Pov Lucy
-Ho sconfitto Dorian, cioè non io ma Liam, ma io lo avrei fatto se…- iniziai a dire quando la porta si aprì.-Bene, bene, bene. Chi abbiamo qui?- disse Aron entrando minaccioso.
Cazzo, che figo….ehm, cioè, che paura. Il suo sguardo era minaccioso e non prosperava nulla di buono.
-Gata Matadora, che sorpresa! Lei è arrivata così in fretta solo per salvare suo fratello e il suo piccolo eroe? Mi commuovono questi momenti, peccato che lei non li vedrà mai più!- disse puntandomi una pistola in testa.
Dietro di lui sbucarono altri tre uomini e Il Camaleonte, Perrie. Erano tutti armati.
-Perrie, cazzo, fa qualcosa!?- le urlò Zayn guardandola disperato mentre mi indicava.
-Taci, testa di cazzo!- gi urlò Aron a Zayn tirandogli una spinta così forte da buttarlo a terra. Perrie si trattene ad andargli incontro.
In quel momento, mi si offuscò lo sguardo per la rabbia.
-Non toccarlo- ringhiai prendendo la pistola.
-Cosa vorresti farmi? Miagolarmi contro? Farmi le fusa nell’orecchio? Graffiarmi? Mordermi? Come se fossi un gomitolo di lana, piccolo gattino?- mi stuzzicò Aron con un sorrisetto in faccia.
In quel momento Perrie guardò dalla mia parte e poi guardò Aron.
-Capo, non è lei che vuole. Lascia andare i due prigionieri e prenda in ostaggio lei, così Liam arriverà ai suoi piedi supplicandogli di lasciarla andare- gli sussurrò all’orecchio Perrie, ma il mio acuto udito capì ogni singola sillaba.
-Potrei, ma non mi va- sogghignò Aron puntando la pistola verso Michael e Zayn.
-Lei ha ragione. Prenda me io non ho nulla da perdere- dissi urlandogli contro.
Aron mi ignorò.
In quel momento avrei voluto saltargli addosso e ucciderlo, ma venni bloccata da un omone che mi trattenne mentre mi dimenavo in cerca di saltargli al collo.
Quando mi tranquillizzai leggermente, vedendomi rassegnata a dovergli graffiare e mordere le braccia e tirargli calci ovunque per troppo tempo.
Aron gli fece cenno di sedermi e immobilizzarmi mani e piedi e mettermi uno scoch in bocca in maniera che non potessi cimentarlo, non che non lo stessi facendo.
In quel momento mi resi conto che Zayn e Michael erano trattenuti a forza da due uomini che gli costringevano a guardarmi legata.
Aron si avvicinò a me giocherellando con il coltello.
Johnny guardava in cerca di una soluzione, mentre Martin guardava impaurito. Chissà quanti orrori ha visto il ragazzino.
-Sto valutando la vostra offerta- mi disse Aron iniziando a muovere pericolosamente il coltello davanti alla mia faccia.
Iniziò a graffiarmi le guance, poi le braccia e perfino le gambe tagliando anche i pantaloni neri.
Le lacrime scorrevano nel mio viso mentre il dolore si propagava per tutto il corpo.
La sua risata fece eco sulla stanza mentre le mie urla smorzate dallo scoch erano lievi.
-Basta!- urlò una vocina.
Aron smise di ridere e guardò il ragazzino in piedi in fondo alla stanza che teneva i pugni stretti lungo i fianchi.
-Johnny portalo fuori da qui e porta con te anche gli altri due!- Urlò spazientito Aron mettendo il coltello nell’apposito contenitore.
Prima di uscire Johnny, Michael e Zayn mi guardarono con sguardo compassionevole…