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Autore: Yukari Elric 1412    28/07/2014    2 recensioni
Nome della storia modificato da "Remember me" a "I'll Be Your Home"
Sono passati 10 anni da quando la piccola Patty Rowell si trasferì con la madre in un’altra città, nella speranza che le due trovassero la pace lontane dai demoni, la ragazzina da qual giorno non mise più piede all’agenzia Devil May Cry.
Ma Dante, ogni giorno, da un pò di tempo iniziò a chiedersi come possa stare la bambina ormai cresciuta, se fosse ancora viva…
Questo era il dubbio che assillava il mezzo demone, non riusciva a darsi pace, non riceveva lettere sue da 7 anni, all’improvviso Patty non gli scrisse più, e lui non riuscì a trovarla al nuovo indirizzo che il Devil Hunter conosceva…
Da 10 anni non la vedeva, da 7 ne perse le tracce, Dante non ne comprendeva il motivo, e ogni giorno che passava il dubbio che fosse stata ammazzata da qualche demone si faceva sempre più forte…
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante, Lady, Patty Rowell, Trish, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 – Mission 2: Past memories

 

Dante era alla Devil May Cry, era un pomeriggio malinconico per lui, il tempo passava e di Patty non c’erano mai notizie, sperava sempre in una sua lettera, in una telefonata, o meglio ancora in una sua visita…
E poi, quella ragazza, la Devil Hunter appena arrivata in città, di cui non si conosceva né volto né nome, nessuno sapeva nulla di lei, il mezzo demone cercava ogni giorno informazioni su di lei da quando la biondina s’intromise nel suo lavoro.
Quella ragazza gl’interessava parecchio, voleva scoprire chi fosse, ma non trovava alcun indizio.
E poi aprì quel cassetto, dove erano conservate tutte le lettere che fino a 7 anni fa gli arrivarono dalla piccola Patty, ogni volta che rileggeva quelle pagine, un velo di malinconia e nostalgia scendeva su Dante.
Le lettere della bambina erano quasi romanzi per quanto lunghe, e piene di racconti, racconti infantili sulle sue vicende, ma pur sempre piacevoli da leggere anche per uno come lui.
Sentiva troppo la mancanza di quella “mocciosa” come lui abitualmente la definiva.
 
All’improvvisò sentì bussare violentemente alla porta…
«DANTE! APRI IMMEDIATAMENTE!» Era Lady a urlare.
«Ma che cavolo vuoi?» Disse Dante aprendole la porta.
«ORA SPIEGAMI CHI E’ QUELLA RAGAZZINA PRESUNTUOSA CHE MI RUBA IL LAVORO!»
«Eh?»
«NON DIRE “EH?”! SO’ CHE SEI TU CHE LE HAI INSEGNATO A COMBATTERE, E ORA MI SOFFIA IL LAVORO!»
«Ma si può sapere di cosa diamine parli? Sei impazzita forse?»
«Parlo di quella biondina che combatte proprio come te! Tenendo una pistola per mano, e ha anche una spada!»
«Hai detto biondina? Sai dove posso trovarla?»
«Ma… Allora tu non sai chi sia quella ragazza?»
«No! E sto tentando di rintracciarla!»
«E allora se non vi conoscete com’è possibile che usa il tuo stesso stile di combattimento?»
«Questo non lo so… ma devo scoprire assolutamente chi è quella ragazza!»

Dante prese il suo cappotto rosso, lo indossò e uscì in fretta e furia dall’agenzia, lasciando Lady senza parole, non capiva cosa gli fosse preso a Dante all’improvviso, e non immaginava che lui non conoscesse affatto quella ragazza con il suo stesso stile di combattimento…
 
A pochi isolati dal centro della città, Dante cercava in qualche modo di attirare dei demoni, per simulare uno scontro, e attirare anche  la biondina Devil Hunter…
Tra i passanti notò un uomo che importunava una ragazzina, essendo di cuore gentile, l’albino si avvicinò all’uomo per dargli una lezione e far fuggire la ragazzina, l’uomo appena vide Dante si trasformò in demone, la ragazza fuggì, e il Devil Hunter iniziò a sparargli…
Pochissimi minuti dopo arrivò la ragazza dai lunghi capelli biondi…
Appena vide Dante, si soffermò un secondo, era sorpresa di vederlo, sospirò profondamente, indossava una felpa con cappuccio, mise il cappuccio in testa e un paio di occhiali da sole, come non volesse farsi riconoscere da qualcuno, forse proprio da Dante.
 
La ragazza prese la sua spada, corse vicino al demone e gl’inflisse un duro colpo, i suoi movimenti leggiadri e acrobatici erano molto simili a quelli del Devil Hunter, e poi con  tanti altri colpi di spada, del demone rimase solo la carcassa, nel frattempo Dante si fermò per ammirare il combattimento della misteriosa biondina.
 
«Ma che brava… Allora è proprio vero che il tuo stile di combattimento è quasi identico al mio!»
«Non sono affari tuoi!»
«Levati quei grossi occhiali scuri dal viso e quel cappuccio! Voglio vedere chi sei!»
«Te l’ho detto anche la volta scorsa, è meglio per entrambi se mi stai lontano, sono qui solo per lavoro, se avessi potuto scegliere, non sarei mai venuta qui!»
Dante s’infuriò, si avvicinò a lei a passo veloce, e per rabbia le afferrò i polsi e la sbatte contro il muro di lato a lei…
«ORA BASTA! DIMMI CHI SEI, PRIMA CHE SIA IO A SMASCHERARTI! NON MI PIACE ALLUNGARE LE MANI SULLE DONNE, E’ GIA’ TANTO CHE HO  FATTO QUESTO, PERCIO’ PARLA!» Dante gli urlò contro, le teneva stretto i polsi, e sperava che la ragazza confessasse la sua identità…
 
Lei esitava ancora, lui la fissava, ma all’improvviso dalle lenti scure degli occhiali della ragazza notò i suoi occhi, erano grandi, e sembravano chiari, ma non riusciva a capirlo bene, lei abbassò lo sguardo e poi dalla sua guancia scese una lacrima, l’albino la vide, le mollò uno dei polsi per asciugarle il viso, senza spostarle gli occhiali…
Lei lo guardò, lui la guardò anche, si stava per avvicinare a lei per baciarla, ma ci ripensò…
«Tu devi essere una ragazza che sta soffrendo troppo per qualcosa, dico giusto?»
«Cosa puoi saperne tu…»
«Non ti sarebbero scese quelle lacrime…»
«Il fatto è che sento la mancanza di una persona, tu me lo ricordi…»
-no, non avrei dovuto dirlo! Accidentacio!- pensò la ragazza.
Dante rimase un po’ stupito dalle sue parole, decise di mollarla dalla sua “morsa”.
«Per questa volta puoi andare, ma mi piacerebbe un giorno che tu mi dicessi chi sei, magari potremmo diventare soci, gestisco un agenzia, sarebbe bello lavorare con una ragazza coraggiosa come te…»
«La Devil May Cry…» Disse lei sovrapensiero a bassa voce, ma Dante riuscì a sentirla.
«E tu come fai a sapere anche il nome della mia agenzia?»
Lei abbassò la testa, e poi corse via, Dante non capiva…
Ora era anche più confuso di prima, come faceva a sapere qual’era il nome dell’agenzia di Dante?
«Possibile che quella ragazza in realtà sia Patty? Ma no… Non può essere lei, è assurdo…» Disse l’albino tra sé e sé, il fatto che la ragazza conoscesse il nome dell’agenzia fece scattare in lui questo sospetto.
 
-E’ lei? Se è davvero Patty, non corre seri pericoli a lottare contro i demoni? E se non è lei? Ma se non è lei la Devil Hunter, che fine ha fatto? Sarà ancora viva Patty?-
Queste erano le domande che il mezzo demone si poneva, era confuso, moriva dalla voglia di scoprire chi era quella ragazza misteriosa che lo stava anche affascinando tanto che era sul punto di baciarla, e in cuor suo sperava che non si trattasse di Patty solo perché avrebbe paura che la dolce bambina di cui si era preso cura 10 anni prima non corresse seri pericoli contro i demoni…

  
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