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Autore: cherubina    27/07/2014    1 recensioni
Dietro ad ogni uomo c'è una grande donna. Donne passate alla storia o rimaste nell'ombra. Donne che hanno contribuito a creare un pezzetto d'America
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Indipendenza americana, Il Novecento
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GRACE

Luglio, 1924

"Tu, figlio mio,

mi hai mostrato Dio.

Il tuo bacio sulla mia guancia

mi ha fatto sentire il tocco delicato

di Colui che ci guida...

E quando te ne sei andato

hai lasciato le porte del cielo socchiuse

in modo che possa intravedere

le glorie della sua grazia.

Tieni, figlio mio, la mia mano

guidami lungo il percorso

in modo che non inciampi,

che non vaghi,

Mostrami la strada che ci porta a casa.

Con amore, mamma.

La poesia che, con inchiostro e lacrime, ha scritto per il suo Calvin Jr campeggia sui principali magazine Americani. La poesie della first lady, la poesia di una mamma con il cuore straziato.

Grace è rimasta per quattro giorni interi al capezzale del suo Calvin, inizialmente alla Casa Bianca, poi al Walter Reed Hospital: ha assistito, inerme, alle sofferenze del suo ragazzo, ai due giorni di lotta straziante per sopravvivere.

Alla fine quell'infezione l'ha ucciso. Il sedicenne, che aveva ereditato la stessa passione per lo sport della mamma, è rimasto a giocare a tennis senza calze finché una bolla non si è formata sotto il suo piede. Il veleno si è diffuso nel giro di quattro giorni e lo ha ucciso.

Sono arrivati molti messaggi di cordoglio, dall'ex presidente e dal governatore di New York Franklin Delano Roosevelt, sono state organizzate veglie di preghiera per l'adolescente davanti alla casa Bianca e i Coolidge hanno acconsentito perché le porte restino aperte al pubblico.

Ci sono delle lettere che leniscono il dolore della first lady: sono quelle di altre mamme e di altri papà che hanno sperimentato un dolore così grande. Grace si riconosce nelle loro parole e si sente meno sola.

Lei che si sforza per dimostrarsi forte e serena in pubblico e crolla, disperata e in segreto, dietro la porta della sua camera.

In fondo lei con le difficoltà ha sempre convissuto fin da quando, da bambina, aveva la schiena debole ed era costretta a degli esercizi specifici per rinforzare le vertebre. Fin da quando, dopo la laurea nell'università del Vermont, ha dedicato la sua vita da nubile ad insegnare ai bambini sordi.

Non ha voluto fasti nemmeno il giorno del suo matrimonio quando ha sposato John Calvin Coolidge a casa dei suoi genitori fasciata nel suo abito grigio, senza fiori, con pochi amici e parenti a presenziare alla cerimonia. Una veloce luna di miele a Montreal e poi una casa in affitto a Northampton.

Non si è lasciata intimorire nemmeno quando la sua vita è cambiata di colpo e si è ritrovata a vivere come la moglie del vice-presidente d'America perdendo l'intimità e la quiete della sua vita domestica e privata. Nemmeno la sera del 3 agosto del 1923 quando Grace, il marito e i figli si trovavano nella loro casa di Plymouth e furono svegliati alle prime ore del mattino.

Il presidente Harding era morto e Grace accese la lampada a petrolio alla luce della quale il marito ripeté il giuramento presidenziale alla presenza di un notaio.

La vita di Grace è destinata a cambiare in un batter di ciglia, ormai lo sa.

In una notte si era ritrovata first lady.

In pochi giorni si ritrova orfana di un figlio.

Non le piace mettere il naso negli affari di Calvin, spesso esita a disturbarlo quando è a lavoro nei suoi uffici e ha manterrà un profilo basso anche per la campagna di rielezione del presidente Coolidge.

Non è per mancanza di interesse o per ignoranza che, sovente, Grace si tratterrà dall'intervenire in questioni sociali e pubbliche ma sarà proprio il presidente a ritenere impropri quegli interventi.

Quel Calvin che le impedisce di guidare l'auto e che si rifiuta di farla viaggiare in aereo con il colonnello Lindbergh, soffre però di ansia sociale e, spesso, è Grace, estroversa e brillante, a venirgli in soccorso avviando i discorsi con gli ospiti alla Casa Bianca e con qualsiasi altro interlocutore.

"Grace mi ha permesso di vincere le mie debolezze" Dirà Calvin durante l'anniversario per le nozze d'argento.

Grace che è sempre stata un bastone sul quale gli altri hanno potuto appoggiarsi non ha mai recriminato per essere stata lasciata sola con i suoi dolori.

Ha aiutato suo marito, restando in ombra, ha continuato a promuovere iniziative per le scuole e per le letture labiali che aiutino i bambini sordi, ha perpetrato la causa per il voto alle donne...Non si lascerà sopraffare dal dolore per la morte di Calvin Jr.

Quando sarà triste o il ricordo del figlio sarò troppo doloroso da gestire si ritirerà a leggere le lettere di conforto di quegli sconosciuti che condividono il suo stesso dolore. E scriverà per lui, per il suo Calvin.

*** ***

La poesia iniziale, dal titolo "the open door" fu composta da Grace Coolidge per onorare la memoria di suo figlio Calvin, morto a 16 anni. Ho cercato di essere più fedele possibile al testo inglese traducendo...chiedo perdono se ci sono degli errori.

Un grazie di cuore a chi continua a seguire questa raccolta!

  
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