? Eppure quando è venuta a chiedermela era così sicura…-

-Di che… Che stai dicendo?-
-Ti ho rubato io la bacchetta di quella stupida Tassorosso che usavi l’anno scorso –
La latina completamente inerme abbassò la bacchetta.

-Volevo capire cosa avesse di speciale, perché la usavi al posto della tua… Alla fine è servita la Granger a farmi capire tutto… E’ venuta da me e mi ha minacciato per riaverla… Ah ma adesso è tutto chiaro…-
-E’ cosa sarebbe tanto chiaro Malfoy?-

-Vi ho viste l’anno scorso e vi ho viste quest’anno… Chissà cosa succederebbe se qualcuno sapesse della vostra… Come si può definire?-

Santana non rispose.

-Adesso non parli più eh? Bene, continua a farti gli affaracci tuoi se vuoi che io mi faccia i miei…- Disse prima di allontanarsi a passo svelto.

L’ispanica abbassò lo sguardo e si appoggiò al muro di pietra lasciandosi cadere a terra.

Malfoy aveva capito tutto, sapeva di lei, di Brittany, sapeva di Hermione.

Hermione.
In tutto quel tempo non le aveva ridato la bacchetta.

La bacchetta di Brittany, la sua bacchetta!



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-Dove pensi che sia finita?-
-Chi?- Chiese Harry Potter mentre masticava
-Santana- disse ansiosa Hermione guardandosi intorno –oddio c’è Finn… Ti prego coprimi…- disse la ragazza sgattaiolando via.

-E’ difficile catturare Hermione…- esordì il bulgaro non trovando la ragazza.
-E’ andata ad incipriarsi il naso…- spiegò Harry.
-Io non capire, lei no stare con maschio, io bel Durmstrang, a Hermione piacere bulgaro…-
-Effettivamente non fa una piega- ridacchiò Harry davanti un confuso Finn.



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Santana distesa sul suo letto con la testa rivolta sul soffitto giocava a far fluttuare la sua bacchetta.

Un brusco bussare alla porta interruppe l’incanto.

L’ispanica guardò la porta e questa si aprì da sola.

-Ti ho aspettato tutta la sera…- Disse Hermione entrando in camera.
Santana si girò verso di lei e si sedette sul letto. Aveva pianto a dirotto, le si leggeva dagli occhi, tuttavia la penombra l’aiutava a nascondere quella verità.

Hermione avanzò piano cercando di capire perché ci fosse quel buio.

-San tutto bene?- Chiese titubante.

Santana a quel punto fece un respiro profondo –perché non me l’hai detto?-
-Detto cosa?-
-Perché sono venuta a sapere da Draco Malfoy che hai tu la bacchetta di Brittany?- Chiese con voce ferma.

Hermione sbarrò gli occhi.
-Io, San ti giuro che…-
-Che cosa Hermione?-
-Volevo dartela ma..-
-Ma? Tu sapevi cosa significava quella bacchetta per me… E me l’hai tenuta nascosta per tutto questo tempo?- Chiese incalzante.
-Avevo paura…-
-Di cosa?-
-Di questo- rispose a tono Hermione che a quel punto si alzò –tu non sai che significa stare con te... Col fantasma di Brittany che potrebbe spuntare da un momento all’altro-

-Ma che cazzo dici?-

-Santana ci hai messo un anno a capire che ero interessata a te-
-E quindi?-

-Ti giuro che volevo ridartela alla fine dell’anno… Ma poi mi hai baciata e ho avuto paura di perderti…-

L’ispanica intanto scuoteva la testa con le lacrime che avevano ripreso copiose a bagnarle il viso.

Hermione si inginocchiò davanti a lei che stava ancora seduta nel letto e le afferrò le mani.

-San ti prego, ti prego… per una volta fidati di me-
-Come faccio? Perchè dovrei fidarmi di te...-

-Perché ti amo…- disse Hermione con voce rotta.

La latina strinse forte la mano della Grifondoro e poi si staccò. Non poteva averglielo detto veramente, non in quel momento.

-Rivoglio la sua bacchetta, e per quanto sia difficile non incrociarti, non voglio vederti più-




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potrei nascondermi
o semplicemente sparire...(e sono pure in ritardo) a voi l'ardua sentenza...
Lo sapevamo che la bacchetta avrebbe fatto danni,
secondo voi Santana si è arrabbiata troppo?
Io ho una teoria ma voglio sentire la vostra...

Vi ringrazio ancora per seguirmi e per trovare il tempo per recensire!

e vi ricordo sempre che questa storia è il seguito di obliviate

Se mi cercate mi trovate su twitter e su ask

A prestissimo
Chiara
  
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