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Autore: Sabri_Fox    27/07/2014    0 recensioni
Trama:
Ciao a tutti, vi racconterò la mia storia, e quella della mia amica, la mia migliore amica, la nostra vita non è quella di tutti i giorni, questa storia è la storia di come io ho raggiunto i miei sogni e dei One Direction, la ragione della mia vita...
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 54

Perché (?)

Niall Pov:
Tutta la cena passa bene, tra sguardi furtivi, risate cose dolci. Lei è bellissima, come sempre, lei quella che amo, che amerò sempre. Al diavolo ciò che pensa la gente su di me o sull'amore. Credo l'amore sia lei.Le pago la cena come giusto che sia. Sono le undici e mezzo, i suoi genitori le hanno concesso di venire in albergo da me, suo padre è molto contrario, ma si fida di sua figlia e probabilmente anche di me, perché se no, non avrebbe lasciato che venisse, ma io voglio che suo padre e la sua famiglia si fidi di me, voglio che conoscano il vero Niall James Horan.
Ora stiamo passeggiando per mano, sotto la torre di Pisa. : “Senti, allora hai qualche idea per Liam?”
: “Non so, so che ora ha una ragazza no? Penserà lei a lui..” guarda in basso, ma non mi pare molto convinta.
: “Non ti vedo molto convinta, credo che Sophia le farà una bella sorpresa, è una brava ragazza.”
: “Tu dici?” alza lo sguardo su di me “ a me non pare, lei mi sembra una che dice <> e non dice <>” è tutta ararbbiata, ora sto incominciando ad avere dei dubbi, su di lei, su Liam, su di me..
: “Perché t'importa tanto?” chiedo io.
: “Bhe... perchè..insomma.”
: “Bene.. capito.” le lascio la mano con violenza e vado verso un bar, ho bisogno di bere qualcosa.
: “Aspetta Niall, dai non è come pensi... è solo che è il mio migliore amico..” urla lei, ma non la voglio ascoltare, alle volte mi sembra così.. così falsa e stupida. Non mi giro neanche. Anche se la voglio è tanta, ma la sento, sento i suoi passettini nelle sue all stars nere che mi seguono senza dire nulla.
: “Avanti Niall...” dice lei fermandomi con una mano.
: “Lasciami bere qualcosa. Poi ne parliamo.” entro nel bar, non c'è nessuno, a parte un grosso uomo, con una faccia che sembra che dica “ voglio farmi la tua ragazza.”
Sabrina è accanto a me, con lo sguardo basso ed è anche arrossita.
Stringo i pugni. <>
ordino da bere per me, la presenza di Sabrina vicino a me, che si guarda le unghie, mi da un po' noia, vorrei stare da solo. Lei alza lo sguardo su di me io tengo lo sgaurdo duro. Forse capisce che voglio stare solo, così esce.
: “Vado qui fuori...”
La lascio andare fuori e mi finisco il mio drink, mentre però la fisso attraverso il vetro, perché mi pare di vedere qualcuno che le si avvicina.

Sabrina pov:
Sono fuori, al freddo, desolata per quello che è successo a Niall, ma non so perché ci ho messo tanto a dirlo, dire che è lui è solo un amico. Certo è stato qualcosa di più è stata una bella cotta, ma non siamo mai stati insieme e ora io con gli occhi e con il cuore vedo solo Niall, solo lui. Passeggio su e giù, non è proprio un bel posto, ma Niall voleva stre solo, allora l'ho accontentato. Nel vicoletto davanti a me, vedo come una grossa ombra venirmi incontro, sento qualcosa afferrarmi un braccio e trascianrmi via, cerco di graffiare la mano e tirare calci ma la sua presa salda è una grossa mano robusta. Prima che possa cacciare un urlo per farmi sentire da qualcuno, lui mi mette una sulla bocca. Il mio cuore batte a mille, non che fare, non riesco a muovere un muscolo, ora mi blocca tutto il corpo con il braccio.
: “Senti bellina, sei urli ti uccido, ho un coltello nella tasca.”
respiro a fatica, sento le mie lacrime calde scendermi giù.
Sento la mano dell'uomo che mi palpa il seno. Riesco a schiacciargli il piede e per un'attimo sono libera, poi mi afferra di nuovo e mi sbatte violentemente contro il muro, sbatto la testa e inizio a vedere tutto sfuocato. Ma sento una voce. Una voce familiare e protettiva che mi tiene sveglia.

 

Niall Pov:
Ho visto bene, qualcosa si era avvicinato a Sabrina e ora non faceva più su e giù. Pago e velocemente esco. Non la vedo ed entro nel panico, mi guardo introno mi metto una mano nei capelli, poi sento, una specie di gemito verso un vicoletto buio e ci entrò correndo. Vedo Sabrina contro il muro e un uomo che le tiene saldamente i polsi attaccati al muro.
: “Brutto bastardo lasciala!” corro in direzione dell'uomo che lascia Sabrina e questa cade seduta. Vedo che ha gli occhi aperti ma sembra tramortita.
L'uomo tira fuori una lama, ora anche io sono spaventato, ma Sabrina è dietro l'uomo, la devo prendere. Prendo la rincorsa e vado addosso all'uomo, riesco a schivare il suo attacco con il pugnale e tirargli un gancio e poi un destro, ma sembra resistere, mi tira un pugno forte allo stomaco e poi un calcio, sento lo stomaco sottosopra. Sono steso accanto ai piedi della mia ragazza. Un rivolo di sangue mi esce dalla bocca, ho il sapore di metallo in bocca. Sicuramente sono stato troppo duro e stupido, non era l'ultima serata che nessuno dei due ci aspettavamo. Il fiato mi manca, l'uomo e vicino a me che ansima per i colpi che gli ho sferrato. Lei mi sorride dolcemente e mi prende una mano. : “Scusa.” mi sussurra.
No, scusa nulla, cosa pensa, che lei morirà qui, si sbaglia di grosso, mi alzo in piedi e l'uomo non se lo aspettava gli tiro un calcio prorpio in mezzo alle costole e lui prima di cadere mi tira il coltello, che mi graffia solo di striscio sulla fronte. Non aspetto un attimo, prendo Sabrina in braccio e esco dal vicoletto.
: “Tutto bene, piccola è stato solo un brutto incubo.” le sussurro guardandola, ma lei ha già chiuso gli occhi.

 

Sabrina Pov.
Apro lentamente gli occhi e cerco di mettere a fuoco la vista, la testa mi fa malissimo. Sono stesa in un letto matrimoniale. Non ricordo nulla... solo una grande botta. Cosa è successo? Cerco di ricordare... piano piano ricordo. Niall, la litigata, il vicolo, lui... steso per terra.
Mi metto in piedi velocemente, troppo velocemente, perché perdo l'equilibrio e cado in ginocchio, cerco di afferrarmi al comodino, ma sento un braccio. Alzo lo sguardo. È Niall. Sosiro mi metto ridere e poi piango, un pianto liberatorio. Lui si inginocchia accanto a me e senza dire nulla mi abbraccia e mi accarezza la testa, dolcemente perché sa che mi fa male.
: “Non hai più nulla di cui preoccuaprti. Davvero. Siamo solo io e te. Tranquilla.”
dopo un po', lo guardo è ancora vestito, ha un taglio sulla fronte, la camicia bianca sporca.
Gli accarezzo la fronte, piano. : “Per colpa mia..”
: “Non lo dire nemmeno, capito!” si arrabbia lui mettendomi sul letto.
Si siede accanto a me.
: “Non è colpa tua, è colpa di quell'omaccio là, ho chiamato la polizia e poi sono andato via. Siamo nel mio hotel.”
: “Comunque” continuo io “ Non mi piace Liam, mi è piaciuto.” affermo io chiudendo gli occhi.
: “Va bene, tu mi hai detto la vertà ed è quello che importa, è passato e poi anche io ho avuto tante...tantissime ragazze.” scherza lui alzando il sopracciglio.
Rido. : “Ahahahaha. Sei un idiota.”
: “Ma verame...”
lo bacio prima che possa continuare a parlare, lui mette una mano sul mio volto, la sua mano è calda e protettiva. Continuammo per un po' a baciarci nella mezza luce della stanza, poi lui si alza.
: “Senti io...”
: “Tu cosa?” chiedo io sconcertata.
: “Io... cioè.. non si dice ma..””
Non capisco bene, ma aspetta forse ho capito.
: “Vieni qui, idiota.” dico prendendo la sua cravatta nera per tirarlo a me, ora lui e sopra di me io ho le gambe giù dal letto e sono stesa, lui afferra le mie gambe e le stende sul letto, non curandosi delle scarpe, mi accarezza il volto, scostandomi qualche ciuffo ribelle, e Dio quanto sono belle le carezze, le sue, che ti trascinano via, lasciando il mondo lontano da noi.
Mi bacia lentamente, assaporiamo l'uno i baci dell'altro, gli slaccio la cravatta e ridendo la lancio via, mentre mi mordo il labbro, per fare un faccia sexy, piano, piano mentre lui mi da i baci sul collo che mi fanno venire i brivi sulla schiena, gli sbottono la camicia, gli accarezzo il petto nudo, e muscoloso, è bellissimo, lui si sfila la camicia e la butta atterra. Ora io ho le braccia intorno al suo collo, mentre ci baciamo con foga, <> penso. Ma penso a tutto, penso che mi vergogno, che forse è troppo presto, lui continua a baciarmi, ma poi si ferma.
: “Io, lo voglio fare, davvero, voglio fare l'amore con te, ma non ora.” si siede ai piedi del letto, un po' ingobbito, con le braccia sui ginocchi.
: “Anche io.” ammetto. “ ma perché non ora?” chiedo,
: “Tuo padre, tua madre, tuo fratello, si fidano di me e ancora più di te, non voglio perdere la loro fiducia, loro non credo che vogliano che tu faccia l'amore. Ora.”
: “Questi problemi lasciamoli a loro.” mi siedo accanto a lui, mentre gli bacio il collo. : “Per me va bene così, sei una delle poche persone al mondo che aspettano.”
: “Per te ne vale la pena.” mi bacia afferrandomi il volto.
Così stiamo tutta la notte abbracciati a darci qualche bacio e parlare un po' fino a che entrambi non cadiamo in un sonno profondo.
La mattina, alle dieci e mezzo mi sveglio e inizio a preparare qualcosa da mangiare, lui dorme ancora ed è così cucciolo mentre dorme, che non voglio sveglairlo.
: “Buongiorno, piccola” dice dopo mezz'ora che mi sono svegliata, raggiungendomi in cucina.
: “Giorno a te” gli do un dolce bacio della mattina e poi si siede accanto a me, prende burro, marmellata e pane tostato.
: “Oggi vogliamo fare qualcosa?”
: “Sì, oggi pomeriggio ci vediamo e poi...”
: “ e poi vado via.” mi precede lui.
: “Sì, appunto.” affermo io.
Finiamo di fare colazione e poi mi madre mi viene a prendere e torno a casa, sfatta dalla giornata precedente e non vedo l'ora di stare un po' a casa.

Francesca pov:
Sabrina mi ha chiamata prima di entrare sotto la doccia e ora mentre mi lavo, ripenso a tutto quello che mi aveva detto, stava per essere violentata, Niall si era fatto male, erano successi un casino dopo l'altro. Non so perchè ma mi viene in mente il giorno in cui Harry era entrato nella vasca con me, io ero nuda, anche lui... epppure non mi vergognavo del mio corpicino esile, mi passo le mani sui capelli bagnati e penso a lui, tra poco lo vedrò, per il compleanno di Liam lo vedrò.
Esco e c'è una chiamata in arrivo su skype da Harry : “ finalmente!” esclamo.
Apro la chiamata e mi appare il suo volto, bello come non mai, i ricci castani, gli occhi verdi, noto che i capelli gli stanno crescendo, chissà perché si ostina a non volerli tagliare.
: “Ciao amore.” dice in lui in italiano.
: “Ciao a te, stai prendendo lezioni di italiano?” chiedo io ridendo.
: “Sì, più o meno, leggo qualcosa.”
sorrido e anche lui sorride, e vorrei accarezzargli quel viso un po' da bimbo un po' da pervertito.
: “Mi manchi tanto.” dice lui.
: “meno male... anche te. Tutto bene?”

: “Sì, dai. Ora sono a casa di mia madre, però lei è andata a fare compere con mia sorella.”
: “Capisco.” dico io “ un giorno spero di conoscerle.”
: “Certo, quel giorno non è lontanto, vedrai.”
parliamo un'altro po'.
: “Ma tu hai appena fatto la doccia?” chiede.
: “Sì, ho l'accappatoio e i capelli tutti bagnati” mi sposto i capelli da una parla e mi rigiro una ciocca di capelli con l'indice è un vizio che ho da sempre.
: “La cosa si fa interessante” dice lui, ora sembra solo pervertito.
: “Cosa vorresti dire?” alzo il sopracciglio io.
: “Perchè non ti spogli un po'.”
ci penso... infondo mi ha già visto e toccata.
: “Va bene...” sorrido io abbassando lentamente la manica del mio accappatoio bianco
: “Uno.. due..” dico io, mentre Harry cerca di avvicinarsi il più possibile come volesse raggiungermi qui. “NO!” scoppio a ridere io.
: “davvero credevi che... stupidooo”
: “Sì, davvero..” mette un finto broncio Harry, ora sembra un bambino.
Parliamo un'altro po' e gli racconto cosa era accaduto a Sabrina ma già lo sapeva, perché Niall lo aveva avvisato e poi aveva chiamato anche lei, per sentire come stava.

Niall Pov.
La mia valigia è pronta sul letto dell'albergo la scorsa giornata era stata abbastanza pensate e ora mi preparo per tornare dai ragazzi e lasciare un'altra volta Sabrina, dopo quello che è successo è l'ultima cosa che voglio fare, lasciare lei, ma la tabella del tour doveva continuare.
Prendo la valigia, scendo e ad aspettarmi c'è la macchina di Sabrina con sua mamma e lei dentro, purtroppo non siamo riusciti a vederci nel pomeriggio perché Sabrina non se la sentiva di uscire, ora voglio solo prendere la sua mano e stringerla forte.
Saluto sua madre, metto la valigia dentro e salgo dietro, Sabrina mi guarda e sorride, le guardo la mano piccola, rispetto alla mia e la stringo, le do un leggero bacio a stampo, perché sento gli occhi di sua madre guardarci attraverso lo specchietto retrovisore.
: “Allora ragazzo mio, pronto per tornare a casa?”
: “Sì, bhe a casa non torno, ma mi dispace lasciare il cibo italiano... e ovviamente anche te, amore.” rido e lei sorride, ma sembra un po' un sorriso falso, sembra ascoltare, sorridere ma non c'è più, in un altro mondo.
Arriviamo all'aeroporto il mio aereo mi aspetta e quindi scendo insieme a Sabrina, senza lasciarle la mano, saluto sua madre, che mi augura il meglio e poi mi dirigo verso la pista, con la valigia in una mano e Sabrina nell'altra, lei tace.
: “Amore, che c'è?” mi fermo io dopo un po'.
Non risponde e guarda per terra.
: “Mi vuoi dire che c'è?” lascio la valigia e le prendo le spalle per scuoterla.”
: “Io... io ho paura.” dice lei con voce strozzata.
: “O mamma, piccola mia, vieni qui.” l'abbraccio forte al mio petto, lei rimane immobile sotto il mio abbraccio ma poi anche lei mi stringe.
: “Non mi lasciare... ti prego.” sta per piangere lo sento... e anche io potrei piangere, perché mi brucia la gola, e gli occhi mi pizzicano, perché tento di trattenere le lacrime.
La sciolgo dall'abbraccio : “Io, ci sono, sempre, tra poche settimane ci rivediamo, non devi lasciarti abbattere.”
: “Lo sogno la notte, è terribile, sogno che ....”
: “Che sogni?”
: “Che ti uccide e poi mi.. mi..” mi riabbraccia, è disperata e ora anche io lo sono.
: “Allora, senti guardami.” lei mi guarda a gli occhi lucidi e tristi.
: “tu adesso mi devi promettere che non ci penserai, perché se ci pensi è peggio, tu pensa a me, pensa che sto bene, pensa che ci vedremo tutti i giorni con la webcam, ti ritornerà il sorriso bello che hai sempre avuto, e piano, piano riuscirai a dimenticare, puoi farlo, tu puoi fare tutto.” lei mi guarda.
: “ ci posso provare” abbasso lo sguardo ma le tiro su il viso.
: “Puoi provare a farmi un sorriso”
lei sorride, finalmente il suo bel sorriso, quello che mi cambia le giornate, quello da cui io dipendo, il mio umore dipende dal suo, ho capito bene ora, che ho bisogno di lei, che combatto per lei, che se il punto debole di una persona e un'altra allora lei, è il mio.
La stringo forte, le do un lungo bacio di “arrivederci” e vado via.
Lei mi saluta sorridendo e io penso che ora è tornata in lei.

 

  
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