Crossover
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Autore: Lord Vincios    07/09/2008    0 recensioni
Ciao ragazzi! Questa storia l'ha scritta la mia ragazza e io la trovo spettacolare. Godetevela. Parla di una ragazza, una famiglia, la loro storia. I personaggi sono di Narnia, Pirati dei Caraibi, un pò di mitologia e tantissimo altro
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri, Videogiochi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 5
Sogno o son desta?

Ognuno andò nella propria stanza. Sembrava una cosa da romanzo,pensava Fiamma. Niente l’aveva mai spaventata e sorpresa tanto.
“Secondo me è una scemenza” commentò Sole nella stanza sua e di Fiamma “Ma hai notato come il tuo ciondolo si sia illuminato mentre la nonna parlava del tuo ‘potere del Fuoco’?”
“Già… Potrebbe aver ragione. Io ho sempre creduto a queste cose un po’ strane”
“E questo rendeva te strana,per questo ti ho ‘disintossicato’ durante l’estate,perché non avessi un comportamento da stramba nella nuova scuola”
Fiamma si sentiva offesa e se ne andò dicendo ironicamente “Grazie tante…”
Sole si pentì di averlo detto e seguì l’amica che si stava allontanando dirigendosi verso il corridoio,quindi la prese per un braccio “Senti,mi dispiace…è che questa storia mi ha scombussolata”
Per un attimo entrambe rimasero in silenzio “Anche a me” disse poi Fiamma abbracciando Sole “Ma io non so se crederci,invece tu sei convinta che non sia vero”
“Forse ci credo… Può darsi che abbia detto quelle cose perché ci ero rimasta male ad essere stata esclusa da questa ‘cerchia di eventi paranormali’”
“Tesoro…secondo me anche tu hai dei poteri strani”
“Sì,solo se si tratta di chi mangia più budini al cioccolato”
“Non è vero,l’ultima volta ho vinto io…”
Le due amiche si misero a ridere,quando squillò il telefono. Rispose Fiamma “Pronto?”
“Pronto,salve. Sono Alex…”
Fiamma arrossì. Sole aggrottò le sopracciglia in modo confuso come per chiederle “Chi è?”
“Ciao,ti passo Jack?” chiese la ragazza non facendo caso a Sole.
“Fiamma,ciao…no,veramente volevo parlare con te”
“A dire il vero questo non è un buon momento” disse ad Alex guardando Sole,che stava scrutando i suoi occhi e le sue parole (e anche il rossore del suo viso) per capire con chi stava parlando.
“Va bene,che ne dici se parliamo domani a casa mia?”
Fiamma era sorpresa e arrossì ancora di più,poi sorrise dicendo “V-va bene…”
“Mitico,ci vediamo domani. Ciao”
“A domani…” con lo sguardo fisso nel vuoto non le sembrava vero:il primo giorno di scuola e ho già rimorchiato,pensava.
Sole sorrise come per dire “Ho capito tutto”
“Aaaah,ho capito” infatti “Quella faccia la conosco:Lui chi è?”
“Alex Monskowiz. Mi ha invitato da lui domani” la sua voce era lieve e tremolante,come parla un bambino sapendo di aver ricevuto un cucciolo per Natale.
Era facile capire cosa passava per la testa di Fiamma solo dai suoi atteggiamenti,per chi la conosceva. Il fatto che si fosse preparata i vestiti da mettere il pomeriggio di prima mattina, indicava che non voleva arrivare in ritardo al suo appuntamento con Alex. Quello che lei non sapeva è che per Alex non era un vero appuntamento.
“Mio dio,non vedo l’ora. Scommetto che ha una casa favolosa” diceva lei per i corridoi della New York High School “Pensa,potrebbe essere il pomeriggio più… particolare della mia vita”
“Tzh,tutto ieri è stato ‘particolare’…” Mose scherzava,ma sapeva bene che Alex Monskowiz era uno dei ragazzi più desiderati della scuola dalle ragazze delle medie.
Fiamma non badava alle parole di sua sorella,era nel suo mondo a fantasticare…
***
La mattinata volò e Fiamma passò intere ore a pensare al suo pomeriggio. Era evidente che Alex le piaceva. Quando la campanella della sesta ora suonò quasi le veniva da urlare. Non le importava neanche che la Zem l’avesse richiamata più di una volta perché non stava attenta,tanto che all’orecchio di Diego arrivò,durante la terza ora,il nuovo soprannome di sua sorella: “Mente Assente Formosa Sparrow” e si capiva subito che non era riferito a Mosely. Non ne fu molto contento,ma era meglio lasciar correre,almeno per il momento,visto che la Zem non perdonava le risse in classe (come qualsiasi altro insegnante,d’altronde).
Tutti uscirono dal cancello della scuola. Si sentivano ad un miglio di distanza le voci degli studenti per le strade di Manattan. Fiamma si diresse subito a casa,si fece una doccia,s’infilò i jeans con gli strass,la canotta di Trussardi e le ballerine brillanti. Il trucco tutt’altro che leggero metteva in risalto i suoi grandi occhi verde-smeraldo. Le labbra carnose erano sere brillanti dal lucida labbra alla fragola e la borsa della Pinko Bag rendeva il suo look da vera New Yorkese.
Arrivata a casa di Alex suonò il campanello e ad aprirle la porta trovò una signora dall’aspetto alquanto signorile,con uno sguardo severo e accogliente allo stesso tempo. “Salve,sono Fiamma. Sono qui per vedere Alex”
“Ah,sì. Mio figlio mi aveva detto che arrivavi. Entra pure”
Fiamma varcò la porta di casa Monskowiz. Subito entrata,la signora le disse di accomodarsi in salotto e che avrebbe subito detto ad Alex di scendere. Il camino sembrava molto antico ed era l’unica cosa vagamente pittoresca lì,almeno per quanto aveva visto fino a quel momento Fiamma. Notò che sopra di esso c’era un davanzale con sopra molte foto di famiglia. “Alex era carino anche da piccolo” pensava lei “Mi piace la sua famiglia,sembra…amichevole”
Era scontato che a lei potesse piacere qualsiasi famiglia,anche solo vedendola in foto,non avendone una sua.
“Mmmh… Questo mi pare di conoscerlo…” rifletteva guardando la foto di un uomo alto,biondo e molto somigliante ad Alex.
“Quello era mio padre” una voce a lei familiare interruppe i suoi pensieri. Si girò e vide Alex.
“Perché ‘era’?”
Il suo amico abbassò lo sguardo “Lui è…morto. Un paio di anni fa”
Un attimo di silenzio “Alex…mi dispiace tantissimo” Fiamma cercò di attutire il colpo ad Alex “I miei sono morti tutti e due”
“Lo so…”
“Umh?”
Il ragazzo aveva uno sguardo strano,d’un tratto era come se si fosse tradito. “Come se mi stesse nascondendo qualcosa” pensava Fiamma con sguardo sospettoso.
“No,il fatto è che…me l’ha detto Jack!”
Decidette di crederci,almeno finché non le fosse stato tutto chiaro.
“Questa ragazza ti assomiglia molto,sai?Ma chi è?”
“Forse ti riferisci a me!” Nella stanza entrò una ragazza che poteva avere l’età di Sole e aveva anche la stessa smisurata lunghezza di capelli,solo che erano neri e lei non aveva la frangia. Portava una t-shirt nera e larga di Star Wars,le Converse e il rossetto nero sulle labbra “Sono Roxèn,la sorella di Alex,ma puoi chiamarmi ‘Roxy’”
“Ciao,sono Fiamma” lei dava una possibilità anche alle ragazze che trovava…terrificanti.
“Aaaah,quindi tu sei Fiamma. Alex non fa altro che parlare di te…” suo fratello le lanciò un’occhiataccia. Lei continuò “Ma non mi aveva detto che ti vestivi…così!” Alex era davvero arrabbiato,ma era troppo imbarazzato per dire qualcosa.
“Scusami?” disse Fiamma mettendosi sbilenca con una mano su un fianco e uno sguardo un po’ da snob “ ‘Così’ come?”
“Oh,non importa. Vi lascio soli” Alex credeva fosse finita lì,ma… “A dopo…piccioncini!”
Tutti e due erano rossi in viso come pomodori. Rimasero immobili finché Roxy non se ne fu andata. Fiamma stringeva il ciondolo fortissimo. Nonostante non fosse mancina ogni volta che c’era tensione lo stringeva sempre con la mano sinistra. Quando udì la porta chiudersi dietro la “Panket”,tornò a respirare.
“Mi dispiace…mia sorella non conosce limiti”
“Non preoccuparti” Fiamma lasciò andare il ciondolo a forma di cuore leggermente inclinato,con una perla dorata al centro. I due si guardarono negli occhi per un attimo.
“Oh,quasi dimenticavo” Alex interruppe il silenzio “Devo farti vedere una cosa. Seguimi”
La guidò fino ad una stanza al secondo piano. Nessuno parlava. Non c’era nessuno lì apparte loro. Evidentemente la signora Monskowiz è uscita,pensava Fiamma.
Lui aprì una porta. Dopo di essa c’era una stanza dalla forma rettangolare,due finestre e…un armadio. La seconda cosa che aveva trovato pittoresca in quella casa e ormai ne aveva vista una gran parte. Mio dio…è…è bellissimo”
“Già. Era del mio bis-nonno. Lui lo lasciò in eredità a mia nonna che a sua volta lo diede a mia madre quando si trasferì in un’altra casa più o meno 12 anni fa e in più è stato fatto a mano,sai?”
Sembra strano,ma Fiamma era affascinata da quelle parole e la cosa ancora più strana è che non era perché erano parole uscite dalla bocca di Alex,ma per qualcos’altro…
“Ti piace?”
“Tantissimo”
“Entraci!”
“Come scusa?!” Fiamma credeva stesse scherzando,ma poi vide che il suo amico era più serio che mai.
“Dai,entra. C’è una…sorpresa”
“I-io…”
Alex la guardò dritta negli occhi “Fiamma,fidati di me!”
Un minuto di silenzio.
Fiamma era confusa,ma fece un cenno con la testa per dire sì ed entrò dentro a quell’armadio di legno pieno di vecchi cappotti il cui profumo le ricordava tanto la sua infanzia.
“Va’ avanti. Al di là di questo c’è molto più di una serie di cappotti” per sicurezza Fiamma cammina all’indietro (e anche perché in questo modo ha una scusa per guardare Alex)
Altri tre passi:cappotti.
Altri due passi:ancora cappotti.
Un altro passo…sente con la punta delle dita qualcosa. Qualcosa che non è stoffa né pelliccia né legno. Degli aghi. Si gira. Il cuore le batte a mille,è stupefatta e spaventata. Davanti a lei un’immensa foresta di pini. Un bosco in piena estate. Un’atmosfera tranquilla e serena c’era in quella foresta desolata. Il suo ciondolo s’illumina per la seconda volta. Sente salirgli su per la schiena un brivido apparentemente di freddo,ma che all’ultimo secondo diventa caldo come il fuoco. Come se fosse sul punto di bruciarsi,ma lei non conosceva tale sensazione,ovviamente. Alex sorrideva soddisfatto e Fiamma era rimasta senza parole.
“Com’è possibile?” chiese lei.
“Benvenuta a Narnia”
“Narnia?Che cos’è?”
Alex rise sorpreso “Possibile che non ti ricordi?Tu qui ci sei nata”
“Cosa?Io…”
“Credevo che ti saresti ricordata di tutto. Dell’accampamento,del castello di Cair Paravail…dei tuoi genitori”
Fiamma pose di scatto lo sguardo su Alex “I-i miei genitori?Non è possibile. Sono morti molti anni fa…”
“Questo non è del tutto esatto. La signora Wilkox vi ha detto così,ma…l’ha fatto per volere di tuo padre”
“Mio padre?”
“Sì. Lui mi ha mandato a cercarti,mi ha detto di portarvi qui tutti e quattro. Tu e i tuoi fratelli,ma io volevo che prima vedessi da sola tutto questo”
Fiamma non sapeva che dire,se non che doveva essere tutto un sogno.
“Ti assicuro di no. Tutto questo è reale. Vorrei tanto poterti far vedere il resto,ma…tuo padre non sa che sei qui e non deve saperlo. Almeno per ora”
“Aspetta,se qui c’è davvero mio padre lo voglio vedere”
“Non posso,mi dispiace. Dovete vederlo tutti insieme. Ti ci riporterò,te lo prometto. Ma ora andiamo”
Uscirono tutti e due. Proprio sulla soglia della stanza dove si trovava l’armadio,trovarono Roxy che stava impalata con le braccia conserte e uno sguardo accusatorio. Come se li stesse aspettando.
“La mamma ha detto che stiamo per uscire” disse,poi pose lo sguardo diffidente su Fiamma,sempre parlando con suo fratello “Ti conviene salutare la tua amica”
“Sì!” rispose Alex “Fiamma,è meglio che vai ora”
Lei era sconvolta dalla maleducazione di Alex,ma mantenne la calma perché,dal suo sguardo,capì che lui non aveva alcuna intenzione di essere scortese,ma il fatto era che la sorella gli doveva parlare e probabilmente più avrebbe aspettato più lei si sarebbe arrabbiata. Disse solo “Conosco l’uscita” e,dopo aver squadrato Roxy dalla testa ai piedi come per dire “Spero di non rivederti più,strega”,si allontanò-come piaceva dire a lei-a passo di modella.
Prima di chiudersi la porta dietro le spalle ascoltò le prime parole di Roxy,per capire se sarebbe stato un discorso o un litigio e,di conseguenza,se avesse fatto bene ad andarsene.
“Alex,le hai fatto vedere L’Armadio?”
“Perché non avrei dovuto?”
“Perché lei è una Babbana”
“Non è vero. Tu non c’eri a lezione ieri e poi…corrisponde alla descrizione di Aslan”
“Aslan?Ma…è il nome che sento nella mia mente ogni notte…” pensava Fiamma. Non poté sentire altro,ma nella strada del ritorno camminava a testa bassa pensierosa “Aslan…Aslan…Perché questo nome non mi è nuovo?”
  
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